I conti non tornano

 

  By: GZ on Mercoledì 28 Settembre 2005 16:25

Oltre ai tassi di interesse, agli utili, a Greenspan e al petrolio bisogna guardare al "Sentiment" il quale si riflette nei grafici, in alcuni indicatori e poi nei fatti di costume tipo questo: ora a Manhattan hanno grande successo i consulenti di "lifestyle" che da 150 dollari in su all'ora ti dicono come organizzare la tua vita, che auto comprare, che musica sentire, chi invitare alle feste, da che barbiere andare, come rinnovare il guardaroba.... questi sono tutti nuovi posti di lavoro ... e il dato di occupazione USA mensile migliora

 

  By: Alex63 on Venerdì 27 Maggio 2005 20:27

Allora..facciamo un pò di riepilogo: il CAPM è un modello di Markowitz per quanto attiene la cd. teoria del portfolio; si basa essenzialmente su nessuna restrizione per gli investitori nel prendere o dare in prestito denaro al tasso privo di rischio (e già qua ci sarebbe da discutere); poi si basa sulle aspettative omogenee degli investitori sui valori attesi dei rendimenti. Gli altri punti a base del CAPM li tralascio volutamente in quanto stiamo cercando di "capire "cosa sia sto CAPM, il BETA, il SIM ed il DCF Questi due principali punti meritano a parer mio un approfondimento Hai riportato delle "stime" sui tassi e sui P/E..ed è la il motivo del, sia chiaro, bonario contendere. Il CAPM si basa essenzialmente sulla premessa che tutti gli investitori ragionino secondo il modello di Markowitz e scelgano un portfolio sulla frontiera efficiente; in tal caso si misurerebbe il contributo in termini di rischio che un singolo titolo aggiunge al rischio di portfolio e quale sarebbe la relazione tra il rischio ed il rendimento che gli investitori si aspettano e richiedono per il loro investimento. Tornando sui dati da te riportati, evidenzi un tasso BOT ed un tasso BTP, il che già per loro natura e per "teoria" sono tassi differenti sarebbe interessante capire perchè si utilizzano tassi a breve" bot" e tassi a medio/lungo periodo (dal rend.to scritto credo che ci si riferisca al decennale più o meno) nello stimare un under / over performance dell'index in questione. Inoltre, ci sarebbe da dire che la formulazione storica del CAPM parla di tasso privo di rischio e pertanto inserire un decennale significherebbe inserire volatilità (o meglio convessità dato che stiamo ancora parlando di bonds) al modello di stima. Ciò che mi lascia perplesso inoltre è tutta la parte inerente i "valori fondamentali" del titolo azionario nonchè la determinazione finale di EPS, book value..etc..etc..; voglio dire..quale metodologie si va ad applicare per la determinazione e valutazione del titolo azionario (o più titoli azionari per ottenere e quantificare il p/e medio) ? In America usano il rendimento inverso del decennale per il P/E, cosa giustissima per chi è seguace di detta teoria. Io mi limito solo a dire che Ed Yardeni, fautore di questa moda, non è che abbia brillato così tanto negli ultimi tempi. Riporto infine che, in ordine alla valutazione dei titoli azionari, esistono diverse scuole di pensiero; oltre al DCF ci sono anche il CF, il CF to equity..per non parlare poi dei modelli per i dividendi, importanti anche loro visto che un aumento o una diminuzione degli stessi può determinare una variazione delle attese con relativa variazione del prezzo di trattazione del titolo azionario (giusto un accenno ai principali modelli teorici usati c'è il DDE ovvero dividend discount models, il modello cd. "a tre stadi"..il modello "Kidder", il modello FIRM VALUATION..ecc...) Fatte salve queste premesse, per rispondere alla tua domanda, non si puo' parlare di DCF da inserire nel CAPM, in quanto il DCF e' un metodo di valutazione della singola azione mentre il CAPM è un modello per la determinazione della composizione del portafoglio una volta stimati il rendimento atteso e la volatilita' degli assett (siano essi azioni od obbligazioni). Saluti e buon weekend

