Report Giornaliero Valute

 

  By: Euroforex on Giovedì 04 Agosto 2005 10:40

Dollaro sempre più in difficoltà tra quotazioni petrolifere in rialzo continuo e dati macro che diventano una scusa per dare addosso al biglietto verde. Ieri pomeriggio è stato pubblicato l'indice Ism del settore servizi dell'economia Usa, che ha mostrato un calo peggiore rispetto alle attese degli analisti, ed il mercato ne ha approfittato vendendo dollari e confermando che il sentiment degli operatori sembra essere ormai mutato in maniera definitiva. Ogni livello tecnico diventa l'appuntamento chiave per verificare l'effettiva forza del dollaro di fronte ad acquisti di euro che non sembrano appartenere ad un semplice rintracciamento rispetto al rally delle settimane scorse, ma un vero e proprio riorientamento del mercato. E' probabile che si possa assistere ad alteriori avanzamenti della moneta unica contro il dollaro, e più in generale ad un indebolimento generalizzato della valuta statunitense anche nelle prossime sessioni. Nella notte il dolaro ha toccato peraltro nuovi minimi, con l'eurusd che ha sfiorato quota 1.2380. Il fatto è che il mercato ormai sconta altri due rialzi dei tassi di riferimento in Usa e sconta anche un secondo semestre dall'andamento discreto, per cui questi eventi non rappresentano più da tempo dei fattori di forza per il dollaro. Il mercato teme invece sempre di più, soprattutto in vista dell'ultimo trimestre del 2005 e del primo del 2006, gli effetti dei costi energetici in costante crescita sui consumi americani, ormai spremuti fino all'osso. Queste prospettive hanno creato le condizioni per un ritorno di ottimismo sulla moneta unica e sul franco svizzero. La sterlina sembra invece poter soffrire ancora un po' l'ipotesi di un prossimo ribasso dei tassi di riferimento, ribasso che comunque non dovrebbe arrivare oggi, con la riunione della Boe. Sempre oggi si riunisce anche la Bce, ma non dovrebbero esserci novità sostanziali sui tassi.

 

  By: Euroforex on Martedì 02 Agosto 2005 11:36

Ancora una volta il mercato non ha reagito in maniera particolarmente ottimistica ai dati macro provenienti dagli Usa, che continuano a fornire indicazioni positive sull'andamento dell'economia statunitense. Ieri pomeriggio, infatti, è stato pubblicato un buon valore dell'indice di fiducia del settore manifatturiero americano, L'ism, cresciuto a luglio a 56.6 da 53.8 del mese di giugno. L'ism ha così raggiunto il suo valore più alto dall'inizio dell'anno. Nonostante questo, il dollaro ha sì recuperato in parte le perdite della mattinata, ma senza strafare, consentendo alla moneta unica di conservare buona parte dei guadagni ottenuti durante la prima parte della giornata. L'euro è stato infatti avvantaggiato anche dai buoni risultati del Pmi del settore manifatturiero europeo, cresciuto al di sopra delle aspettative, e naturalmente dalle quotazioni petrolifere nuovamente in rialzo dopo la successione dinastica in Arabia Saudita. Il mercato ha già però tutta la sua attenzione rivolta ai dati di venerdì prossimo, quando si avranno i nonfarm payrolls, anche se questa settimana ogni sessione avrà i suoi dati di riferimento. Oggi, ad esempio, avremo dagli Usa i redditi e le spese personali, oltre che gli ordini all'industria di giugno.

 

  By: GZ on Giovedì 21 Luglio 2005 15:57

La Cina lascia fluttuare e aggancia lo Yuan a un paniere di valute Si sono decisi il giorno dopo che (ieri) gli hanno rifiutato l'offerta di comprare una società petrolifera americana in teoria può mandare a fondo il dollaro e i treasury bond

 

