secondo me è pazzesco!

 

  By: Gilberto on Sabato 18 Settembre 2004 20:04

Scusa Marco 236 , ma non capisco questa levata di scudi a favore dei politici .... Sei forse un portaborse di qualche deputato/senatore ? Se sì sarebbe molto più chiaro il tuo intervento

 

  By: marco236 on Sabato 18 Settembre 2004 19:56

Mi scuso in anticipo per i caratteri in maiuscolo, non li utilizzo per "urlare" ma solo per evidenziare la mia risposta al testo originale.

 

  By: marco236 on Sabato 18 Settembre 2004 19:29

Ma avete verificato la veridicità di ciò che affermate? Qualcuno di voi ha appurato che le cifre e i fatti riportati sono corretti? L'email che avete copiato e incollato gira da un bel po' di anni in internet. Ma ad una verifica anche superficiale risulta clamorosamente falsa: NON ESISTONO ATTI PARLAMENTARI CHE NON SIANO PUBBLICI!!!!!!!!! Se si vuole imbastire una discussione sui privilegi di cui alcuni godono, si DEVE fare con dati certi alla mano. Diversamente si gioca allo sfascio, si fa della demagogia spicciola e avvilente. Provate a navigare sui siti dei vari partiti (maggiornaza e opposizione), o sui siti delle istituzioni (Camera, Senato ecc...) e li troverete risposta a quanto affermato nell'email che avete citato. Sicuramente le cifre che troverete (e che saranno molto diverse da quelle che avete inserito nei vostri messaggi) vi lasceranno perplessi, ma vi invito a fare una considerazione: un deputato o un senatore che svolge correttamente il suo ruolo e che dedica il suo tempo al lavoro parlamentare e al mantenimento del suo legame con il collegio elettorale di provenienza e che versa parte del proprio compenso al partito di appartenenza e che paga il suo staff... sicuramente avrà alla fine del mese un ottimo stipendio... inferiore comunque a quello di un qualsiasi professionista (avvocato, medico ecc...). Non è molto più scandaloso un avvocato che pretende dalla nostre tasche diverse migliaia di Euro per un arbitrato che lo impegna si e no due ore? Marco

 

  By: carlog on Venerdì 17 Settembre 2004 23:19

Nel compilare la non-breve lista dei privilegi, credo che tu ti sia dimenticato di un "piccolo particolare": ... ho letto da qualche parte (e sarebbe da verificare) che basta essere eletti per UNA SOLA legislatura per potersi garantire una pensione da parlamentare Poi vabbe', va considerato il fatto che quella dei parlamentari e' solo la punta dell'iceberg dei privilegi. A piramide seguono i dirigenti statali, i magistrati, i docenti universitari (di 1^ fascia), ecc .. tutti con retribuzioni indicizzate agli "onorevoli".

 

  By: kaiser soze on Venerdì 17 Settembre 2004 21:31

Far circolare.......si sta promovendo un referendum per l' abolizione dei privilegi di tutti i parlamentari............ queste informazioni possono essere lette solo attraverso Internet in quanto quasi tutti i massmedia rifiutano di portarle a conoscenza degli italiani...... ----------------------------- il Parlamento ha votato all'UNANIMITA' e senza astenuti (ma và?!) un aumento di stipendio per i parlamentari pari a circa ¬ 1.135,00 al mese. Inoltre la mozione e stata camuffata in modo tale da non risultare nei verbali ufficiali. STIPENDIO Euro 19.150,00 AL MESE STIPENDIO BASE circa Euro 9.980,00 al mese PORTABORSE circa Euro 4.030,00 al mese (generalmente parente o familiare) RIMBORSO SPESE AFFITTO circa Euro 2.900,00 al mese INDENNITA' DI CARICA (da Euro 335,00 circa a Euro 6.455,00) + TELEFONO CELLULARE gratis TESSERA DEL CINEMA gratis TESSERA TEATRO gratis TESSERA AUTOBUS - METROPOLITANA gratis FRANCOBOLLI gratis VIAGGI AEREO NAZIONALI gratis CIRCOLAZIONE AUTOSTRADE gratis PISCINE E PALESTRE gratis FS gratis AEREO DI STATO gratis AMBASCIATE gratis CLINICHE gratis ASSICURAZIONE INFORTUNI gratis ASSICURAZIONE MORTE gratis AUTO BLU CON AUTISTA gratis RISTORANTE gratis (nel 1999 hanno mangiato e bevuto gratis per Euro 1.472.000,00). Intascano uno stipendio e hanno diritto alla pensione dopo 35 mesi in parlamento mentre obbligano i cittadini a 35 anni di contributi (per ora!!!) Circa Euro 103.000,00 li incassano con il rimborso spese elettorali (in violazione alla legge sul finanziamento ai partiti), più i privilegi per quelli che sono stati Presidenti della Repubblica, del Senato o della Camera. (Es: la sig.ra Pivetti ha a disposizione e gratis un ufficio, una segretaria, l'auto blu ed una scorta sempre al suo servizio) La classe politica ha causato al paese un danno di 1 MILIARDO e 255 MILIONI di EURO. La sola camera dei deputati costa al cittadino Euro 2.215,00 al MINUTO !!

