Beppe Grillo

 

  By: Trucco on Mercoledì 24 Luglio 2013 09:08

Meno male che forse ci e' arrivato da solo, temevo già di dover organizzare una scalata interna al movimento capeggiando una fronda interna di sovranisti, avevo già discrete speranze di successo col M5S.... di Savigliano (CN) dove pare che i no-euro siano già dominanti, ma per arrivare a livelli nazionali mi ci potevano volere molti anni e molti soldi (per pagare dei sicari con cui far fuori i sostenitori della decrescita felice dentro l'euro). Invece se basta uno striscione meglio così, che avevo altro da fare... E poi tecnicamente non è nemmeno possibile fare una colletta per pagare l'emolumento del sicario. Ad esempio per spedire Gallegati in un mondo migliore Cicciotto o'Malommo, stimato professionista della malavita, voleva 37.500€ (in origine 50 mila ma poi trattando, con la crisi e tutto...). E' proprio vero che per fare politica ci vogliono i soldi! Giovanni sicuro che le cose che dici tu siano indispensabili ma soprattutto che c'è le lascino fare? Ma se tu semplicemente esci dall'euro dopo aver messo la Banca centrale sotto l'ala del Tesoro, e le fai calmierare i tassi di interesse sui BTP, dove sta il problema? Al massimo ti fanno un 10% di svalutazione in più e ci aiutano ancora di più con l'export!

 

  By: pana on Mercoledì 24 Luglio 2013 08:43

dal 1982 al 1992 pagavamo un 5,5 % fino ad arrivare all 8 % !!!!!?? O_o e ma allora anche prima dell euro mica si pagava tanto di meno ??

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: Fr@ncesco on Mercoledì 24 Luglio 2013 04:15

[Moderatore] Questo articolo è diverso da tutti gli altri sull'economia pubblicati sul Blog di Grillo --------- Sì. Il post uscito oggi sul blog di Grillo è diverso dai post a cui sinora ci aveva abituato. E' tutto il giorno che continuo a chiedermi il perché di questo cambiamento... (...Chissà, magari qualcuno nei giorni scorsi era in riviera e ha avuto una illuminazione vedendo lo striscione di Trucco...)

 

