Coincidenza sinistra.

 

  By: pana on Martedì 06 Dicembre 2005 22:16

si ma l hanno venduto all Iran ai tempi dello scia, Occorre vedere se per caso l'aereo e'stato negli states a fargli qualche lavoro di riparazione, oggi con la tecnologia Global Hawk si possono teleguidare aerei a distanza

Houthis Shatter Israel's Pride, Down ‘Giant Shark’ in Defiant Blow | Watch Saree's Video Clip - YouTube

 

  By: Moderator on Martedì 06 Dicembre 2005 22:11

Ma l'aereo è di costruzione americana! Ne consegue che la responsabilità è degli USA , e l'aereo è stato costruito per cedere proprio adesso sotto questo governo. Questi aerei americani hanno fatto come al solito vittime civili. In attesa del nucleare iraniano , anzi , del nucleare Pasdaran .Al quale sembrano tutti rassegnati,tranne ,spero gli Israeliani.

 

  By: GZ on Martedì 06 Dicembre 2005 18:05

Ecco la prova che l'11 settembre erano stati loro. Anche adesso si allenano a centrare i palazzi con gli aerei. ------------------------------------- TEHERAN (Reuters) martedì dicembre 6, 2005 ^Iran, aereo contro un palazzo a Teheran:#http://today.reuters.it/news/newsArticle.aspx?type=topNews&storyID=2005-12-06T150128Z_01_LAN641215_RTRIDST_0_OITTP-TEHERAN-AEREO-CADUTO-PUNTO.XML^ 116 morti

l'atmosfera che si respira ora in Italia mentre si moltiplicano i segni premonitori - gz  

