By: Trucco on Giovedì 14 Aprile 2011 10:37
non l'ha citato nessuno, lo faccio io.
ieri, lo ha riportato Ferrara, ^Asor Rosa scriveva sul manifesto#http://www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/04/articolo/4446/^:
"La domanda è: a che punto è la dissoluzione del sistema democratico in Italia? ...
seconda domanda: quand'è che un sistema democratico, preoccupato della propria sopravvivenza, reagisce per mettere fine al gioco che lo distrugge, - o autodistrugge? ...
si potrebbe dire che oggi la democrazia in Italia si dissolve per via democratica, il tarlo è dentro, non fuori..."
insomma, Asor Rosa diagnostica il fallimento della democrazia in Italia, e qual'è allora la soluzione? tenetevi forte, perché questo qui è persino più tosto del nostro Antitrader:
"Se le cose stanno così, la domanda è: cosa si fa in un caso del genere, in cui la democrazia si annulla da sè invece che per una brutale spinta esterna? Di sicuro l'alternativa che si presenta è: o si lascia che le cose vadano per il loro verso onde garantire il rispetto formale delle regole democratiche (...); oppure si preferisce incidere il bubbone, nel rispetto dei valori democratici superiori (...), chiudendo di forza questa fase esattamente allo scopo di aprirne subito dopo un'altra tutta diversa.
Io non avrei dubbi: è arrivato in Italia quel momento fatale in cui, se non si arresta il processo e si torna indietro, non resta che correre senza più rimedi né ostacoli verso il precipizio. Come?
Dico subito che mi sembrerebbe incongrua una prova di forza dal basso, per la quale non esistono le condizioni, o, ammesso che esistano, porterebbero a esiti catastrofici. Certo, la pressione della parte sana del paese è una fattore indispensabile del processo, ma, come gli ultimi mesi hanno abbondantemente dimostrato, non sufficiente.
Ciò cui io penso è invece una prova di forza che, con l'autorevolezza e le ragioni inconfutabili che promanano dalla difesa dei capisaldi irrinunciabili del sistema repubblicano, scenda dall'alto, instaura quello che io definirei un normale «stato d'emergenza», si avvale, più che di manifestanti generosi, dei Carabinieri e della Polizia di Stato congela le Camere, sospende tutte le immunità parlamentari, restituisce alla magistratura le sue possibilità e capacità di azione, stabilisce d'autorità nuove regole elettorali, rimuove, risolvendo per sempre il conflitto d'interessi, le cause di affermazione e di sopravvivenza della lobby affaristico-delinquenziale, e avvalendosi anche del prevedibile, anzi prevedibilissimo appoggio europeo, restituisce l'Italia alla sua più profonda vocazione democratica, facendo approdare il paese ad una grande, seria, onesta e, soprattutto, alla pari, consultazione elettorale.
Insomma: la democrazia si salva, anche forzandone le regole..."
!!!
insomma la democrazia è in pericolo, come aiutarla? con un bel colpo di stato! si può pure capire lo stato di sconforto davanti a certi spettacoli della politica, ma fa un pò di tenerezza questo anziano signore che fantastica sull'uso della forza per cambiare le cose. al tempo stesso sarebbe sconveniente se questo signore prendesse pure uno stipendio dallo stato come professore di non so che cosa, nonostante sia un incitatore di colpi di stato. Mi piacerebbe chiedere a questo signore: e se dopo il tuo colpo di stato alle elezioni successive vince il centro-destra post-berlusconiano, tu sei pronto a riconsocerlo? Se dopo tutta la fatica fatta principalmente da forze progressiste partigiane tornano al potere, attraverso i processi democratici che si vuole difendere con la forza, i moderati, siamo sicuri che le forze partigiane se ne stanno buone buone e non cercano di fare un secondo colpo di stato? E' bello ogni tanto trovare qualcuno di sinistra che si lascia andare e parla liberamente più di quanto sarebbe consentito, scoprendo quali sono i processi mentali ben poco democratici che scava scava trovi alla base della cultura di sinistra.
secondo D'Agostino si sta già preparando il dopo-Berlusconi, per cui direi che è comunque tardivo pensare di ricorrere alla partigianeria per eliminarlo, l'epoca berlusconiana è probabilmente terminata. Un pò come non mi illuderei oggi se fossi un libico, un tunisino o un egiziano, neppure da italiano sono ottimista sul fatto che chi verrà dopo Berlusconi sarà poi meglio.