Parmalat

analogie tra Parmalat e Cirio - gianlini  

  By: gianlini on Domenica 21 Dicembre 2003 18:14

A proposito delle banche ecco i nomi di quelle coinvolte : Capitalia (of course !), San Paolo, Monte Paschi, Banca Intesa, Bnl, Banca Pop Verona-Novara, CredEm. E a proposito di Capitalia : guarda caso il presidente e' sotto inchiesta per il fallimento Cirio, la figlia del presidente e' socia di Tanzi junior e di Cragnotti jr nella Gea (procuratori dei calciatori). Ahi, ahi, ahi ! Qui le analogie tra Parmalat e Cirio cominciano a diventare troppe : Cragnotti e Tanzi avevano (hanno) una squadra di calcio (perdendoci soldi - almeno ufficialmente - e scambiandosi i giocatori, aggiungerei !), I figli gestivano anche i calciatori che giocavano nelle squadre dei genitori. Cragnotti e Tanzi operavano nell'industria alimentare, con pelati e latte uno, con latte e biscotti l'altro. Cragnotti e Tanzi avevano (hanno) livelli di indebitamento non sostenibili. Cragnotti e Tanzi hanno gestito la finanza aziendale tramite societa' estere in paradisi fiscali Un bel panorama non c'è che dire.... ma l'unico per cui si profila il famoso "conflitto di interessi" è berlusconi, che mi sembra sia veramente l'unico che finora non ha fatto perdere soldi agli italiani in borsa (o sbaglio?)

 

  By: gianlini on Domenica 21 Dicembre 2003 18:00

scusa? come fanno a far transitare all'attivo passività?

 

  By: pana on Domenica 21 Dicembre 2003 12:31

su eresiarca blog dicono che c'erano 850 mln di euro contabilizzati all attivo invce che al passivo ,come prevedono i principi contabili internazionali(gli 850 mln di euro erano derivati su cambi e tassi dinteresse) quelloi revisori li potevano stanare pero. passi per ildocumento falso ma questo lo dovevano vedere,,,

Russian Forces Storm U.S. Military Base In Niger; Pentagon Confirms Big Move Of Putin's Men - YouTube

 

  By: gianlini on Sabato 20 Dicembre 2003 16:26

luccarini, complimenti naturalmente, se sai leggere così bene i bilanci, perchè fai ancora l'avvocato o il giornalista al seguito del perugia (gulp!) e non semplicemente il trader ? con grande invidia!!

 

  By: fabrizio maiocco on Sabato 20 Dicembre 2003 14:57

purtroppo il caso parmalat ripropone le solite domande: chi controlla i controllori?? che responsabilità si possono addossare a codesti soggetti e in che termini possono realmente essere perseguiti?? Sindaci e società di revisione cosa hanno fatto negli anni?? ecc.... ecc.... ecc....