 

  By: GZ on Venerdì 27 Maggio 2005 18:21

sono dati che escono dal Bloomberg penso che il 90% dei gestori li usi il che vuole dire che poi la percezione del mercato si forma su questi numeri

 

  By: panarea on Venerdì 27 Maggio 2005 17:15

Alex mi sono fidato di GZ che scriveva che il pe medio dello smib è 15, immagino lo smib sia ponderato (eni conterà + di snam spero) bisognerebbe prendere le 40 singole società e fare la media. se sai come infilare il DCF nel CAPM sono curioso x fog è ovvio che basta spostare qualcosa, ma siamo sicuri che il mio metodo salta? il BTP danno ora il 3% certo se tornano al 6% la borsa potrebbe non salire +, ma anche le case, ricucci, i mutui, sprofondano. il punto è che nella situazione attuale la BCE non può alzare i tassi x almeno 12 mesi. sapendo che x 12 mesi gli utili dello smib saranno sempre quegli, io mi aspetto che lo smib salga. solo questo. unica incognita x me è la simpatia con Ny, ossia se la borsa usa scende (lì non ci sono monopolisti le aziende devono vendere) milano potrebbe scendere x simpatia. ciao

 

  By: Mr.Fog on Venerdì 27 Maggio 2005 16:49

Che vuol dire? Significa EPS/Po = 3 ossia PO/Eps = 33.3 ossia PE di 33.3, la borsa aumenterà (raddoppierà!!!) ancora siamo per un super buy galattico ----------------- OK! sul lato dei numeri e di cio' che l'oggi mostra sono in accordo. Pero'...acc. c'e' sempre un pero'...molte aziende dello spmib pagano in dividendi fino al 90% dei loro guadagni (vedi enel come esempio). Non c'e' margine per assicurare che i dividendi di oggi saranno quelli di domani. Basta un piccolo spostamento nella redditivita', nel fatturato,... che tutto il discorso va a pallino. E...se il mercato e' veramente efficente...non ci sara' il tempo per capire che ci siamo sbagliati...se ci siamo sbagliati.

 

  By: Alex63 on Venerdì 27 Maggio 2005 16:41

Ciao Panarea, il punto di divergenza sta proprio nella stima dei dati che tu riporti; cioè mi sembra che questi valori da te riportati siano da intendersi come "universali" relativamente ai titoli del paniere, mentre io, basandomi sulla metodologia DCF (per le azioni) e del SIM (per il modello di stima forecast)li ritengo fuorvianti in quanto non validi per tutti i titoli che compongono lo SPMIB. Saluti

 

  By: panarea on Venerdì 27 Maggio 2005 15:39

Alex63 premesso che che il mercato sia efficiente premesso che il SIM e gli altri siano stati da tutti (spero) studiati il passo, difficile, è mettere la teoria in numeri. i dati di partenza sono tasso bot 2% tasso btp 3% p/e smib 15 ossia e/p 6.5% g = (EPS-div)/book value = 4% ipotizzata premio per il rischio italiano (media storica) = tra 1 e 2% premio per il rischio usa (media storica) = tra 7 e 8% posto tutti questi dati, maneggiando bene la teoria, ti riesce fornire un'indicazione operativa sul mercato? io mi convinco sempre che il mercato, almeno a livello smib, sia efficiente quindi dai numeri e dalla teoria è difficile cavare fuori informazioni operative. però ho provato a combinare ed è venuta fuori un'idea di come sia la borsa. non è una provocazione, mi farebbe veramente piacere leggere le tue equazioni e formule.

