Tarek Tarok

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 14 Maggio 2007 19:39

> La battaglia contro la globalizzazione , e contro la delocalizzazione > che ne è il contraltare sul > lato del lavoro, è per me una battaglia antistorica e persa. > L'interesse generale è l'assoluta libertà nel movimento delle merci,dei servizi, del capitale e del > lavoro anche se ci potranno essere dei momentanei arretramenti( protezionismi vari). Qui non si tratta di andare contro la globalizzazione, si tratta di decidere quale globalizzazione. Perche' se crei le condizioni per le quali competere e' impossibile in quasi tutti i settori compresi quelli piu' avanzati, non solo diventi povero ma perdi anche il know-how che e' fondamentale. Facciamo dei conti. Fare l'ingegnere non si puo'. Fare il contabile neanche. Call center neanche. Programmatore neanche. Operaio no. Chimico o fisico o biologo neanche perche' fare R&D in Asia costa molto meno. Resteranno solo mcdonald, commessi al wal-mart, pulizie, edilizia (in parte) e artigiani. In questo contesto viene a mancare completamente qualsiasi possibilita' di mobilita' sociale, in quanto uno che parte da zero col lavoro non puo' accumulare capitale primario. Chi nasce ricco diventa piu' ricco, chi nasce povero rimane povero. Parificare i redditi e' certamente cosa ridicola, ma cancellare le possibilita' di riscatto sociale e bruciare ai nuovi arrivati tutte le opportunita' non mi sembra proprio una scelta lungimirante. Questo non sarebbe piu' capitalismo, ma feudalesimo.

il free market, ma non per l'energia - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Maggio 2007 19:38

l'esempio più clamoroso è quello dell'energia dove l'occidente ora ha un deficit estero pauroso 30 anni fa esisteva un "free market" perchè qualunque società privata e non poteva concorrere a trivellare, esplorare, estrarre e raffinare petrolio e gas ovunque nel mondo oggi i governi locali hanno chiuso tutto, hanno creato le loro società statali (PEMEX, PVDSA, Gazprom, Saudi Aramco, Kuwait Petroleum...) che hanno il monopolio per legge di tutto, anche quando non hanno la tecnologia e il know how e sono palesemente inefficienti, ma se ne infischiano perchè anzi meno petrolio estraggono e meno se ne produce nel mondo e più il prezzo mondiale sale. Nei casi più sfacciati lasciano che le società occidentali lavorino per anni investendo miliardi e poi quando tutto funziona inventano violazioni della legge con cui le espopriano "legalmente" come fa la Russia. ENI ha fatto un contratto con Gazprom un mese fa in cui c'è un opzione "Put" obbligatoria, per cui in ogni momento Gazprom può decidere di comprare la quota di ENI e metterla fuori, questo è il meglio che riesci ad ottenere Le società occidentali (o anche giapponesi e coreane) sono escluse per legge dal 90% del mercato mondiale dell'energia oggi mentre nel 1970 avevano tutti libero accesso. Stessa cosa nelle banche, trovami una banca russa, indiana, cinese importante di cui puoi acquisire la maggioranza. Nelle banche la concorrenza la fai comprando le banche locali no ? ma mica te la fanno fare perchè sanno che ci rimetterebbero mentre invece nell'acciaio dove indiani, russi e cinesi sono forti fanno le acquisizioni che vogliono e ormai hanno comprato la maggioranza dei produttori

cina, india, russia e giappone non hanno mica liberalizzato - gz  

  By: GZ on Lunedì 14 Maggio 2007 19:23

questi sono slogan la cina, india, russia e giappone non hanno mica liberalizzato nei settori in cui verrebbero a soffrire la concorrenza occidentale come le telecomunicazioni, banche, assicurazioni, brokers, energia e infrastrutture prova ad investire in questi settori, è tutto bloccato e vietato, se liberalizzassero le loro banche o società energetiche o centrali elettriche o a carbone verrebbero comprate o fuse da banche occidentali o da ENI o Exxon (salvo in giappone) l'unico settore liberalizzato sono i beni di consumo e durevoli (senza contare poi che solo le grandi imprese occidentali possono penetrare in mercati come quello cinese, una piccola basta che non la pagano e che si ritrovi in un tribunale nel guangdong a fare il recupero crediti e ti saluto) Prendi anche solo il Messico, le telecom banche ed energia sono completamenteoff-limits per gli stranieri, non puoi fare concorrenza ai monopoli locali, addirittura PEMEX non ammette nemmeno che le società di trivellazione estere collaborino a trovare il petrolio offrendo solo la tecnologia con il risultato che la loro produzione sta crollando