 

  By: kaiser soze on Venerdì 31 Ottobre 2003 16:13

La Tamoil invia le regole del «buon Ramadan» a tutti i dipendenti in Italia Dalla Libia una lettera ai lavoratori degli stabilimenti di Milano e Cremona. Gli operai perplessi: «Ecco cosa ci danno in cambio del crocifisso». «Speriamo lo facciano anche a Natale» CREMONA - La direzione libica augura «buon Ramadan» a tutti i suoi dipendenti. E poco importa che, dei quasi 500 lavoratori distribuiti nelle tre sedi italiane del gruppo petrolifero «Tamoil», quelli di fede islamica siano poco più di una decina, «un’esigua parte» come la stessa azienda riconosce. Ai piani alti della società, la cui maggioranza è controllata dal regime di Gheddafi, è stato deciso di dare la massima pubblicità all’importante ricorrenza religiosa, rendendo partecipi tutti i dipendenti di Milano e Cremona dell’origine storica, del significato e dei precetti quotidiani del sacro mese. Morale: in attesa di ricevere altrettante informazioni anche sull’imminente Natale, i lavoratori italiani della «Tamoil» si sono ritrovati tra le mani una sorta di decalogo del buon musulmano, godendo così dell’insolita opportunità di apprendere che in questo periodo i loro colleghi islamici digiunano dall’alba al crepuscolo, aboliscono sesso, fumo e bevande, non assumono medicinali, non inalano profumi, pregano con raddoppiato fervore. Allarga le braccia il segretario generale della Cgil di Cremona, Massimiliano Dolci: «Per carità, la convivenza tra culture può passare anche attraverso modalità di questo tipo. Certo, è un’iniziativa singolare e lo sarebbe anche se qualcuno volesse spiegare cosa sono la Pasqua o il Natale...». Toni meno concilianti a Milano, dove il segretario dei chimici della Cgil, Stefano Landini, oltre a definire «bizzarra» l’iniziativa dei signori della «Tamoil», afferma: «Ci auguriamo che analoga attenzione venga rivolta anche agli usi e ai costumi delle altre minoranze che lavorano per il gruppo. E in ogni caso, data l’ipersensibilità che esiste oggi in Italia sui temi religiosi, sarebbe stato meglio evitare». A metà pomeriggio, dalla raffineria cremonese, che si estende su 800 mila metri quadrati a ridosso della golena del canale Morbasco e che trasforma il grezzo proveniente dal porto di Genova in nafta, petrolio, benzine, olii e gpl, escono frotte di lavoratori. Qualcuno scherza: «Ci tolgono i crocifissi e ci danno i decaloghi dell’Islam, bel colpo...». Altri invece condividono: «E’ un modo per conoscere realtà diverse...». I vertici della «Tamoil» esprimono «sorpresa» per tanta attenzione. E spiegano che, «proprio perché solo un’esigua parte del personale è di religione islamica», hanno ritenuto doveroso «informare tutti gli altri lavoratori su una ricorrenza religiosa che poteva suscitare in loro curiosità e interesse perché poco conosciuta». L’obiettivo, insomma, «era quello di stimolare il dialogo tra culture diverse senza dare suggerimenti o indicazioni». Non c’è invece nulla di religioso in un’altra direttiva emanata in questi giorni dai vertici del gruppo petrolifero. Che, con tanto di ordine di servizio e minaccia di «contestazioni individuali», ha comunicato ai dipendenti delle sedi di Milano che «l’uso dei jeans non può essere considerato consono al decoro aziendale e professionale», intimando al personale «di indossare giacca, cravatta e pantaloni adeguati». Ironico, ma non troppo, il commento dei sindacati: «Se è un invito ai dipendenti a precipitarsi nella più vicina boutique - afferma Landini -, non possiamo che congratularci con i capi della Tamoil: a patto che siano rivisti i salari dei lavoratori, prevedendo un’indennità guardaroba...». Controreplica aziendale: «E’ una richiesta tutt’altro che inusuale, di recente lo ha fatto anche un’importante banca europea».

