By: giorgiofra on Lunedì 04 Marzo 2013 09:13
Ciociola, hai dimenticato di spiegare quale fosse la pressione fiscale ad Hong Kong, la qual cosa spiegherebbe molto.
Resta anche il fatto che l'uso della moneta elettronica non è obbligatorio, ma facoltativo, e questo non impedisce alla mafia cinese di fatturare miliardi di dollari.
La cosa più grave di questo discorso è il fatto che troppi credono che i problemi italiani siano causati dall'evasione fiscale, e non, invece, da altri fattori decisamente più importanti.
Se interveniamo sulla cosiddetta lotta all'evasione e non invece sulle vere cause dei nostri gravi problemi, il nostro destino sarà il collasso totale. A quel punto con o senza pagamenti elettronici non ci sarà semplicemente base imponibile.
Il nocciolo fondamentale della questione è la produzione di ricchezza, che deve essere agevolata. Solo se si produce ricchezza esiste la possibilità di tassarla o di distribuirla. Sempre, comunque, tenendo presente che tanto maggiore è la parte di reddito che resta nella disponibilità dei cittadini, tanto maggiore è l'efficienza della spesa.
Mi pare doveroso ricordare che la spesa privata premia la concorrenza, l'innovazione, la qualità dei beni o dei servizi. La spesa pubblica, invece, premia la corruzione, l'intrallazzo, lo spreco, il parassitismo. Se si dimentica questo semplice assunto riesce difficile capire come mai i periodi di grande evasione fiscale abbiano corrisposto a periodi di crescita economica, mentre l'oppressione fiscale in cui viviamo sta uccidendo l'impresa, la volontà di fare e di rischiare, la convenienza a lavorare.
Troppo spesso gli economisti dimenticano l'elemento più importante del ciclo economico: l'uomo. Alla fine tutta l'economia dipende dall'agire individuale di milioni di persone, che corrisponde a milioni di piccoli egoismi. Sottrarre all'individuo la possibilità di migliorare la qualità della propria vita attraverso il lavoro, vuol dire scaricare la molla che spinge le persone a fare di più e meglio.
Ma pare strano che la lezione del comunismo non abbia insegnato niente. Quando lo stato pretende di controllare tutto, di pianificare tutto, di decidere tutto, il risultato è la miseria e l'inefficienza.
Torno a ribadire la mia convinzione: esistono progetti semplicemente inattuabili, come lo spesometro o l'abolizione del contante, che, se messi in pratica, porterebbero prima al totale collasso dell'economia, e poi a vere rivolte violente.
Il resto sono chiacchiere per accademici, gli stessi che credono alle loro teorie econometriche che quasi sempre si sono dimostrate sballate.