  By: Moderatore on Mercoledì 24 Luglio 2013 03:42

Questo articolo è diverso da tutti gli altri sull'economia pubblicati sul Blog di Grillo: è praticamente quasi tutto giusto. E' una svolta, vai Beppe! Ti votiamo tutti! ----- .... Nel decennio 1982 – 1992 il rapporto debito/PIL quasi raddoppiò: dal 60% al 110%, questo perché nel 1981 Tesoro e Banca d’Italia divorziarono. Da allora lo Stato non ha più potuto contare su un prestatore interno con cui indebitarsi e ha dovuto offrire rendimenti sempre più elevati per vendere il debito. Se nel 1982 l’Italia pagava un interesse reale vicino a 0 per indebitarsi, nel decennio successivo raggiunse una media del 5.5% con picchi dell’8%. ^E’ quindi l’esplosione degli interessi sul debito cumulato ad aver portato il debito a livelli insostenibili#http://www.beppegrillo.it/2013/07/il_diavolo_veste_merkel.html^. Un immenso schema Ponzi in cui gli interessi in assenza di crescita sono pagati emettendo nuovo debito. ----- Finalmente! Ci siamo svegliati! L'ha detto anche lui ! il Debito Pubblico sono tutti interessi ! Dillo Beppe anche in piazza, se tutti noi! Dov'è che ci iscrive al movimento ? ----- ...In sostanza, come analizza Alberto Bagnai nel suo "Tramonto dell’Euro", il risultato è stato un ^trasferimento netto di reddito nazionale dai servizi primari ai contribuenti, sanità, scuola, sicurezza, ai detentori del debito, soprattutto alle banche italiane e estere#http://www.beppegrillo.it/2013/07/il_diavolo_veste_merkel.html^. Ma perché questo divorzio assurdo? Perché ce lo chiedeva l’Europa dello SME nel quale eravamo entrati nel 1978 legandoci mani e piedi ad un cambio rigido penalizzante che ci fece rinunciare alla leva della svalutazione. Nulla di diverso rispetto a oggi. Allora fu lo SME a legarci le mani, oggi l’Euro ------------ OK, quello è stato il grimaldello della più grande rapina della storia d'Italia e a causa di questo dal 1981 si sono accumulati 2.000 miliardi di interessi PARI AL DEBITO PUBBLICO ATTUALE. Ottimo, Vai Beppe....Però questo è avvenuto ovunque nel mondo, anche in Germania e Francia che fino ad allora non avevano debito pubblico, è stato un fenomeno globale di presa del potere della finanza. Guarda qui sotto il grafico della spesa per interessi della Francia. La grande finanza e gli interessi finanziari hanno operato ovunque la loro "rivoluzione" dal 1979, mica solo in Italia. Pensa in USA dove Volcker nel 1982 aumentò i tassi di interesse di colpo dal 6 al 18% senza motivo vero, facendo esplodere tutti i pagamenti di interessi, caricando l'economia USA di un peso enorme di interessi e creando una recessione pesantissima senza motivo. Non è stata una manovra contro di noi, l'hanno fatto ovunque. Non pensiamo che sia sempre una cosa che capita a noi e che abbiamo solo noi come la corruzzzzione, la casta.... ----- ... Oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira. Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME ^nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003#http://www.beppegrillo.it/2013/07/il_diavolo_veste_merkel.html^. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia. ----- Ahi ahi..., questo non è vero, anzi chi lo ha scritto ha barato coi numeri. Guarda i grafici che ho messo sotto. La verità è che dopo la svalutazione della lira del 1992 i tassi di interesse schizzarono in su e l'Italia arrivà a pagare di interessi il 21% della spesa pubblica totale e l'11% del PIL. Il motivo per cui l'Euro dal 1997 era già una cosa decisa e la convergenza dei tassi di conseguenza iniziò sul mercato era che dal 1993 al 1996 l'Italia pagava il 10-11% del PIL solo di interessi sul debito pubblico per cui fu facile dire : "non possiamo andare avanti così... dobbiamo trovare un modo di avere tassi di interesse più bassi....con l'euro vedrai che si paga di meno...". Ed è vero che sotto l'Euro l'Italia ha pagato e paga di meno. Chi ha scritto sul Blog ha imbrogliato qui: ^"...il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003..."#http://www.beppegrillo.it/2013/07/il_diavolo_veste_merkel.html^. Grazie al 'azzo, come diceva sempre Keynes, se prendi il periodo fino al 2003 hai inglobato gli anni dal 1997 diciamo al 2003 in cui il mercato sapeva già che l'Euro era una cosa fatta per cui facevano la speculazione di comprare BTP contro Bund. Se non avessero saputo che c'era l'Euro in arrivo i tassi italiani sarebbero rimasti al 10%... Guarda il grafico, fino al 1997 pagavamo un 15% di interessi!!!! Con la Lira pagavamo un 15%, vedete sotto qui ? Se non c'era l'Euro in arrivo ci dissanguavamo, perlomeno fino a quando Greenspan non ha iniziato con i suoi famosi tagli di tassi ogni volta che la borsa crollava, tipo con l'11 settembre 2001... E' un poco scoraggiante che per dare ragione ora a chi dice torniamo alla Lira che è la soluzione si bari sui dati prendendo il 2003 come se fosse un anno pre-euro, prendi il 1997 e vedi... SE RITORNI ALLA LIRA OGGI e basta, TI AMMAZZANO, con l'economia globalizzata tre volte più di allora, la struttura industriale indebolita, le famiglie indebitate 4 volte più di allora, le banche con passività di 4.000 miliardi e un debito totale pubblico e privato di 4mila miliardi circa ti ammazzano. L'Italia a occhio e croce all'inizio perlomeno pagherà più del Brasile e la Turchia, dei 10-11% di interesse che anche se diventano lire sono lo stesso un 13% del PIL perchè è 10 X 130% = 13% del PIL. Li pagherai in lire come nel 1993 ? E allora ? Paghi lo stesso una extra-rendita finanziaria con la "valuta sovrana" con cui dovresti invece ridurre le tasse. SE RITORNI ALLA LIRA OGGI e basta, non ridurrai mai le tasse e avrai la boccata di ossigeno dell'export-import, ma poi resti oberato di tasse (il problema è che non sanno niente dei mercati finanziari questi) ^Devi fare qualcosa di molto più radicale#https://docs.google.com/viewer?url=http%3A%2F%2Fcobraf.com%2FDocumentiScaricabiliCobraf%2F23_PDF.pdf^, devi i) controllare la moneta prendendo il controllo diretto delle banche e non solo di Banca d'Italia, ii) abolire i BTP, iii) usare i BOT per pagare le tasse e iv) tagliare le tasse di 150 miliardi emettendo certificati fiscali PRIMA FAI QUESTE COSE E POI ESCI DALL'EURO !!! Prima ti rafforzi e prendi tutte le contromisure e poi esci allo scoperto che ti sparano, devi essere protetto però prima. Se esci dall'euro sic et simpliciter ti ammazzano...