 

  By: Ken Griffin on Giovedì 30 Ottobre 2003 19:49

no jeans allowed during Ramadan at Tamoil in Italy ? it is time to screw these towelheads!

 

  By: banshee on Giovedì 30 Ottobre 2003 19:36

Devo sentirmi male! Sulla questione solidarizzo con Zibordi e Gianlini. Ma cosa diavolo mi sta prendendo? Domani consulto un medico......

L'importante è pagargli la scorta - gz  

  By: GZ on Giovedì 30 Ottobre 2003 17:28

Ho letto oggi a pranzo che è "stata rinforzata" la scorta all'amico Adel Smith, la nuova vedette televisiva: due poliziotti in borghese 24 ore su 24 perchè avrebbe subito minacce ed è stato spintonato (ma non ha mai subito violenze) Mi è venuta in mente la tabaccaia davanti all'università di modena su via vignolese che ha subito tre rapine da parte albanesi e magrebini e almeno una (mi sembra) con coltello puntato alla gola. A lei niente scorta perchè purtroppo non ha aderito a un ideologia fanatica e non fiancheggia dei terroristi, magari le potrebbe piacerebbe, ma le manca il tempo dato che deve lavorare tutto il giorno. Giustamente la magistratura (o la questura) valutano che la scorta vada riservata solo a chi si occupa di politica e come Adel Smith rompe talmente le palle al prossimo che ogni tanto qualcuno lo minaccia Intanto i media, sempre alla ricerca di programmi intelligenti, notando un soggetto squinternato fanno a gara per averlo come ospite in modo che alla sera il negoziante che torna dal lavoro prima di prendere sonno possa sentire un poco di scempiaggini fanatiche dall'estremista a cui con le sue tasse sta pagando la scorta

 

  By: gianlini on Giovedì 30 Ottobre 2003 15:53

Ieri sera Abel Smith era a Telelombardia in un dibattito con Borghezio, La Russa minor, don Rigoldi e un deputato radicale di cui non ricordo il nome. Spettacolo patetico! (ma che politici abbiamo!!??) Sinceramente le argomentazioni contro Abel Smith e la sua istanza di rimozione del Crocifisso, assomigliavano molto a quelle che mi da la mia bimba quando le chiedo perchè non vuole andare all'asilo: "perchè no!" ma perchè no ? "perchè no!". Stessa "oscena" discussione da Vespa, con Bossi, un tale della Margherita (faccia da secchione rompiscatole) e due simpatiche rappresentanti del gentil sesso (una modella francese di colore, originaria del Mali e una miss PAdania). Gli italiani si è sollevata contro l'ordinanza del giudice aquilano perchè ha per la prima volta intuito (sebbene la vicenda si riferisse ad un cittadino italiano, quale è Adel Smith) che l'islam non è una religione che si occupa dello spirito, ma è una religione che impone un modello di vita estramemente rigido e permeante tutti gli apsetti della vita quotidiana (compreso il salame, purtroppo!!). E se ne occupa molto male, se si vanno a vedere i risultati in termini di economia e benessere.

