Oltre ogni lecito dubbio....

 

  By: zipteto on Domenica 09 Dicembre 2007 22:30

A parte i problemi attuali sul debito pubblico e privato, vi è un problema non meno importante. Può l'economia crescere ancora se tutto si basa ancor oggi sul credito al consumo e se lo stesso è la causa del problema? Zibo abita a Modena.. alimentari a parte che sono sotto quasi di un 10% al fatturato dello scorso anno parlo di ipermercati, anche l'elettronica, settore in cui lavoro, va appena poco meglio. Se qualcuno di voi segue le vendite al dettaglio sa benissimo che ora tutte le maggiori catene praticano il sottocosto tutte le volte che la legge lo permette nell'arco di un anno.. a discapito del margine, questo perché si vende meno di quello che si deve, a nessuno piace guadagnare poco ma i contratti vanno chiusi. Se poi si parla di Cina, India ecc. e si pensa che quelle da sole risolvano le sorti di tutta l'economia allora mi arrendo. Ora i governi si dovranno inventare qualcosa... che non sia il fondo salvagente, perché quello mi sembra ridicolo. Le banche sono piene di liquidità, allora a che serve un fondo ad hoc, l'intrevento del governo americano, abbassare i tassi di interesse quando l'inflazione galoppa.

la sterlina è fritta. E il Footsie pure - gz  

  By: GZ on Domenica 09 Dicembre 2007 02:43

Gli inglesi hanno un milione di mutui "BLT", "Buy To Let" che sono peggio dei mutui subprime americani e cominciano a scoppiare ora. I mutui "BLT", "Buy To Let" sono stati inventati dal 2001: ci si indebitava al 4.5% per compare una casa che costava 6-8 volte il proprio reddito ed affittarla però incassando sul 6% di affitto, ^pagavi 700 sterline di mutuo al mese, prendevi 1.000 sterline di affitto#http://www.telegraph.co.uk/opinion/main.jhtml?xml=/opinion/2007/12/07/do0701.xml^ e la casa saliva di valore Poi con i rialzi dei tassi dal 2004 pagavi 1.000 sterline di mutuo al mese e prendevi 1.000 sterline di affitto, ma dato che il valore dell'immobile saliva era OK e i tassisti di Londra ad esempio erano famosi per essersi buttati nell'affare Ora con il Libor al massimo dal 2002 (5.20% mi sembra) che SALE INDIPENDENTEMENTE DAL FATTO CHE LA BANCA CENTRALE TAGLI I SUOI TASSI i mutui inglesi costano sul 6.5%, il rendimento dell'affitto è sceso sul 4% rispetto al valore della casa e il valore della casa sta cominciando a scendere Questo milione di persone che si è indebitata non per comprare casa per sè come nei mutui subprime USA ma per speculare come piccoli imprenditori immobiliari non è in grado di reggere con il Libor a questi livelli che fa aumentare le rate, il valore della casa che scende e gli affitti fermi Perchè la cosa è tragica ? Perchè se moltiplichi 1.000.000 mutui "BLT" per 230.000 sterline a mutuo di media sono 230 miliardi di sterline cioè 470 miliardi di dollari. Solo che sono famiglie, non imprese che possono ristrutturare, liquidare, diversificare, ricapitalizzare, le famiglie per due secoli di capitalismo sono state la fonte dei risparmi nazionali con lo stato e le imprese che si indebitavano, questo esperimento è totalmente nuovo Dal 1995 il "New Labour" di Blair e Brown ha creato una bolla del debito senza precedenti nella storia e maggiore di qualunque altro paese al mondo. Gli inglesi come noto hanno un economia basata su finanza, immobiliare e consumi, poca energia (anche se più di noi), poca o niente tecnologia, poco di industriale ormai e sono più indebitati degli americani, tra governo (65% del PIL) e famiglie (135% del PIL) sono al 200% del PIL di debito totale. Tanto per dire noi italiani siamo al 150% del PIL come debito totale (115% lo stato e 35% le famiglie). Da questa estate l'euro ha guadagnato un 5-6% sulla sterlina e se guardi il grafico di quest'ultima noti che sta perdendo contro ogni altra valuta al mondo, nell'ultimo mese persino contro il dollaro USA. Dopo che la Banca d'Inghilterra è stata costretta a tagliare i tassi nonostante un inflazione ufficiale al 3.2% e con l'OCDE che vede il valore giusto della sterlina sui 1.65$ la sterlina (ora a 2.03$) è fritta. E il Footsie pure

 

  By: gianlini on Mercoledì 16 Maggio 2007 18:25

certo che se lo yen contro dollaro non fa adesso una bear trap,...affonda a 8000 in un attimo

 

  By: AB58 on Mercoledì 16 Maggio 2007 16:35

Grazie Fog

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 16 Maggio 2007 14:41

Ciao Aldo, su IWbank e' operativo...

