By: Melchior! on Martedì 14 Ottobre 2014 21:37
Da: "http://fusionefredda.wordpress.com/2014/09/19/neutrino-4/#comment-44095"
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L’ultima esternazione ufficiale è quella del sottosegretario De Vincenti che a maggio 2012 scriveva nella risposta ad una interrogazione (1): ”Il lavoro di studio e di ricerca finora, condotto in questo campo anche nel nostro Paese da posizioni di eccellenza, costituisce lo strumento che ha consentito di identificare le linee di attività in grado di produrre risultati consistenti e interessanti dal punto di vista scientifico.” Cosa pensa oggi il nostro Governo della FF? Sono questi (2) i suoi consiglieri?
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(1) http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_16/showXhtml.Asp?idAtto=48151&stile=6&highLight=1
(2) ^Strategic Impacts of Breakthrough Energy Technologies.pdf #http://www.sicurezzanazionale.gov.it/sisr.nsf/wp-content/uploads/2014/06/Strategic-Impacts-of-Breakthrough-Energy-Technologies-Daniele-Poponi.pdf^
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Examples of potential candidate technologies are advanced forms of renewable energy technologies already in use (e.g., photovoltaics with carbon nanotubes), completely new technologies based on low-energy nuclear reactions (LENR), or nuclear technologies that have already been subject to some research (thorium-based fission or muon-catalized fusion).
As far as LENR are concerned, such processes and related technologies have already been under the scrutiny of intelligence organizations.
An unclassified report prepared for the US Defense Intelligence Agency (DIA) “assesses with great confidence that if LENR can produce nuclear origin energy at room temperatures, this disruptive technology could revolutionize energy production and storage, since nuclear reactions release millions of times more energy per unit mass than do any known chemical fuel”.
The DIA analysts further highlight that “the potential applications of this phenomenon, if commercialized, are unlimited. LENR could serve as a power source for batteries that could last for decades, providing power for electricity, sensors, military operations and other applications in remote areas, including space”.
#F_END#
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http://nblo.gs/10EnJo
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da: http://www.governo.it/backoffice/allegati/68114-7706.doc
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DINO PIERO GIARDA, Ministro per i rapporti con il Parlamento. Signor Presidente, rispondo a questa interrogazione sulla base di elementi che sono stati forniti dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
In merito a quanto rappresentato dall'onorevole interrogante si sottolinea che gli esperimenti condotti da alcuni anni dall'ingegner Andrea Rossi e dal professor Sergio Focardi dell'università di Bologna si inquadrano nella lista dei numerosi tentativi avviati nel recente passato - ed ancora oggi in vita nel nostro Paese - orientati all'estrazione a basso costo di energia dalla materia in condizioni di bassa temperatura. Si parla di fusione fredda in quanto le temperature in gioco sono molto inferiori a quelle rilevanti nei processi nucleari standard.
In Italia sono attualmente attivi esperimenti volti a valutare procedimenti di produzione di calore impiegando componenti solide e gassose - tipo palladio e idrogeno oppure palladio e deuterio - o da azioni di compressione dette pulsion nuclear reactions. Questi tentativi hanno visto produzioni di calore per brevi durate, con bassa affidabilità e notevoli incomprensioni sul tipo di intrinseco funzionamento.
L'esperimento dell'ingegner Rossi sembra impiegare il nickel come elemento base in presenza di un flusso di idrogeno. L'idrogeno che sembra trasformarsi, in virtù dell'azione catalitica del nickel, viene inviato, sollecitato da energia a radiofrequenza, verso i nuclei di nickel. La bassissima probabilità di impatto con detti nuclei, ancorché diversa da zero, sembra rappresentare una delle ragioni per lo sviluppo di raggi gamma di energia media, tali da riscaldare il reattore. Tale calore viene rimosso con un flusso d'acqua che esce calda dal reattore stesso.
Riguardo alle richieste formulate nel testo dall'interrogante si rappresenta che sarebbe anzitutto necessario avere piena cognizione dei risultati di questa tipologia di ricerche, soprattutto in termini di applicabilità concreta ed economicità, aspetti che allo stato non possono considerarsi univocamente assunti.
Una volta che saranno conosciuti i suddetti risultati e accertati i conseguenti risvolti in merito alla loro applicazione, potrebbe essere valutata la possibilità di attivare finanziamenti di progetti di ricerca, sviluppati in tale ambito dagli enti pubblici di ricerca, vigilati dal MIUR, anche attraverso le future assegnazioni del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca.
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^ot #http://lapadania.net/Detail_News_Display?ID=4868&typeb=0^