 

  By: hobi on Lunedì 14 Maggio 2007 18:53

La battaglia contro la globalizzazione , e contro la delocalizzazione che ne è il contraltare sul lato del lavoro, è per me una battaglia antistorica e persa. L'interesse generale è l'assoluta libertà nel movimento delle merci,dei servizi, del capitale e del lavoro anche se ci potranno essere dei momentanei arretramenti( protezionismi vari). E poi è intellettualmente gratificante che una parte degli sconfitti di allora(i comunisti) si siano schierati con quelli che saranno gli sconfitti di domani : i no global. Hobi

 

  By: Sir Wildman on Lunedì 14 Maggio 2007 18:25

Ste cose io le dico dal 2003 perche' ho visto cos'e' successo nel campo dell'ingegneria elettronica sia qua da noi, ma ancor di piu' nei stracompetitivi US. Nonostanti gli skills piu' avanzati, l'esperienza e le ditte che ci sono la e' stato un bagno di sangue. Allo stesso tempo avevi qua i Prodi & Co che diceva ci salveremo puntando sull'hi-tech quando i cinesi investivano gia' allora molto di piu' ed erano piu' avanzati di noi (italia) nei settori piu' all'avanguardia. Poi chiedono piu' ingegneri, matematici, fisici ecc ... per fare cosa? Oggi se uno ha una laurea in quei settori la deve andare all'estero che ancora qualcosa si scava (ma c'e' uan forte pressione sulle paghe che sono compresse). Buone opportunita' nel settore finanza. Ma nel tech e' un pianto. La IEEE ha per anni mostrato numeri drammatici ... e non era una questione simil anni 80 dove nel sud est asiatico si delocalizzavano i lavori low tech .... no no, qua si delocalizzavano progetti di processori (intel in india gia' nel 98 alcune versioni del celeron) e tecnologia allo stato dell'arte. Gran parte dei chip viene fatta da produttori conto terzi. Le ditte piu' grosso sono 3: UMC, TSMC e SMIC. 2 Taiwan una e' cinese. XLNX, ALTR, QCOM ecc sono tutte fabless e si fanno fare i chip da queste tre fonderie che sono al top della tecnologia. Per un po' il design e' rimasto in patria, ormai delocalizzano pure quello anche perche' ci sono delle problematiche nel design che a stare lontano dagli ingegneri dell'impianto si finisce col perdere know-how. Abbiamo solo dato via le chiavi della nostra ricchezza dando via di fatto anche know-how.

 

  By: giveme5 on Lunedì 14 Maggio 2007 17:07

Pare che Alan Blinder, ex vicepresidente della Federal Reserve, sia allarmato x il destino di milioni di lavoratori USA a causa delle dinamiche della globalizzazione; su Washington Post «Il libero commercio è bellissimo, ma le delocalizzazioni dei posti di lavoro mi spaventano». (N.B.: vi avverto che è un articolo di quel moderato ed equilibrato giornalista di Blondet, uno che quando c'è da gettare benzina sul fuoco non è 2° a nessuno) ^cliccaqui...#www.effedieffe.com/interventizeta.php?id=1981¶metro=^

 

  By: max72 on Giovedì 03 Maggio 2007 10:58

BOMBA SUI TRADERS? Le nuove regole della direttiva Mifid hanno l’obiettivo di creare un mercato in cui gli intermediari dovranno agire in modo onesto, equo e professionale, per servire al meglio gli interessi dei clienti. (1) La protezione degli investitori dovrà essere assicurata anche dall’informazione, ritenuta la miglior arma per combattere eventuali “inefficienze” o “prepotenze” a danno dei risparmiatori. Secondo la direttiva, però, non tutti i risparmiatori sono uguali e “le misure destinate a proteggere gli investitori dovrebbero essere adeguate alle specificità di ciascuna categoria”. (2) ... La direttiva individua tre categorie di clienti: al dettaglio, professionali e controparti qualificate. (4) Solo ai primi l’intermediario sarà tenuto ad assicurare l’integrale applicazione di tutte le disposizioni previste dalla direttiva ... Accanto a una definizione generale, che individua nel cliente professionale “un cliente che possiede l’esperienza, le conoscenze e la competenza necessarie per prendere le proprie decisioni in materia di investimenti e valutare correttamente i rischi che assume” (6), la Mifid fissa ulteriori requisiti. In particolare, nel caso si tratti di persona fisica, singolo investitore privato, richiede due presupposti. Il primo, che sia il cliente stesso a farne richiesta scritta all’intermediario, il secondo, che possieda almeno due di tre requisiti: una data frequenza nell’effettuare operazioni di significative dimensioni, nel possedere un portafoglio di una certa entità, nel lavorare, o aver lavorato in passato per un anno almeno, in una posizione professionale tale da richiedere specifiche competenze in materia finanziaria. (7) [(7) Per le operazioni la frequenza media deve essere di dieci a trimestre nei quattro trimestri precedenti e il portafoglio superiore a 500mila euro. Allegato II della direttiva] ^articolo #http://www.lavoce.info/news/view.php?id=9&cms_pk=2699&from=index^ ^la voce info #http://www.lavoce.info/^

