I conti non tornano

 

  By: Andrea on Mercoledì 25 Maggio 2005 16:58

Zibordi, che le guerre di Afghanistan e Iran/Iraq fossero ignorate o quasi dalle TV è una speculazione che fa lei adesso. Ricordo benissimo l'angoscia per 10 anni ininterrotti di accendere la TV, sintonizzarmi su uno dei due canali RAI visibili da casa nostra e inaugurare OGNI TG con quelle immagini. Magari lei disponeva di Sky già allora. Noi ci accontentavamo della RAI, di Triveneta (molto più gradevole, specie in orario serotino) e poco altro; se ne parlava eccome. TV7 massacrava con speciali su quelle guerre. Magari erano servizi diversi. Magari non erano riprese in diretta (spesso della CNN) di attacchi e sbarchi più o meno finti. Ma c'erano eccome.

 

  By: Leofab on Mercoledì 25 Maggio 2005 16:47

Certo che lo sappiamo. Un po' di storia l'abbiamo vissuta e studiata anche noi. Che diamine! Non è però completo citare degli avvenimenti e non considerare le conseguenze che questi potevano provocare in quel periodo. Oggi siamo nell'era della comunicazione o no? C'è o non c'è internet che fa dilagare ogni notizia in ogni angolo del globo? Proprio perchè globalizzati un petardo oggi può avere l'effetto di tre missili ieri. Un passato che poi vedeva ancora la lotta fra capitalismo e pianificazione. Oggi ha vinto il mercato e, direi, siamo in piena finanza virtuale. Rapportiamo nelle giuste proporzioni le cose, senza scherzare.

si mandavano soldi per la "fame in India" - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Maggio 2005 16:01

.....D'altra parte non abbiamo mica vissuto un periodo da poco: guerre, terrorismo e ancora scandali, truffe, fallimenti.... ----------------------- Ragazzi voi siete molto giovani o molto smemorati. Negli anni '70 e '80 c'era l'URSS che spendeva il 30% del PIL in armamenti, faceva il colpo di stato in Polonia, teneva occupata 1/3 della Germania e dell'Europa, in l'Afganistan combatteva per dieci anni una guerra al cui confronto l'Iraq oggi sembra la svizzera (circa un milione di morti su 17 milioni di abitanti, ma senza le TV occidentali a filmarli per cui nessuno ci ha fatto caso). L'URSS di Andropov aveva truppe o presenza militare in Etiopia, Angola, Vietnam, Nicaragua, Cuba, Iraq, Siria, organizzava il terrorismo delle BR, Prima Linea, RAF tedesca, IRA, ETA, OLP di Arafat, "Carlos" (il terrorista famoso prima di Bin Ladin), un attentato al Papa, il sequestro di Moro... In Italia era ancora reato esportare capitali, i socialisti rubavano, assieme a tutti gli altri, su ogni singolo appalto senza mancarne nemmeno uno, Pomicino era ministro economico e il commercialista pugliese Formica alle Finanze (quello che ogni tanto proponeva la patrimoniale per far speculare al ribasso le finanziarie del partito socialista), la borsa dopo il crac del 1987 fino al 1996 non esisteva, se volevi giocare in borsa andavi al borsino della banca locale e con 10 transazioni avevi speso quello che oggi spendi in un anno In Sudamerica paesi come la Colombia con i narcos e il FARQ, Nicaragua con i sandinisti e il Perù con i terroristi di "Sendero Luminoso" erano in mezzo a guerre civili e terrorismo di massa, estremista o della coca, con decine di migliaia di morti e più autobomba dell'Iraq, paesi come l'Argentina o Brasile erano dittature abbastanza cattive, "desparecidos", zero sviluppo, zero mercato, solo sussidi, caudillos e militari... In Asia la Cina si dedicava ancora ai "lao-gai", i campi di concentramento per dissidenti, con lotte di potere feroci intestine post-Mao al vertice mentre la gente faceva sempre la fame in silenzio, in India erano ancora al socialismo di Nerhu-Gandhi cioè sviluppo economico zero, tutta l'industria e banche statali, vietate le importazioni e mi ricordo che in Italia ancora si mandavano soldi per la "fame in India" (oggi l'India riceve capitali dalle principali piazze finanziarie e l' Italia no) C'erano gli Hezbollah e la guerra civile in Libano, rapivano decine di occidentali in Libano di cui non si è mai saputo niente, con le autobomba facevano saltare 80 parà francesi e 200 americani a Beirut e questi si ritiravano...in Iran c'era Khomeini al massimo della sua gloria e lapidazioni a getto continuo e Saddam Hussein scatenava una guerra con l'Iran durata otto anni e costata 800 mila morti... (anche questi poco gettonati dalle tv nostrane) ma vogliamo scherzà ?

