tutto il mondo in un solo post - panarea
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By: panarea on Domenica 02 Novembre 2003 19:11
Il mondo gira intorno alla quantità e al costo del denaro (e del debito di conseguenza). Nel 1998 il denaro era + scarso di oggi, la FED era meno espansiva (qualcuno direbbe più prudente di ora…) gli interessi reali sul T-bond positivi, per quale motivo un investitore avrebbe dovuto allocare il suoi soldini sui bond GM o Fiat? Il rendimento addizionale non valeva la candela. E infatti i bond andarono giù; alle imprese costava più finanziarsi ma non era importante perché il mercato azionario euforico consentiva di stampare azioni come mai in passato (c’è una puntata magnifica dei Simpson in cui Bart inventa un fumetto sul padre, il fiumetto piace così tanto ad una società di fumetti ondine che glielo comprano, pagandolo in azioni. Il tizio dice a Bart “qui non abbiamo soldi, ti diamo soltanto un po’ di azioni”. Liza poi va in bagno e la carta igienica è un rotolo di azioni…). Crisi Russa e asiatica del credito + LTCM; la Fed stampa e aumenta la liquidità. Continua il processo precedente: i bond non governativi sono visti come trappole, la liquidità in fuga dai sempre meno redditizi (in termini reali) bond sicuri, approda in borsa, infiammandola.
Le quotazioni raggiungono limiti incredibili, storno del marzo 2000. Bin Laden dà il colpo di grazia nel 2001. La situazione è pericolosa, la Fed inonda il mercato di soldi facili. La gente scottata dalle borse, si trova a dover investire la valanga di liquidità o in bond sicuri con rendimenti reali negativi o su bond societari. I secondi decollano. Un bond Xerox sull’eurobbligazionario passa in 18 mesi da 55 a 100. Raddoppiato. Ovviamente le aziende fanno del proprio perché, specie negli usa, tagliano e riportano i conti in ordine. 6 mesi fa: il differenziale tra bond “sicuri” e gli altri è tornato basso. Un bond Fiat scadenza 2004 dà un 3% scarso netto di rendimento, praticamente uno 0.2 % reale. La gente capisce che anche se la Fiat non fallirà mai perché hanno gli amici, uno 0.2% per una società con un bilancio assurdo come quello non ci sta. Allora che fa: due cose. 1 – investe sul mattone alla disperata (in italia i prezzi sono ad un +34% rispetto 30 mesi prima, anche se nello stesso periodo il pil è aumentato complessivamente di un misero +2%, confermando la valenza speculativa dell’aumento delle casa) 2 – ritorna in borsa, che a questo punto è l’unico asset rimasto. Meglio prendere un dividendo del 5.6% dall’azione Eni che un misero 3% dal bond fiat. Risultato, nonostante il Pil europeo sia morto, super rally anche da noi (il Bond Xerox in 6 mesi passa da 98 a 102, l’azione raddoppia)
Conclusioni:
1- ha ragione ZB, il motore di tutto è la liquidità. Basta capire dove andrà, ed è fatta. Nel caso il movimento è stato bond sicuri dal 2000 al 2001, bond junk dopo, borse da marzo 2003 (quando lo spread tra bond governativi e non si è calmato). La borsa, i bond e il resto (immobiliare) sono guidati dalla liquidità e non dal Pil o altri dati economici. In Italia il rally di borsa o delle case è totalmente ingiustificato dal punto di vista macroeconomico o industriale, è semplicemente il risultato di un afflusso di liquidità.
2-la liquidità è figlia della politica monetaria e sorella dell’inflazione. Se c’è una stretta dalla Fed si secca il tutto, e il denaro fa il percorso inverso scappando prima dalle borse e poi dai bond junk. Idem se l’inflazione aumenta.
3.what’s next? I giochi si fanno negli usa, l’europea copia passivamente. L’inflazione (quella vera, importata, frutto dell’aumento del costo delle materie prime nel mondo) potrebbe aumentare nel lungo se la Cina continua a comprare tutto, ma per ora è sotto controllo, specialmente negli usa, dove anche il dollaro basso non crea inflazione perché le merci sono comunque comprate in dollari. La politica monetaria potrebbe però cambiare: tenere il denaro a prezzi così bassi per tanto tempo costa, perché il debito USA sta aumentando. Presto o tardi gli investitori esteri chiederanno più rendimento per comprare la carta con la scritta “in god we trust” e allora gli usa saranno comunque costretti ad aumentare i tassi, specialmente quegli a lungo. Il mercato chiede già più specialmente nelle scadenza lunghe. Il breve è relativamente tranquillo. Tutti scommettano in una Fed tranquilla fino a prima delle elezioni USA, dopo ci sarebbe il diluvio: tassi in aumento, case che crollano (come prezzi), borse a picco. L’unica speranza è che il Pil usa aumenti del 7% per tutti i trimestri da qui fino all’autunno 2004 creando così un’America comunque più ricca, più popolosa. E che si può permettere più debiti e dove le case costano perché ci sono più persone che ci vogliono abitare.
Operativamente? Io non comprerei nessun bond con scadenze sopra i 12 mesi, meglio un –0.5% in termini reali con i bot che beccarmi un btp che tra 18 mesi costa 80. Troppo rischio. Lontani dalle case e dall’immobiliare, costa troppo in termini reali (ossia di quanti stipendi un milanese medio impiega x comprarsi un 4 locali) e andrà giù presto, se fosse possibile andate short. Dopo poco tornerà però interessante perché nei prossimi 10 anni gli italiani aumenteranno di 500'000 persone l’anno grazie agli immigrati e ai loro figli. Azioni: si, ma lasciando perdere STM e Fiscali, basta Premuda ed Eni in italia. All’estero si oriente, si america small cup con russell. No europa, defunta. Commodity: il più grande rally degli ultimi 20 anni, i cinesi sono praticamente nudi, vogliono anche loro la maglietta di cotone e mangiare maiale con salsa di soia. E pensare che è un mercato che si muove per consumi fisici (gli investitori italiani che investono sulle commodities non sono più di 400 persone, quegli in azioni circa 10'000'000), se arrivasse l’onda della liquidità (tipo Nasdaq 1999/2000) potrebbero saltare tutti i record. Si metalli non preziosi, prudenza su oro, troppo speculativo.