By: Moderatore on Martedì 08 Marzo 2011 10:43
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La grande novità storica sono le mamme istigatrici e complici. Non le lupe di Arcore, ma queste mamme-maitresse che investono e lucrano sul sesso delle figlie, mamme che rompono la gabbia, all´apparenza inespugnabile, dell´identità italiana, della mamma chioccia, del "son tutte belle le mamme del mondo", della sacra famiglia, vetrina dei valori della tradizione: il matrimonio possibilmente d´amore, la maternità, la dignità.
Mi faceva sorridere mia madre quando a mia sorella che si truccava gli occhi diceva: «Che cosa sono tutti questi buttanesimi?».
Iris Berardi
Ma chissà come avremmo reagito noi fratelli, padri e fidanzati dinanzi alla madre di Elisa che contabilizza con ingordigia: «Seimila euro, hai capito, sono dodici milioni delle vecchie lire!». È una mamma che predispone strategie quando la figlia le racconta che «lui mi vedrebbe bene a lavorare in Pubblitalia». È una mamma realista e pratica: «Se poi va male, pazienza, tanto va bene anche cosi». E forse Elisa un poco lo subisce, ma certamente alla sua mamma Berlusconi non basta mai: «Vi ha detto quando vi potrà rivedere?».
Non c´è nulla di speciale nelle lupe di Arcore, nelle escort, nelle professioniste del sesso e meno che mai nelle loro baruffe, negli insulti e nelle rivalità con le gote accese - «si ammazzerebbero tra loro» confessa Iris Berardi - che sono un classico della farsa scollacciata, un topos dei teatri di periferia dove picchiandosi, tirandosi per i capelli e contendendosi i danari del caprone, le Filumena Marturano hanno sempre fatto sghignazzare i Lele Mora e gli Emilio Fede di turno.
Noemi Letizia con la madre Anna Palumbo nel locale The Club di Milano Caricatura-Silvio-Berlusconi-e-Nicole-Minetti-
Ma sono al contrario specialissime le madri di Elisa, di Sara, di Noemi e di molte altre, sono mamme-mezzane che dinanzi alla prostrazione psico-fisica, che sempre accompagna i più rozzi e pesanti sapori della vita («sono in condizione pietose») , senza pudore minimizzano («e che sarà mai») ed esaltano solo il valore del compenso «seimila euro, hai detto niente». Qui ci sono mamme che somigliano alle "parrine", quelle che lenivano i corpi abusati nel cambio della quindicina, le acide ma benevole streghe che preparavano gli impacchi e dosavano e alternavano le tisane e il riposo allo snervamento, e intanto legavano i rotoloni di soldi con lo spago.
E i padri, che una volta erano il braccio armato dell´educazione, ora, come i fratelli, sembrano assistenti ruffiani. E c´è il signor Faggioli che istruisce la sua Barbara nell´arte d´amare: «Tu in questo momento devi fargli vedere che gli sei vicino». Ed è papà che invita Barbara Guerra a dire a Berlusconi che «mio padre, per il grande rispetto che ha nei suoi confronti» è pronto a mettere una cimice nella sede dei finiani: «digli che io ci ho le chiavi».
Ruby al ballo di Vienna
Anche i fidanzati, che un tempo erano gelosi, oggi sono azionisti di minoranza degli amplessi altrui, come Ale che pretende che la sua Imma si guadagni ‘i vestiti´, cioè i soldi: «...io penso che non mi dà niente». «No? Perché no, scusa? Mi in *** ! Oh!». «Eh amore, ma che ne so. Io non faccio niente con lui...». «Eh, ma sei scema?».
barbara faggioli x
Vendute dalle madri, dai padri, dai fratelli e dai fidanzati le lupe di Arcore non sono le vittime ma l´avanguardia di un ^degrado familiare che non esiste in nessuna parte del mondo civilizzato ed è addirittura inaudito in Italia, che è la terra della mamma Madonna, della natalità, la patria del presepe.....#http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/articolo-23416.htm^