 

  By: lutrom on Martedì 23 Luglio 2013 16:38

VIVA BEPPE GRILLO, GRILLO FOR PRESIDENT!!! GRILLO SEI UN GRANDE!!! P.S.: Beppe, non ti preoccupare, lascia ragliare gli asini europeisti (pro-euro, pro-Europa e pro-Germania), complici delle banche usuraie e della grande finanza parassitaria: un giorno faremo fare a costoro la stessa fine di Mussolini e dei suoi sodali a ^Piazzale Loreto#http://it.wikipedia.org/wiki/Piazzale_Loreto^, ah ah ah... ------------------------------------- Il diavolo veste Merkel - ^www.beppegrillo.it#www.beppegrillo.it/2013/07/il_diavolo_veste_merkel.html^ L’ultimo default dell’Italia è del 3 settembre 1992 quando il presidente del Consiglio Amato annunciò in diretta televisiva la svalutazione della lira. Svalutare una moneta che si controlla in cui è espresso il proprio debito pubblico equivale a ristrutturare il debito verso i creditori esteri. Nel caso dell’Italia la svalutazione fu innescata dalla impossibilità di pagare gli interessi sul debito nel regime a cambi fissi del Sistema Monetario Europeo (SME). Ventuno anni dopo l’Italia ha ancora le mani legate, allora c'era lo SME, adesso l'Euro. L'Italia ha interessi sul debito pubblico, che ha raggiunto 2047 miliardi, sempre più alti. Nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui. L’esperienza del passato ci serve per capire cosa avverrà del nostro Paese. Nel decennio 1982 – 1992 il rapporto debito/PIL quasi raddoppiò: dal 60% al 110%, questo perché nel 1981 Tesoro e Banca d’Italia divorziarono. Da allora lo Stato non ha più potuto contare su un prestatore interno con cui indebitarsi e ha dovuto offrire rendimenti sempre più elevati per vendere il debito. Se nel 1982 l’Italia pagava un interesse reale vicino a 0 per indebitarsi, nel decennio successivo raggiunse una media del 5.5% con picchi dell’8%. E’ quindi l’esplosione degli interessi sul debito cumulato ad aver portato il debito a livelli insostenibili. Un immenso schema Ponzi in cui gli interessi in assenza di crescita sono pagati emettendo nuovo debito. In sostanza, come analizza Alberto Bagnai nel suo "Tramonto dell’Euro", il risultato è stato un trasferimento netto di reddito nazionale dai servizi primari ai contribuenti, sanità, scuola, sicurezza, ai detentori del debito, soprattutto alle banche italiane e estere. Ma perché questo divorzio assurdo? Perché ce lo chiedeva l’Europa dello SME nel quale eravamo entrati nel 1978 legandoci mani e piedi ad un cambio rigido penalizzante che ci fece rinunciare alla leva della svalutazione. Nulla di diverso rispetto a oggi. - Allora fu lo SME a legarci le mani, oggi l’Euro - Allora emettevamo debito in una valuta nazionale di cui non controllavamo il valore rigidamente fissato nello SME. Oggi è peggio perché ci indebitiamo in una valuta estera (tale è l’Euro per aver rinunciato alla nostra sovranità monetaria) non potendo usare la leva del cambio - Oggi come allora i rendimenti che l’Italia dovrà offrire per rendere appetibile il suo debito non potranno che salire - Oggi come allora sarà il mercato ad imporci una decisione: allora si trattò di abbandonare lo SME e svalutare, oggi si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro o tornare alla lira. Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce. Una prova? Usciti dallo SME nel 1992, svalutata la lira di quasi il 20% e riguadagnata la sovranità monetaria, il rapporto debito / PIL scese dal 120% del 1992 al 103% del 2003. Nel primo trimestre del 2013 abbiamo raggiunto il 130,3% nel rapporto debito/PIL, secondi solo alla Grecia. La Storia è piena di entrate e uscite di Paesi da aree monetarie comuni. Queste sono normalmente imposte da Paesi forti (USA con Bretton Woods, Germania con l’Euro) con fini di annessione economica via export verso le zone più deboli e/o al fine di tutelare i propri crediti in tale area monetaria. Il sistema a cambi fissi di Bretton Woods ad esempio servì agli Stati Uniti per tutelare la propria posizione creditoria verso l’Europa dovuta al Piano Marshall dopo la Seconda guerra mondiale. Il credito della Germania verso l’Europa è il lato oscuro della medaglia del debito di Italia e Spagna. Invece di prestare ai PIGS il Nord Europa preferisce prestare alla BCE che a sua volta fornisce liquidità ai PIGS. Con tale sistema, chiamato "Target 2", la Germania ha accumulato 600 miliardi di euro di crediti verso la periferia dell’Europa via BCE. La tutela di tali crediti è l’unico criterio che la guida. Non importa che i 600 miliardi siano stati costituiti da parte della Germania violando gli stessi accordi europei che oggi essa impone agli altri. Infatti sforando ampiamente il 3% di deficit nel 2003 la Germania ha finanziato riforme strutturali che nel decennio successivo le hanno dato un vantaggio competitivo grazie ad un'inflazione minore dei partner europei e ad un basso costo del lavoro ottenuto grazie alla forza lavoro della Germania dell’Est. Ciò si è tradotto in vantaggi di prezzo e nel boom delle esportazioni verso l'Europa.. Sarebbe bastato imporre il pareggio della bilancia commerciale invece del pareggio di bilancio per avere una storia completamente diversa che avrebbe tarpato le ali alle politiche mercantiliste del Nord Europa. La politica italiana prona al volere della Germania ha permesso che la tutela del nostro debito privato e pubblico detenuto dall’estero (in buona parte generato dal meccanismo perverso dell’Euro e dello SME) diventasse la priorità. La politica italiana ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione. Se non sarà l’Italia a reagire lo farà per lei il mercato con il suo linguaggio universale, ci sarà un prossimo rialzo degli interessi richiesti fino a rendere insostenibile il nostro debito.