 

  By: AB58 on Mercoledì 16 Maggio 2007 14:33

Buongiorno a tutti, a proposito di segnali sul Japan. Ho in carico un mazzo di JOF (l'ETF SMALL CAPS). Da dieci gg. il ticker è scomparso dal mio portafoglio nonchè dal database di FINECO. Contatto l'helpdesk via mail allegando l'eseguito, in genere in tre giorni rispondono in modo obiettivamente esaustivo. Oggi replica: hanno passato la segnalazione all'ufficio competente. COSA ??? Telefono incazzato, un poveraccio imbarazzato verifica e mi chiede dopo un quarto d'ora di musichetta pedante dov'è quotato il titolo. Che dite, meglio l'Ombudsman o Capitan Ventosa ? Per chi usa altri TOL, è operativo? Intanto il grafico si prepara a girare, IMHO. Aldo

 

  By: renzo on Mercoledì 16 Maggio 2007 13:42

fino ad ora non c'è, ma credo che se si dovesse manifestare sarà in una misura assolutamente fisiologica e tutt'altro che preoccupante.

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 16 Maggio 2007 13:05

Lo yen ha accumulato perdite del 10 % in tre anni contro il dollaro e del 40% in 5 anni contro l'euro.... I consumatori giapponesi come tutti i consumatori, acquistano soprattutto servizi, alimentari, auto, immobili e quindi non solo prodotti tecnologici. Spesso, inoltre, molti di questi prodotti finiti provengono dall'Europa -------------------------------------- Quindi, convieni con me che ORA l'inflazione ci sia, non puo' che crescere e la BOJ non puo' piu' stare a guardare. P.S. io parlavo del prima, di come si era protratta, oltre ogni ragionevole aspettativa, la compressione dei prezzi.

 

  By: renzo on Mercoledì 16 Maggio 2007 12:47

Lo yen ha accumulato perdite del 10 % in tre anni contro il dollaro e del 40% in 5 anni contro l'euro.... I consumatori giapponesi come tutti i consumatori, acquistano soprattutto servizi, alimentari, auto, immobili e quindi non solo prodotti tecnologici. Spesso, inoltre, molti di questi prodotti finiti provengono dall'Europa.

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 16 Maggio 2007 12:21

Comunque ritengo che il Giappone che per 10 anni non ha manifestato problemitiche inflazionistiche, pur accanto ad una progressiva svalutazione del cambio, rappresenti una casistica da tenere in considerazione. Il fatto che le produzioni giapponesi siano caratterizzate da elevati contenuti tecnologici è ininfluente al fine della spiegazione di tale particolare dinamica inflattiva: tutti i paesi, e non solo il Giappone, infatti hanno beneficiato e stanno beneficiando di tale fattore deflazionistico. --------------------------------------------------- Spiace ma non sono d'accordo. Il cambio non si e' svalutato; tutto il contrario. La produzione ad elevati contenuti tecnologici mette al riparo da piu' elevati costi delle materie prime, annulla l'aumento del costo del lavoro grazie alla crescita esponenziale nella produttivita' di queste merci.

 

  By: renzo on Mercoledì 16 Maggio 2007 12:03

Certo come dimostrato anche dall'indice dei prezzi al consumo in giappone dal 92 al 94; cio' nonostante è certo che l'inflazione, pur con ritardi variabili, inevitabilmente nel tempo rifletterà la congiuntura economica: cicli espansivi causeranno spinte inflazionistiche; cicli recessivi porteranno alla deflazione. Comunque ritengo che il Giappone che per 10 anni non ha manifestato problemitiche inflazionistiche, pur accanto ad una progressiva svalutazione del cambio, rappresenti una casistica da tenere in considerazione. Il fatto che le produzioni giapponesi siano caratterizzate da elevati contenuti tecnologici è ininfluente al fine della spiegazione di tale particolare dinamica inflattiva: tutti i paesi, e non solo il Giappone, infatti hanno beneficiato e stanno beneficiando di tale fattore deflazionistico. Se una spiegazione posso invece ipotizzarla, potrei individuarla nell'eccesso di domanda di beni e servizi che aveva caratterizzato l'economia giapponese alla fine degli anni 80, che ha impedito successivamente il manifestarsi di ulteriori flussi di domanda in una società sostanziamente stabile in termini di flussi di immigrazione, nuove nascite ed incremento del reddito disponibile.

 

  By: Mr.Fog on Mercoledì 16 Maggio 2007 10:47

Spesso ci si dimentica che non e' cosi' automatico: "bassi consumi--->prezzi un discesa" Esiste una resistenza non indifferente da parte dei grossisti, commercianti, dettaglianti ad abbassare i prezzi anche quando la domanda latita, basti pensare alle scorte esistenti che perdono valore o al tentativo di mantenere la reddittivita' acquisita del prodotto. Minimo la crisi deve durare almeno oltre l'anno fiscale, perche'qualcuno si convinca. Con prezzi in aumento guadagnano tutti fuori che il consumatore e con prezzi in discesa...beh guadagna il consumatore ma perdono tutti gli altri.