  By: Euroforex on Giovedì 21 Luglio 2005 11:31

Giù il dollaro dopo l'audizione di Greenspan davanti al Congresso americano. Eppure il capo della Fed non ha di certo detto cose di particolare gravità o aggiunto novità specifiche sulle condizioni generali dell'economia statunitense. Nel complesso il quadro della situazione è rimasto immutato rispetto alle sue ultime dichiarazioni: la crescita è solida e sostenuta e basse rimangono le pressioni inflazionistiche, dunque la Fed si avvia a proseguire lungo il percorso di rialzo dei tassi di riferimento, finora giunti al 3.25%. Tutte cose che il mercato si attendeva già, per cui, effettivamente, se per sostenere il dollaro e dargli la giusta forza per superare i minimi più recenti erano necessarie delle novità aggiuntive per il futuro, come ad esempio una possibile accelerazione nel rialzo dei tassi prima della fine del 2005, queste novità non solo non sono giunte, ma sono state persino coperte da altre questioni. Infatti Greenspan ha messo in rilievo anche i punti critici dell'attuale congiuntura, ed in particolare l'andamento dei costi energetici, la possibile bolla sul mercato immobiliare e l'evoluzione dei tassi a lungo termine, ancora troppo bassi, e che come tali testimoniano una seria incertezza sulla sostenibilità per il futuro della crescita economica americana. L'eurusd è dunque rimbalzato fino a sfiorare quota 1.2200. Il superamento di questo livello porterebbe ad un nuovo tentativo di rottura al rialzo di quota 1.2250 e poi, evidentemente, di 1.2290. Per oggi avremo i Leading indicators e il Philadelphia index.

 

  By: Euroforex on Lunedì 18 Luglio 2005 11:07

Ci siamo lasciati alle spalle una settimana che, partita in sordina con pochi dati e qualche acquisto sull'euro, si è infine chiusa con una serie di valori economici quasi tutti decisamente favorevoli al biglietto verde, con relativo inevitabile recupero per la valuta statunitense. E però, va detto, il supporto a 1.2020 ha tenuto bene, considerando che i numeri dell'economia americana potevano far crollare l'eurusd già venerdì sera verso quotazioni nuovamente preoccupanti anche per il futuro prossimo, e cioè ben sotto 1.1980. Per la moneta unica riuscire a mantenersi sopra 1.2020 significa poter ancora sperare in un ritorno all'assalto di quota 1.2290, che finora è sostanzialmente rimasto intentato. Per la giornata di oggi sono previsti solo movimenti di natura tecnica, mancando spunti opperativi macro. La stessa settimana non sarà così densa di dati: avremo i leading indicators e il Philadelphia index a metà settimana, mentre Greenspan parlerà al congresso mercoledì per la sua classica relazione semestrale. Per ciò che concerne invece la sterlina, nel corso della settimana appena iniziata avremo le minute della riunione della Boe del 6/7 luglio scorsi, le vendite al dettaglio e il Gdp preliminare del secondo trimestre 2005. Per l'area euro ci dovremo invece accontentare dell'inflazione che verrà pubblicata oggi, e della produzione industriale e dell'Indice Zew previsti invece per domani mattina.

 

  By: delta0618 on Venerdì 15 Luglio 2005 12:51

aggiungo queste (..comunque, abbastanza ovvie) considerazioni: "In the meantime, the Euro has broken down, whereby bearish sentiment on the Euro is now almost as high as bearish sentiment was for the US dollar in late 2004. Hence I would expect at least some stabilization of the Euro around current levels. Moreover, if investors begin to discount that the Fed may refrain from further increasing rates, a strong rebound in the Euro and renewed dollar weakness should not be ruled out" Marc Faber

 

  By: defilstrok on Venerdì 15 Luglio 2005 12:41

delta0618: "sono lungo da 1.1915..." beato te! comunque sono d'accordo sull' 1,2330. Il minimo di $/Y di ieri sembra un minimo definitivo e un po' tutta la matrice dei cambi (a partire dal pound) mi sembra acquattata nella classica "posizione del coguaro"

 

  By: delta0618 on Venerdì 15 Luglio 2005 12:21

Andiamo come minimo a 1.2330..Prego guardare indicatori di momentum, regressione lineare, divergenze, canali etc. etc. Possibile, ma difficile un test a 1.2460..sono lungo da 1.1915 più o meno con stop e reverse a 1.2002 area (...forex naturalmente)

 

