Ogni nuovo governo fa rimpiangere il vecchio - Moderatore
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By: Moderatore on Venerdì 17 Gennaio 2014 02:43
da Maurizio Blondet - ^"QUANDO IL DEBITO E' TROPPO NON SI PAGA"#http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12805^
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... E non esentiamo «il popolo italiano» dalle responsabilità che ha in questo: invariabilmente, ostinatamente, per istinto, l’ho visto applaudire i più ignoranti, esaltare alle poltrone i più facilisti e pressapochisti, dare fiducia ai peggiori zoticoni negandola alle persone serie. Da Di Pietro a Grillo, passando per Berlusconi e Bossi, fino all’ultima, estrema farsa tragica italiana: le famiglie urlanti che hanno preteso per i loro disgraziati incurabili figli, che il pubblico denaro pagasse le «cure» con le staminali inventate da tale Vannoni, che si fa chiamare «professore» essendo insegnante di lettere, e che ha una faccia così:
Secondo dette famiglie, questo qui sarebbe uno scienziato, e ispira fiducia. È evidente che il male italiano è incurabile, anzi peggiora.
L’ignoranza imperiosa dell’italiota, che non sente ragioni ed esige di essere obbedita «subito subito»; ^che si fida di una faccia così#https://www.google.it/search?q=Davide+Vannoni&espv=210&es_sm=93&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=x33YUui1POSJ4gS3xYCQDQ&ved=0CEYQsAQ&biw=1510&bih=984^ mentre non riconosce nessuna credibilità a ricercatori delle cellule staminali, tanto da ricorre contro i loro responsi al TAR del Lazio che (ovviamente) dà loro ragione, è l’esatta causa per cui la selezione delle élites fa schifo, con tutto quel che ne consegue....
... Saccomanni voleva riprendersi degli «incentivi» fino a 1800 euro annui, che qualche migliaio di insegnanti avevano preso per «mansioni che vanno oltre i normali compiti» (sic). È probabile che siano illegittimi. Ma davanti alle urla politiche, sindacali e mediatiche, Letta ha ceduto subito: «Gli insegnanti non dovranno restituire i 150 euro». Sùbito si sono fatti avanti i sindacati degli altri statali: «Oddio, i nostri stipendi sono bloccati da anni! vogliamo gli aumenti!»…
Ripugnante lo scaricabarile fra il ministro Saccomanni e la ministra Carrozza: «Sono un mero esecutore», ha detto lui; «È colpa di qualche burocrate», ha detto lei, annunciando sùbito dopo che «non avrebbe fatto la caccia al colpevole» nei suoi uffici.... questi due, Saccomanni e Carrozza, sono stati messi in quelle poltrone raschiando il fondo del barile: uno prelevato dalla mitica Banka d’Italia, leggendario serbatoio delle «riserve della repubblica», l’altra dal settore della celebrata «ricerca scientifica». La Carrozza, al ministero, non ha mai dato segno di sé, e come inutile rivaleggia persino con la Kienge, se non per il fatto che almeno se ne stava zitta sperando che nessuno si ricordasse di lei. Saccomanni? È la dimostrazione che il personale di Bankitalia non riesce più nemmeno a fare quello che ha sempre fatto: simulare importanza e competenza, intelligenza, riservatezza, serietà.
Ogni nuovo governo fa rimpiangere il vecchio. Il governo Monti, preso dalle università (e dalla Bocconi) doveva essere il meglio del meglio; oggi possiamo dire che al confronto, il ministro Tremonti giganteggia sullo sfondo della storia; anzi persino Prodi sembra un titano. Il governo Letta con Carrozza, Saccomanni e Kienge, fa rimpiangere Monti e la Fornero. Il tragico (o tragicomico) è che non ci sono più settori dai quali pescare personale tecnico-politico decente, minimamente all’altezza della dimensione della crisi. Il sospetto complottista che questi siano stati scelti così dall’eurocrazia, dalla BCE e dai tedeschi per eseguire i loro ordini, non giustifica nulla: credo che persino i tedeschi siano stupefatti di come Monti, Letta, Saccomanni siano scemi. Volevano esecutori, ma appena appena intelligenti e di carattere. Questi non lo sono.
Ciò dà la misura di quanto immane sia il degrado italiano. Fino a qual punto s’è guastata la cosiddetta selezione delle élites.
Per esempio la «dittatura del TAR» (del Lazio) sulla libertà scientifica ed accademica, in nome dell’ignoranza imperiosa. Dato questo, è ovvio che ci sia un Befera, e non un competente, a capo del più importante apparato fiscale – un apparato che esso stesso ha dichiarato un «buco» di quasi un miliardo solo qualche giorno fa. È l’incapacità di massa italiana di dar fiducia a persone serie che ha portato ad università furbesche che danno pezzi di carta ormai inutili, procure che commettono arbitri e soprusi a man bassa impunemente, anzi applaudite da una parte enorme dell’opinione pubblica e dei giornali, Regioni che spendono in corruzione pura incontrollata senza che nessuno provi a fermarle, Corti Costituzionali politicizzate e furbastre (fra l’altro, questa ha sancito che i magistrati «devono» avere l’aumento automatico, altrimenti la loro «serenità» ne soffre), e su tutto, stipendi immani, enormi, che agli italiani (che li pagano, o peggio: che lo stato li paga a prendendo soldi a prestito) non pare bon ton contestare.
Esempio. Qualche giorno fa, il 7 gennaio, su Libero, l’ottimo Franco Bechis ha rivelato che i dirigenti della Presidenza del Consiglio (un ufficio con centinaia di dipendenti) si sono dati aumenti del 30% negli ultimi due anni, anni in cui gli altri italiani hanno visto diminuire le paghe o non riceverle più). Ben 54 dirigenti che nel novembre 2011 prendevano 140-150 mila euro annui , nel novembre 2013, ne percepiscono 180-200 mila e passa. E siccome sono 54, costano a coi contribuenti praticamente 10 milioni l’anno; senza contare i dirigenti di seconda fascia, passati da 73 a 88 mila euro annui. E non oso pensare alla quantità di dipendenti che un così gran numero di dirigenti deve avere sotto di sé: tutto nella sola presidenza del Consiglio.
Ebbene: un ingenuo poteva aspettarsi una risposta dal presidente del Consiglio attuale, tale Letta. Una promessa di correre a ridurre quegli aumenti fastosi e del tutto ingiustificati. Di rimediare alla spesa scandalosa. Macché. Niente. Silenzio. E impunito.
Perché impunità? Ma perché gli italiani non hanno inscenato manifestazioni contro questo scandalo; non hanno fatto nessuna delle proteste urlanti per pretendere «subito-subito» le presunte cure del presunto professor Vannoni. Non hanno agitato le manette, come fecero quando amarono tanto Di Pietro, e gli diedero fiducia. Né sono scesi in piazza in 300 mila come fu per Grillo; e i sondaggi dicono che mantengono la loro fiducia nel Cavaliere… cosa volete farci. Vi siete voluti questa classe dirigente, questi magistrati, questi docenti universitari e no, questi stipendiati da sogno mentre a voi tolgono le pensioni e i salari privati.
Possiamo anche uscire dall’euro, e sarebbe già un po’ di respiro; ma se teniamo questa classe dirigente predona, avida, ignorante e stupida – che ci piace così – non sarà che un sollievo temporaneo.