la valutazione del mercato (in una lezione) - Alex63  

  By: Alex63 on Venerdì 27 Maggio 2005 12:58

in ordine al tuo post, i miei ricordi da studente fanno ritornare in mente i vari concetti di Single Index Model per quanto attiene la stima del rendimento di un titolo all'interno di un indice e..concetto fondamentale per tale "teoria"...il rendimento di detti titoli sono in relazione lineare con detto indice. Voglio dire, il modello in questione specifica che la correlazione tra il rendimento del mercato e del titolo sia positiva..vale a dire che entrambi si muovono nella stessa direzione indipendentemente dalla loro intensità di movimento. Vi chiederete ..perchè sto "cappello"?..la risposta è presto data... nel post si parlava di Beta di mercato (e suppongo beta dei titoli che lo compongono) e si cercava di dare una spiegazione delle "attese" rialziste della borsa e nello specifico quella di Milano. Opinione ripettabilissima e degna di ogni rispetto...ma la mia "divergenza" risiede nella metodologia adottata nel "giustificare" tale positiva view sullo SPMIB. tralasciando il fatto che il modello CAPM (anno 1958 elaborato da Markowitz) sia stato successivamente rielaborato da SHARPE nel 1963 (appunto SIM..single index model..) ciò che mi premeva riportare è la "Differenza " di approccio che uso nella valutazione sia del BETA sia del titolo azionario rispetto al metodo riportato. partendo dal BETA e tralasciando volutamente tutta la disamina del "rischio sistematico" e del "rischio diversificabile" il BETA verrà calcolato quale rapporto tra la covarianza del titolo i-esimo e del mercato e la varianza del mercato. con tale formula si ottiene un buon indicatore del rischio sistematico del titolo esprimendone la reattività del titolo alla variazione nel rendimento del mercato. il modello "teorico" e sottolineo teorico SIM assume che la variabilità dei rendimenti del titolo sia dovuta a MACRO EVENTI (del tipo variazione tassi, crescita PIL, interventi di finanza pubblica, variazione dei cambi, aumento/diminuzione tassazione..ecc...)riflessi su tutti i titoli e "MICRO EVENTI" (del tipo scioperi, nuova produzione, opa.....)con riflessi solamente sul rendimento del singolo titolo. ne consegue che saranno proprio i micro eventi che origineranno il rendimento "non sistematico" e non assoluto come veniva..(a mio piccolo modo di interpretare il mercato) riportato da Panarea usando delle formule per "teoria" valide per la totalità dei componenti dell'index. Sia ben chiaro e forse non ce ne è bisogno, che non si tratti di un attacco personale...ma semplicemente un modo diverso di "analizzare" le cose... ritornando a quanto stavo scrivendo...mi "differenzio" dal post dell'amico Panarea, in quanto i rendimenti dei singoli titoli li intendo (grazie a tele approccio elaborato da Sharpe) variabili indipendenti perchè generati da eventi MICRO non imputabili a TUTTI i titoli del paniere ovvero tali micro eventi influiscono nello specifico titolo senza alcun legame con il mercato. tornando la BETA..e semplificando il discorso sull'utilità dello stesso, i titoli che presenteranno un beta > 1 saranno esposti ad un rischio sistematico più alto della media; di contro quelli con un beta < 1 sono esposti ad un rischio sistematico in linea con la media. e qua..nuovamente...mi differenzio da Panarea...il beta di un titolo non ha nulla a che fare con la dev. standard o con la varianza....mentre il beta misura il rischio sistematico, la deviazione standard e la varianza misurano il rischio totale. due titoli con identico beta possono registrare livelli della varianza molto differenti. Ciò dipende dal fatto che una parte consistente della varianza dei rendimenti del primo titolo è spiegata dal rischio non sistematico che può essere eliminato mediante la diversificazione. Altra differenza ..sempre tra il modello esposto da Panarea e quello da me usato..risiede nel calcolo del BETA...sarebbe interessante "confrontarci" su quale tipo di rendimento storico lo analizziamo...quello del titolo o quello del mercato?!? Lasciando volutamente terminare qui il discorso sul Beta..mi permetto di evidenziare altri punti di "differente" modalità di valutazione e quindi di possibile "personale" giudizio di UNDERPERFORM, EGUAL o OVERPERFORMANCE del mercato i modelli di valutazione del titolo azionario... mi sembra di aver letto di alcuni multipli azionari riportati nel post di Panarea...ebbene..anche qui.,...bisognerebbe analizzare il metodo di approccio....sinteticamente affermo che utilizzo la "valutazione assoluta" ovvero stimo il valore intrinseco del titolo azionario in base ai suoi fondamentali evitando il confronto con altre società..pertanto il P/E..il P/BV, il P/CF...non assumeranno valori determinati per stabilire se è sotto o sopra stimato il titolo rispetto agli altri suoi competitor..ma mi limiterò secondo la metodologia DCF..ossia Discounted Cash Flow Model (basata sull'attualizzazione dei flussi futuri di cassa)..a comprare o vendere il titolo. OKKIO!..AVVERTENZA FONDAMENTALE e credo valga anche per il post di PANAREA....stiamo sempre all'interno di un mercato perfettamente EFFICIENTE...se non partiamo da detta convinzione...tutto ed il contrario di tutto si può affermare e dimostrare! a presto Alex