 

  By: pana on Lunedì 22 Luglio 2013 08:47

ahahaah "sentenza troppo veloce "????? ma come ??? non erano loro il partito del fare che volevano velocizzare la giustizia ? ahah no forse volevano solo velocizzare le prescrizioni rob de matt

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  By: antitrader on Venerdì 19 Luglio 2013 18:55

Questi son quelli che, da 20 anni, dovevano fare la riforma della giustizia: Esposto di Fitto: “Sentenza troppo veloce”. In Appello il ‘saggio’ scelto dal suo avvocato I giudici dovranno difendersi dall'accusa di essere stati troppo "veloci" nella condanna a 4 anni dell'ex ministro. Il fascicolo acquisito dalla Procura di Lecce. A calendarizzare le udienze di secondo grado sarà invece Vito Marino Caferra, presidente della Corte d'appello di Bari, appena nominato osservatore dei saggi su proposta di Francesco Paolo Sisto, l'avvocato di Fitto Che paese incredibile il nostro: i condannati che vogliono riformare i giudici! ^e i ladri che vogliono fare i ministri.#https://www.youtube.com/watch?v=nCUCm5xLEyk^

 

  By: pana on Mercoledì 17 Luglio 2013 13:28

per gli utenti del forum che stanno in LIguria (o ci vanno in vacanza) in onore di FALCONE E BORSELLINO LE MAFIE A GENOVA E IN LIGURIA http://www.ilfattoquotidiano.it/le-mafie-a-genova-e-in-liguria-genova-19-luglio-2013/

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  By: pana on Martedì 16 Luglio 2013 13:08

il precedente inquilino ha nascosto lapolvere sotto il tappeto.. Accade per la tratta della metro C. Che il tracciato fino al Colosseo avesse ingoiato tutti i soldi impegnati per l’intera tratta s’era capito http://cittaecitta.com.unita.it/culture/2013/07/14/sotto-il-tappeto/ l Codacons ha presentato un esposto alla Corte dei Conti per accertare i danni prodotti dall'ennesimo rinvio e dall'inattività della talpa meccanica, bloccata dal 2011. Oltre la beffa il danno: nel frattempo i costi dell'opera sono più che raddoppiati passando da un esborso che doveva essere di meno di 2 miliardia ad oltre 5.

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  By: pana on Venerdì 12 Luglio 2013 19:32

i cinesi si comprano la Smithfield (carne di porco) un takeover da record 5 miliardi di dollari, un altro pezzo di america che se ne va, dove finiranno di questo passo ?

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  By: traderosca on Venerdì 12 Luglio 2013 08:46

Ognuno ha quel che si merita!!!! Il 75% degli italiani,chi in un modo chi nell'altro,si sono espressi..........

 

  By: pana on Giovedì 11 Luglio 2013 17:42

come non sottoscrivere parola per parola quanto segue ? Ora ci aspettiamo che i deputati che hanno votato a favore della sospensione devolvano le ore di festa e ammuina partitica a un apposito fondo per le famiglie. Il minimo di risarcimento dovuto agli italiani da questi campioni della democrazia. In attesa di mandargli il conto a casa nel caso dovessero riprendere le locuste della speculazione internazionale, sempre in agguato, soprattutto dopo il declassamento di Standard &Poor’s. http://www.famigliacristiana.it/articolo/parlamento-chiuso-per-mediaset.aspx

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  By: antitrader on Giovedì 11 Luglio 2013 17:29

Il Paese è in ostaggio a causa di un condannato per evasione fiscale a quattro anni di carcere in secondo grado. Ieri, per il suo processo, si è fermato per solidarietà persino il Parlamento. Hanno votato a favore gli impiegati del pdl nominati alle Camere dal Padrone e una parte degli impiegati del pdmenoelle nominati per corrispondenza, sempre dallo stesso Padrone. Il Partito Unico dell'Impunità che strepita contro la corruzione e l'evasione e si indigna per il mancato scontrino di un bar, ha per simbolo e Lord protettore (soprattutto di sé stesso) un evasore conclamato. Berlusconi, novello Sansone con il parrucchino al posto della chioma, minaccia di far morire con sé tutti i Filistei. Con la condanna definitiva da parte della Cassazione i suoi lacchè in Parlamento e i fedeli alleati del pdmenoelle, più fedeli del cane più affezionato, scomparirebbero come neve d'agosto. Presidenti, consiglieri, direttori piazzati un po' ovunque negli enti pubblici e parapubblici farebbero le valige. Uno sconvolgimento mai visto dalla fine della guerra. Siamo al punto da non capire più se è lui a non voler farsi processare o se sono invece i suoi sodali senza arte né parte come Gasparri, Alfano, Santanchè, Brunetta, Bersani, D'Alema, Epifani (pdl o pdmenoelle non fa differenza) a trattenerlo ad ogni costo, imbalsamato come la mummia di Lenin al Cremlino, in esposizione per gli elettori rimbambiti dalle televisioni di regime. Votate l'evasore, votate per voi. Se Berlusconi evade e può fare strame dell'Italia, allora perché un cittadino dovrebbe pagare le tasse o le cartelle di Equitalia? Se il pesce puzza dalla testa e nessun partito (Rigor Montis che volevi tassare anche l'aria dove ti sei nascosto?) o istituzione si tura il naso, anzi tollera e invita a respirare a pieni polmoni il lezzo di impunità, perché il contribuente dovrebbe svenarsi tra tributi, balzelli e dichiarazioni dei redditi? In uno Stato democratico se impunità deve essere, sia per tutti, se evasione deve essere, sia per ognuno. Il Berlusconi che è in noi deve trovare l'uscita per i paradisi fiscali, il lavoro nero, la ricevuta mai data. Ogni evasore che si rispetti, meglio se totale, deve poter avere l'assistenza gratuita di pdl e pdmenoelle. Telefonare per informazioni a Brunetta o a Franceschini, numero verde di Arcore.