  By: GZ on Giovedì 25 Marzo 2004 15:35

Quello che succede nel giocare in borsa quando hai sbagliato e ti ostini lo stesso nella posizione e in tante altre faccende nella vita (fidanzamenti, difficoltà economiche...) è che anche se hai la sensazione netta che sarai colpito da qualche cosa di negativo d'istinto cerchi di rimuovere il problema. Per cui fai finta di niente, parli e ti occupi di tutt'altro, ti irriti se qualcuno te la ricorda, ne attribuisci la colpa eventuale a questo o quello nei modi più strampalati, razionalizzi che comunque hai ragione tu a continuare come prima e non prendi le misure necessarie e spiacevoli per ridurne l'impatto. Questa è l'atmosfera che si respira ora in Italia mentre si moltiplicano i segni premonitori che si stia avvicinando ormai inevitabilmente il momento di un colpo terribile ------------------------------------------------------- 25 marzo 2004 - Corriere.it Piani d'attacco studiati fra il '97 e il 2001. Un tunisino rivela«Così volevamo colpire Milano» L'uomo è un pentito di Al Qaeda. Ha svelato progetti di attentati contro stazione Centrale, caserma dei carabinieri e questura Un attentato alla Stazione Centrale di Milano con un modus operandi che ricorda la strage di Madrid. I terroristi avevano già compiuto la prova finale. Azioni suicide contro la Questura e il comando dei Carabinieri in via Moscova, sempre a Milano. Con tecniche che rammentano il massacro dei militari a Nassiriya. Un’operazione kamikaze all’interno di una base della Nato a Mondragone, in provincia di Caserta. Un attacco ad un consolato tunisino come ritorsione per il fermo di un loro compagno. Possibili agguati a personaggi dello spettacolo, a cominciare da Maurizio Costanzo, «colpevole di parlare male in tv dei musulmani». A rivelare questi inquietanti progetti - preparati in un periodo compreso tra il 1997 e il 2001 - è il primo pentito in Italia di una rete pro Al Qaeda. Di nazionalità tunisina, laureato in musica, ex tassista, Ahmed (ma il suo vero nome è un altro) ha riempito decine di pagine di verbali indicando personaggi, ricostruendo contatti e appoggi di un nucleo operante nelle Regioni del Nord Italia. Una fazione radicale che si riconosceva nei principi dello Sceicco del terrore. Il collaboratore di giustizia ribadisce poi due elementi investigativi importanti. Primo: ogni nucleo può contare su un buon numero di uomini-bomba. Secondo: l’esistenza in Italia di cellule in sonno pronte a passare all’azione, create ben prima dell’11 settembre 2001. I terroristi sanno che sta per abbattersi un colpo di maglio terrificante sugli Usa e temono possibili reazioni. Così cercano di farsi arrestare per reati minori nelle settimane precedenti all’attentato contro le Torri gemelle: un alibi perfetto, per tornare liberi dopo poco ed essere pronti a colpire al momento opportuno. Ahmed, finito in manette nel 2001 e condannato a 4 anni e 6 mesi per associazione a delinquere, faceva parte del network costituito da Essid Ben Khemais (figura di spicco dell’integralismo a Milano) ed era vicino ai più importanti esponenti dell’Islam rivoluzionario. Un mujahed con incarichi operativi, disposto a partecipare a qualsiasi missione ordinatagli dai suoi capi. Ma che poi ha voluto prendere le distanze da metodi di lotta che non condivideva più. Gli investigatori hanno trovato riscontri alle affermazioni del pentito. Fino ad oggi, però, non sono state individuate le armi e l’esplosivo che gli estremisti avrebbero dovuto usare negli attentati. Un risvolto che spingerà probabilmente gli inquirenti a una serie di ulteriori verifiche sulla ricostruzione di Ahmed. Le azioni delle quali parla il tunisino paiono studiate nei minimi particolari, attraverso la classica compartimentazione appresa dai fondamentalisti nei campi di addestramento dell’Afghanistan. Le confessioni - rilasciate, è bene ricordarlo, prima del massacro di Madrid - sono agghiaccianti, perché hanno anticipato quanto è avvenuto l’11 marzo in Spagna, con Al Qaeda che non si preoccupa più di colpire dei simboli ma semina morte tra la gente comune. Il pentito è meticoloso nel ricostruire la preparazione delle diverse azioni. Alla Stazione Centrale di Milano gli uomini della cellula fanno una prima ricognizione e quando si accorgono che la sorveglianza è scarsa pensano di lasciare al deposito bagagli un buon numero di sacchi-bomba. Fanno una prova consegnando dei borsoni dalle forme strane e irregolari per vedere se l’addetto al ritiro si insospettisce. L’idea finale è quella di far crollare parte dell’edificio. Date previste: i giorni di Natale o Capodanno. Nel piano contro la caserma dei carabinieri in via Moscova, uno dei simboli storici dell’Arma a Milano, l’emiro - il responsabile della cellula - escogita un trucco in modo da poter esaminare dall’interno l’edificio. Ahmed inscena una lite di strada e si fa fermare da una pattuglia dei carabinieri che lo porta per gli accertamenti proprio a via Moscova. Una volta dentro, come una telecamera umana, il tunisino osserva i punti deboli. L’estremista e i suoi complici studiano, piantina alla mano, come utilizzare un furgone-bomba, verificando spazi di manovra e sorveglianza esterna, sia alla Caserma, sia alla Questura di Milano, in via Fatebenefratelli, poco distante. Dall’analisi «sul campo» decidono che il primo bersaglio è più facile. Per spiare i soldati della Nato a Mondragone, Ahmed invece lavora in un campo di patate lì vicino. Il mujahed osserva, raccoglie dati, poi torna a fare rapporto all’emiro. Ancora una volta emerge il percorso operativo insegnato ad «Haidora», nome in codice per definire l’Afghanistan. I referenti, infatti, sono nascosti sulle montagne del Paese asiatico, culla di Al Qaeda. Solo qualcuno vive in Europa. Tra questi ultimi Ahmed indica il famoso Abu Nassim, capo del Gruppo tunisino combattente, personaggio che compare in tante inchieste milanesi. E il palestinese Abu Qetada, faro ideologico dei salafiti in Europa, da anni in Gran Bretagna. Un predicatore violento che avrebbe indicato la via della Jihad agli attentatori di Madrid. Per fortuna gli attacchi organizzati non si sono verificati. Effetto degli arresti che hanno scompaginato ripetutamente il network eversivo e di un ordine che non è mai arrivato. Ma fino all’11 marzo, la maggior parte degli inquirenti riteneva che l’Europa fosse meno a rischio perché veniva usata da retrovia logistica. Gli zaini-bomba lasciati sui treni alla stazione di Atocha hanno dimostrato che il quadro strategico è mutato. Giuseppe Guastella Guido Olimpio

 

  By: marco on Martedì 23 Marzo 2004 12:23

Tornando alla suggestione dei numeri: - a 911 giorni dall'attentato del 9112001 si è verificato l'abominevole attentato spagnolo dell' 1132004 che il prossimo attentato sia dopo 113 giorni (visto che in Europa la data si scrive ggmmaaaa)?

 

  By: michelino di notredame on Domenica 21 Marzo 2004 18:38

"...i sondaggi...sono MOLTO importanti... ----------------------------------------- pare anche a me. seguo poco la borsa, ma per quel poco che vedo i sondaggi elettorali la muovono di + del prezzo del petrolio x esempio. il che e' abbastanza impressionante, sopratutto perche' il petrolio sale sempre e fa 40$ tra poco che non sono noccioline. neanche i media ne parlano, gli stessi che smattavano quando sfiorava i 30$. allora pensi, veramente c'e' qualcosa che mi sfugge.