  By: Euroforex on Giovedì 14 Luglio 2005 10:54

Ecco dunque il dato pro-dollaro che muove il mercato e restituisce energia al biglietto verde: a sorpresa, il deficit della bilancia commerciale statunitense si è ridotto a quota 55.3 miliardi di dollari, e la valuta americana se ne è avvantagiata subito. In realtà, sin dalla mattinata l'eurusd aveva iniziato ad indebolirsi progressivamente, passando quasi subito al di sotto di 1.2200, per poi far segnare un minimo orientativo a 1.2050. In pratica, due figure al ribasso per l'erurusd rispetto ai massimi più recenti in area 1.2255, che fanno ben comprendere la facilità con cui il dollaro è capace di riprendersi ciò che perde, quando il mercato lo favorisce. Ora il mercato sembra di nuovo in situazione interlocutoria. La settimana ha ancora un paio di sessioni dense di dati macroeconomici americani, e gli operatori preferiscono evidentemente attendere l'uscita di questi ulteriori valori prima di decretare la fine anticipata del rintracciamento favorevole alla moneta unica e tornare a comprare dollari. Attualmente l'euro potrebbe ancora tentare un'altra mossa al rialzo, essendo comunque rimasto sopra 1.2050. Ma il clima si è già fatto più freddo nei suoi confronti e i dati di oggi potrebbero creargli ulteriori problemi. Per oggi sono infatti attesi dagli Usa i soliti sussidi settimanali di disoccupazione, e poi l'inflazione e le vendite al dettaglio.

 

  By: Euroforex on Mercoledì 13 Luglio 2005 11:18

Dopo due sessioni prive di spunti macro, eccoci finalmente alla prima giornata con qualche dato economico. Dagli Usa avremo infatti la bilancia commerciale, prevista dagli analisti in lieve peggioramento, o al limite con valori allineati a quelli del mese precedente. Di certo i numeri in deficit della bilancia commerciale americana hanno conosciuto un periodo di oscuramento dovuto al favore che i mercati hanno deciso di attribuire al dollaro sulla base delle prospettive di continui aumenti dei tassi d'interesse rispetto alle altre aree valutarie. La stessa economia americana ha finora viaggiato a ritmi superiori a quelli attesi, e il famoso rallentamento dovuto al rialzo del costo del danaro ha fin qui tardato ad arrivare. Ma il rally del dollaro è ora in una fase di stanca. L'eurusd ha quindi approfittato in questi due giorni per rintracciare in maniera consistente fino a raggiungere un massimo a 1.2260 orientativo. La resistenza chiave rimane in area 1.2290, e i primi scambi della mattinata hanno già evidenziato come le prese di profitto sui recenti rimbalzi dell'euro siano in grado di far riguadagnare con rapidità al dollaro il terreno perduto nelle ultime transazioni.

 

  By: Euroforex on Martedì 12 Luglio 2005 10:29

Partenza della settimana caratterizzata da vendite cospicue contro il dollaro. I primi scambi hanno infatti subito lasciato emergere una fase di rintracciamento delle principali valute internazionali, soprattutto a danno del biglietto verde, in perdita netta su quasi tutti i fronti. La stessa tendenza è stata confermata dai movimenti della notte, che hanno portato l'eurusd a toccare quota 1.2180. Particolarmente importante il recupero della sterlina, che più di tutte naturalmente aveva incontrato problemi e sfiducia sul mercato, tra attentati, dati macro negativi e crescenti aspettative di riduzione dei tassi d'interesse per i prossimi mesi. Sembra però che sia stata soprattutto l'assenza di dati economici statunitensi a creare le attuali condizioni sfavorevoli alla valuta americana, e già domani avremo dagli Usa la bilancia commerciale. Per oggi, dunque, il mercato potrebbe scegliere di approfittare della sostanziale assenza di spunti macro per affondare ancora il dollaro, prima di assumere una posizione attendista in prossimità della pubblicazione di un dato, come la bilancia commerciale statunitense, ancora così delicato e fonte di volatilità. L'eurusd poterebbe dunque ancora provare ad allungare fino alla resistenza chiave posta in area 1.2290, dopodichè tutto potrebbe essere di nuovo messo in discussione. Nel complesso, infatti, non sembra che il sentiment pro-dollaro sia stato particolarmente intaccato dagli ultimi avvenimenti. Per oggi non sono previsti dati di rilievo.

 

