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  By: Fortunato on Venerdì 24 Agosto 2007 21:36

Le due discipline, Renzo, sono strettamente connesse tra di loro. La filosofia è pensiero puro, l'economia risolve iproblemi che la filosofia ha posto. La politica serve solo ad intricare le situazioni, la maggioranza dei politici................., meglio che mi taccia sull'argomento. Fortunato

 

  By: renzo on Venerdì 24 Agosto 2007 21:09

Non solo, Fortunato, deve essere sostenuta la priorità dell'economia sulla politica, ma dovrebbe essere compreso, una volta per tutte, che sta proprio nella politica l'orgine della maggior parte dei problemi. Un nuovo liberismo non potrà quindi nascere se non ci sarà prioritariamente un cambiamento sostanziale nel modo di fare politica: solo però la consapevolezza e la "maturazione" nelle masse potrà portare ad un tale risultato. Discorsi di carattere filosofico o economico? La filosofia solitamnente parte dai bisogni, ma i bisogni spesso hanno a che fare con l'economia: non è quindi, per fortuna, un cane che si morde la coda, o una strada senza via di uscita. I nuovi imprenditori e i nuovi professionisti della finanza, dovranno necessariamente partire da questi concetti per giungere ad un nuovo modello di liberismo.

 

  By: Fortunato on Venerdì 24 Agosto 2007 20:26

Caro Zibordi,sulla maggiore flessibilità economica degli USA rispetto all'Europa sono d'accordo con Lei; ma d'ora in avanti non si tratterà più di preferire un modello rispetto ad un altro (secondo me sono arrivati entrambi al capolinea) ma di ridisegnare un nuovo modello economico di sviluppo, insomma un adeguamento del liberalismo che noi tutti conosciamo,alle attuali sfide future (sono moltissime ed enormi) atto a far diminuire, se non azzerare, il divario attualmente esistente tra nord e sud del mondo che negli ultimi 10 anni è stato fonte di guai di non poco conto per tutti e che potrebbe condurci, se non avvenisse, ad un conflitto mondiale senza precedenti: i sintomi ci sono tutti. Ecco perchè continuerò a sostenere la priorità dell'economia alla politica. Fortunato

 

  By: defilstrok on Venerdì 24 Agosto 2007 18:51

Perfettamente d'accordo, renzo. E' una pecca tipicamente italiana quella di colorare politicamente qualsiasi affermazione di chicchessia. Con atteggiamento berlusconesco sono un po' di anni che appena uno critica quel che succede in USA passa senza possibilità di replica per antiamericano e sinistrorso. A parte il fatto che l'improntitudine e le bugie di G.W. Bush hanno sicuramente danneggiato l'immagine del paese (lo dicono i "loro" sondaggi), giustificando il maggior spazio alle critiche di questi anni; soprattutto nel Belpaese uno passa per comunista se solo dice che all'hamburger preferisce un piatto di spaghetti con le vongole, annaffiato con un vinello nostrano. In merito alla dequalificazione del credito, Renzo, la penso tale e quale. Hanno esagerato con l'impudenza di sentirsi infallibili e superprotetti da schemi matematico-finanziari astratti. Che abbiano inquinato mezzo globo terracqueo con quel sistema è altrettanto innegabile. Che ciò abbia esasperato pratiche abnormi di carry trade e di salita ininterrotta degli indici, lo è altrettanto. Che siano un po' troppo disinvolti nei loro mezzi è altrettanto palese (a partire dal ribasso dei tassi a mezz'ora dalle chiusure europee il giovedì delle tre streghe con il LTCM, per finire con la mossa di venerdì scorso, per non parlare di asserzioni alla Paulson del tipo "tiriamo su le borse per compensare il calo del mkt immobiliare" - roba da brividi!!). Pertanto che uno s'incazzi un pochino a vedere questo scempio senza freni mi pare il minimo, senza per questo dover essere considerato un iconoclasta del sistema America

 