 

  By: polipolio on Mercoledì 25 Maggio 2005 11:40

Vero, Gian, ma proprio per questo si chiede un premio. Per altro se scendono gli utili nei prox 10 a. dovrebbero risalire ancor più nei successivi (mean reversal). (altro se invece la cosa si dimostrasse strutturale; l'ipotesi contraria, che la crescita fosse strutturale, insieme ad altri fattori, ha alimentato la bolla internet) Ergo il premio rimane elevato.

 

  By: gianlini on Mercoledì 25 Maggio 2005 10:31

e se gli investitori si attendessero un trend di utili in discesa, diciamo del 5 % annuo per i prossimi 10 anni?? tutto sommato che gli utili sarebbero cresciuti negli ultimi 2-3 anni non se l'era immaginato nessuno, quindi potrebbe ora esserci la sorpresa in negativo,no??

 

  By: Leofab on Mercoledì 25 Maggio 2005 02:35

Certo, è ormai risaputo che il rischio pagato per le azioni è altissimo oggi. D'altra parte non abbiamo mica vissuto un periodo da poco: guerre, terrorismo e ancora scandali, truffe, fallimenti. Se aggiungiamo che sia la Consob che la Banca d'Italia sono sempre lì intatte, colle loro responsabilità, enormi, soprattutto nei furti legalizzati dei fondi comuni....non meravigliamoci affatto del premio di rischio. Qualcuno dopo qualche giorno delle torri disse che questo periodo sarebbe durato decenni. Poi ha piazzato il figlio alla Tim. Mah. Comunque è stato un periodo unico nella storia, per il traferimento di ricchezze da una mano all'altra, dai risparmiatori alle istituzioni bancarie, dei cosiddetti poteri forti, assieme al mercato della droga. Infatti sono sempre considerati protettivi gli stati che possiedono campi di buon papavero... Questo ha prodotto altra ipermoltiplicazione delle ricchezze, e la cementificazione italiana di questi anni. Case su case e prezzi triplicati. Ma la corsa può continuare (!) ha detto la Fed. Certo, tutti intonachini, muratori, imbianchini e quant'altro...suvvia coraggio. Può continuare davvero, troppi capitali sono stati investiti gentilmente dalle banche e fintanto non avranno trasferito ancora un po' di risparmi nei loro bilanci, il boom non finirà. Unica preoccupazione per la corsa al mattone sono questi movimenti conquistatori esteri, queste scalate più o meno ostili degli istituti (che cattivi). Potrebbero rompere il giocattolo. Vedete dall'altro fronte, quello italico, come stanno cercando di controllare l'informazione, utilizzando il loro agente immobiliare oggi più visibile, tal "Ricucci casa e affitti".