Bondi poteva saperlo subito dei soldi alla Bankamerica - Luigi Luccarini  

  By: Luigi Luccarini on Sabato 20 Dicembre 2003 13:45

Allora, visto che io nutro altrettanta stima di te, Michelino, ti passo qualche domanda. 1) Cosa ci fa Bondi alla ^Parmalat#^ adesso? Se la situazione è quella di illiquidità conclamata, il massimo che può fare - come Presidente - è la richiesta della Prodi-bis; ma se il problema è quello di acquisire nuove risorse finanziarie perchè non di illiquidità si tratta bensì di insolvenza - sulla base di "normali" parametri contabili - la strada sarebbe obbligata: azzeramento del capitale per perdite e sua eventuale ricostituzione, oppure una liquidazione totale dell'attività con pagamenti concorsuali dei creditori. E quindi Bondi cosa fa in questo contesto? il superconsulente di chi non potrebbe pagarlo? Mah. 2) Ancora: come mai Bondi, dopo giorni di permanenza alla ^Parmalat#^ ancora non era a conoscenza del "buco"? Sarebbe bastato formulare la domanda più ovvia ai Tanzi al momento di dover saldare i bonds: prendi un po' di soldi dai conti della BOA; invece il superconsulente non ha trovato di meglio che trattare con le banche 35 milioni di prestito e con lo Stato un rimborso fiscale che per altri contribuenti è quasi sempre un miraggio... Perchè? 3) Ma non è finita: Bondi passa per quel fenomeno paranormale che ha risolto i problemi della Ferruzzi dopo il crash indotto dalle vicende legate a Gardini. Per quanto ne so, o almeno per quanto ha dichiarato Cusani ad un processo che si è tenuto a Perugia qualche giorno fa, i problemi di Gardini (e quindi della Ferruzzi) sono iniziati dopo che la Comit ha "invitato" - si fa per dire - il povero Raoul a rientrare di alcune passività per frenare la sua esuberanza (voleva comprarsi tutta la Enimont scalandola in borsa). Le banche danno, le banche tolgono, insomma... E Bondi, vista la rapidità con cui ha ottenuto il prestito da 35 milioni, sembra davvero un tipo beneviso dal nostro sistema bancario. 4) Peggio mi sento: ^Parmalat#^ si è detto che ha rimborsato un bond di 150 milioni di cui una grandissima parte era stato riacquistato dalla stessa azienda. Ora, non ricordo le cifre esatte, ma credo si trattasse di più del 70%. La somma strappata da Bondi alle banche e allo Stato era quindi superiore a quanto Collecchio (o chi per essa) doveva rimborsare ad obbligazionisti terzi. Gli altri soldi dove sono finiti? 5) Pare che Bondi fosse alla ricerca anche di liquidità per pagare i fornitori e qui il mistero si infittisce. Dato che i flussi di cassa della ^Parmalat#^, ancora nell'ultima relazione trimestrale, erano considerati più che redditivi ed essendo quella con i fornitori - per la parte eccedente l'utile - una partita di giro, dove sono finiti i soldini incassati vendendo il latte? domandina finale: non è che 'sta storia di Bondi novello Re Mida della finanza impedirà per un altro po' di tempo la nomina alla Parmalat di un amministratore giudiziario realmente imparziale?

 

  By: Alessandra on Sabato 20 Dicembre 2003 13:42

--- Acquistai, su consiglio, il 30 Aprile di quest'anno, 30mila EURO di obbligazioni PARMALAT. Rivendute, su consiglio, per fortuna o per consapevolezza dell'andamento dell'azienda, il 03 Luglio con guadagno. Mi sento veramente una donna fortunata! Ciao Alessandra

 

  By: michelino di notredame on Sabato 20 Dicembre 2003 13:16

caspita bravo! (tra le put che mi sono andate a zero ne avevo sempre sulla parmalat. il che dimostra che la borsa e' timing e solo timing, cioe' non roba per economisti revisori di conti o economisti col degree)

Ma Luccarini lo aveva già detto in marzo - gz  

  By: GZ on Sabato 20 Dicembre 2003 12:32

Ah sì, ha avuto proprio ragione. Luccarini aveva scritto chiaramente a marzo quello che si è verificato solo adesso, in particolare che le migliaia di miliardi di lire di attivo di cassa che ^Parmalat#^ vantava erano fittizi. In Europa l'Italia è ora leader nelle bancarotte fraudolente con : ^Bipop che sarebbe fallita e con contorno di pesanti reati #www.cobraf.com/forumf/cool_r_show.asp?topic_id=5647&reply_id=0^, ma nessuno se ne è accorto perchè Bankitalia l'ha fatta assorbire con il nome Fineco da Capitalia, e comunque da 20-25mila miliardi si è ridotta ora a 4mila Cirio che un 2 mila miliardi di debito li ha bruciati la Lazio e le altre del calcio (euro...?) e ^Parmalat#^ che ha ora 16mila miliardi di debiti a fronte dei quali il business alimentare ne vale probabilmente 7-8 mila e l'attivo sembra scomparso ------------------------- Luigi Luccarini --------- "...- l'analisi del bilancio ^Parmalat#^ evidenzia che le fantomatiche "disponibilità di cassa" di cui si parla tanto - i famosi 1600 miliardi di cui disporrebbe "in pancia" - e che sono indicati come "immobilizzazioni finanziarie" altro non sono che "PARTECIPAZIONI IN SOCIETA' CONTROLLATE" in ordine alle quali non è dato sapere se i valori computati al 31.12.2001 saranno ragguagliabili a ....."