 

  By: Alex63 on Venerdì 27 Maggio 2005 12:54

 

  By: Mr.Fog on Giovedì 26 Maggio 2005 22:33

qualche centinaio di milioni), Gian, accirippippacchio......di euro?

Consigli per pensionati - gz  

  By: GZ on Giovedì 26 Maggio 2005 16:22

1) In base a quanto rendono in termini di dividendi e utili/prezzo le azioni e invece quanto rendono le obbligazioni oggi e su base storica come discusso fino alla noia nelle puntate precedenti ecc... le borse possono (in assenza di shock petroliferi o terrorismo stile 11 settembre), salire del +20% entro fine anno. Questo in teoria è facile da dire. 2) Come si è visto anche in marzo-aprile il momento giusto per entrare fa differenza perchè ci sono oscillazioni del 6-7% in su e in giù e in questo momento siamo sulla parte alta della fascia, mentre è meglio comprare quando hanno appena perso Se uno non ha fretta forse fa meglio ad aspettare qualche guaio politico o qualche dato economico o altro accidente che butti giù l'indice di un 5%. Questo è difficile in pratica, perchè puoi anche distrarti e perdere il treno, ma io sono sempre per caricare quando le borse perdono 3) Inoltre sarebbe meglio prendere ANCHE un ETF di qualche altro paese, ad es un paniere di titoli dell'est-europa, uno di titoli small cap USA (IWM), uno di titoli di Hong Kong e Singapore Dato che penso che l'euro possa perdere almeno un -10% verso le valute asiatiche comprare un ETF di titoli asiatici in paesi con valuta che sta salendo dovrebbe farti guadagnare sul cambio gz

 

  By: gianlini on Giovedì 26 Maggio 2005 13:54

Vorrei chiedere allora a Zibordi: Se uno avesse il problema di come allocare adesso una tantum una certa somma di denaro (diciamo qualche centinaio di milioni), di cui sa di non aver particolare necessità, (ad esempio una persona di 55-60 anni con un buon reddito/pensione), senza volersi-doversi preoccupare di variare la propria posizione in una prospettiva di qualche anno, lei suggerirebbe l'acquisto di un ETF sul MIB40, in una percentuale interessante, ad esempio il 40-45 %?

volete i dividendi ? - Mr.Fog  

  By: Mr.Fog on Giovedì 26 Maggio 2005 11:01

Per chi vuole cimentarsi.....

 

  By: marco on Mercoledì 25 Maggio 2005 19:14

Amen. (nel senso che il Reddito nazionale semplicemente viene spolpato dall' SPMIB40 quindi compra perchè mi sembra che di proteste in piazza non ve ne siano ed allora continueranno P/E di Eni 10,20!)