 

  By: polipolio on Giovedì 30 Ottobre 2003 10:28

Caro lu.luke, sei sempre forte... Era un po' che non ti leggevo...

due cose che meritano attenzione - Luigi Luccarini  

  By: Luigi Luccarini on Giovedì 30 Ottobre 2003 09:40

"I musulmani sono forti perché credono nella propria religione e nel potere della propria cultura; ed hanno ben valutato la debolezza (la vigliaccheria) di chi, o non crede in nulla, oppure non ha il coraggio di difendere ciò in cui crede". Ecco, bisognerebbe fare un pensierino a questo occhiello e magari un passo più in là, rivedere un po' di memoria storica, quando i cristiani del secolo I d.C. erano forti perchè credevano nella loro religione e nel potere della propria cultura e pur morendo nelle catacombe, ponevano le basi per la dissoluzione dell'Impero Romano d'Occidente - ancora potente per ricchezze e risorse, ma in disfacimento quanto a comportamenti sociali. Sono d'accordo, in linea di massima, sul fatto che l'infibulazione delle bambine islamiche è un sinonimo di inciviltà; ed in linea di massima posso anche convenire sulla esasperazione delle componenti antisociali delle religioni d'Arabia: ma è un fatto che il ridicolo senso dell'edonismo che noi opponiamo a quelle genti non potrà che renderle più forti, indebolendo ogni giorno la nostra forza di coesione. Che poi si parli del crocefisso, è questione di poco conto ed agitarla come uno spettro significa capir poco o nulla: anzitutto perchè quella del Giudice di laggiù è un'ordinanza (e non una sentenza caro GZ) emessa in via provvisoria che può essere sconfessata dal successivo provvedimento definitivo del medesimo Giudice - e probabilmente così sarà VISTO IN QUESTO CASO il carico della pubblica opinione. In secondo luogo, se fosse questo il problema della giustizia in Italia, staremmo freschi. Non mi dilungo troppo in argomento, segnalando due cose che meritano attenzione. La prima. Se un privato deve qualcosa a qualcuno per effetto di un titolo esecutivo - una sentenza ad esempio - ha poco scampo: gli si notifica il precetto e ha solo 10 giorni di tempo per pagare, altrimenti scatta il pignoramento. Se debitore è un Ente pubblico non economico, due leggi - una del 1996 e la finanziaria del 2000 - stabiliscono che il termine è di 120 giorni. Motivazione della Corte Costituzionale (chiamata a stabilire se la situazione di disparità non violasse il fondamentale principio di uguaglianza): "bisogna evitare il continuo pignoramento di fondi delle casse degli Enti", come a dire che se non ci sono soldi è inutile e persino ingiusto disturbare l'Ente - Comune, USL, Regioni, Ministeri e così via. Intanto al "povero" cittadino che ha vinto contro lo Stato in giudizio, l'Ufficio del Registro recapita subito l'avvisto di pagamento dell'imposta - che nel caso di belle vittorie è considerevole - e a lui tocca pure anticipare il contante - che dovrebbe essere sempre a carico dell'Ente - altrimenti l'esattore gli pignora in men che non si dica tutto il patrimonio. Un mio cliente da quando ha vinto una causa contro il Comune vive nell'angoscia e io con lui. La seconda. La vicenda Cragnotti, il caso delle Banche con lui sodali, la competenza ad indagare, Fazio e la Consob. Bastava leggere il Sole 24 Ore con continuità, nei mesi passati per rendersi conto che qualcuno sarebbe dovuto intervenire prima del default obbligazionario perchè niente e nessuno lo avrebbe evitato. Ma il Sole è fatto apposta per essere comprato, tenuto sottobraccio perchè fa tanto chic con quel suo colore, appoggiato sulla scrivania e ammonticchiato da una parte - perchè conservarlo è ancora più nobile. Guai a leggerlo, però: perchè visto che ben difficilmente vengono pubblicate smentite agli articoli che pubblica - come quello del bilancio Cirio che quadrava con le plusvalenze dei giocatori della Lazio - il lettore qualificato istituzionalmente, dal magistrato al governatore, dovrebbe poi fare qualcosa e magari lavorare stanca e magari lavorare significa pestare i piedi a qualcuno che conta ecc.. Una volta si diceva che sbagliando si impara, consoliamoci così.