 

  By: Luigi Luccarini on Sabato 20 Dicembre 2003 09:10

spigolature.... (do you remember?) 19 March 11:12 argomento: Parmalat Inserisco un commento assolutamente personale su Parmalat, in ordine al quale sarei felice di vedere qualche postilla da parte vostra. Mi appresto - lo farò lunedì - a recarmi a Parma per depositare in qualità di azionista un esposto alla Procura della Repubblica contro ignoti (ma facilmente identificabili, penso) autori del reato di cui all'art. 501 c.p. e quelli previsti dalla normativa sull'intermediazione dei valori mobiliari. L'esposto mi è costato un po' di lavoro, ma alla fine sono arrivato alle seguenti considerazioni - anche alla luce delle vicende che hanno interessato il titolo nel mese di febbraio. 1- Il regolamento sull'insider dealing che la Parmalat ha adottato in ossequio alla normativa Consob che lo imponeva è una presa in giro. Tanto per intenderci non sono soggette ad alcun obbligo di comunicazione le operazioni di prestito titoli e comunque le stesse operazioni compiute da "soggetti rilevanti" inferiori a 50000 Euro vengono comunicate solo dopo 10 giorni dalla chiusura del trimestre (nel nostro caso quindi dopo il 10 aprile e dopo la comunicazione sui conti che la società ha promesso entro il 31 marzo). 2- l'analisi del bilancio Parmalat evidenzia che le fantomatiche "disponibilità di cassa" di cui si parla tanto - i famosi 1600 miliardi di cui disporrebbe "in pancia" - e che sono indicati come "immobilizzazioni finanziarie" altro non sono che "PARTECIPAZIONI IN SOCIETA' CONTROLLATE" in ordine alle quali non è dato sapere se i valori computati al 31.12.2001 saranno ragguagliabili a quelli relativi all'esercizio finanziario appena concluso. 3- l'altra voce rilevante del bilancio - in termini di flussi di cassa attuali, ovvio - era quella relativa ai crediti in scadenza entro l'anno (cioè entro il 2002) e per la quasi totalità si riferiscono a crediti intragruppo e sono in un certo senso compensati da debiti - sempre intragruppo - che tuttavia per l'esercizio 2002 erano stimati in scadenza per un ammontare risibile rispetto a quello dei crediti. 4- Stando a quei dati la PARMALAT finanziaria avrebbe dovuto detenere liquidità derivante dalle riscossioni di crediti (alla fine del 2002) ed al netto delle partite a debito da stornare di quasi 2000 miliardi. Ma, come tutti sanno, i prestiti in scadenza sono stati rimborsati mediante apertura di nuove linee di debito obbligazionario. 5- In quanto accaduto tra il 26 ed il 28 febbraio (il solo giorno 27 febbraio si è mosso sul mercato il 20,6% del capitale sociale) non sembra siano stati riscontrati fatti rilevanti in ordine alle partecipazioni qualificate - almeno nessuna comunicazione Consob in merito è stata pubblicata. 6- La situazione effettiva finanziaria della Parmalat può essere letta soltanto una volta all'anno, in occasione del bilancio consolidato di gruppo, essendo certo che quella quotata sul nostro mercato è un mero contenitore. A me questa situazione piace davvero pochissimo. 19 March 11:58 Hai ragione, ma se guardi le voci del passivo ci sono 2319 milioni di debiti vs/fornitori all'atto della compilazione del conto economico per cui dubito che quella sia la liquidità cui tutti facevano riferimento. Dovrebbe trattarsi di quanto in realtà alla data del 31 dicembre Parmalat disponeva in forza del valore delle vendite, da cui detrarre quanto doveva essere corrisposto ai fornitori 19 March 12:36 Ovviamente io non mi riferivo alla liquidità circolante, ma alle disponibilità finanziarie perchè è su quelle che deve essere valutato il possibile impatto dei debiti in scadenza - che non si riferiscano alla produzione strettamente intesa, presumo in forza di rapporto di c/c con i fornitori. E' ovvio che per valutare l'impatto delle scadenze dei debiti vs/banche o vs/il mercato obbligazionario io devo rilevare quali siano le disponibilità finanziarie ulteriori della società - quindi quali siano le possibilità che vi possa far fronte mediante qualcosa che non corrisponda alla risorse che entrano nella partita di giro dei rapporti clienti/fornitori. Ma il punto è che io non intendevo svolgere un'analisi compiuta del bilancio Parmalat , quanto piuttosto evidenziare l'anomalo comportamento del titolo nelle sedute di febbraio. Diciamo che l'analisi (approssimativa) del bilancio era funzionale al tentativo di capire il perchè delle tante riserve mosse dal mercato alla decisione della Società di indebitarsi. Ma 170 milioni di azioni che in muovono in un giorno di pesantissima lettera non sono un fenomeno riconducibile a "acidenti" di mercato o ad altre lievi anomalie. O no? 19 March 13:16 No, non hai frainteso, sono io che mi sono espresso male. Ma - per tornare alla questione che hai posto tu - la situazione al 31 dicembre evidenziava un saldo attivo di cassa rispetto alle poste debitorie a breve scadenza relativa alle forniture, tutto qui. Non credo fosse quella la liquidità cui tutti gli analisti hanno fatto riferimento nell'occasione del lancio del bond. Se io compro 1 quintale di frutta a 90 giorni e lo devo pagare 100 lire, il fatto che ad un certo punto, avendolo venduto tutto abbia in casso 120 lire non significa che non debba privarmi a breve di 100 lire. Il punto è che se io devo restituire altre cento lire al mercato le eventuali disponibilità finanziarie devo andare a cercare altrove e penso che a quello si riferissero tutti. Ma ripeto, il problema è ben altro: il 501 del c.p. punisce chi ottiene guadagni illeciti da valori azionari, determinandone l'ingiusticato rialzo o ribasso. Quanto è successo tra il 26 e il 28 febbraio ha dell'incredibile e prescinde dall'analisi dei conti.