 

  By: giveme5 on Martedì 24 Aprile 2007 15:21

Beh, non trascurerei di includere nelle spese rimborsabili dal Servizio Sanitario Nazionale anche gli interventi di trapianto dei capelli, echèè, mica sono turbe psichiche da meno quelle dei calvi ! (giuro che ogni riferim. a persone qui del forum non era minimam. voluto!)

 

  By: Fortunato on Sabato 21 Aprile 2007 21:28

E ha ragione! In che senso ancora non si sa. Evidentemente questo/a (di che genere è?) è un'altra persona che deve far pace col cervello. Fortunato

 

  By: max72 on Sabato 21 Aprile 2007 18:31

LUXURIA, NASO E SENO NUOVI NON PER ESTETICA MA PER SALUTE (Adnkronos) - Una rinoplastica per respirare meglio e una mastoplastica aggiuntiva per sentirsi piu' a suo agio nei propri panni. Tre settimane fa Vladimir Luxuria ha deciso: interventi per il corpo e per la mente. Per questo, l'operazione in una clinica di Roma. ''Per quanto riguarda il naso -dice all'ADNKRONOS la deputata di Rifondazione comunista- avevo un problema di respirazione che mi faceva svegliare con la bocca asciutta e mi costringeva a girare spesso con un fazzoletto. Ora mi hanno limato quella gobbetta che creava l'inconveniente. Ma insomma, non l'ho fatto per una questione estetica: il mio naso mi piaceva anche prima...''. E Luxuria non considera chirurgia estetica nemmeno l'intervento per il seno nuovo. E spiega chiaramente perche': ''si tratta di un adeguamento di genere. Adeguo la mia esteriorita' alla mia interiorita'. Nel progetto di legge che sara' presentato a breve reputo che il Servizio sanitario nazionale dovrebbe sostenere quegli interventi cosiddetti di 'adeguamento di genere'. Perche', secondo la Costituzione, nel concetto di salute deve rientrare non solo il fattore fisico ma anche la salute psichica. Chi come noi non si sente rappresentato dal proprio corpo, deve poter usufruire di quegli interventi che servono ad ottenere la salute psichica''.

 

  By: polipolio on Giovedì 19 Aprile 2007 12:05

[thread sbagliato]

 

  By: Fortunato on Giovedì 19 Aprile 2007 01:30

Ciao giveme5, questa sera il programma di Giulianone mi è piaciuto per gli interlocutori che sono intervenuti. Poi ho continuato con Lerner. Una pena,penso che sia l'espressione maxima della deficienza completa. D'altronde da un ex (?) lotta continua cosa possiamo aspettarci? Ciò che più mi fa incazzare che sono riusciti a rovinareun'intera generazione diidealisti che in molti casihanno fatto delle scelte scellerate che li ha portati a errori a cui non si può ricorrere ai ripari: c'è gente che è ancora in galera per colpa di ciò che propinanvano negli anni '70, una vergogna che siano tenuti in vita dalle zecche di sinistra che sono al potere perchè sono i loro servi della gleba. Mi auguro che facciano la fine che meritano, scusami ma non risesco a perdonare questi loschi individui. Fanno schifo! Fortunato

 