basta che non tocchino anche il salame - gz  

  By: GZ on Giovedì 30 Ottobre 2003 02:25

Se io ho due cause civili si trascinano una da sei anni e l'altra da quattro (anche con il giudice di pace). Se un tizio che simpatizza per il terrorismo islamico chiede di togliere il crocefisso a scuola il giudice gli sforna la sentenza dopo un anno. Si vede che è noioso fare sentenze sui risarcimenti danni, mentre finire sui giornali per aver dato ragione al fanatico islamico è più stimolante. E' umano che sia così, anche un giudice ha diritto ha qualche diversivo, vorrà dire che la prossima volta che mi devo far pagare o risarcire farò finta di essere un simpatizzante di Bin Ladin così magari la mia pratica la prendono dal mucchio e va a sentenza subito perchè sperano di finire sui giornali. Il crocefisso. Dov'è il problema ? Una volta che il 10-15% della popolazione non sia cristiana verrà tolto, questo è pacifico e logico. Come è successo in Francia e in America dove ormai è vietato anche cantare le canzoni di Natale tradizionali nelle scuole, negli enti pubblici e nelle aziende e anzi è vietato dare il "Buon Natale" parlando con i clienti perchè è una formula cristiana. I neri che pure sono cristiani in maggioranza ora celebrano nelle aziende "Hanuka" una festa africana dell'orgoglio afro-americano, inventata negli anni '60 da dei militanti (e di cui in Africa però nessuno sa niente). Per cui tra musulmani, ebrei e orgoglio etnico africano ogni riferimento al Natale e vagamente cristiano è stato bandito negli enti pubblici e nelle aziende "per non privilegiare i simboli della cultura occidentale" (che in America fa soffrire i musulmani, gli ebrei e i neri, a differenza del medio oriente e dell'africa dove invece vivono immersi nella loro cultura liberi e nel benessere). E va bene, si può vivere anche senza crocifissi e canzoni di natale, basta solo che non bandiscano anche il salame e il cotechino e tiriamo avanti. Leggo sul giornale locale che a Bologna nelle scuole materne in molti quartieri i bambini di origine straniera sono ormai circa la metà. E va bene anche questo, siamo tutti esseri umani e sono culture diverse dalla nostra, ma tutte degne di rispetto e anzi interessanti anche per noi perchè stimolano il confronto.... Nello stesso giornale si cita il fatto che in Emilia sono stati rilevati più di 1.000 casi di infibulazione di bambine musulmane e si pensa che siano 10 volte tanto perchè nelle interviste il 35% delle donne musulmane dice di essere favorole (e dato che sono 150 mila i musulmani in regione magari sono 30mila i casi...). Questo magari è un attimo antipatico, tagliano la clitoride a una bambina e poi soffre ogni volta che urina..., ma alla fine capita a loro mica a noi, vivi e lascia vivere, usanze e costumi millenari che non si possono sradicare così, c'è di mezzo "una Cultura Diversa dalla Nostra", l'importante è che paghino i contributi sociali anche loro e si tira avanti. ----------------------- La forza di credere di Ida Magli ---------- I musulmani hanno intenzione di conquistare «pacificamente» l’Europa e di far vincere la propria religione in tutto il mondo? In Italia ne siamo sicuri quasi tutti già da diversi anni, ma fino ad oggi chiunque si fosse arrischiato a dirlo ad alta voce, sarebbe stato immediatamente smentito e messo a tacere dalle due forze più qualificate: i governanti e la Chiesa. Eppure si tratta di un fenomeno evidente. Ma soprattutto: logico. Logico perché ogni uomo, così come ogni gruppo ed ogni popolo, quando crede in una verità, sente l’impulso, la necessità di convincerne gli altri uomini, ed anzi il più delle volte lo considera un dovere. Del resto, in che cosa saremmo «uomini» se non ci assillasse il pensiero di conoscere e di far conoscere, di condividere ed espandere le idee in cui crediamo, siano queste di carattere scientifico, artistico, politico, religioso? Dunque, diamolo per scontato: siamo noi, soltanto noi, in questa Italia, in questa Europa progettata dopo la seconda guerra mondiale, sconvolta dall’immane catastrofe da cui si era appena usciti, ad aver timore perfino di possederla una «idea», esortati dai politici a considerare come unica «idea» quella di non doverne difendere nessuna come nostra, ma quelle di tutti gli altri fino a morirne. E infatti, di questo stiamo morendo. Non poter