  By: Euroforex on Giovedì 07 Luglio 2005 11:04

I mercati aspettano la Bce di oggi e i non farm payrolls di domani dall'inizio della settimana. Per questo finora la direzione è rimasta decisamente pro-dollaro, ma senza strappi o accelerazioni. L'eurusd potrebbe sciogliere la riserva già nel primo pomeriggio, dopo aver sentito le valutazioni di Trichet e aver definito le proprie attese sul comportamento futuro dell'Istituto di Francoforte per i prossimi mesi. Le speculazioni che danno la Bce pronta a tagliare i tassi rimangono di breve respiro, ma hanno dato una mano agli operatori nel buttare giù la moneta unica, già depressa da altri fattori. Ma il mercato potrebbe comunque preferire una pausa in più di riflessione, attendendo i dati macro americani di domani pomeriggio sul mercato del lavoro prima di iniettare nuovi volumi e dare carburante al movimento attualmente impaludato dell'eursd. Nel frattempo lo yen continua a pardere terreno, soprattutto a causa delle quotazioni petrolifere che richiano di rimanere in alto e danneggiare i settori nipponici più esposti ai costi energetici, come quello siderurgico, il chimico e quello dei trasporti. Il dollaro australiano ha invece beneficiato nella notte dello straordinario dato occupazionale, che ha visto ridursi ancora il tasso di disoccupazione, aumentando le aspettative per ulteriori rialzi nel costo del danaro. Per oggi, oltre la riunione della Bce, che dovrebbe lasciare i tassi fermi al 2.0%, avremo anche la Boe, che non dovrebbe toccare i suoi tassi di riferimento, e i classici sussidi di disoccupazione americani.

il 13 è ancora valido sull'euro - gz  

  By: GZ on Martedì 28 Giugno 2005 23:33

Il cedimento del petrolio del -4% oggi ha dato una spinta in su al dollaro e così il dato di fiducia dei consumatori USA, yes. Ed effettivamente, dal punto di vista tecnico il Franco Svizzero/Dollaro USA forex sembra voglia chiudere oggi sopra la chiusura numero 13 del ciclo del Sequential di DeMark a 1.2783 perchè in questo momento siamo a 1.2793. Come si è visto nell'ultimo trade sui Bonds e in questo in corso sul DAX, Mib, S&P Nazz e Russell (e in tanti altri) purtroppo non ho imparato a entrare esattamente sull'inversione, ma sempre un poco prima. D'altra parte se l'INVERSIONE è corretta entrare un poco prima o un poco dopo non è molto diverso no ? (Come si vede da come è andato il trade sui Bonds al rialzo di questo mese e da come sta andando quello al rialzo sugli indici futures....mi sembra stiano salendo molto bene e tutti siano ora in verde) Il COT Report sul Franco Swiss mostra i "Large Speculators" (hedge funds) al rialzo di 1,579 e al ribasso di 43,966 futures e i ^Commercials al rialzo di 61,527 e al ribasso di 4,662#http://www.cftc.gov/dea/futures/deacmesf.htm^. Il pubblico è short 22 mila contratti e long 8 mila e questo era il 21 giugno oggi saranno ancora più short. Questo è un segnale di inversione preso a sè. Sull'euro che è comunque la valuta che conta in Europa per dettare il trend il 13 è ancora valido Forse, come tutte le grandi inversioni del mercato, anche questa fa soffrire prima di pagare ?. Se il mercato si ferma qui, se 1.2783 Swiss/$ tiene, raddoppio la posta.

 

  By: piti on Martedì 28 Giugno 2005 22:21

Che **°°ç!! è successo al "13 perfetto" sul franco svizzero e ai suoi "segni crescenti di inversione"? Help! piti

 

  By: Euroforex on Martedì 28 Giugno 2005 11:15

Ancora una sessione interlocutoria sul mercato valutario, dopo una giornata finanziaria caratterizzata soprattutto dai nuovi massimi sui prezzi petroliferi, che hanno subito inciso sui principali costi energetici. La forte domanda internazionale continua a mantenere elevate le quotazioni petrolifere, e resta di fatto la vera minaccia incombente sull'attuale crescita globale. L'economia Usa continua a tirare, e la Fed - che si riunisce questo 29/30 giugno- dovrebbe continuare a rialzare i tassi di riferimento ancora per un paio di riunioni almeno. Intorno aagli Usa però la situazione è decisamente fragile, a cominciare dalla zona euro, che ora rischia di essere appesantita anche dal rialzo dei prezzi per le materie prime ed energetiche. L'euro non ha quindi margini di recupero, se non di natura meramente tecnica. Per invertire la rotta attuale, decisamente ribassista, servirebbe un apprezzamento rapido verso quota 1.2300, ma allo stato attuale le condizioni generali del trend di medio termine, che continua a guardare verso nuovi target sotto 1.1980, sembrano prevalere persino sui profit taking. Gli stessi scambi della prima mattinata hanno subito evidenziato una irrefrenabile debolezza di euro. Il dollaro è poi favorito da una rinnovata debolezza dello yen. Per oggi è atteso dagli Usa l'indice di fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board.