Report Giornaliero Valute

 

  By: Euroforex on Giovedì 10 Marzo 2005 10:40

Le dichiarazioni di Trichet sulla possibilità effettiva di un rialzo dei tassi di riferimento a fronte di qualunque eventuale segno di recrudescenza dell'inflazione hanno certamente fornito ulteriore carburante all'euro, nonostante si parli di azioni di politica monetaria destinate a trovare applicazione non prima di quest'estate. La pubblicazione del Beige Book in Usa ha poi confermato che la crescita statunitense tra gennaio e febbraio ha proseguito su ritmi accettabili, anche se si è trattato di ritmi comunque in rallentamento. Anche questo documento della Fed ha quindi fornito ulteriore spinta all'euro, impedendo al dollaro di stornare decentemente dopo aver subito un notevole deprezzamento in poco tempo. Ci sono poi state le dichiarazioni del premier giapponese, Koizumi, che ha parlato di possibilità, ed anzi necessità, per il Giappone di diversificare le proprie riserve. E si sa come il mercato reagisca in maniera rapida e nervosa ad ogni annuncio di diversificazione delle riserve. L'euro ha quindi reagito positivamente anche a queste dichiarazioni, apprezzandosi. Il massimo di questa notte, a 1.3453, confermato anche in mattinata, è di fatto un ritorno ai prezzi di due mesi fa. E ai masssimi storici di 1.3670 non mancherebbe poi così tanta strada. Siamo di fronte comunque ad un quadro generale che vede il dollaro nuovamente in seria difficoltà nei confronti delle principali valute e di beni rifugio come l'oro. La resistenza posta a 1.3445/50 ha già subito dei tentativi di rottura al rialzo, ed evidentemente il suo superamento lascerebbe emergere come target possibile a breve termine il livello 1.3490 e successivamente 1.3575/80. Lo storno eventuale avrebbe invece come supporti di riferimento 1.3370 e 1.3260. Nella notte in Australia i dati occupazionali hanno confermato la buona congiuntura, fornendo così ulteriori probabilità all'ipotesi di un rialzo dei tassi da parte della banca centrale australiana di 0.25 punti base in aprile. La banca centrale neozelandase li ha alzati stanotte al 6.75 di un quarto di punto. Oggi la banca centrale britannica decide sui tassi.

 

  By: Euroforex on Mercoledì 09 Marzo 2005 10:38

Saranno i più recenti tentativi di riforma del Patto di Stabilità, che sembrano direzionarsi verso un eccessivo e confuso ammorbidimento dei vincoli; sarà l'impressione che la Bce prenda davvero molto sul serio la possibilità di alzare i tassi nel prossimo futuro; sarà che il petrolio continua a mostrare prezzi preoccupanti e gli analisti parlano anche di quota 80 dollari per i prossimi mesi. Saranno tutti questi fattori, iniseme ad un quadro tecnico particolare, ad avere probabilmente consentito all'erusud di proseguire nella sua marcia in avanti dopo aver subito uno storno salutare. Dopo aver sfiorato il livello di 1.3280, in effetti, l'eurusd ha tirato il fiato subendo un rintracciamento che lo ha portato fino a quota 1.3085/90. La ripartenza è stata però particolarmente energica, soprattutto considerando i buoni dati occupazionali pubblicati venerdì scorso in Usa. All'orizzonte, a questo punto, abbiamo l'opzione della rottura al rialzo di 1.3385 con target immediato a 1.3445. Ma tutto questo movimento potrebbe poi rischiare di spegnersi per incanalarsi in un movimento laterale magari ampio, destinato successivamente a durare per un po'. Tutto questo solo perché i massimi storici segnati solo poche settimane fa (1.3670 alla fine del 2004) sembrano ancora troppo ravvicinati perché si possa immaginare un ritorno a breve. Una fase di consolidamento sarebbe quindi persino auspicabile. In mattinata già si parla di acquisti di euro da parte di nomi russi e britannici verso 1.3330, mentre sembra che ci siano nomi cinesi dietro le vendite che ancora prevalgono in area 1.3370/80. Naturalmente, si tratta di rumors, mentre dalla Nuova Zelanda giungono voci preoccupate sull'andamento del dollaro neozelandese e del deficit di parte corrente. Per la giornata di oggi si attendono i dati della produzione industriale in Germania e in Gran Bretagna in mattinata, mentre in serata c'è l'appuntamento con il Beige Book statunitense.

