By: gianlini on Venerdì 21 Giugno 2013 09:58
ho diversi amici con mobilifici ed affini
la situazione che mi descrivono è questa:
reparto verniciatura e saldatura : tutti pakistani
altri reparti: rumeni, ucraini e albanesi e qualche senegalese
di italiani ce ne sono solo in amministrazione, trasporto e montaggio (i clienti preferiscono sempre che almeno uno dei montatori sia italiano, ma se vai montare nei Paesi Arabi o in Russia, ovviamente mandi solo italiani) e forza vendita
Ps non potete poi fare il parallelo Briatore-Kyenge...lui è un figlio di persone modeste, lei è figlia del capo tribu, sarebbe come dire che è figlia di Veltroni o di Prodi
Biografia
Nata a Kambove, nella provincia congolese del Katanga da una famiglia benestante di etnia bakunda: il padre, funzionario statale, era capo villaggio e aveva quattro mogli e 39 figli.[2][3] Dopo le scuole superiori, decide di studiare medicina e chirurgia all'università, ma una commissione governativa la costringe a iscriversi alla facoltà di farmacia dell'Università di Kinshasa: lei frequenta ugualmente i corsi medicina.[4]
Grazie all'interessamento di un vescovo, ottiene una delle tre borse di studio messe a disposizione degli studenti congolesi per frequentare medicina all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Kyenge arriva in Italia nel 1983,[5] ma per un disguido è costretta ad aspettare un anno per iscriversi all'università. Non avendo la borsa di studio, giunge in Italia in maniera illegale ed è in seguito regolarizzata grazie all'intervento di una associazione cattolica.[6] Si stabilisce provvisoriamente in un collegio di missionarie laiche a Modena, dove studia la lingua italiana e si prepara all'esame di iscrizione, lavorando nel frattempo come badante per mantenersi.[4]
Si laurea in medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma discutendo una tesi in pediatria, per poi specializzarsi in oculistica presso l'Università di Modena e Reggio Emilia.