Tarek Tarok

 

  By: gianlini on Sabato 14 Aprile 2007 12:52

ARRESTATO GASPAROV!!! ecco dove finiscono i soldi del petrolio per le banche centrali non vogliono portare i tassi al 7 % come sarebbe giusto! Gli agenti hanno trattenuto anche decine di giornalisti stranieri Mosca, arrestato il capo dell'opposizione La polizia ha fermato l'ex campione del mondo di scacchi Gary Kasparov e altri militanti che manifestavano a piazza Pushkin Garu Kasparov durante una conferenza stampa (Reuters) MOSCA (Russia) - La polizia russa ha fermato Gary Kasparov, leader dell'opposizione ed ex campione del mondo di scacchi, insieme con decine di altri militanti mentre tentavano di manifestare a piazza Pushkin, nel centro di Mosca.

 

  By: giveme5 on Venerdì 13 Aprile 2007 21:45

Ciao Fortunato e buona serata a te e a tutti

 

  By: Fortunato on Venerdì 13 Aprile 2007 21:29

Ciao giveme5, anche io sottoscrivo tutto. Sono d'accordo. I miei post di ieri sera penso siano chiari. Fortunato

 

  By: giveme5 on Venerdì 13 Aprile 2007 20:58

SULL'EPISODIO DEL RAGAZZO SUICIDA XCHE' PRESO IN GIRO DAI COMPAGNI: (IN STAMPATELLO MIEI COMMENTI, IN CORSIVO GLI ARTICOLI DI GIORNALE) ANTEFATTO: UN FONDO DI SANSONETTI SU LIBERAZIONE DEL 06/04 CHE PRENDEVA A PRETESTO (+ CHE SPUNTO) QUESTE “SCANDALOSE” FRASI DI CARLO CARDIA SU AVVENIRE: “...... Il contratto sociale più antico della storia umana, al punto che non se ne ricordano nemmeno le origini, è quello sulla famiglia, anche perché questa viene prima dell'organizzazione sociale e dello Stato. Per questo motivo il costituente italiano ha formulato le belle parole che figurano nel nostro patto fondamentale per le quali «lo Stato riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. ..........Sta qui la posta in gioco più grande. Ai giovani la legge [SUI DICO] direbbe di essere indifferente alla forma che assumono le relazioni umane fondamentali, quelle da cui nascono i figli che devono essere aiutati, formati ed educati nella crescita. Ai giovani la legge direbbe che eterosessualità e omosessualità sono la stessa cosa, che la scelta tra l'una o l'altra è intercambiabile perché lo Stato le pone sullo stesso piano, direbbe insomma che la famiglia non interessa più la collettività e che ciascuno può comportarsi come crede. Nessun'altra indicazione, nessuna preferenza, come in una normale questione di mercato. Sta qui il carattere strategico della questione familiare.” Carlo Cardia QUI SEGUE UN'ARTICOLO DI D. RONDONI IN RISPOSTA A SANSONETTI (DI CUI NON RIPORTO L'ARTICOLO X NON FARLA TROPPO LUNGA E XCHE' E' CITATO NELL'ARTICOLO DI RONDONI). SEMPLICEMENTE SOTTOSCRIVO TUTTO. SCUSATE LA LUNGHEZZA Strano e cinico editoriale di "Liberazione": Strumentalizzare un suicidio per attaccare la «parte» avversa Davide Rondoni «Adesso fermiamoci a riflettere, il più serenamente possibile, su questa morte». Così dice nel suo editoriale di ieri il direttore di "Liberazione", giornale comunista. Non so cosa intenda, Piero Sansonetti, per riflettere "serenamente" sul suicidio di un sedicenne. Io non ci riesco, a restare "sereno" davanti al ragazzo che si toglie la vita. E di certo il titolo che lui stesso, in quanto direttore, ha scelto per il suo pezzo non è che aiuti granchè: "Le campagne anti-gay dell'Avvenire". Allora, che serenità è quella che invoca? Se usa della morte di una ragazzo in modo strumentale e violento, addirittura paragonando il prof. Cardia ai teorici del Ku-Klux-Klan, di che serenità va blaterando? E solo perché nei giorni scorsi l'illustre studioso aveva invitato a non fare leggi che comunichino ai giovani che "eterosessualità e omosessualità sono uguali". Nella sua serenità riflessiva Sansonetti può forse dimostrare che sono "uguali"? Che strana rabbiosa