 

  By: Luigi Luccarini on Venerdì 19 Dicembre 2003 18:17

Io ve l'avevo detto da merzo. Ma qui non mi sta a sentire mai nessuno... E' solo la prima comunque altre ne seguiranno la sorte. Aspetto con ansia i buchi delle aziende stelle e striscie. Ad maiora

 

  By: kaiser soze on Venerdì 19 Dicembre 2003 15:59

"....L'indicatore di rischio MF Risk su Milano Finanza valutava (un mese prima del crollo!) le Parmalat 2007 rischiose circa come un tranquilla obbligazione a tasso variabile del Monte dei Paschi di Siena...."

 

  By: blizzard on Venerdì 19 Dicembre 2003 14:09

Volete sapere come finirà? La PARMALAT è in CHIARO default ma la società verrà ricapitalizzata e sarà SALVATA DALLE BANCHE che entreranno nel capitale Un bubbone all'italiana....Le banche sono ovunque e proprio ora non hanno bisogno di pubblicità negativa

 

  By: CORTO on Venerdì 19 Dicembre 2003 13:59

Buon giorno a tutti, essì è una storiaccia italiana da indagare e scriverci un libro. Puzzava d'impudenza da Buconero ad Epicurum (nomina sunt res:si dice così?), di quell'impudenza che si raggiunge solo quando certi comportamenti "scorretti" sono divenuti abituali.- Ci sono di certo le responsabilità delle persone (amministratori,sindaci, forse anche revisori) ma vorrei anche capire se certe 'costruzioni finanziarie' poggiano su malafede o su vuoti della legge o su entrambi.- Corto

