By: Nevanlinna on Domenica 30 Novembre 2014 16:02
"... la quale proclama che "la storia di ogni società sinora esistita è storia di lotte di classi". Cioè in ogni momento della storia esistono sempre soltanto due gruppi di uomini, i buoni e i cattivi, a seconda che stiano dalla parte della classe considerata oppressore oppure invece della classe considerata oppressa. Questa fissazione formalistica, che si potrebbe anche definire il complesso del bianco e nero, è invero una deviazione mentale molto diffusa, soprattutto fra gli adolescenti e le persone temporaneamente invasate da qualche idea fissa. Ad esempio, è facile riscontrarla negli adolescenti delle città contese fra due squadre di calcio: si possono incontrare a Roma dei ragazzi (e non solo ragazzi) per i quali la popolazione romana è divisa nettamente fra i partigiani della Roma e i partigiani della Lazio, ed è per loro impossibile che esista un individuo che non parteggi o per l'una o per l'altra squadra; secondo loro, anche se uno non lo sa e non si occupa di calcio, è pur sempre inconsapevolmente un "romanista" o un "laziale", lo si vede già a guardarlo in faccia. [...] Anche quando fuma una sigaretta, un "laziale" la fumerà sempre da laziale."
Armando Plebe "Quel che non ha capito Carlo Marx", Milano 1972
[Invece l'autore, messo da Giorgio Almirante a capo del FUAN, aveva capito tutto.]