By: Moderatore on Lunedì 20 Dicembre 2004 19:33
RSA: GOLDMAN, CRESCITA 8-10% NEL 2005; UBM, PUNTARE SU TLC
ALLARME MORGAN STANLEY, IMMENSO RISCHIO VOLATILITA'
20 DIC - Borse in crescita nel 2005, seppur con ritorni non spettacolari e compresi tra l'8 e il 10%, secondo uno studio sull'anno nuovo formulato da Goldman Sachs.
Il consiglio degli analisti, in linea a quello degli esperti di
Unicredit Banca Mobiliare, e' quello di puntare l'occhio
soprattutto sui titoli delle telecomunicazioni. Mentre Morgan
Stanley mette in guardia: sara' un anno caratterizzato da
''immensa volatilita' nelle valute, nei bond e nel mercato
azionario''.
Sul fronte dei cambi, Goldman e Ubm prevedono poi per il
dollaro un ulteriore declino, fino a che non si stabilizzera' a
quota 1,40 sull'euro nel dicembre 2005. Per quel che riguarda le
materie prime, invece, Morgan Stanley parla di un calo generale
dei prezzi, in particolare del greggio, che dovrebbe scendere
del 10% a 37 dollari al barile.
L'ulteriore deprezzamento del dollaro non e' comunque visto
in maniera negativa dagli analisti: secondo Goldman Sachs,
infatti, potra' essere ''di supporto'' alla crescita globale, e
allo stesso mercato azionario. Il consiglio e' comunque quello
di evitare investimenti in compagnie fortemente esposte
all'andamento del dollaro. Tra i settori piu' dipendenti dalle
esportazioni negli Usa, si ricordano, le auto e i beni impiegati
nella produzione, i semiconduttori e il lusso. Piu' legati al
mercato domestico, invece, la distribuzione e il comparto
immobiliare. Mentre i trasporti beneficiano del deprezzamento
del dollaro, che comporta una riduzione dei costi.
Secondo Goldman Sachs, sara' comunque un anno in cui puntare
sull'azionario, rispetto all'obbligazionario, orientandosi
soprattutto sulle compagnie capaci di generare crescita
investendo la propria liquidita', e su quelle che garantiscono
un buon rapporto fra crescita e prezzo (la cosiddetta strategia
'Garp', ovvero 'Growth at a reasonable price'), piuttosto che
sui titoli ad alto rendimento, che dovrebbero aver invece
esaurito la spinta degli ultimi anni.
Il consiglio sui titoli petroliferi e' quello di sottopesare
il portafoglio su questo comparto (vengono ridotti da 'neutrali'
a 'underweight'), a vantaggio dei titoli auto (promossi
'neutrali') e soprattutto di bancari, telecomunicazioni e
farmaceutici (tutti 'overweight'). Prudenza sui settori piu'
legati al consumo ('underweight'). Goldman Sachs valuta tra le
compagnie piu' attraenti, quelle che hanno stime di crescita per
il 2005 pari o superiori al 5%, un investimento di cash di
almeno il 7%, e titoli giudicati 'in line' o 'outperform'.
Focus sulle telecomunicazioni anche per Ubm, mentre le
previsioni sono piu' negative per il settore automobilistico,
con il suggerimento di preferire i nomi piu' sicuri, dal profilo
finanziario piu' conservatore, ma con prospettive positive per
il 2005. Neutrale, invece, il giudizio sulle utility, per il
potenziale ''limitato'' del settore, bilanciato pero' dalla sua
stabilita', e maggiore incertezza sul fronte dei finanziari:
rimangono 'underweight' i titoli delle banche italiane e
tedesche.
In generale, per il portafoglio 2005, gli esperti di Ubm
consigliano di puntare sulle societa' con rating A o AA: tra le
A, auto e utilities; tra le AA, i finanziari. Sconsigliate
invece le compagnie con rating AAA, troppo esposte alla
pressione derivante da una eventuale crescita dei tassi
d'interesse. Dopo due anni di valutazione positiva, viene
abbassato a 'underweight' il giudizio per i titoli il cui rating
e' BBB: il rapporto tra rischio e ritorni economici si sta
inclinando verso il basso.
Anche secondo Ubm, il biglietto verde arrivera' a toccare
quota 1,40 nei confronti dell'euro nel corso dei prossimi dodici
mesi: un dollaro, quindi, ''strutturalmente sempre piu' debole,
ma non una crisi valutaria''. Secondo gli analisti, e' da
escludere che, all'orizzonte, si stia profilando un ''collasso
completo'' della moneta Usa. Ma possiamo ''dare per scontato che
i prossimi quattro anni di presidenza Bush saranno
caratterizzati da un dollaro piu' debole rispetto ai livelli
attual