Matematica Finanziaria avanzata - panarea  

  By: panarea on Mercoledì 25 Maggio 2005 18:49

spiace ma devo riprender mio vecchio post e mi chiarisco le idee il rendimento di un'azione è r = DIV / Po + g ipotizzando dividendo (o comunque soldi distribuiti ai soci anche come buy back e simili) crescente dove g= ROE * % inv = (EPS - DIV)/book value quindi r = EPS / Po + (EPS-DIV)/book Zibordi fa notare, in media in italia, EPS/P = 6.5% (PE 15) quindi l'equazione diventa r = 6.5 + (EPS-DIV)/book value Andiamo su altro lato teorico, il rendimento teorico di un'azione è (teoria CAPM): r=tasso bot + beta * (premio sul rischio) visto che parliamo di mercato beta =1, quindi r=tasso bot + premio rischio ma GZ usa la versione "pesa" del CAPM e mette i BTP quindi ora al 3 r=3 + premio rischio uniamo e troviamo 3 + premio rischio= 6.5 + (EPS-DIV)/book value ossia premio rischio = 6.5 - 3 + (EPS-DIV)/book value premio rischio = 3.5 + (EPS-DIV)/book value ora GZ dice che (EPS-DIV)/book value = 4 quindi premio rischio = 3.5 + 4 = 7.5 Faccio notare che tutto dipende da (EPS-DIV)/book value = 4 Che è un valore ragionevole visto che il 98% della borsa italiana sono monopolisti Premio = 7.5 questo valore è piuttosto alto per l’italia ma perfettamente in linea con il premio rischio storico USA che si legge sui manuali tipo Breley-Myers (lo spelling è pessimo). Quindi per un’analista americano le azioni italiane sono “buon prezzate” per uno nostrano sono tuttora “a buon mercato”. Vediamo di cavare qualcosa di operativo dal discorsetto il premio sul rischio medio storico italiano è tra 1 e 2 (sissignori ci siamo accontentati in passato di tenere azioni solo per un misero +1 rispetto ai BTP!) quindi diciamo che tendenzialmente dobbiamo ritornare in giu almeno a 4. Che vuol dire? Riprendiamo l’equazione BTP + premio rischio= EPS/Po + (EPS-DIV)/book value Con BTP = 3 EPS/Po = 6.5 (EPS-DIV)/book value = 4 avevamo 3 + premio rischio= 6.5 + 4 ossia premio = 7.5 Cambiamo, ora l’incognita è EPS/Po e premio = 4 EPS/Po = - (EPS-DIV)/book value + BTP + premio rischio EPS/Po = 3 + 4 + - 4 = 3 Che vuol dire? Significa EPS/Po = 3 ossia PO/Eps = 33.3 ossia PE di 33.3, la borsa aumenterà (raddoppierà!!!) ancora siamo per un super buy galattico Insomma se i tassi rimangono come ora bassi (3% btp) e le aziende rimangono monopolistiche (il famoso 4) c’è spazio finchè i P/E dello SMIb non sono tutti a 33.3 (guarda caso dove staziona autostrade) Attenzione se per qualsiasi motivo i tassi tornano al 6.5, la borsa è ben prezzata. Ragazzi non ce ne stiamo accorgendo ma grazie all’euro e alla minima corporate governance italiana le azioni dello SMIB sono quanto + conveniente al mondo, sono monopoli quotati. Vere macchine da soldi. Che se ne fregano del Pil italiano (ovviamente rubano i soldi agli italiani ma finchè va bene a tutti…), che se ne fregano di berlusconi e/o prodi, che se ne fregano dei mercati delle crisi dei consumi, delle bolla valutaria ect. Sono macchine da soldi. Non perdete tempo con i BTP o a comprare case o azioni strane americane, finchè potete comprate Eni, Snam, Terna, Enel Aem ect finchè il loro PE non è 33.