By: sol on Lunedì 10 Novembre 2014 22:24
Giocando al piccolo economista fatto in casa .... (visto che quelli che si credono grandi hanno problemi ad uscire dagli schemi).
Attualmente una parte dell'imposizione fiscale finisce nelle casse del sistema finanziario sopratutto banche e assicurazioni sottoforma di interessi sul debito, le quali si guardano bene di reimetterli nell'economia perche' causa la recessione preferiscono utilizzarli per ripianare i mancati introiti. Insomma per loro deve essere sempre festa altrimenti sono azzi per tutti, praticamente stiamo pagando interessi sul debito per tenere a galla il sistema finanziario nostrano (quello estero non fa parte di questo discorso), il quale tiene a galla il debito stesso considerando che in maggior parte e' nei bilanci di banche e assicurazioni.
A questo punto pero' visto che abbiamo stabilizzato l'emergenza debito penso che non si scandalizzi nessuno se lo Stato inizi anche a fare esclusivamente gli interessi dei cittadini, i quali sarebbero ben piu' contenti se quei soldi venissero reimpiegati e reinvestiti nell'economia, altrimenti nei bilanci delle banche sono solo soldi buttati.
Riprendo quindi l'idea di sostituire con titoli perpetui i titoli di debito in scadenza detenuto all'interno.
Da un certo punto di vista (non quello della contabilita'), i titoli perpetui sono debito ma non vanno ad incidere nel limite del finanziamento in deficit del 3% perche' lo Stato puo' scegliere quando rifonderli e con certi presupposti potrebbe anche non farlo mai.
Dal punto di vista psicologico il titolo perpetuo sta allo Stato come una azione sta ad una azienda privata, col vantaggio per lo Stato che il creditore non e' socio e quindi non possiede una quota dello Stato, per questo motivo secondo me i titoli perpetui non verrebbero considerati dai mercati finanziari come debito, sopratutto se detenuti dai soggetti dello Stato emittente e se garantiti dallo Stato.
Se si lega il valore nominale all'euro e il tasso di interesse alla crescita del PIL o inflazione a seconda del criterio che si ritiene piu' conveniente, si invoglia ancora di piu' il creditore a tenerseli, sopratutto quando tutti si aspettano di passare ad una valuta piu' debole con maggiori prospettive di crescita. Per evitare dubbi sul valore mantenuto in caso di adozione della valuta nazionale si potrebbe gia' stabilire che il cambio sara' al lordo del tasso di svalutazione della nuova valuta rispetto all'euro, conserverebbero quindi il tasso di cambio fisso di entrata nell'euro.
Molti stati nel dopoguerra hanno ragionato in questo modo.
Se rendo utilizzabili questi titoli, che ricordo sono crediti per chi li possiede, dalle banche come riserve e dal cittadino/impresa come mezzo di pagamento, il tutto esclusivamente tramite transazioni bancarie per non dover stampare moneta che sarebbe in
contrasto con i trattati UE e per evitare che escano dal circuito bancario, all'utilizzatore il meccanismo risultera' completamente trasparente e li accettera' anche se pensa che un giorno dovessero servirgli, perche' comunque per lui non cambia nulla finche' li spende all'interno del territorio dello Stato, e' come se fossero euro.
Essendo a tutti gli effetti un surrogato della moneta le banche dovrebbero trattarli come se fossero euro e quindi riconoscere lo stesso tasso di interesse creditore dell'euro, oltre a quello riconosciuto dallo Stato in base al PIL, quindi doppio vantaggio.
La massa monetaria in circolazione non cambia per cui vengono accontentati anche coloro che temono l'inflazione.
Se poi qualcuno deve fare un trasferimento all'estero o acquistare valuta estera sara' compito dello Stato assicurarne tramite le banche la conversione in euro, in pratica e' come posticipare la conversione in euro nel momento in cui il capitale esce dal territorio dello Stato, risparmiando cosi' la conversione alla scadenza e nello stesso tempo controllandone anche il trasferimento. Non hai il problema della svalutazione perche' sono denominati in euro.
Mettendoli in circolo nell'economia anche lo Stato verrebbe pagato con questi titoli e potrebbe utilizzarli per far fronte alle spese correnti oppure in caso di avanzo primario decidere di annullarne una parte evitandone cosi' il rimborso. Diciamo che finche' non paga interessi perche' il PIL non cresce o cresce poco conviene tenerli in vita, quindi nei primi anni di vita non sarebbero sicuramente un peso per il bilancio statale.