serenità porta a dire che l'affermazione che due cose sono diverse coincida con una discriminazione? Dire che una susina è differente da una pera significa riconoscere la realtà. Ma la realtà, a certi giornalisti o politici, non interessa più. Sono presi dal delirio dei loro pregiudizi ideologici. Quando sono all'opposizione, e quando al governo. Hanno bisogno di avere un nemico e accusarlo di ogni nefandezza se solo la pensa diverso. Così loro possono non pensare. E sentirsi a posto, sereni. ............. Che genere di vergognoso scempio sta facendo della morte di quel ragazzo, che ipocrisia così vistosa pur di dar fuoco a una polemica? Il povero ragazzo figlio di una immigrata filippina si è tolto la vita, sembra, perché non sopportava le offese che gli portavano i suoi compagni. Lo accusavano di isolarsi, avere voti troppi alti, di non filare le ragazze... L'adolescenza può essere un'età terribile. Pensare che quell'atteggiamento tetro e forse involontariamente crudele dei suoi compagni sia collegato alla battaglia in corso sui Dico e alle posizioni espresse da questo giornale, è una stupidaggine che bisogna aprire le finestre, poiché nessuna stanza la contiene. Tale è l'abbaglio del direttore sereno, che non registra il fatto più significativo. Lo ha fatto qui ieri Lucia Bellaspiga. Il nomignolo usato per deridere quel ragazzo era desunto da una trasmissione televisiva, il Grande Fratello. Jonhatan, questo il nome di un ragazzo gay che si esibiva in quella cloaca televisiva. Che è uno dei prodotti tipici di questa era nichilista, dove si scambia di continuo realtà e invenzione, e dove tutto si usa per fini commerciali e per un'idea di uomo banale. Quel genere di trasmissioni non è scritta di certo dal Prof. Cardia, o da chi la pensa come noi. Ma è in quel televisivo indottrinamento che la sessualità e le relazioni che in un adolescente andrebbero trattate con realismo, con rispetto e con chiarezza, vengono invece presentate nel modo più stupido e, perciò, preparatorio alla violenza. Ma Sansonetti è talmente preso dalla sua serenità anti-cattolica che non si cura più dei micidiali prodotti della tivù capitalista. Si dimentica persino d'esser comunista. Forse perché molti di quei programmi sono scritti e venduti da chi la pensa più come lui che come noi? E prova a lanciare il segnale: è battaglia tra Chiesa e gay. Ma non troverà spago da queste parti. La Chiesa non sta facendo la guerra a nessuno. Sta invitando a capire, a non fermarsi ai luoghi comuni per conoscere la realtà. A usare la ragione per il bene e per il futuro del Paese. Fa una cosa laica. Dice pane al pane e vino al vino, rispettando tutti e senza abdicare al buon senso. E soprattutto senza sognarsi mai di avvicinare, con spirito sì razzista, chi la pensa diversamente ai peggiori criminali. O di usare da sciacalli il suicidio di un ragazzo e le sofferenze di una mad re. PANE AL PANE, VINO AL VINO !

 

  By: Fortunato on Venerdì 13 Aprile 2007 00:40

Non ho più dubbi: è proprio imbecille. Mi affido solo alla bontà del Signore perchè ci liberi da tali teste di ***** che si sono autonomnati "intellettuali". Fortunato

 

  By: Fortunato on Venerdì 13 Aprile 2007 00:38

Ora ascoltimao anche l'ultimo degli imbecilli. Fortunato

 

  By: Fortunato on Venerdì 13 Aprile 2007 00:37

II Tomo. Questa sera seguendo la trasmissione ANNOZERO sono ancora più schiafato dai cosìdetti pacifisti da strapazzo che strombazzano azzate a destra e manca. Non solo sono dei poveri imbecilli ma anche idioti, cretini, e completamente privi di intendere e di volerein quanto sono dei poveri mentecatti sotto ogni punto di vista. Ormai la realtà ha superato ogni più fervida immaginazione! Sono sempre più schifato da idioti del genere. Fortunato