 

  By: Euroforex on Giovedì 03 Marzo 2005 09:11

E' stato ancora una volta il presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, a movimentare il mercato valutario, distogliendolo dalla tentazione iniziale, emersa nei primi scambi della sessione di ieri, di provare a forzare al ribasso, scommettendo sulla possibilità di rialzi del dollaro. Questa possibilità era del resto un'opzione possibile, data l'eccessiva velocità con cui il dollaro era stato venduto dopo l'8 febbraio scorso. Una fase di storno era necessaria ed è tuttora, con una certa probabilità, ancora necessaria. Un possibile ulteriore target al ribasso potrebbe essere, ad esempio, quota 1.3010/20. Ma in questi giorni ci sono ancora troppi dati macro di fondamentale imoportanza per poter azzardare qualcosa di più. In ogni caso, il ritorno al di sopra di quota 1.3280 restituirebbe certamente forza al trend precedente, favorevole alla moneta unica, e in generale sfavorevole al biglietto verde. Tornando a Greenspan, ieri pomeriggio, durante l'audizione alla Commissione Budget della Camera dei Rappresentanti, ha ribadito la necessità di un intervento più marcato per la riduzione del deficit di bilancio. In assenza di misure più incisive la situazione di bilancio potrebbe evidentemente pesare sulla crescita futura statunitense. Greenspan ha quindi espresso fiducia per il progetto di riforma previdenziale presentato dal presidente Bush. In ogni caso, per fornire comunque dosi di ottimismo, il capo della Fed ha poi aggiunto che l'economia americana cresce a ritmi ragionevoli. Ma questo non rappresenta certo una sorpresa. I mercati sono certamente più interessati al futuro che non al presente, su cui pesa l'ipoteca di una politica monetaria ancora molto espansiva e una politica fiscale spendacciona. La reazione dei mercati alle parole di Greenspan è stata favorevole all'euro, che si è riportato sopra 1.3100, rimanendoci anche nelle fasi successive. Per oggi si attende la decisione sui tassi da parte della Bce (non dovrebbero giungere novità), mentre nel pomeriggio avremo i soliti sussidi settimanali di disoccupazione in Usa, insieme all'indice di produttività e all'Ism non manifatturiero

 

  By: Euroforex on Giovedì 24 Febbraio 2005 10:48

Con dati americani sui prezzi al consumo in linea con le attese e un brutto dato sull'indice di fiducia Ifo tedesco (scende a febbraio a 95,5 punti, dai 96,4 registrati in gennaio; le stime di consensus puntavano su un aumento a quota 96,7), il mercato valutario ha preferito mantenere un profilo basso, rimandando ancora i tentativi più corposi di rottura al rialzo di quota 1.3275/80. Ben sapendo peraltro che anche a 1.3300 si incontrerebbe un'altra resistenza per poi dover eventualmente affrontare anche i livelli posti a 1.3360 e 1.3445/50. Al contrario, in ribasso l'eurusd dovrebbe invece fronteggiare 1.3190 e 1.3160, Successivamente lo spazio si aprirebbe con facilità fino all'area 1.3090. Nel complesso, la forte reazione tecnica all'esaurimento del rintracciamento a favore del dollaro ha dato finora una spinta eccezionale alle principali valute contro il biglietto verde. L'euro, in particolare, dall'8 febbraio, e cioè da quando è riniziato il percorso al rialzo dai minimi a 1.2730, si è già ripreso il 60% circa delle perdite accumulate dall'inizio del 2005. Dopo aver registrato il famoso massimo storico a 1.3670 lo storno era stato infatti fin troppo profondo, e ora la stessa reazione a quello storno mostra movimenti fin troppo drastici. Questo potrebbe evidentemente richiedere delle fasi di consolidamento per rendere più solido l'attuale percorso di rialzo. Sotto il profilo dei fondamentali restano sullo sfondo i rumors sulla possibilità di vendita di titoli denominati in dollari da parte della banca centrale sudcoreana, costretta ieri ad una smentita ufficiale, mentre la possibilità che l'Opec aumenti la produzione per calmierare le quotazioni del petrolio potrebbe dare una mano al dollaro, riducendo temporaneamente le pressioni. Per la giornata di oggi avremo i soliti sussidi di disoccupazione settimanali in Usa, che la settimana scorsa avevano mostrato degli ottimi risultati, e gli ordini di beni durevoli per il mese di gennaio, previsti in lieve contrazione nel loro valore core.

