tassazione zero coupon - angelo
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By: angelo on Martedì 18 Novembre 2003 12:37
Allora, vediamo un pò se riesco a dare un contributo alle domande di panarea:
1 - come funziona la tassazione su un ZCB con scadenza + di 18 mesi. c'è nel DL del 97 sulla riforma del capital gain ma non lo capisco
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Credo ti referisca all'art. 13 del D. Lgs 461/97 (che peraltro è stato abrogato con effetto dall1/1/2004).
In effetti la norma così come è scritta è un pò un ..... casino, ti dico quello che ho capito io, avvertendo che non avendo avuto bisogno di applicarla in pratica non do garanzie di attendibilità.
Allora, per principio generale gli interessi (sicuramennte quelli percepiti da privati, potremmo discutere su quelli percepiti da società, perchè lì c'è comunque un principio generale di competenza) sono tassati nel momento della percezione.
Così, se non ci fosse l'art 13, i possessori di zero coupon bond pluriennali differirebbero la tassazione fino al rimborso finale. Invece l'art 13 ti dice, AI FINI FISCALI, per questi zero coupon bonds vale il principio della maturazione. Il famoso "coefficiente" non dovrtebbe essere nient'altro che la differenza tra interesse lordo ed interesse netto da imposta.
Per questa norma, cioè, sei obbligato (ripeto, anche se persona fisica) a pagare sul maturato al 31/12 di ogni anno. Francamente non so cosa succederà dall1/1/2004, visto che al norma abrogativa (art 41 Dl L. 30/9/2003 n° 269) non da una disciplina sostitutiva.
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2 - come una società di diritto italiano contabilizza la vendita di una call. La mette come debito nelle passività quale fosse una sorta di obbligazione convertibile? E x il rischio come fa? Accantona una riserva? E al 31/12 come la valuta? Idem x la vendita di una put
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Qui sai che ha scritto la dottrina, ma non ci sono norme nel CC. Pertanto io credo che dobbiamo rifarci ai principi generali e nella fattispecie il principio di prudenza: si contabilizzano in bilancio le perdite presunte, ma non si contabilizzano gli utili presunti.
Nel caso di operazioni su CALL/PUT gli utili diventano certi solo quando chiudi l'operazione, cioè quando l'opzione scade o ti ricompri ciò che hai venduto.
In pratica:
- quando vendi il call, l'incasso non è un ricavo ma un debito; a d essere precisi dovresti anche ricordare la cosa nei conti d'ordine, sottosistema degli impegni; contemporaneamente hai un credito perchè - contestualmente alla vendita ti chiedono un margine iniziale
- ad ogni 31/12 (od ogni volta che chiudi un bilancio, per qualunque ragione) fai il "mark to the market". Se vale il principio di prudenza, in caso di una perdita (es call venduto a 0,5; sul mercato vale 0,7) va tra i costi, se c'è un guadagno non contabilizzi nulla tra i componenti positivi di reddito, finche il ricavo non è certo (cioè l'operazione è chiusa).
Ma, come detto, questa è just personal opinion, so che molti fanno sempre ed in ogni caso il mark to the market!!
PS Panarea, fai per caso il commercialista?