 

  By: traderosca on Mercoledì 10 Luglio 2013 21:23

"Al Presidente della Repubblica Italiana, ho chiesto questo incontro, di cui la ringrazio per la sollecitudine, per esprimerle direttamente le mie preoccupazioni sulla situazione economica, sociale e politica del Paese convinto che misure urgenti e straordinarie, pari a quelle di un’economia di guerra, non possano più aspettare oltre, neppure un giorno. L’Italia si avvia verso la catastrofe. Chi è oggi al governo del Paese è responsabile dello sfacelo, sono gli stessi che ne hanno distrutto l’economia. Questa classe politica non è in grado di risolvere alcun problema. E’ essa stessa il problema. Il Governo delle Larghe Intese, voluto fortemente da lei, tutela soltanto lo status quo e gli interessi di Berlusconi, che in qualunque altra democrazia occidentale non sarebbe ammesso ad alcuna carica pubblica, e tanto meno in Parlamento. La Nazione è una pentola a pressione che sta per saltare, mentre, ormai da mesi, il Governo Letta si balocca con il rinvio dell’IMU e la cancellazione di un punto dell’IVA senza trovare una soluzione. I numeri dello sfacelo sono sotto gli occhi di chiunque voglia vederli, e sono drammatici. Il tasso di disoccupazione più alto dal 1977, il crollo continuo della produzione industriale, che si attesterà a meno tre per cento nel 2013, la continua crescita del debito pubblico che è arrivato a 2.040 miliardi di euro, il fallimento delle imprese che chiudono con il ritmo di una al minuto, una delle tassazioni più alte d’Europa, sia sulle imprese che sulle persone fisiche, gli stipendi tra i più bassi della UE, il crollo dei consumi, persino degli alimentari, l’indebitamento delle famiglie. E’ una Caporetto e sul Piave non c’è nessuno, sono tutti nei Palazzi a rimandare le decisioni e a fare annunci. Il Parlamento è espropriato dalle sue funzioni, la legge elettorale detta Porcellum è incostituzionale e i parlamentari sono stati nominati a tavolino da pochi segretari di partito. Il Governo fa i decreti legge senza che sia dato il tempo minimo per esaminarli e il Parlamento approva a comando. Non siamo più da tempo una repubblica parlamentare, forse neppure una democrazia. Il debito pubblico ci sta divorando, paghiamo di interessi circa 100 miliardi di euro all’anno, che crescono ogni giorno. Solo quest’anno per non fallire dovremo vendere 400 miliardi di euro di titoli. Le entrate dello Stato sono di circa 800 miliardi all’anno, un euro su otto serve a pagare gli interessi sul debito. Né Berlusconi, né Monti, né Letta hanno bloccato la spirale del debito pubblico, che cresce al ritmo di 110 miliardi all’anno. Gli interessi sul debito e la diminuzione delle entrate fiscali, dovute al fallimento di massa delle imprese, alla disoccupazione e al crollo dei consumi, rappresentano la certezza del prossimo default. Non c’è scelta. Il debito pubblico va ristrutturato. Gli interessi annui divorano la spesa sociale, gli investimenti, la ricerca. E’ come nella Storia Infinita, dove il Nulla divorava la Realtà: l’interesse sul debito sta divorando lo Stato Sociale. Si può rimanere nell’euro, ma solo rinegoziando le condizioni. O attraverso l’emissione di eurobond che ritengo indispensabile o, in alternativa, con la ristrutturazione del nostro debito, una misura che colpirebbe soprattutto Germania e Francia che detengono la maggior parte del 35% dei nostri titoli pubblici collocati all’estero. Non possiamo fallire in nome dell’euro. Questo non può chiederlo, né imporcelo nessuno. A fine 2011 i titoli di Stato italiani presenti in banche o istituzioni estere erano il 50%, le nostre banche grazie al prestito della BCE dello scorso anno, prestito garantito dagli Stati e quindi