 

  By: Fortunato on Giovedì 12 Aprile 2007 19:03

Gano, nel mio post di ieri ho solo risposto ad altro interlocutore in modo preciso, come può ben immaginare. Per quanto riguarda le sue deduzioni, nulla da eccepire. Un appunto glielo debbo fare comunque. Paragonare il Vietnam di allora al'Iraq di oggi mi sembra completamente fuori luogo. I perchè sono molteplici e sarebbe inutile elencarli. La storia romana è sottogliocchi di tutti ma nessuno o quasi vuole prenderla come spunto. Evidentemente non è ben conosciuta proprio dal nostro popolo. In Iraq si doveva andare e rimanere non certo per smanie di espansionismo ma per dimostrare ai fondamentalisti islamici che non si può pi rimanere impuniti se si fanno atti di vera belligeranza (da assimilarsi a dichiarazione di guerra, secondo il diritto internazionale) in casa altrui o contro cittadini di altri paesi anche in casa propria. Il vero problema ce l'occidente sta vivendo per colpa di politici mollaccioni un periodo di crisi di identità e come tutti i crepuscoli delle varie epoche storiche sono i peggiori. I cambiamenti in atto nel mondo sono talmente importanti che non possiamo sooportare oltremodo determinati atti di guerra facendoli rimanere impuniti se non vogliamo tornare al medioevo sia a livello sociale sia a livello economico. Nessuno se lo può permettere e nessuno può pù agire infischiandosene degli altri. Fortunato

 

  By: pix on Giovedì 12 Aprile 2007 19:00

Condivido quanto dice Gano sulla pax romana, e i vari motti in tema tipo " Si vis pacem, para bellum " Però sono a dir poco confuso su quello che un moderno soldato , "politically correct" dovrebbe fare in una ipotetica guerriglia, in un ipotetico scenario che può essere ovunque si mescolino guerriglieri e civili. Cioè non la famosa "guerra simmetrica", esercito contro esercito, con cui l'esercito americano avrebbe stravinto in Iraq in meno di 6 mesi, ma lo stillicidio con cui ti sparano da un ospedale o da un abitazione di civili mentre passi in auto, e , se colpisci un fiancheggiatore dei terroristi mentre assalti e bonifichi la casa da cui ti hanno sparato, i mass media ti bastonano , e diventi un assassino di bambini in mondovisione che deve dare delle giustificazioni alle domande più pruriginose dei media. Sò di dire una cosa molto brutta, ma il mio comportamento in quella situazione rasenterebbe quello di un criminale di guerra, ne,avrei mezzi "gentili e buonisti" per intervenire sui focolai di guerriglia del sud dell'afganistan.

 

  By: Gano* on Giovedì 12 Aprile 2007 11:28

Fortunato, non e' quello il punto. Se vai in guerra ci vai per farla fino in fondo e non perla a meta' e farti sparare addosso o farti saltare per aria ad ogni crocevia. Leggevo che nei primi nove giorni di aprile 44 soldati americani sono morti su delle mine. Se non esiste piu' la volonta' (o la possibilita') politica di fare una guerra fino in fondo, vincerla senza mezzi termini e portare quindi la pace agli sconfitti, come e' sempre successo da che mondo e' mondo (*), la guerra e' meglio non farla. In Iraq e' meglio non andarci, se poi gli eventi alla fine ti costringeranno ad andare via. Come era meglio non andare in Vietnam in quelle condizioni. (*) Le legioni romane erano capaci di vincere le guerre, anche cruentemente, ma poi portavano pace e prosperita', la Pax Romana.

