Piccolo apologo sull'oro - panarea
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By: panarea on Sabato 24 Settembre 2005 15:58
in un isola ci sono soltanto 10 monete d'oro da 1 grammo
gli abitanti utilizzano queste monete x facilitare (un monetarista direbbe questo è l'olio dell'economia) gli scambi di beni e servizi. hanno scelto l'oro perchè non non si ossida ed è lucente. sono selvaggi. al momento nell'isola si producano soltanto 10 mele quindi 1 mela cosa 1 grammo d'oro.
passano gli anni vale sempre l'equazione 1 gr oro = 1 mela
poi un tizio inventa un sistema per fertilizzare le piante di melo, insomma la produttività aumenta e si arriva a produrre 100 mele. ora l'equazione è 1 gr oro = 10 mele
gli anziani sono contenti del progresso agricolo e del miglior tenore di vita ma giudicano la moneta da 1 gr troppo "rara" e "grande" per facilitare gli scambi quindi decidono di dividere le dieci monete da 1 gr in 100 monete da 0,1 gr ciascuna. tutto bene, la politica monetaria è neutra e segue "il bisogno d'olio del sistema"
passano gli anni i progressi agricoli aumentano cos' a dismisura che la produzione di mele, aumenta anche la popolazione e il tenore di vita. gli anziani sono sempre più contenti del benessere raggiunto ma giudicano ormai impossibile continaure a frazionare le monete d'oro (diventerebbero troppo leggere). uno di loro ha una idea: mettiamo tutto l'oro in una buca controllata dal consiglio degli anziani stesso e stampiamo biglietti di carta ciascuno di valore pari a quello di una frazione dell'oro detenuto. "se qualsiasi persona vuole l'oro" dice il saggio "non occorre altro che venga qui con il suo biglietto di carta e noi gli restituiremo fisicamente l'oro corrispondente". Tutti approvano è un'idea che sa di buon senso e aiuta il crescente bisogno di moneta dell'isola. chiamano il biglietto di carta Dollaro. Nella loro idea il progresso farà si che avverranno continue frazionamenti del valore dei biglietti, dei dollari.
Passano gli anni aumenta il progresso grazie alla pace , alla stabilità. l'isola inizia a commerciare con le isole vicine. All'inizio funziona il baratto poi però i vicini iniziano a pretendere pagamenti in oro. Quando ciò avviene gli isolani prendono i loro dollari vanno al consiglio e si fanno dare il corrispondente in oro.
Passano gli anni e il consiglio degli anziani si accorge di 2 cose: una che i dollari di carta gli usano anche gli stranieri (quindi bisogna stamparne di più perchè è aumentato il numero delle mele, il sistema + grande ha bisogno di più olio) l'altra che i dollari essendo di carta si sciupano vengono smarriti o distrutti, quindi calcolano un tot annuo di ristampa per sostituzione. nella loro idea la politica monetaria resta neutra.
gli anni corrono, il dollaro è usato, l'isola è la più ricca e prospera tra le vicine, una mela costa 0,001 gr d'oro, pari a 1 dollaro (1 dollaro = 1 mela , 1 gr d'oro = 1000 dollari). tutto perfetto. La massa monetaria è pari a 10 gr x 1000 dollari/gr= 10'000 dollari). Poi però ci si accorge che i vicini stranieri accettano così bene i dollari che non fanno quasi più caso alla conversione in oro. Quindi per aumentare ulteriormente il tenore di vita, il consiglio decide di provare a stampare nuovi dollari SENZA corrispettivo in oro. L'esperimento, complice anche varie vicende belliche, ha successo, i vicini sono disposti ad esportare i loro prodotti (come le deliziose pere) in cambio di dollari. il meccanismo è perfetto: basta stampare che gli altri ci danno i loro raccolto. la cosa è ancora più comica perchè i vicini poi riportano nell'isola i dollari sotto forma di investimenti ect. sempre non considerando l'ammontare dei dollari in circolazione!! il meccanismo va avanti cos' bene che si stampa così tanto che una mela costa 100 dollari e i dollari in circolazione sono milioni.
Qualcuno degli anziani ha un brivido e fa 2 calcoli “se, come abbiamo promesso, uno viene qui e ci chiede la conversione come facciamo? Abbiamo soltanto 10 gr d’oro e il cambio 1000 dollari = 1 grammo è già saltato!!”. Il timore serpeggia tra il consiglio quando un certo Nixon parla “La ns. isola e quelle vicine sono così abituate ai dollari che nessuno si ricorda della nostra promessa, il dollaro è un olio che produce benessere per noi e i nostri vicini, aboliamo questa insulsa conversione con le monetine di metallo, in fin dei conti la moneta d’oro era un mezzo per facilitare gli scambi così come è ora il dollaro”. L’idea piace. Viene abolita la conversione. Nei primi tempi gli abitanti dell’isola e i vicini si scuotono, sentano puzza di bruciato, non capiscono, e corrono a convertire l’oro. Ma il consiglio nella persona di Volcker ha due idee “Da oggi detenere oro è illegale” e “se invece d’oro tenete dollari in vi darò il 20% in più degli stessi dollari l’anno”. Qualcuno si ribella al sopruso, altri notano che così debito viene pagato con debito. Ma il sistema funziona, il benessere continua a crescere e il prezzo di Volcker, quel 20%, cala di anno in anno tanto la gente tiene anche dollari al 15% annuo, al 10% al 5%. Si arriva al 1% e tutti sono contenti.
Alcuni, pochi, fanno notare che ormai i dollari (i debiti) sono trilioni e l’oro praticamente non basterebbe più. Ma gli altri, i più, sono contenti di aver staccato la propria vita e il proprio benessere da un metallo, e semplicemente sono contenti di usare la moneta elettronica come olio per gli scambi.
Chi avrà ragione? Cosa è la moneta: un qualsiasi olio per gli scambi o una riserva di valore da traslare nel tempo? Ci pensate mai:? Aprite il portafoglio: avete questi pezzi di carta perché altri gli accettano e sono pronti a darvi la loro merce in cambio. A livello puramente logico l’oro o l’euro cartaceo assolvano la stessa funzione. C’è un però: nei secoli passati l’oro era moneta perché era un metallo indistruttibile, relativamente raro, facilmente trasportabile e che non bisognava di terzi per essere riconosciuto. Oggi invece si considera moneta una cosa non rara, molto deperibile e che necessita di una banca centrale per decretarne la validità. Siamo più saggi noi con l’euro o erano più saggi i vecchi e il loro oro?