By: Nevanlinna on Sabato 23 Marzo 2013 10:55
@Franco
Ho sempre pensato che tutto ciò che riguarda Rossi debba essere considerato con la consapevolezza che si tratta di parzialità stese sullo stato reale delle cose. Questa impostazione ha un difetto: escludendo giudizi preventivi e opposti, cioè che Rossi sia o genio o truffatore, mi priva di una base intuitiva con cui legare tra loro i [pochi] fatti in quadri sintetici, un po' fideistici nell'entusiasmo o nella negazione, come riescono a fare i sostenitori delle due opinioni.
I negazionisti sostengono che non c'è gioco: la Legge di Natura è contraria, e basta. Sbagliano, perché nessuno conosce interamente questa Legge. Dicono di sapere, ma non è vero, perché quello che sanno è una raccolta [parziale] di scoperte e intuizioni, spesso rivoluzionarie come il fenomeno preteso da Rossi, sistemate e ingessate post festum nell'ortodossia.
I belivers si appellano all'evidenza [che è dubbia] e all'entusiasmo di chi si aspetta il progresso e la pace nel mondo - argomenti deboli e irreali, in quanto provenienti dal cuore.
I negazionisti ribattono che Rossi è un truffatore [dicono sia provato] e un cialtrone. Che sia un cialtrone è dimostrano dai suoi setup sperimentali, più vicini alle porcherie dei tavoli di lavoro di Rutheford, Fermi o Hahn che alla forbita pulizia dei laboratori di fisica contemporanei.
Entrando nei dettagli, questo duetto di contrasti ci porta a veri e propri assurdi. Ad es. si potrebbe chiedere alla logica elementare invocata da Melchior cosa ci sia di razionale nel fingere una prova di terze parti con risultati nulli.
La sua citazione, Franco, - cioè che se le terze parti sono negative fa lo stesso, perché lui c'ha il Customer - è incompleta: nella prima parte del post Rossi si mostra preoccupato e in un post successivo parla di "tortura". Sono parole, potrebbe mentire dall'inizio alla fine. Ma, nel caso, quanto tempo e quante bugie ...
Voglio sparigliare, ipotizzando con la stessa irrazionalità esibita dai giovani ottimisti e dai vecchi incartapecoriti:
A) Il fenomeno è reale: l'invenzione di Rossi [e che Rossi non molla] esiste ma è imperfetta e quasi impossibile da certificare se non come bollitore [da cui l'utilità di un test terzo e autorevole ad alta temperatura]; Rossi ha venduto qualcosa, probabilmente NON l'hot-Cat, ma nel contratto si è ritagliato una certa libertà di R&D e sta tirando in lungo; le terze parti gli servono perché un test positivo terrebbe buoni tutti [in particolare i suoi primi investitori, che evidentemente non ha liquidato], finché non depone l'uovo.
B) Il fenomeno non esiste e si tratta di truffa: il container da 1Mw è stato ricostruito più volte per giustificarsi con gli investitori e portarsi avanti nel tempo; l'hot-Cat è il gadget numero due su cui spostare il discorso, stante che l'e-Cat si è rivelato un bidone [l'SGS ha certificato il nulla]; le indiscrezioni servono a tenere i creditori in tiro, perché non chiedano il rientro.
Noto come A) e B) conducano a comportamenti simili: le strategie dell'inventore imperfetto e del truffatore di professione sono vicine e nascondono la realtà del fenomeno, cioè l'unica cosa che conta. Alla fine l'abbozzerò per sfinimento.
Le terze parti ..."didn’t even want we to pick up them at the airport." Se non è una balla, direi che le terze parti sono a maggioranza luterana. Questo farebbe pensare a svedesi, o a nordici occidentali in generale.