Qualche considerazione di calcolo attuariale e tecnica assicurativa - Trucco
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By: Trucco on Lunedì 16 Maggio 2011 11:09
Antitrader: Supponi di avere l'eta' pensionabile, versi 200.000 euro a un fondo pensione e quello ti da immediatamente il 4% annuo di pensione.
Se solo quello (il gestore del fondo) prende i tuoi 200.000 e si compra un trentennale ecco che l'operazione e' chiusa visto che il trentennale rende piu' del 4% e quindi a scadenza, che in questo caso coincide con una bara con la croce sopra, ti ha fottuto tutto il capitale (svalutato che sia) e anche una parte degli interessi.
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guarda che non è così elementare, altrimenti potremmo mettere su una compagnia assicurativa specializzata in rendite vitalizie, offrire un pochino più delle altre, e fare ottimi affari.
in realtà la rendita vitalizia è un contratto che non è particolarmente redditizio per le compagnie, tipicamente assorbono un caricamento iniziale non eccessivo (a meno che si realizzi la prestazione attraverso una polizza a premio ricorrente, nel qual caso il caricamento sale) e poi il 20% del rendimento annuo della gestione separata. Sono altri i contratti su cui fanno gli utili veri.
il contraente ha la garanzia di ricevere una rendita annua RIVALUTABILE, se a tasso tecnico zero si rivaluta di pari passo con il rendimento della gestione separata ad esempio, per cui la compagnia ogni anno eroga una fetta del capitale vero e proprio di quel cliente, non gli interessi. Quelli, gli interessi, vanno a fare aumentare la rendita degli anni successivi. Erogando un 4% del capitale ogni anno, la compagnia di fatto guadagna su chi camperà meno di 25 anni, e perde su chi campa di più. Ma non credo che un 65enne abbia una aspettativa di vita tanto più corta di 25 anni.
Il coefficiente di trasformazione di un capitale in rendita è fissato in quel termine, per ciascuna determinata combinazione di età e sesso, proprio sulla base delle aspettative di vita implicite nelle tabelle demografiche, e l'allungamento della vita media di un occidentale ha conseguenze spiacevoli su questo coefficiente.
Vuoi la prova che le compagnie non fanno i loro utili qui sopra? prova a comprare una rendita vitalizia rivalutabile per un giovane (io ho sempre avuto la fantasia di comprarmene una o di comprarla per i miei eredi), non troverai nessuna compagnia che ti offra più della metà di quel 4%. E se la vuoi in franchi svizzeri? Dimezza un'altra volta.
In realtà quando ragioni sulle alternative che ha una persona rispetto ad una rendita vitalizia dovresti osservare i rendimenti dei titoli indicizzati all'inflazione, come gli OAT francesi e i BTPi nostrani, lì i rendimenti offerti OLTRE all'inflazione sono tutt'altro che generosi, si parla dell'1-2% circa. In franchi svizzeri non esistono neppure, ma se volessi costruirtene uno tu facendo un'operazione sul cambio, arriveresti ad un rendimento praticamente nullo.
La morale è che non esistono modi per garantirsi una rendita certa e che si rivaluta che sia tanto più alta dell'1% reale, se non vuoi perdere il capitale a scadenza, se ci pensi vale per le rendite vitalizie assicurative, vale per i titoli di stato indicizzati all'inflazione, e vale pure per gli immobili. Un cespite affittato al netto delle tasse, dei costi da girare ad una agenzia che segua tutte le pratiche se non si vuole investirci del tempo, dei costi di manutenzione straordinari a carico del proprietario, del rischio di non trovare l'inquilino o trovarne uno che non paga, ecc.
Non c'è nulla da fare: è DURA LA VITA PER CHI VUOLE CAMPARE DI RENDITA SENZA RISCHI, devi avere un capitale che sia 100 volte più alto della spesa annuale. Oppure fai da te, compri dei BTP e te ne freghi dell'inflazione, oppure fai trading e speri di non chiamarti Gianlini, oppure ti metti nelle mani sapienti di un bravo consulente bancario e speri che non si ripeta mai più un altro 2008 :-)
questa della rendita vitalizia più elevata possibile è forse una discussione che potrebbe essere meritevole di sviluppo, personalmente ci ragiono spesso, vorrei scrivere un testo dedicato ai miei figli per guidarli il giorno che dovranno ottimizzare la gestione delle cose che erediteranno da me, qualora io non fossi più in vita. So di genitori estremamente benestanti che hanno esattamente questo problema, essendo un figlio incapace di intendere, devono trovare il modo di incastrare la loro eredità in un sistema in grado di erogare una rendita annua e mantenersi integro nel tempo. E' un problema tutt'altro che di facile soluzione (per capitali multimilionari si può costituire un "trust", per le eredità più modeste ci si dovrà accontentare di rendite vitalizie magre magre come quelle che dicevo prima).
Tornando all'INPS, io credo che le aliquote attuali, applicate sui regimi contributivi, siano corrette, siano in linea con quelle che farebbe una compagnia assicurativa, per un maschio, anzi, per una femmina (che ha aspettativa di vita maggiore) le aliquote dovrebbero essere ancora più ridotte. La parte che potrebbe essere semmai criticata è la modalità di rivalutazione del montante nella fase di accumulo (legata all'aumento, assai magro, del PIL italiano, non ho capito bene il perché non invece il rendimento dei titoli di stato italiani piuttosto). E' il trattamento attribuito ai regimi retributivo e misto che è troppo generosa, ma un sistema pensionistico generoso è insostenibile, ed infatti hanno pensato bene di ridurne la prestazione ... a partire dalla generazione degli sf.igati di questo paese: i più giovani!