Un Eccesso di Pessimismo - Luigi Luccarini
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By: Luigi Luccarini on Mercoledì 30 Ottobre 2002 11:09
Anche io ho l'impressione che si stia diffondendo un eccesso di pessimismo, soprattutto in Europa e che i livelli raggiunti da alcuni titoli (titoli, non indici) siano insuscettibili nel breve periodo di ulteriori compressioni verso il basso.
A meno di non ipotizzare una chiusura delle relative aziende, ovvio.
Faccio forza a me stesso, leggendo il giornale mentre torno a casa in autobus (la crisi è crisi...) quando alla decima cattiva notizia sento di cadere in uno stato di prostrazione.
Faccio molta fatica, ma devo riuscirci.
Se uno fa analisi tecnica non può non rendersi conto che su alcuni titoli è in corso un processo di accumulazione indotta dal limitato downside risk, agli attuali prezzi di carico.
Avendo a suo tempo scritto su questo sito due editoriali (che magari Zibordi può riscoprire) su Intesa e Fiat faccio presente che i target finali del movimento ribassista potrebbero essersi compiuti.
Fiat era indicata a 8 euro, Intesa a 1,4.
Adesso delle due, l'una: o falliscono entrambe, oppure diventano buone opportunità di acquisto, a questi prezzi. Per un periodo di 3/6 mesi, poi la partita potrebbe riaprirsi, qualora la situazione finanziaria negli USA non trovasse una soluzione decente.
Il problema principale è infatti l'eurodollaro che funziona un po' come il VIX per i mercati USA: è un indice di paura ed è arrivato ora ad un livello di ipercomprato su base settimanale cui non corrisponde un adeguato livello di forza relativa. Anzi, gli indici di momento (salvo quello di brevissimo periodo) sono tutti in forte divergenza negativa.
In sostanza, qualcuno sta accumulando sul mercato azionario, mentre l'eccesso di volatilità implicita (dovuto all'esasperato numero di put) impedisce ai mercati di prendere una direzione sicura.
In queste condizioni mi sembra inutile svendere titoli che si trovano in particolari situazioni di ipervenduto (es. Fiat, ma anche Parmalat, tanto per citarne un'altra).
Non credo che gli indici abbiano una grande probabilità di forare verso l'alto livelli di resistenza prima del raggiungimento dei target ribassisti ciclici: tuttavia su alcuni titoli siamo ad un livello di bottom fishing.
Adesso sono i problemi di struttura del mercato che faranno la differenza e credo che giocare sui derivati degli indici sia davvero molto pericoloso. Specialmente quando la volatilità implicita tenderà ad abbassarsi.
Comunque il Nasdaq a 5000 non lo rivedremo mai.