L'unico partito di opposizione è quello dei ribassisti - gz  

  By: GZ on Mercoledì 16 Maggio 2007 00:04

Fino a dieci anni fa le statistiche dell'inflazione avevano importanza per le indicizzazioni delle pensioni e dei contratti del pubblico impiego e c'erano sicuramente tentativi di spingerle un attimo verso il basso, ma ad esempio in Italia l'ISTAT era composta di professori e studiosi indipendenti e (ho bazzicato l'ambiente quando era o Roma) a maggioranza di sinistra che tenevano conto delle obiezioni del sindacato e non avevano interesse a forzare i dati. Quello che è cambiato negli ultimi dieci anni sono due cose: i) il mercato finanziario è diventato l'elemento centrale dell'economia, nei paesi anglosassoni in particolare, ma anche qui perchè determina la fiducia delle imprese e del consumatore (le case specialmente) e la capacità di indebitarsi sempre più. Cioè più i bonds, le azioni e gli immobili salgono di valore più aumenta la base per indebitarsi per imprese e famiglie e con il debito si può spendere e sostenere l'economia anche se il reddito reale non aumenta ii) la sinistra ex-comunista, laburista e i sindacati sono ora spesso al potere e comunque non sono più antagonisti rispetto alle imprese e le banche, specie le grandi, per cui hanno smesso di agitarsi per il potere di acquisto reale dei salari. Uno governo come quello Prodi spende le sue energie a combinare fusioni ed acquisizioni e in inghilterra i laburisti hanno puntato sulla City e la finanza di Londra In America il crac dei bonds del 1994 paralizzò la politica di Clinton e subito dopo si cominciò a modificare ed aggiornare i parametri di calcolo dell'inflazione Risultato: perchè case, azioni ed obbligazioni salgano occorre che "l'inflazione sia contenuta" e c'è un enorme interesse a livello politico e a livello di esperti, gestori, banchieri e operatori in quella direzione. Manca invece chi critichi, gli unici rimasti sono gli speculatori di borsa ribassisti ! Oggi le banche centrali europee, americana ed asiatiche pompano l'economia di credito utilizzando in modo sofisticato i meccanismi del mercato finanziario globale e "sostituendo" i politici i quali possono così dedicarsi a cose meno sgradevoli dell'economia. Ma perchè possano inflazionare le borse e gli immobili occorre che non "appaia inflazione", che gli indici dei prezzi al dettaglio mostrino solo dei +2% di aumento dei prezzi in modo che gestori e traders leggano su Reuters "... i dati di inflazione sono usciti inferiori alle previsioni" e spingano su il DAX e S&P 500 ------------------------------------------- Consumer prices ease inflation worries Tue May 15, 2007 5:51 WASHINGTON (Reuters) - Consumer prices rose less than expected in April, according to a government report on Tuesday that offered some signs inflation pressures may be easing. The Labor Department's Consumer Price Index advanced by 0.4 percent in April, slightly less than Wall Street expected and below the 0.6 percent rise seen in March. The core rate, which excludes volatile food and energy prices, increased 0.2 percent. While that marked a slight step up from March, the 12-month increase in core prices slipped to 2.3 percent, the smallest gain in a year. Analysts said this latest reading suggested the Federal Reserve's efforts to tame inflation may be working, even though medical costs bounced back up and food and energy prices continued to rise. "This only reinforces the view that the Fed is on hold and that inflation remains contained," said Alex Beuzelin, senior market analyst, Ruesch International. Since June of last year, the Fed has kept benchmark overnight interest rates steady, but has continued to warn about inflation risks.

 

  By: Mr.Fog on Martedì 15 Maggio 2007 23:04

vorrei invece domandare come considera la situauzione inflazionistica del Giappone ---------------------------------------- Il Giappone ha subito un'inflazione feroce fin'oltre lo scoppio della bolla del 1990, l'America a ben guardare si e' messa al pari solo nel 2006. Tutto questo malgrado incrementi nella produttivita' e perdita di posti di lavoro con conseguente depressione nei consumi. Il Cambio a parte veloci puntate in basso e' sempre stato a favore dello yen ammortizzando l'aumento (quando c'e' stato) delle materie prime ed impedendo di importare inflazione. Ma questo e' il PASSATO. Ultimamente, come ben sappiamo, il cambio non sta ammortizzando un bel niente e solo la specializzazione in tecnologia dei giapponesi li sta salvando da un ritorno dell'inflazione. Non credo bastera', perche' le aziende cominciano a riassumere, la produzione non e' stata completamente delocalizzata: i giapponesi hanno sempre preferito tenere il piede in due scarpe (non si sono mai troppo fidati della cina), il risparmio sta timidamente rientrando in borsa e gli immobili cominciano a dare segni di vita. La BOJ non potra' stare a guardare/barare e spinta dai dati o dagli eccessi del carry dovra' muoversi nuovamente... Non serivira' chissa' che; ancora una piccola scintilla e i valori mondiali si adegueranno...

 

  By: gianlini on Martedì 15 Maggio 2007 20:45

intanto anche un bambino vedrebbe che il dax ha una voglia matta di rompere 7550 e volare verso i 7700 il dax (tra parentesi) sale ininterrottamente dallo scorso metà giugno, siamo solo a 11 mesi di salita.... non so se spaccare prima la lampada o il monitor o tutte e due