Inoltre grazie alla circolazione come mezzo di pagamento questi titoli verrebbero suddivisi tra cittadini e aziende nostrane, in pratica dopo qualche anno ci ritroveremo ad essere tutti "azionisti" dello Stato, chissa' che cosi' rischiando in proprio la gente maturi piu' in fretta e scelga e pretenda governanti piu' capaci, nonche' sistemi di controllo piu' efficaci dell'operato degli stessi.
Ovviamente l'unico limite da imporre e' quello che non possono essere utilizzati per sottoscrivere altri titoli di stato.
Da gennaio ad ottobre lo Stato ha rimborsato 390 MLD di titoli in scadenza ed emesso 360 MLD, tutti titoli a scadenza, praticamente fa debito per rimborsare debito che poi dovra' essere rimborsato da altro debito e cosi' via. E' ragionevole pensare che almeno la meta' dei 390 MLD scaduti e rimborsati siano titoli posseduti all'interno del paese per cui si tratterebbe ad esempio di rimpiazzare annualmente una entita' del genere con titoli perpetui, in modo tale da utilizzare il finanziamento equivalente in euro dei titoli a scadenza emessi, in parte per ricomprare il debito piu' costoso, in parte per diminuire la pressione fiscale e in parte per investimenti strutturali utili al sistema, sono quasi 200 MLD e quindi si ha solo l'imbarazzo della scelta. In 2-3 anni arrivi almeno 600 MLD, con questi ne fai di cose finche' vuoi, basta volerlo.
Il problema forse sta proprio qui, dubito infatti che i nostri politici abbiano qualche idea su come muoversi per rilanciare l'economia, non c'e' un piano industriale, non c'e' nemmeno un minimo di idea di intervento a parte quelle suggerite dalla UE, tutti le idee hanno lo scopo di tappare i buchi di bilancio. Il problema degli incapaci non sono gli ostacoli che si interpongono tra loro e uno scopo da perseguire ma gli alibi che vengono a mancare. Infatti a questo punto i politici dovrebbero impegnarsi seriamente per riformare il paese nel giro di 2-3 anni in modo da non emettere troppi titoli perpetui, per loro invece e' piu' facile fare le vittime dell'europa, continuare a mangiare sul debito per non dimostrare la propria incapacita' e inadeguatezza.
Per mettere in pratica la cosa non serve fare nulla, non violi nessun trattato, non serve avere nemmeno la banca centrale che ti compra i titoli, i titoli di stato sono titoli di credito e come tali utilizzabili nelle transazioni onerose, non ledi alcun diritto dei creditori, puoi utilizzarli per pagare qualsiasi cosa non solo le imposte e tasse, basta solo una decisione del governo, togliere tutti i vincoli minimi di negoziabilita' in fase di emissione e un attimo di organizzazione a livello software per le banche. Chi non vuole essere rimborsato con i titoli perpetui puo' semplicemente vendere i propri titoli nel mercato prima della scadenza, essendo i titoli perpetui che andranno a sostituirli moneta surrogata a tutti gli effetti a valore nominale il valore dei titoli a scadenza anche se venduti prima sara' vicinissimo al 100% perche' le assicurazioni e le banche preferiranno averne in bilancio vista la duttilita'.
L'idea non e' originale ma e' un mix di una proposta di Shiller che diceva semplicemente di sostituire i titoli in corso con quelli perpetui (da noi cosa impossibile da applicare per la differenza di rendimento per cui mi limito ad applicarla a quelli in scadenza) e del post di GZ sul debito come moneta un po' manipolato all'occorrenza e con qualche variante per superare i problemi pratici e psicologici che elencavo sabato. La logica e' quella di creare un surrogato della moneta con i titoli di credito esistenti, senza coinvolgere elementi esterni al sistema Stato che sono sempre motivo di destabilizzazione e di vincoli.
http://markkamstra.com/papers/Economists-Voice-TrillsInsteadofTBills.pdf
PS io sono Napoleone e sono uscito da un manicomio, i pazzi sono le persone piu' sane di questo mondo perche' non si fanno condizionare da niente e da nessuno e sicuramente un po' di finanza creativa fa bene anche a chi di creativo non ha piu' niente.