il PREMIO DI RISCHIO ATTUALE DELLE AZIONI è il 9% - gz  

  By: GZ on Mercoledì 25 Maggio 2005 01:59

No, il premio di rischio attuale è il 9% Cominciamo da capo. La differenza tra azioni e obbligazioni è di due tipi: 1) le obbligazioni di stato, con scadenze dai 5 anni in su diciamo, sono rischiose, nel senso che possono perdere dei -10 o -15% in certi periodi (e se si tratta di Russia o Argentina anche dei -80%), ma oscillano e perdono meno delle azioni in genere. Le azioni hanno una volatilità media annua del 15-20% e i titoli di stato come Btp e Bund del 5-8%. Quindi se confronto il dividendo oppure l'utile/prezzo di un azione con il rendimento di un BTP devo tenere conto di questo "premio di rischio" delle azioni. 2) ma le obbligazioni di stato sono "Reddito Fisso", cioè se compri un BTP o Bund a 10 anni per dieci anni paga lo stesso coupon. Invece i dividendi (e gli utili) delle società AUMENTANO nel corso dei 10 anni. In media negli ultimi 100 anni la loro crescita nelle borse sviluppate è stata circa del 7% annuo (in Italia meno, un 3-4%). Quindi se le azioni oggi in Italia ad es rendono il 6.6% circa (utile/prezzo di borsa medio) devi anche aggiungere nel confronto con il rendimento del BTP la crescita media degli utili nel corso dei 10 anni. Ad esempio in Italia hai 6.5% di Utile/Prezzo delle azioni + 4% (tasso di crescita storico per le azioni) = 12%. Dato che i titoli di stato a 5 anni che rappresentano la media della curva dei tassi rendono meno del 3% hai : 12% -3 % = 9% PREMIO DI RISCHIO ATTUALE DELLE AZIONI ITALIANE. CHE E' MOLTO ELEVATO, TROPPO. In pratica gli investitori chiedono ora alle azioni un 9% addizionale rispetto al reddito fisso per compensarli dal rischio. Se si fanno questi calcoli in USA si vede, come discutevano proprio oggi su TSC, che anche la pure il PREMIO DI RISCHIO ATTUALE DELLE AZIONI AMERICANE E' IL 9% (vedi sotto) CHE E' MOLTO ELEVATO. Questo anzi è il valore massimo storico, indica un forte timore del rischio degli investitori il che è toro (perchè se questo timore del rischio cala poi comprano, mentre se fosse basso poi basta qualche problema nuovo che vendono) ---------------------------------------------------------------------Brian Gilmartin, the founder and portfolio manager of Trinity Asset Management Equity Risk Premium Still Elevated 5/24/05 1:35 PM EDT

 

  By: polipolio on Mercoledì 25 Maggio 2005 00:01

Nella teoria finanziaria bisogna calcolare la crescita dell'utile in termini nominali. (questo spiega i PE elevati delle cd growth stocks) ---- "NO perchè il reddito fisso è - rischioso, quel 7.5% comprende il tasso + il premio sul rischio (non per essere palloso ma la teoria finanziaria moderna si basa su questo). ora in italia questo premio è stato sempre basso diciamo 1-2, percui le azioni rendono il 7.5-1.5=5%. ma in usa dove sono + intelligenti vogliono un premio del 6-7%, percui il rendimento sarebbe 7.5-6=1.50 + normale. questo spiega anche perchè gli americani non comprano snam, vogliono + rendimento!!!"

 

  By: panarea on Martedì 24 Maggio 2005 20:30

e' verissimo tutto ciò....ma è possibile che in un mondo globalizzato e pieno di hedge funds se una tale discrepanza fosse solo dovuta ad una questione di sentiment, essa non verrebbe velocemente colmata? quanto sostenibili appaiono questi utili ? - - - - prendiamo snam rete gas l'utile è sostenibile? si, finchè il mondo politico-giuridico italiano rimane tale come mai gli hedge non la comprano? non lo so, in primis perchè cercano di guadagnare + del 6-7% annuo (si beccano commissioni in % sulgi utili quindi provano a fare il colpaccio non dicono ok mi prendo il 6% annuo a me rimane lo 0.75 netto va bene così) come secondo perchè sono di mentalità americana e di rimanere long su un coso italiano (snam rende il 6-7% ma devi stare dentro tutto un anno) non ci pensano. semmai dovrebbero pensare a snam gli hedge specializzati sul reddito fisso, un bel prestitio in euro e con i soldi che ti danno ti compri snam... x GZ, l reddito fisso rende meno del 3% (facendo una media di Btp e Bot) e le azioni rendono il 7.5% (se costano 13 volte gli utili, dividi 1/13 = 7.5% e ottieni il rendimento) - - - - NO perchè il reddito fisso è - rischioso, quel 7.5% comprende il tasso + il premio sul rischio (non per essere palloso ma la teoria finanziaria moderna si basa su questo). ora in italia questo premio è stato sempre basso diciamo 1-2, percui le azioni rendono il 7.5-1.5=5%. ma in usa dove sono + intelligenti vogliono un premio del 6-7%, percui il rendimento sarebbe 7.5-6=1.50 + normale. questo spiega anche perchè gli americani non comprano snam, vogliono + rendimento!!!

 

  By: GZ on Martedì 24 Maggio 2005 19:13

la maggioranza dei 6 mila hedge fund attuali non esisteva nel 1999, sono tutti nati dopo durante il mercato negativo del 2001-2003 quando i fondi comuni perdevano e solo andando al ribasso o facendo arbitraggio sofisticato si guadagnava è gente in buona parte nata cavalcando il dollaro al ribasso e le materie prime e il petrolio sempre al rialzo, i derivati tipo CDOs e le borse negative

 

  By: gianlini on Martedì 24 Maggio 2005 18:17

e' verissimo tutto ciò....ma è possibile che in un mondo globalizzato e pieno di hedge funds se una tale discrepanza fosse solo dovuta ad una questione di sentiment, essa non verrebbe velocemente colmata? quanto sostenibili appaiono questi utili ?

