Il Sentiment per l'Italia da un segnale di acquisto netto - gz
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By: GZ on Lunedì 07 Giugno 2004 15:44
Il Sentiment perlomeno per l'Italia da un segnale di acquisto netto e chiaro, simile a quello di gennaio-marzo 2003: l'indice Bsi Gamma-Corriere Economia - che misura il sentimento dei piccoli investitori verso Piazza Affari - è scivolato di sei punti percentuali, tornando al 33%, lo stesso livello del gennaio 2003.
Anche se le borse mondiali sono risalite di un +30 o +40% e la borsa italiana stessa quasi di un +20% da gennaio 2003 e anche se l'economia mondiale è in BOOM al momento (in asia e america, e in europa in ripresa moderata), ^il pubblico italiano è ora altrettanto pessimista di quanto lo era inizio 2003#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=GIU5^ quando si parlava di recessione e la guerra in Iraq avrebbe "fatto esplodere tutte le tensioni del medio oriente..."
Il motivo di tutto questo pessimismo e disinteresse per le borse ( che è misurabile ovunque, ad esempio anche in chi scrive su questo forum) è soprattutto il bombardamento dei media che sull'Iraq in particolare ha raggiunto toni grotteschi, ma anche in generale ormai pompa solo le paure, i pericoli e gli aspetti negativi, dal rischio della "bolla" immobiliare, a quello della "bolla del credito" e l'indebitamento folle degli americani, al dollaro a pezzi, al petrolio che esplode, alla Cina che è troppo surriscaldata e anche lei una "bolla", all'inflazione ora in crescita dappertutto....
----------- Dal ^Corriere Economia du oggi; "La fiducia è finita in cantina"#http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=GIU5^
La fiducia è finita in cantina, con la candela quasi spenta. I piccoli azionisti d'Italia non sono riusciti a tenerla bene accesa in questa fredda primavera di cattive sorprese. L'ennesima faccia crudele della guerra in Iraq, il petrolio alle stelle, la ripresa economica che non convince hanno paralizzato le Borse. E la speranza delle famiglie.
In maggio l'indice Bsi Gamma-Corriere Economia - il primo che misura il sentimento dei piccoli investitori verso Piazza Affari - è scivolato di sei punti percentuali, tornando al 33,03%, lo stesso livello del gennaio 2003: in aprile, solo un mese fa, si era raggiunto il 39,54%. Certo, quando gli umori peggiorano così, non bisognerebbe lasciarsi prendere da troppo sconforto. Chi avesse coraggiosamente investito in quel famoso gennaio 2003, infatti, nell’anno successivo avrebbe guadagnato molto. I fan delle teorie «contrarian» oggi si fregano di nuovo le mani. Perché, dicono, quando la maggioranza piange è un chiaro segnale che bisogna tornare in pista.
L’attuale disfatta è peraltro accompagnata dallo smarrimento generale riguardo al dibattito sulla riforma delle autorità di vigilanza del mercato, aperto dopo i fallimenti di Parmalat e Cirio. In pratica l'80% degli intervistati (in tutto 310, interpellati dagli esperti di GPF&A in quattro fasi) non è riuscito a capire di che cosa si tratta. Il 29% si arrende a priori («Non sono in grado di valutare») mentre il resto definisce «incomprensibile» il progetto. Per diversi motivi. E c’è di più: solo il 55% della risicatissima base che si sente in grado di dare un'opinione (59 famiglie su 310) dichiara di ritenere utile il progetto in cantiere.
Le diverse sfumature della fiducia «sfiduciata» si vedono analizzando nei particolari le quattro anime che compongono l'indice. La prima, il termometro dell'ottimismo, è scesa a 33,09% dal 38,38% del mese scorso. Chi spera che Piazza Affari tra dodici mesi sarà in attivo è quindi sempre meno numeroso e pensa che l'indice possa salire del 4,71%, mentre l'armata dei pessimisti dice che scenderà del 10,91%.
http://www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=GIU5