  By: renzo on Venerdì 24 Agosto 2007 17:19

io sono negativo sull'economia americana, ma resta più flessibile e vitale di quella europea a parte la Germania (austria, svizzera, danimarca...) il discorso di renzo qui è stile comunista Unità o Manifesto che aspettano sempre al varco la crisi che farà finalmente scomparire l'Amerika -------------------------------------------------------- Mi spiace contraddirla ma mi sento molto più capitalista che comunista: credo fortemente nel liberismo e soprattutto in un certo tipo di capitalismo; per tali ragioni non posso non amare l'America e ciò che rappresenta. Sicuramente però ciò non mi impedisce di osservare ed analizzare le aberrazioni del sistema americano e quindi di essere critico verso di esso. Le considerazioni sui pignoramenti e relative conseguenze pratiche per le persone, oltre alle considerazioni in merito al credito facile (e quindi inidoneo) nei confronti dei meno abbienti, non si riferivano solo alla realtà americana. Non posso invece non imputare specificatamente al sistema capitalistico americano e alla politica "accondiscendente" della Fed, l'attuale bolla del credito; infatti il "vizzietto", poi esportato in gran parte del mondo, dell'indebitamento, sia a livello pubblico che a livello privato, ha trovato la sua genesi, e successivamente il terreno fertile per perpetuarsi quasi all'infinito (grazie all'ingegneria finanziaria e alle scelte di politica monetaria), proprio in America. Vede, il rigore e l'etica in campo finanziario ed economico non sono problemi di destra o di sinistra, ma sono solo problemi di razionalità ed, in fondo, di civiltà.

 

  By: GZ on Venerdì 24 Agosto 2007 15:47

..Chi ha subìto l'esproprio della propria casa probabilmente non ha più la credibilità nemmeno per prendere una casa in affitto e sicuramente nemmeno quella per comprare a rate, non solo un bene voluttuario, ma anche un bene primario.... ------------ non è così drammatico, in america ogni anno un milione di persone minimo dichiara bancarotta e mezzo milione perde la casa anche in tempi normali un amica di mia moglie anni fa ha smesso di lavorare per prendersi cura di due figli della sorella che aveva problemi vari, il marito era insegnante e avevano appena comprato una casa a Santa Monica in spiaggia quindi piuttosto costosa, con un bel mutuo essendo rimasti con un solo reddito hanno dovuto "walk away from the house" come dicono, ci hanno lasciato almeno 50 mila dollari che avevano già pagato nei primi tre anni di muuto tre anni fa ne hanno comprata una altra con un altro mutuo e usano le loro brave carte di credito, non è che come da noi che uno si vergogna a dirlo, lo fanno e te lo raccontano tranquilli io sono negativo sull'economia americana, ma resta più flessibile e vitale di quella europea a parte la Germania (austria, svizzera, danimarca...) il discorso di renzo qui è stile comunista Unità o Manifesto che aspettano sempre al varco la crisi che farà finalmente scomparire l'Amerika

 

  By: renzo on Venerdì 24 Agosto 2007 14:57

Dietro l'elargizione del credito ai meno abbienti non c'è proprio niente di positivo: non si tratta infatti di prestiti senza vincolo legale di rimborso (com'è il microcredito): si tratta invece di prestiti che spesso vengono concessi a tassi elevati, con elevati costi di erogazione e soprattutto col citato e normale vicolo legale di rimborso. Cosa succederà infatti ai debitori quando non riusciranno a pagare le rate? Quanti costi avranno di fatto sostenuto per niente? Quali disagi si troveranno ad affrontare nella loro vita quaotidiana? Chi ha subìto l'esproprio della propria casa probabilmente non ha più la credibilità nemmeno per prendere una casa in affitto e sicuramente nemmeno quella per comprare a rate, non solo un bene voluttuario, ma anche un bene primario. Dietro alla bolla del credito ci sta esclusivamnente l'ingordigia degli operatori che non riescono a limitare il loro business a seguito di minime considerazioni di carattere morale o deontologico. Perchè una tal banca o finanziaria dovrebbe infatti limitarsi nel perseguimento del proprio business, quando la concorrente non fa altrettanto, e soprattutto quando le presunte regole "democratiche" del sistema glielo permettono? Poi la nota dolente riguardante le norme e i controlli del sistema creditizio. Quando si parla infatti di "buchi" nei sistemi di controllo, si deve fare attenzione a non considerare tali "buchi" come qualcosa di casuale o non previsto, quando solitamente sono qualcosa di premeditato. L'economia e la finanza americana sono attualmente in un punto di non ritorno: nessuna limitazione del credito è attualmente compatibile non solo con uno scenario di sviluppo, ma anche semplicemente con uno scenario che contempli un soft-landing. C'è solo una strada da perseguire per la banca centrale americana: l'iper inflazione degli asset e la conseguente svalutazione della moneta. Tuttavia credo che tale politica sia ormai giunta al proprio capolinea; purtroppo, credo anche che non sia stata prevista alcuna corsa di ritorno...