 

  By: Fortunato on Mercoledì 11 Aprile 2007 21:12

Punto1) la guerra è stata dichiarata da loro, penso che questoè stato acclarato dallo stesso palazzo di vetro (da me soprannominao delle "ciaccole") quindinon si deve modificare alcunchè; se poi dovesse essere necessario non ci trovo nulla di strano o di trascendentale, semmai sarebbe assurdo non farlo. Punto2)E' meglio sostenere il costo di distruggere il proprio nemico trucido che piùttosto continuare a pagare dei costi elevatissimi sia per il mantenimento di contingenti militari non attrezzati per affrontare quei "signori" la cui unica occupazione è quella di sgozzare come se nulla fosse i poveracci e di trafficare in papavero d'oppio e altre amenitàdel genere. Oltre ai costi altrettanto elevatissimi dei riscatti che giustamente i governi pagano. Punto3)Chi parla siè trovato nel 1972, appena dopo la laurea, a dover essere rischierato in un certo posto dell'Italia come ufficiale ma anche all'estero per la crisi avvenuta a causa di altro figlio di mamma (Libia) e non è stato certamente uno scherzo nel senso che ciò che accadeva non veniva ovviamente sbandierato ai quattro venti ed è coperto tutt'ora dal segreto di stato fortunatamente, è una questione di stile e di senso dello stato che tutti noi dovremmo avere, ma poichè sono una persona democratica lascio la piena libertà di accettare e meno. E' chiaro che chi non accettase certi principi dovrebbe essere accompagnato alla frontiera dopo averlo privato del passaparto e della cittadnanza. Prima di tutto occorre essere pienamente responsabili delle proprie idee. Poi abiamo avuto due piccoli incidenti in Europa uno sui cieli italiani e uno su quelli inglesi, poi fortunatamente nel 1986 è bastato un piccolo bobardamento come semplicissimo messaggio subliminale e tutto ciò è terminato. Chissà perchè? Forse perchè molti di noi non hanno avuto tanto tempo di guardare la TV e fare un tifo che non ha alcun significato. "La guerra è la continuazione della politica con altri mezzi". Penso sia risaputo che questo concetto è stato acettato dalla stessa ONU. Fortunato

 

  By: XTOL on Mercoledì 11 Aprile 2007 20:16

ah, se si vuole fare una guerra fuori dai confini, ci si può ragionare; purchè naturalmente: 1- si modifichi la costituzione 2- sia chiaro a ogni cittadino quanto gli costerà 3- chi la vuole sia pronto a parteciparvi e non solo a fare il tifo davanti al televisore

 

  By: pix on Mercoledì 11 Aprile 2007 19:33

Io invece continuo a non capire cosa faceva la cucaracha che presiede al pensiero logico di Fassino nel momento in cui ha formulato quella proposta. E' come se un insieme di stati esteri, preso atto che a Napoli c'è la camorra, e che lo stato non riesce a contrastarla, invitasse i principali capiclan della zona come interlocutori accreditati tanto quanto lo stato italiano; dopotutto la pace si fà con il nemico no ? Dopo avere invitato un certo numero di capitribù , che si scannano da anni cercando di dimostrare la superiorità del cognato di maometto su maometto stesso e di accrescere i rispettivi poteri tribali, suppongo che fassino farebbe degli accordi con i talebani; che sò , gli direbbe che è disposto a liberare cinque terroristi prigionieri in cambio di un giornalista e del suo interprete rapiti poco prima ? Opps, ma prima bisognerebbe decidere chi è il gran visir di tutti i Talebani , e chi è legittimato a parlare per loro. La situazione è complicata ed incoerente ? Abbandoniamo ogni straccio di coerenza, e mandiamo a trattare un bravo ragazzo che stà laggiù da un poco di tempo e queste situazioni le conosce bene : Gino Strada

 

  By: Fortunato on Mercoledì 11 Aprile 2007 18:07

La pace si fa dopo che il nemico, perchè si tratta di nemico trucido non di mammolette, è stato sconfitto. Il resto è solo aria fritta. Fortunato

 

  By: XTOL on Mercoledì 11 Aprile 2007 11:19

io invece non capisco proprio. l'italia dovrebbe "assumersi appieno la propria responsabilità nei confronti delle famiglie di Sayed e di Adjmal"? e quali sarebbero queste responsabilità? l'italia dovrebbe "ritirare la incredibile proposta di coinvolgere i talebani nella conferenza di pace per l'Afghanistan"? e io che pensavo che le guerre finissero o costringendo il nemico alla resa o mettendosi con lui a un tavolo: visto che la prima ipotesi non è alla nostra portata, che si dovrebbe fare? secondo magdi, la pace si fa con i propri alleati? quanto al resto, approvo