By: Roberto964 on Giovedì 24 Gennaio 2013 18:19
angelo scrive:
Io, ad esempio, sono conscio che l'Euro ha generato opportunità (il ridotto costo del debito) ma anche sfide (che ci piaccia o no, dobbiamo scegliere se il nostro modello è la Germania o l'Argentina.....chiaro che se vogliamo assomigliare alla seconda bisogna uscire di corsa, salvo poi spiegare che non si fa esattamente come nell'ultimo video di Bagnai che ho visto, nel quale l'esimio prof dice "bisogna farlo senza preavviso in un week end... e con un decreto del governo" ...." dato che magari il prof non lo sa ma siamo ancora una repubblica parlamentare.....).
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quando si uscì dallo SME come si fece? non ricordo che eravamo sotto regime, o forse si?
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<<Spiego meglio questa frase che ha suscitato così dura reazione da parte di uno della banda del "manca la moneta".... :)....>>
<<Intendevo dire che all'epoca dell'ingresso nell'Euro nessuno (*) ha avuto la consapevolezza che non c'erano solo da raccogliere dei vantaggi (anche perchè implicava quacun altri avrebbe dovuto avere solo svantaggi, il che è poco realistico), ma una sfida ben più ampia della "cessione della sovranità monetaria".>>
mi dica, secondo lei c'era qualcuno in seno al governo che avesse studiato macroeconomia e storia all'epoca?
la guerra di secessione perchè venne combattuta?
nessuno pensò a Churchill che volle rivalutare la sterlina nel '25 e portò alla disoccupazione di massa in UK?
o qualcuno che poteva vedere che l'inflazione che portò al "divorzio" non era solo interna
ma comune a TUTTO il mondo industrializzato?
e perchè non si mise un'uscita di sicurezza all'euro?
e di tutti i lacchè hanno firmato quel suicidio chiamato fiscal-compact nessuno sapeva?
troppi perchè a cui non si potrà dire, semplicemente: "nessuno ha avuto la consapevolezza", nessuno ha chiesto come la pensasse la generazione di mio padre o la mia, hanno deciso tutto loro, complice la loro presunta ignoranza (o malafede?).
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<<Come già detto, mantenere competitività in un quadro di moneta unica richiedeva gioco forza uno sforzo per UNIFORMARE le condizioni del sistema paese a quello che vantava la best practice, cioè la Germania. Era (ed è) cioè necessario che le nostre imprese potessero avere un tax rate, costi dell'energia, burocrazia, disciplina del lavoro, condizioni di accesso al credito... etc etc... che TENDESSERO verso quelli dei paesi più competitivi.
In questo contesto, l'Euro è solo lo specchietto delle allodole, perchè se si parla con gli imprenditori si vede che lamentano (in maggioranza) le cose sopra indicate, non di non poter svalutare da quando c'è L'euro.>>
si legga attentamente il "ciclo di Frenkel" e troverà le risposte che le mancano, e a chi è servito, serve e servirà un sistema simile.
gli imprenditori, fatto salvo qualcuno, sono una massa di ignoranti (in macroeconomia) informe e credono ai luogocomunismi del maistream mediatico e agli eurobond.
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<<Noi abbiamo fatto gli "Italiani", cioè ci siamo presi i vantaggi dei tassi bassi ed abbiamo ignorato questa sfida, col risultato che è sotto gli occhi di tutti: le imprese chiudono e si delocalizzano, ma ovviamente sarebbe scomodo prendersela con un sistema paese che distribuisce prebende a destra e sinistra, invece di aiutare chi non chiede nulla, solo di poter gareggiare con gli altri a parità di condizioni DI PARTENZA.>>
Le potrei dire che tutto comincia dalla rendita finanziaria venutasi a creare sempre dopo il famoso divorzio: le aziende invece di investire in innovazione ecc. hanno preferito comperare BOT ecc. ESENTASSE e con la possibilità di scaricare gli oneri finanziari derivanti da prestiti avuti da banche per acquistare detti titoli.
<<E' più facile sparare sull'Euro..... come si diceva quando ero giovane..... fa figo e non impegna.... perchè se è colpa dell'Euro .... non è colpa di nessuno di noi, ma delle elites, dei complotti finanziari e dei rettiliani....>>
a questo ultimo paragrafo non trovo risposta migliore di questa:
PENITENZIAGITE!