 

  By: andreax66 on Giovedì 23 Agosto 2007 22:53

Non condivido Renzo. Con questo modo di ragionare accettiamo passivamente eventi disastrosi e scandalosi per le nostre tasche solo perché qualcun'altro ha fatto qualche cosa di simile oltreoceano. Fermo restando che le varie Countrywide non sono benefattrici, almeno hanno permesso a gente che mai e poi mai avrebbe avuto accesso al credito regolare per migliorare la propria esistenza. E' chiaro poi che ci sono stati gli eccessi e si sono fatti degli errori, ma non era tutto schifo. Fatico invece a vedere qualcosa di positivo nelle operazioni di Italease che non avevano certo le finalità "benefiche" (passatemi il termine!) delle precedenti, e che si sono sviluppate soprattutto nel corso degli ultimi mesi sotto gli occhi di Mr. Draghi!! E' un pò come la proposta di innalzamento della ritenuta sulle rendite: facciamo la corsa ad adeguarci al resto dell'Europa quando si tratta di prendere i soldi, ma perché non si cita anche il fatto che gli altri pagano la benzina almeno 20-40 centesimi in meno? E che hanno un'imposizione fiscale minore della nostra?

 

  By: renzo on Giovedì 23 Agosto 2007 21:18

non è un problema dei soli organi di controllo italiani, bensì del mondo intero: paradossalmente proprio in america ci sono i maggiori "buchi"

 

  By: renzo on Giovedì 23 Agosto 2007 21:16

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  By: andreax66 on Giovedì 23 Agosto 2007 20:53

Se la Consob, invece di andare a leggere le notizie Ansa o sentire quello che dice il singolo analista, cominciasse a fare il suo lavoro in maniera leggermente più seria di quanto non abbia fatto fino a ora, probabilmente ci saremmo risparmiati tutti qualche casino in meno. Stessa cosa vale anche per BanKitalia che non mi sembra abbia fatto una gran figura con l'affare Italease.

 

  By: angelo on Giovedì 23 Agosto 2007 20:16

Caro Polipolio, quando vedrai - come ho visto io - chiamare la Consob per chiedere spegazioni all'ignaro analista di cui qualcuno "non autorizzato" aveva ripreso parti del report per metterlo su un notiziario tipo DJ o Ansa proprio nel giorno in cui quel titolo aveva "strappato" all'insù.... forse potrai capire perchè sti fondamentalisti (lo ripeto) hanno - a volte - menti particolarmente contorte :). Un saluto.

 

  By: polipolio on Giovedì 23 Agosto 2007 17:22

"in questo modo non rischiano accuse di aggiottaggio (menti cotorte 'sti fondamentalisti)" Pur con tutto l'affetto nei confronti di GZ e il rispetto per Cobraf, temo che riuscire a fare aggiotaggio qui sia come provare a far aggiotaggio parlando di titoli al bar della stazione di Besuschio. Mi spiego: mentre c'è il Cramer effect (i titoli citati nel suo show su Cnbc salgono intorno alla data di messa in onda), pur non avendo fatto misure escludo ci sia un Cobraf effect, nemmeno sui titoli sottili che talvolta son stati citati.

 

  By: corcas on Giovedì 23 Agosto 2007 17:18

Vero, le prime avvisaglie le stiam avendo sul cambio contro YEN, stanno caricando!!!!!

 

  By: GZ on Giovedì 23 Agosto 2007 16:35

tra oggi e lunedì può succedere di tutto commento da bar e non suportato da analisi scientifiche, ma per me bisogna prepararsi a vedere dei +2% o -2% secchi e improvvisi da un momento all'altro