By: Alex63 on Venerdì 27 Maggio 2005 20:27
Allora..facciamo un pò di riepilogo:
il CAPM è un modello di Markowitz per quanto attiene la cd. teoria del portfolio; si basa essenzialmente su nessuna restrizione per gli investitori nel prendere o dare in prestito denaro al tasso privo di rischio (e già qua ci sarebbe da discutere); poi si basa sulle aspettative omogenee degli investitori sui valori attesi dei rendimenti. Gli altri punti a base del CAPM li tralascio volutamente in quanto stiamo cercando di "capire "cosa sia sto CAPM, il BETA, il SIM ed il DCF
Questi due principali punti meritano a parer mio un approfondimento
Hai riportato delle "stime" sui tassi e sui P/E..ed è la il motivo del, sia chiaro, bonario contendere.
Il CAPM si basa essenzialmente sulla premessa che tutti gli investitori ragionino secondo il modello di Markowitz e scelgano un portfolio sulla frontiera efficiente; in tal caso si misurerebbe il contributo in termini di rischio che un singolo titolo aggiunge al rischio di portfolio e quale sarebbe la relazione tra il rischio ed il rendimento che gli investitori si aspettano e richiedono per il loro investimento.
Tornando sui dati da te riportati, evidenzi un tasso BOT ed un tasso BTP, il che già per loro natura e per "teoria" sono tassi differenti sarebbe interessante capire perchè si utilizzano tassi a breve" bot" e tassi a medio/lungo periodo (dal rend.to scritto credo che ci si riferisca al decennale più o meno) nello stimare un under / over performance dell'index in questione.
Inoltre, ci sarebbe da dire che la formulazione storica del CAPM parla di tasso privo di rischio e pertanto inserire un decennale significherebbe inserire volatilità (o meglio convessità dato che stiamo ancora parlando di bonds) al modello di stima. Ciò che mi lascia perplesso inoltre è tutta la parte inerente i "valori fondamentali" del titolo azionario nonchè la determinazione finale di EPS, book value..etc..etc..; voglio dire..quale metodologie si va ad applicare per la determinazione e valutazione del titolo azionario (o più titoli azionari per ottenere e quantificare il p/e medio) ?
In America usano il rendimento inverso del decennale per il P/E, cosa giustissima per chi è seguace di detta teoria. Io mi limito solo a dire che Ed Yardeni, fautore di questa moda, non è che abbia brillato così tanto negli ultimi tempi.
Riporto infine che, in ordine alla valutazione dei titoli azionari, esistono diverse scuole di pensiero; oltre al DCF ci sono anche il CF, il CF to equity..per non parlare poi dei modelli per i dividendi, importanti anche loro visto che un aumento o una diminuzione degli stessi può determinare una variazione delle attese con relativa variazione del prezzo di trattazione del titolo azionario (giusto un accenno ai principali modelli teorici usati c'è il DDE ovvero dividend discount models, il modello cd. "a tre stadi"..il modello "Kidder", il modello FIRM VALUATION..ecc...)
Fatte salve queste premesse, per rispondere alla tua domanda, non si puo' parlare di DCF da inserire nel CAPM, in quanto il DCF e' un metodo di valutazione della singola azione mentre il CAPM è un modello per la determinazione della composizione del portafoglio una volta stimati il rendimento atteso e la volatilita' degli assett (siano essi azioni od obbligazioni).
Saluti e buon weekend