Pamalat a MEZZO euro (-42,61%). - Moderatore  

  By: Moderatore on Venerdì 19 Dicembre 2003 13:41

PARMALAT: A VUOTO OTTAVO TENTATIVO IN BORSA, RIPROVA ALLE 13 MILANO, 19 DIC - Nulla di fatto anche con l'ottavo tentativo: Parmalat non riesce a fare prezzo e sara' in validazione alle 12,53 e, se idonea, in negoziazione intorno alle 13. Attualmente il prezzo teorico e' inchiodato a 0,51 euro (-42,61%). ---------------------------------------------------------------------- PARMALAT: WSJ, RISPARMIATORI USA E GB IN POOL PER TRATTARE ROMA, 19 DIC - Risparmiatori inglesi e americani in possesso di bond Parmalat per 2 miliardi di dollari si sono messi in pool e hanno deciso di dare mandato a consulenti legali e advisor finanziari di contrattare con la societa' di Tanzi la restituzione del loro patrimonio. Ne da' notizia il 'Wall Street Journal' precisando che i rappresentanti del gruppo hanno gia' avuto colloqui con il nuovo numero uno di Parmalat, Enrico Bondi. ''Abbiamo gia' incontrato Bondi e anche se siamo ancora ad uno stadio preliminare della discussione, speriamo che si possa continuare con un dialogo costruttivo'', ha detto l'avvocato fallimentare Evan D. Flaschen di Bingham McCutchen, lo studio legale americano che rappresenta un gruppo di oltre 50 detentori di bond, tra pubblici e privati. Come advisor finanziario, il pool di obbligazionisti ha scelto Houlihan Lokey Howard & Zukin, banca d'investimento americana con una grande esperienza in fallimenti e ristrutturazioni. ---------------------------------------------------------------------- PARMALAT: BANCAMERICA NEGA POSIZIONI 3.950 MLN BONLAT ROMA, 19 DIC - ''La Parmalat finanziaria spa - si legge nella nota - comunica che in data 17 dicembre 2003 la Bank of America N.A, New York Branch, ha informato la Grant Thornton, revisore della Bonlat Financing Corporation, societa' della Cayman Island facente parte del gruppo Parmalat, di non intrattenere 'un conto' con la suddetta Bonlat''. ''Inoltre - prosegue il comunicato - la Bank of America ha disconosciuto l'autenticita' di un documento del 6 marzo 2003 che attestava l'esistenza di posizioni in titoli e liquidita' corrispondenti a circa 3.950 milioni di euro al 31 dicembre 2002 di pertinenza di Bonlat. Tale documento e' stato preso a base della certificazione del bilancio Bonlat 2002''. La lettera della Bank of America - comunica la Parmalat - fa seguito ad una richiesta in pari data di Grant Thornton. Tali informazioni sono state fornite alla Parmalat dalla Consob ieri nel tardo pomeriggio. ''A seguito di quanto sopra comunicato - si legge nella nota - la societa' ha avviato le necessarie urgenti verifiche. ''Il presidente - conclude la nota - ha convocato per il tardo pomeriggio di oggi un Consiglio di amministrazione straordinario con all'ordine del giorno 'Comunicazioni del presidente''. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat, a rischio il nodo Brasile (12/18/2003 8:02:36 AM) Ancora forti gli scambi su Parmalat. Ieri è passato di mano il 25% del capitale del gruppo alimentare. Trattativa sul filo del rasoio con Bank of America per sciogliere il nodo dell'opzione put sul Brasile da 400 milioni di dollari a carico del gruppo emiliano in scadenza ieri. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat: titoli ancora sospesi (+28%), boom di volumi (12/16/2003 2:14:20 PM) Ennesima sospensione al rialzo per Parmalat, che è arrivata a guadagnare il 28% circa rispetto al prezzo di riferimento di ieri. Il titolo è bloccato a quota 1,029 euro, mentre il prezzo teorico è in questo momento a 1,05 euro. La decisione di Calisto Tanzi di abbandonare il consiglio d’amministrazione ha sortito un effetto positivo sia sui titoli sia sulle obbligazioni, anch’esse in rialzo nella seduta odierna. Menzione anche per i volumi: nei pochi momenti che il titolo è rimasto in contrattazione sono passati di mano 120 milioni di azioni, pari a circa il 15% del capitale. Da ricordare che nella seduta dell’11 dicembre, in occasione del crollo dei titoli, erano passati circa 400 milioni di azioni. ---------------------------------------------------------------------- Obbligazioni Parmalat: nuova lettera sui bond (12/15/2003 12:35:17 PM) Non c'è pace per gli obbligazionisti Parmalat. Dopo il rialzo di venerdì scorso sulle ali della notizia del rimborso del bond da 150 milioni che aveva fatto precipitare la situazione in casa della famiglia Tanzi, oggi la lettera colpisce nuovamente i bond del gruppo facendoli precipitare nuovamente ai livelli di venerdì mattina. L'obbligazione con cedola 6,8% e scadenza luglio 2008 fa segnare un prezzo di 53-54 mentre quella con scadenza febbraio 2005 e cedola al 6,25% ha un denaro/lettera di 56-58. ------------------------da BORSA E FINANZA 13/12--------------------- Ventisei pagine di società consolidate, controllate, collegate. Questo è il complesso organigramma societario del gruppo Parmalat evidenziato nella relazione semestrale. Un impero, quello costruito da Tanzi, su cui veramente non tramonta mai il sole. Dall’Europa all’Africa, fino all’Asia, alle Americhe e all’Australia il gruppo di Collecchio può contare su 146 stabilimenti: 46 in Europa, 41 fra Nord e Centro America, 37 in Sud America e altri 22 sparsi nel resto del mondo. Totale: 36mila dipendenti in 30 Paesi. Il fatturato consolidato dei primi nove mesi (5.263 milioni di euro, di cui il 70% deriva da prodotti market leader nei rispettivi comparti) viene realizzato per il 37,5% in Europa (34,2% nello steso periodo del 2002), per il 33,1% in Nord e Centro America (35%), per il 19,7% in Sud America (22,2%) e per il 9,7% in altre aree geografiche (8,6%). Un salto enorme se si pensa che in 12 anni il peso dell’Italia, in termini di ricavi, è sceso dall’85 al 23% circa. Frutto della faraonica campagna di acquisizioni che ha spaziato dal Canada (Beatrice Food, 140 milioni di euro, e Ault Food, circa 250 milioni), al Sud Africa (Bonnita Holdings, 100 milioni), fino all’Australia (Pauls, 220 milioni). Latte e prodotti freschi continuano a fare però la parte del leone, con un peso sui ricavi superiore all’80 per cento. La gran parte delle partecipazioni della capogruppo quotata, Parmalat Finanziaria, è raccolta nelle due società Parmalat spa e Dalmata srl, entrambe interamente possedute dalla capogruppo. Fra queste, a titolo di curiosità oltre a finanziarie e compagnie assicurative, anche le squadre calcistiche Parma Calcio e Deportivo Caracas. Ma uno degli asset più importanti per una multinazionale come Parmalat rimane certamente il marchio. La società l’ha valutato circa 250 milioni di euro e ne ha deciso l’ammortamento in 25 anni. Da notare come la ventilata cessione dei marchi americani Mother’s Cake e Arch Way (con un fatturato complessivo di circa 400 milioni di euro) potrebbe portare nelle casse di Parmalat fra 300 e 350 milioni di euro. La valorizzazione della