 

  By: Euroforex on Venerdì 18 Febbraio 2005 10:17

In una sessione come quella di ieri, durante la quale i dati macro statunitensi hanno fornito spunti contrastanti, anche se lievemente favorevoli al biglietto verde, l'euro ha dimostrato una certa forza relativa rispetto al dollaro, riuscendo a mantenersi al di sopra di quota 1.3010. Dopo aver ben tenuto il supporto appena indicato la moneta unica è anche riuscita a tentare una sortita nel pomeriggio verso il livello in area 1.3090, senza però riuscire nello sfondamento al rialzo. Dopo i ripetuti tentativi andati a vuoto di passare al di sopra di 1.3100, l'eurusd è entrato in una lunga fase laterale compresa tra 1.3060 e 1.3080/85, riconfermata anche durante i primi scambi della mattinata. La sessione europea di oggi non fornisce spunti operativi macroeconomici, ma solamente di natura tecnica, con un occhio puntato chiaramente alla possibilità che il mercato abbia intenzione di verificare ancora l'effettiva capacità di tentuta della resistenza statica a 1.3095/1.3100. I targets successivi, nel caso di un superamento al rialzo di tale quota, sarebbero evidentemente 1.3125 e poi 1.3190 e 1.3250. Al ribasso si avrebbero invece come supporti di riferimento 1.3000 e 1.2950. Attesi per il pomeriggio i prezzi alla produzione in Usa e il Michigan sentiment.

 

  By: GZ on Giovedì 17 Febbraio 2005 19:47

mah... al momento sono senza idee ho l'impressione che ci siano forze che si bilanciano il che significherebbe che il mercato si sposta relativamente poco, che molti movimenti sono oscillazioni intorno alla media e che dovresti comprare sui minimi e vendere sui massimi ma forse il dollaro sta per prendere una mazzata Greenspan ha appena detto 10 minuti fa : ".. vendite di treasury da parte di esteri possono fare salire i tassi di interesse Usa..." cosa banale se vogliamo, ma che detta dal governatore può dare un breakout

 

  By: defilstrok on Giovedì 17 Febbraio 2005 19:23

Per Zibordi: oltre a riconfermare il mio apprezzamento per l'importanza rivestita dalla segnalazione di stamattina a 7866 di Aussd, dove ha lavorato tutta la seduta, volevo porle un quesito di carattere più generale, che parte dai cambi per allargarsi ai mercati tutti. Ho letto nei giorni scorsi quel che pensa dello yen. In parte lo condivido, dal momento che rientra nel mio modo di vedere le cose in questa fase, per cui in generale ritengo che la situazione di tutti i comparti finanziari sia sapientemente tenuta sotto controllo. Emblematico il Bund. Chi si aspettava che giunto a 120,80 si schiantasse di botto di due-tre figure è rimasto deluso: lo stanno facendo scendere così come è salito: a 20 all'ora. Perciò, prescindendo dalle volontà dell'amministrazione sui destini del biglietto verde, dalle difficoltà dell'Opec di soddisfare le crescenti richieste di energia, dal trattato di Kyoto, dai catastrofisti, etc. giungo alla questione che rileva ESCLUSIVAMENTE GUARDANDO I GRAFICI: - l'australiano a questi livelli è ai max da 15 anni; - contemporaneamente lo yen dal 9 novembre non riesce a portarsi sopra 106, livello difeso per lustri dalla BoJ, il che a 40 giorni dalla chiusura dell'anno fiscale nipponico pare oltremodo strano; - l'eurusd nelle scorse settimane avrebbe rotto al ribasso la trend line rialzista che lo sosteneva dai minimi a 0,86 ma ai prezzi odierni o ha fatto un pull-back oppure è pronto a riconquistarla. Non ritiene dunque probabile (senza entrare nel dettaglio dei sequential, etc. ma così, in due parole) che dovremmo essere nell'imminenza di assistere ad un movimento sull'intera matrice dei cambi con conseguenze (vedremo poi se positive o negative) anche per le borse? Grazie in anticipo

 

  By: GZ on Giovedì 17 Febbraio 2005 15:22

mah... il sequential quando da lo stesso ciclo completo su diversi intervalli temporali può essere molto preciso... vediamo un poco ho mandato un sell alle 13:20 su questo conteggio d "13" a 15 minuti dell'euro

 

  By: defilstrok on Giovedì 17 Febbraio 2005 15:02

Magari è prematuro (e porterà anche un po' di s****) ma i COMPLIMENTI per quel 7866 di Ausd preferisco farglieli in anticipo!

 

  By: defilstrok on Giovedì 17 Febbraio 2005 13:39

Grazie

 

  By: GZ on Giovedì 17 Febbraio 2005 13:26

lo ha ecceduto sul forex la chiusura era 78.59 e siamo ora a 78.68, 9 tick sopra e avendo toccato anche 78.88 ma il conteggio sul future è ancora valido perchè il future ha terminato il conteggio il 14 a 78.66 e siamo a 78.55 sembra molto tecnico con tutti questi numeri, ma in sostanza è sulla cuspide e per ora non si sa ancora il neozelandese e l'australiano sono su un punto di breakout, anche su base mensile prendendo il grafico degli ultimi 15 anni

 

  By: defilstrok on Giovedì 17 Febbraio 2005 12:00

Domanda per Zibordi: Tre giorni fa indicava completato il ciclo di 13 del dollaro australiano. Vogliamo crederci?