anche da noi, si sono ricomprati circa 300 miliardi dall’estero, tra titoli in scadenza e rimessi sul mercato, questo invece di dare credito alle imprese. E siamo scesi al 35%. E’il miglior modo per fallire. Quando ci saremo ricomprati tutto il debito estero e non avremo più un tessuto industriale collasseremo e la UE rimarrà a guardare, come è successo in Grecia. Ora disponiamo di un potere contrattuale, ora dobbiamo usarlo. L’Italia ha l’assoluta necessità di aiutare le imprese con misure come il taglio dell’Irap, una tassazione al livello della media europea, con servizi efficienti e meno costosi, con la protezione del Made in Italy assegnato solo a chi produce in Italia e con l’eventuale applicazione di dazi su alcuni prodotti. Allo stesso tempo è urgente l’introduzione del reddito di cittadinanza, nessuno deve rimanere indietro. Ci preoccupiamo dei problemi del mondo quando non riusciamo ad assistere gli anziani e non diamo possibilità di lavoro ai nostri ragazzi che devono emigrare a centinaia di migliaia. Reddito di cittadinanza e rilancio delle PMI sono possibili da subito con il taglio ai mille privilegi e alle spese inutili. Ne elenco solo alcuni. Eliminare le province, portare il tetto massimo delle pensioni a 5.000 euro, tagliare finanziamenti pubblici ai partiti e ai giornali, riportare la gestione delle concessioni pubbliche nelle mani dello Stato, a iniziare dalle autostrade, perché sia l'Erario a maturare profitti e non aziende private come Benetton o, dove questo non sia possibile, ridiscutere le condizioni, eliminare la burocrazia politica dalle partecipate dove prosperano migliaia di dirigenti, nazionalizzare il Monte dei Paschi di Siena, eliminare ogni grande opera inutile come la Tav in Val di Susa e l'Expo di Milano, ridurre drasticamente stipendi e benefit dei parlamentari e di ogni carica pubblica, cancellare la missione in Afghanistan, fermare l'acquisto degli F35. Potrei continuare a lungo. Queste misure non possono essere prese dall’attuale classe politica perché taglierebbe il ramo su cui si regge. Questo Parlamento non è stato eletto dagli italiani, ma dai partiti e dalle lobby. Non può affrontare una situazione di emergenza nazionale, di economia di guerra, perché deve rispondere ai suoi padrini, non ai cittadini. Le chiedo perciò di fare abrogare l’attuale legge elettorale in quanto incostituzionale, di sciogliere il Parlamento e di ritornare alle urne. L’autunno è alle porte insieme al probabile collasso economico. I problemi si trasformeranno da politici a sociali, probabilmente incontrollabili. Non c’è più tempo. Lei ha volutamente tenuto sulle sue spalle grandi responsabilità quando avrebbe potuto e forse dovuto declinarle. Lei è ormai diventato lo scudo, il parafulmine di partiti che non hanno saputo né governare, né riformarsi e da ritenersi, nel migliore dei casi, degli incapaci. Non è questo il suo compito, ma quello di rappresentare gli interessi del popolo italiano." Beppe Grillo http://www.youtube.com/watch?v=IRkdq0OjwGc

 

  By: pana on Mercoledì 10 Luglio 2013 08:27

basta tasse ! chi inquina di meno deve pagare meno.. firmiamo tutti la petizione di Legambiente http://www.dongiorgio.it/07/07/2013/tares-la-petizione-di-legambiente-per-cambiare-la-tassa-sui-rifiuti/ Tares, la petizione di Legambiente per cambiare la tassa sui rifiuti È partita la raccolta firme di Legambiente contro la Tares, la nuova tassa sui rifiuti che rischia di aggravare ulteriormente il peso fiscale sugli italiani in maniera ingiusta. Secondo l'associazione la tassazione a carico di famiglie e aziende deve essere equa e chi produce meno rifiuti dovrebbe essere premiato.

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