  By: Gano* on Domenica 15 Aprile 2007 13:31

Dopo alcuni secoli di economia di latifondo e di servitu' della gleba seguiti da una settantina di anni di comunismo, trenta dei quali sotto Stalin furono particolarmente bui e cruenti, era effettivamente difficile aspettarsi in Russia all' improvviso un sistema sociale ed una democrazia di tipo svizzero (*) o britannico, specialmente in un paese di tale dimensioni e di tali potenziali ricchezze che, uscito sconfitto ed economicamente distrutto dalla Guerra Fredda, all' improvviso, quasi di colpo, conosce il capitalismo. Con qualsiasi russo parli ti dice pero' che dopo aver conosciuto Yeltsin (**), Putin e' probabilmente il minore dei mali, anche considerando quali siano oggi le altre possibili alternative. Non voglio addentrarmi troppo in discussioni politiche, ma se uno guarda il Moscow Times e pensa a come avrebbe dovuto aver operato per ottenere un profitto, vede che l' indice e' schizzato all' in su' proprio in corrispondenza dell' insediamento del Piccolo Czar Vladimir all' inizio del 2000, e da allora e' cresciuto dell' 1400%, e' aumentato cioe' di 14 volte in sette anni. Chi allora riusci' ad intuire l' importanza del cambiamento, ha fatto un investimento veramente notevole (***). (*) Dove perfino i comuni fanno i referendum deliberativi. E' una democrazia ed una devoluzione delle competenze e dei poteri quasi perfetta. (**) Quella di Yeltsin e' stata infatti l' era delle 'privatizzazioni' (non riguardo' solo Gazprom ma praticamente tutte le imprese. Yukos per esempio ando' via a 110 milioni di dollari, nel 2004 veniva valutata 30 miliardi, una sottovalutazione del 30000%...), della crisi del rublo e del crollo di 50 punti percentuali del GDP russo; forse il momento piu' nero della storia post-comunista del paese, quando si vaporizzarono i risparmi sui conti correnti bancari ed in Russia non venivano pagate piu' nemmeno le pensioni. Si rischio' la rivolta e la guerra civile. E' forse anche con la saggezza di questi ricordi, che la popolazione russa ha rieletto Putin nel 2004 con il 71% dei voti. (***) La conoscenza della politica, o della geopolitica, serve infatti proprio a questo.

nuovi record in Russia - gz  

  By: GZ on Domenica 15 Aprile 2007 00:30

Venerdì Gazprom, la più grande società del mondo del gas e petrolio ha toccato i 250 MILIARDI di dollari di capitalizzazione alla borsa russa a Mosca, dove sempre ieri l'^indice RTS russo ha raggiunto quota 2000#http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=20601084&sid=azlkYgTMQOw8&refer=stocks^ che corrisponde a 1.000 miliardi di capitalizzazione. Nel 1998 al tempo della bancarotta sul debito in rubli dello stato russo era sotto quota 100 e la Russia dichiarò bancarotta sui suoi bonds per meno di 30 miliardi che rifiutò di pagare Ho letto un paio di libri sulle "privatizzazioni" russe degli anni '90 come quella di Gazprom, venne comprata da una serie di personaggi della nomenklatura per qualche MILIONE di dollari e ora ne vale 250 MILIARDI, una "sottovalutazione" del 2000% circa. Anche tenendo conto del fatto che nel 1994-1995 il petrolio era a 20$ dollari e oggi è a 65$ che sia stata data via per 30 o 50 milioni e ne valga ora 250 miliardi sembra un poco estremo, diciamo che vince il Guiness dei primati delle rapine, è stata definita ^"la più grande rapina della storia"#http://www.cdi.org/russia/johnson/3066.html^ In media ad ogni "privatizzazione" c'erano cinque o sei dirigenti e funzionari del governo che cadevano dalla finestra di casa, venivano trovati annegati, venivano abbattuti da un cecchino appostato sui tetti (un sistema molto diffuso in Russia perchè hanno centinaia di ufficiali delle forze speciali smobilitati senza pensione negli anni '90 che lavorano ora per le varie mafie del Cremlino e sono ottimi tiratori scelti) o nei casi più difficili saltavano per aria grazie ad un auto piena di tritolo parcheggiata mentre loro passavano con la scorta come Giovanni Falcone A chi piacciono i thriller può interessare il ^libro di Paul Klebnikov, editore of Forbes Russia#http://nymag.com/nymetro/news/people/features/10193/^ che racconta la storia di Gazprom, Lukoil, Aereoflot (quella che ora compra Alitalia!). Purtroppo Klebnikov pur avendo raccontato di centinaia di omicidi del genere fece l'errore poi di fare a meno delle guardie del corpo pensando che le cose si erano sistemate sotto Putin e due anni fa gli spararono davanti alla sede del giornale (era sopravvissuto alle quattro pallottole, ma in ospedale l'ascensore che portava la sua barella in sala operatoria si bloccò a metà come succede spesso nelle strutture dell'epoca sovietica e nessuno dei medici e infermieri venne a tirarlo fuori per cui morì dentro l'ascensore)

 

  By: giveme5 on Sabato 14 Aprile 2007 14:14

Gulp ! Putin li fa fuori tutti gli avversari: politici interni o bielorussi o ucraini; giornalisti; petrolieri; spie; ceceni; ... Se non ricordo male 1/3 del gas importato dall'Europa ce lo dà lui, del petrolio non so. Ci vuole prendere x le p..le