divisione americana sarebbe quindi pari a circa 0,75 volte il fatturato. Ancora giovedì 11 dicembre, nonostante la devastante ondata di vendite che ha dimezzato il prezzo delle azioni, il gruppo di Collecchio valeva in Borsa circa 0,09 volte i ricavi del 2002, cioè meno di quattro volte la stima prudenziale del solo marchio societario. ---------------------------------------------------------------------- Capitalia: 393 milioni di crediti verso Parmalat (12/12/2003 5:31:30 PM) Capitalia ha dichiarato che l’esposizione nel gruppo Parmalat ammonta a 393 milioni di euro. I crediti, specifica la società, sono tutti verso società operative. Dell’ammontare totale i crediti “a rischio pieno” sono 198 milioni, mentre 134 milioni sono autoliquidanti (a fronte cioè di anticipi su fatture) e 61 milioni riguardano leasing e finanziamenti garantiti da ipoteche. I titoli in portafoglio sono stati definiti di ammontare “non significativo”, mentre sono assenti posizioni in derivati. Per ciò che riguarda Parmatour, l’esposizione ammonta a 91 milioni di euro, di cui 52 per leasing e finanziamenti garantiti da ipoteche o autoliquidanti. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat: rimborsato il bond da 150 mln (12/12/2003 5:21:52 PM) Buone notizie per gli azionisti Parmalat. La società guidata da Calisto Tanzi ha comunicato di aver rimborsato il bond scaduto lo scorso 8 dicembre da 150 milioni di euro. La notizia del non-rimborso aveva fatto scatenare le vendite sul titolo, precipitato da 2,20 a 0,87 euro. ---------------------------------------------------------------------- Bond Parmalat in forte calo (12/12/2003 12:52:13 PM) Tempi duri anche gli obbligazionisti Parmalat. Mentre il titolo azionario è stato sospeso per eccesso di ribasso a 0,87 euro, con un calo del 26%, i bond della società parmense sono sempre in calo, ma la discesa è meno violenta. L'obbligazione con cedola 6,25% e scadenza febbraio 2005 è scambiata a 59-60 mentre quella con cedola al 6,8% e scadenza luglio 2008 fa segnare una lettera di 57,5. Da ricordare che il bond con cedola al 6,25% e scadenza febbraio 2005 venerdì scorso ha chiuso a 97,58. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat crolla in borsa: -47% (12/12/2003 8:04:06 AM) Parmalat è crollata al suo ritorno in borsa, dopo la sospensione durata tre giorni, lasciando sul terreno il 47% in chiusura di giornata ieri. Si tratta del più forte calo mai avvenuto al Mib30. Ieri sono stati bruciati 865 milioni di euro con scambi alle stelle. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat non entra, teorico di -44% mentre Citigroup e' esposta per 700 mln (12/11/2003 10:18:17 AM) Parmalat non riesce a rientrare in contrattazione. Anche l'ultimo tentativo è andato a vuoto, ma il prezzo teorico è in rialzo rispetto a quello delle prime battute. Il pre-open è infatti di 1,23 euro, con una flessione teorica del 44%. Intanto tra gli istituti di credito spunta il nome di Citigroup, che sarebbe esposta verso la famiglia Tanzi per circa 700 milioni di euro. ---------------------------------------------------------------------- Parmalat non fa prezzo, teorico di -55% (12/11/2003 9:12:05 AM) E' stato subito sospeso il titolo della famiglia Tanzi a piazza Affari. Parmalat ha fatto segnare un pre-open di 1 euro, con un calo teorico del 55% rispetto ai valori di chiusua di venerdì scorso. ----------------------------------------------------------------------