 

  By: Euroforex on Venerdì 11 Febbraio 2005 10:20

Nonostante dati macro statunitensi complessivamente positivi, il dollaro ha fornito uno spunto di riflessione non da poco durante la sessione di ieri: l'uscita di sussidi di disoccupazione inferiori alle attese e una riduzione del deficit commerciale migliore delle aspettative ha spinto al rialzo il dollaro solo per un momento, dopodiché un'esplosione di volatilità ha dato il via ad una serie di vendite corpose sul biglietto verde. L'eurusd ha così potuto riportarsi, con uno scatto di reni, verso quota 1.2900, per poi arretrare solo leggermente, e mantenersi comunque la disopra del livello di 1.2860. Questo supporto ha tenuto anche durante la notte, e in mattinata le prime operazioni hanno mostrato un consolidamento dei prezzi suddetti. Tiene bene invece l'usdyen che, nonostante l'arretramento deciso del dollaro, è riuscito comunque a mantenersi al di sopra di 105.20/30, con una puntata velocissima verso 106.80 nella rapida fase pro-dollaro seguita immediatamente dopo la pubblicazione dei dati. E' possibile che stiano cominciando gli acquisti di dollaro contro yen da parte delle autorità monetarie nipponiche per poter contrastare meglio i rientri di capitale tipici della chiusura dell'anno fiscale in Giappone. Si confermano dunque i segnali che hanno finora fornito impressioni più o meno solide sulla possibilità di un esaurimento progressivo della forza del dollaro. E' però necessario che l'eurusd riesca a passare quantomeno al di sopra di 1.2940 per poi puntare con decisione a superare anche quota 1.2980 perché si possa assistere ad un indebolimento definitivo della valuta statunitense. Per oggi non sono previsti dati di rilievo.

 

  By: Euroforex on Giovedì 10 Febbraio 2005 10:36

In assenza di dati macro di vero interesse la sessione di ieri è passata tra oscillazioni in range piuttosto stretti e una certa volatilità di fondo a testimonianza di un nervosismo diffuso. Quest'ultimo dipende strettamente dal fatto che il mercato non riesce a capire se le condizioni per ulteriori apprezzamenti del dollaro sono ancora effettivamente in campo o se sono da considerarsi davvero concluse. Nel frattempo, e con una certa difficoltà, l'eurusd si è riportato poco sopra quota 1.2800 dopo aver toccato nella giornata di ieri 1.2740 di minimo orientativo. Nella notte si è poi assistito ad uno scatto in avanti dell'audusd sulla scorta di buoni dati provenienti dal settore occupazionale australiano. Continua a mantenersi alto anche l'usdyen. Bisognerà verificare la sua capacità di riportarsi ben sopra 106.00, altrimenti il target posto a quota 107.30 diventerebbe piuttosto difficile da realizzare. E' chiaro che ci si avvicina gradualmente anche al classico periodo di chiusura dell'anno fiscale in Giappone, e questo potrebbe incidere sui movimenti di usdyen, quantomeno in termini di volatilità Per la giornata odierna sono attesi dati dagli Usa di massima rilevanza, e cioè i classici sussidi di disoccupazione e la bilancia commerciale. Nel caso di dati negativi l'eurusd potrebbe trovare lo spunto giusto per rialzare la testa e tentare una sortita verso 1.2900.

 

  By: Euroforex on Lunedì 07 Febbraio 2005 10:12

Dopo il dato parzialmente deludente dei non fam payrolls statunitensi (solo 146.000 nuove buste paga rispetto ad un dato atteso di almeno 180.000) si è assistito ad una prima fase di notevole volatilità per poi dover fronteggiare un mercato ancora pronto a comprare dollari. Esistono evidentemente ancora molte forze in campo con la voglia di verificare fino a che punto è effettivamente possibile proseguire l'attuale storno. L'impressione generale che il rintracciamento iniziato a gennaio di quest'anno a favore del biglietto verde abbia perso buona parte della sua spinta propulsiva rimane comunque valida. Certamente la capacità di bucare al ribasso anche il supporto a 1.2850 fino a raggiungere nelle prime ore di questa mattina un minimo nuovo a 1.2827 è da considerarsi comunque impressionante. Un ulteriore target al ribasso, potrebbe a questo punto essere 1.2760. Rimane una importante resistenza a 1.2860, il cui superamento potrebbe restituire all'eurusd la forza per tornare sopra quota 1.2900. La giornata di oggi non presenta dati di rilievo, anche se in serata è previsto il discorso di Bush relativo al Budget 2006.