By: Gano* on Domenica 15 Aprile 2007 13:31
Dopo alcuni secoli di economia di latifondo e di servitu' della gleba seguiti da una settantina di anni di comunismo, trenta dei quali sotto Stalin furono particolarmente bui e cruenti, era effettivamente difficile aspettarsi in Russia all' improvviso un sistema sociale ed una democrazia di tipo svizzero (*) o britannico, specialmente in un paese di tale dimensioni e di tali potenziali ricchezze che, uscito sconfitto ed economicamente distrutto dalla Guerra Fredda, all' improvviso, quasi di colpo, conosce il capitalismo. Con qualsiasi russo parli ti dice pero' che dopo aver conosciuto Yeltsin (**), Putin e' probabilmente il minore dei mali, anche considerando quali siano oggi le altre possibili alternative. Non voglio addentrarmi troppo in discussioni politiche, ma se uno guarda il Moscow Times e pensa a come avrebbe dovuto aver operato per ottenere un profitto, vede che l' indice e' schizzato all' in su' proprio in corrispondenza dell' insediamento del Piccolo Czar Vladimir all' inizio del 2000, e da allora e' cresciuto dell' 1400%, e' aumentato cioe' di 14 volte in sette anni. Chi allora riusci' ad intuire l' importanza del cambiamento, ha fatto un investimento veramente notevole (***).
(*) Dove perfino i comuni fanno i referendum deliberativi. E' una democrazia ed una devoluzione delle competenze e dei poteri quasi perfetta.
(**) Quella di Yeltsin e' stata infatti l' era delle 'privatizzazioni' (non riguardo' solo Gazprom ma praticamente tutte le imprese. Yukos per esempio ando' via a 110 milioni di dollari, nel 2004 veniva valutata 30 miliardi, una sottovalutazione del 30000%...), della crisi del rublo e del crollo di 50 punti percentuali del GDP russo; forse il momento piu' nero della storia post-comunista del paese, quando si vaporizzarono i risparmi sui conti correnti bancari ed in Russia non venivano pagate piu' nemmeno le pensioni. Si rischio' la rivolta e la guerra civile. E' forse anche con la saggezza di questi ricordi, che la popolazione russa ha rieletto Putin nel 2004 con il 71% dei voti.
(***) La conoscenza della politica, o della geopolitica, serve infatti proprio a questo.