 

  By: bearthatad on Domenica 21 Marzo 2004 02:09

uh oh, guarda guarda, qualche giorno fa ho parlato di nuovo fascismo riferendomi a una certa aria che tira in certi ambienti "lievemente intolleranti" della sinistra, e oggi i ds parlano di vergognosa aggressione squadrista (si sono frenati, hanno cercato un sinonimo!) al prode fassino che tentava di tenere un piede nel corteo! Che io abbia avuto un presentimento? Comunque rivendico la primogenitura dell'idea. Spettacolo penoso, rut e fass (sembra un duo comico, ma erano meglio ric e gian) che DOVEVANO andarci ma avrebbero mangiato volentieri uno scodellino di cacca a testa per evitarlo. Ancora un paio di uscite come questa e la vittoria alle elezioni è garantita. Ma lo capiranno e d'ora innanzi parleranno solo più di berlusconi, per evitare di prendersi a botte, e non virtualmente (non fra di loro, con gli altri ovviamente). Io credo che ogni esponente del csinistra reciti tutte le sere un rosario perchè berlusca viva in eterno... con tutte ste preghiere vivrà in eterno davvero.

se non guardi i sondaggi e i segnali tecnici dall'afganistan o iraq sei svantaggiato. - gz  

  By: GZ on Domenica 21 Marzo 2004 02:03

I sondaggi per l'elezione non sono importanti, sono MOLTO importanti e tutti li guardano, il grafico dell'S&P e quello dei sondaggi sono correlati strettamente come ho mostrato. Quando Kerry si è avvicinato al 50% gli S&P e Nazz hanno cominciato a scendere questo mese. Non è sempre così, ma al momento Wall Street è veramente pro-Bush. L'altra cosa importante "extra-economica" sono i "segnali tecnici dall'Afganistan": venerdì sera il mercato sembrava tenere e sono andato in palestra. Poi è apparso su ^Debka#http://www.debka.com/^ alle 21 la notizia che il tizio circondato non era il No. 2 di Al Qaeda e quando sono tornato il mercato aveva perso un -1%. Ma quello che conta è solo il debito, il deficit e gli utili e la deflazione vero ? Ad ogni modo negli ultimi giorni però, dopo l'inizio dell'attacco degli spot TV repubblicani iniziato due settimane fa, Kerry è tornato sotto Bush di 2-3 punti, ^vedi amche quello che dice Morris, l'ex stratega di Bill Clinton sulla corsa#http://www.nypost.com/postopinion/opedcolumnists/21004.htm^ Per l'Iraq e terrorismo invece ^il trend è cambiato davvero dopo il successo politico di Al Qaeda in Spagna #http://www.andrewsullivan.com/index.php?switch=black_white&dish_inc=dish_blog.html^ Bisogna rendersi conto che l'Economia per il miliardo di persone che vivono nei paesi industrializzati non è cambiata granchè dal 1998-1999 (grande mercato toro) al 2001-2002 (grande mercato orso) al 2003 (grande rimbalzo). Le borse sono salite del +70% poi scese del -60%, poi rimbalzate del +40% senza che utili, bilanci e Pil cambiassero se non marginalmente. La Politica invece è cambiata molto di più con la guerra globale da parte del terrorismo fondamentalista. Se non presti attenzione anche ai sondaggi presidenziali e i "segnali tecnici" dall'Afganistan o Iraq sei svantaggiato.

 

  By: michelino di notredame on Sabato 20 Marzo 2004 01:10

spettacolo ridicolo. da quando sono girati i sondaggi e bush viene dato perdente l'intera politica mondiale ha cambiato rotta. i media parlano un'altra lingua, gli alleati si sfilano uno ad uno, e persino il premier polacco - che fino a 3 settimane fa era una specie di zerbino portatile ossequiente - dice che gli americani sono dei bugiardi. in pratica siamo tutti qui italiani polacchi francesi inglesi sunniti sciiti terroristi mongoli curdi calmucchi in attesa di queste benedette elezioni di novembre, e fino ad allora si vive in un limbo. senza la possibilita' di programmare niente e con l'ossessione di saltare sul carro del vincitore non appena si capisce chi e'.

 

  By: michelino di notredame on Martedì 16 Marzo 2004 23:04

da che parte pendo dici. pendo dalla parte degli sciiti, esattamente come gli americani. cioe' dalla parte dei fondamentalisti. non si era capito?

 

  By: gianlini on Martedì 16 Marzo 2004 17:33

è una cosa che ho pensato visitando Riga dieci giorni fa la percezione della pericolosità di una città è direttamente proporzionale alla frazione di persone di colori che ci incontri

 

  By: Noir on Martedì 16 Marzo 2004 17:20

Michelino una volta eri + serio .. adesso solo sfottò .. E mi sta anche bene però non capisco dove pendi e questo nelle persone mi innervosisce.. io sono per quelli che si schierano

 

  By: michelino di notredame on Martedì 16 Marzo 2004 16:56

gianlini, tieni presente che i neri hanno il ritmo nel sangue.

 

  By: gianlini on Martedì 16 Marzo 2004 16:51

noi sbraitiamo? tu dici? in effetti qualche passato da bombaroli ce l'abbiamo anche noi.....

 

  By: Bardamu on Martedì 16 Marzo 2004 15:41

capito.grazie x il tuo chiarimento. anche noi italiani sbraitiamo rispetto ai finlandesi...chissà se si aspettano una bomba da noi!pensa se hanno visto Biscardi o Socci(si chiama così?)o qualsiasi altra schifezza che passa x le nostre tv...se poi ci hanno conosciuto in vacanza è la fine! :-) non ti prendo in giro, dico sul serio.