Italia: record mondiale di dividendi - gz  

  By: GZ on Martedì 24 Maggio 2005 17:39

mi devo anzi correggere, l'Italia paga il 4.9% di dividendi in media, il livello più alto di tutte le borse del mondo paragonato al 2.2% medio dei titoli di stato a breve e al 3.2% di quelli a lungo termine (che sono rischiosi) è una differenza straordinaria ma tutte le borse costano poco, quella olandese ad esempio costa 11-12 volte gli utili e paga il 3.7% di dividendi, la francese pure 12 volte gli utili, Hong Kong e Singapore 14 volte gli utili nel 1999 costavano tutte 22-30 volte gli utili, i tassi di interesse erano al 6% e tutti erano ottimisti. Oggi costano 12-16 volte gli utili, i tassi di interesse sono al 3% e la borsa non interessa (salvo a quelli che ne approfittano per acquisire il controllo di aziende)

 

  By: marco on Martedì 24 Maggio 2005 16:39

ovvio che andando avanti cosi' con le tariffe il reddito reale degli italiani può solo scendere...

 

  By: marco on Martedì 24 Maggio 2005 16:38

bah! semplicemente l'economia vada come c.... vi pare se l'Eni ha oggi un p/e di 10,20 siamo perfettamente in media settore cioè staccano dividendi crescenti quindi sale il prezzo... La vera domanda è fino a quando? n.b. Si dice che Eni stacca 1e extra di dividendo quindi vedete voi... P / E Page 1 / 3 ENI SPA (ENI IM) PRICE 20.43 M € HI 12.1651 ON 6/18/04 Range 5/30/03 to 5/20/05 Period W Weekly AVE 10.565 Market T Trade LOW 9.0875 ON 8/ 1/03 DATE P/E / DATE P/E / DATE P/E MAY 5/20 10.4977 /FEB 2/25 10.0161 /NOV11/26 11.8942 5/13 10.1151 / 2/18 10.1270 / 11/19 11.7043 5/ 6 10.2924 / 2/11 9.9409 / 11/12 11.8050 / 2/ 4 9.9295 / 11/ 5 11.7629 / / / / APR 4/29 10.1140 /JAN 1/28 9.6065 /OCT10/29 11.3448 4/22 10.1249 / 1/21 9.6039 / 10/22 11.5233 4/15 10.2302 / 1/14 9.5443 / 10/15 11.4895 4/ 8 10.6325 / 1/ 7 9.4505 / 10/ 8 11.8215 4/ 1 10.5288 / / 10/ 1 11.7878 / / MAR 3/25 10.2649 /DEC12/31 9.5490 /SEP 9/24 11.5704 3/18 10.4510 / 12/24 11.8617 / 9/17 11.2365 3/11 10.2442 / 12/17 11.5067 / 9/10 11.1918 3/ 4 10.6169 / 12/10 11.5997 / 9/ 3 11.2078 / 12/ 3 11.5264 /

 

  By: cisha on Martedì 24 Maggio 2005 16:11

I dati uscito fuori dall'OCSE parlano dell'economia italiana peggiore di tutta europa con un crollo della competitività in parte dovuto all'euro ed in parte al caro greggio che ovviamente incide sui costi di produzione. Ma il dato ufficiale dice una cosa più importante di tutte le altre e forse questo spiega l'andamento dei mercati ossia: mentre dall'altro capo dell'atlantico abbiamo una crescita del pil in frenata dal 3,6 al 3,2 in Eurolandia viceversa abbiamo una crescita del pil in aumento dal 1,2 al 2,4 atteso per il 2006. Visto che i mercati viaggiano più sulle attese per il futuro che non sui dati odierni che dovrebbero già essere scontati sui prezzi dei titoli mi sembra evidente che mai come ora si debba puntare più sull'europa. In fondo un ultima considerazione sul trattato costituzionale europeo dato per sconfitto in Francia e poi in Olanda......."non tutto il male vien per nuocere".....se l'Europa deve essere così costosa e poco competitiva...è bene darsi una bella regolata.