credere in nulla ha ucciso il pensieri creativo, ha ucciso il cristianesimo, ha ucciso la speranza in un futuro tanto che perfino le esortazioni che vengono dal mondo dell’industria, della finanza, dell’economia ad essere «più competitivi» non possono aver successo. Per essere competitivi bisogna «credere», bisogna impegnare energie aggressive «contro» qualcuno o qualcosa. Come pensano i politici di poter governare popoli intimoriti perfino dai propri pensieri, nel dubbio che qualsiasi riflessione sull’«altro» possa configurarsi come razzista, come colpa, come mancanza di tolleranza? I musulmani sono forti perché credono nella propria religione e nel potere della propria cultura; ed hanno ben valutato la debolezza (la vigliaccheria) di chi, o non crede in nulla, oppure non ha il coraggio di difendere ciò in cui crede. Questo non significa (ma a questo punto è difficile trovare vie d’uscita del tutto pacifiche) che dobbiamo farci la guerra; ma che i governanti debbono usare tutti i mezzi per rispettare l’unico dovere nel quale si sono impegnati con un giuramento, quello di servire l’Italia e gli Italiani, e mettere fine al comportamento tenuto fino ad oggi. E’ stato posto il problema del crocifisso; ma questo è soltanto un «primo-ultimo» passo verso l’eliminazione delle immagini che è alla base del divieto presente nell’Antico Testamento. Quindi è inutile girarci intorno con scappatoie contingenti. Oggi si tratta della scuola di Stato nella quale i bambini musulmani sono ancora in minoranza. Ma di crocifissi sono piene le edicole ai crocicchi di tutte le nostre strade; domani anche questi offenderanno musulmani bambini e adulti. Perciò decidiamoci. Può darsi che molti Italiani non siano praticanti o credenti nel senso stretto del termine; ma non esiste «cultura» senza religione e quella dell’Italia (e del cristianesimo occidentale) poggia sulla novità radicale dei Vangeli in confronto all’Antico Testamento. Tanto nuova da poter instaurarsi esclusivamente nel mondo permeato dal diritto romano, dall’organizzazione giuridica e amministrativa espressa nella lingua latina che la Chiesa d’Occidente ha fatto sua. Tanto nuova da cancellare nel pensiero di un innamorato della bellezza, di un poeta dell’umano come Gesù di Nazaret, anche soltanto l’idea di uccidere animali da offrire a Dio, di tagliare un pezzo di pene per testimoniare la propria fede. Come si può leggere i Vangeli e non sentire subito che è nato un mondo del tutto nuovo, del tutto diverso, perché è quello della bellezza della vita, della bellezza dell’uomo che «guarda», che ammira, senza timore? Guardare significa amare il «rappresentare». Gli sforzi che sono stati fatti negli ultimi anni dalla Chiesa per ricondurre i Vangeli nell’alveo dell’Antico Testamento, anche se dettati dal desiderio di ridurre le occasioni di conflitto, non sono utili perché hanno soltanto indebolito l’Occidente cristiano, e soprattutto hanno tolto ai cristiani la gioia di creare bellezza con la poesia, con la musica, con la pittura, con la forza esclusiva della parola. Quella parola di cui Gesù ha sottolineato la forza quando ha detto: «Le vostre parole siano: sì, sì, no, no». Delle ambiguità dei politici, dei sacerdoti, non se ne può più perché testimoniano del fatto che vogliono rendere facile all’Islam la conquista dell’Europa eliminando confini, cittadinanze, patrie, nazioni, identità. Non è tolleranza, non è solidarietà, non è rispetto, ma tutto il contrario: la convinzione che abbiamo già perso, e forse la speranza che almeno così non abbiano motivo per distruggerci.

 

  By: banshee on Lunedì 24 Febbraio 2003 11:23

Tutti! Intendo dire tutti! Anche nell'ala opposta, la percentuale di riciclati, ex e post-ogni cosa, è mooolto alta. Fthome, non credo che sia la sinusite il tuo problema. Quando ti sarà passato il delirium tremens, bisogna cominciare ad organizzare qualche riserva per preservare alcuni componenti della tua specie. Siete davvero divertenti, e sentirei la vostra mancanza se la Grande Risata vi estinguesse totalmente.

 

  By: gianlini on Lunedì 24 Febbraio 2003 09:57

banshee, specifica meglio cosa intendi come presenti perchè quelli all'ala sinistra stanno lì anche da 25 anni, taluni quelli all'ala opposta da molto meno so che hai voluto scimmiottarmi e fare una media, ma non è corretto.....