l’educazione come è stata concepita e somministrata dai licei italiani era in forma condizionante?
la risposta è un gigantesco Sì
basti pensare a come lo stato italiota viene santificato in tutte le ricostruzioni der risorgimento..
stasera c'è un film sul "bandito Giuliano"..
mi ci sono voluti 50 anni e wikipedia per imbattermi in una lettura diversa, molto diversa da quella somministratami dalla scuola pubblica e dalla storiografia statale
Per alcuni mesi sfruttò la copertura dell'EVIS, il braccio armato del Movimento Indipendentista Siciliano
Nello stesso anno il Movimento Indipendentista Siciliano decise di entrare nella legalità e di partecipare alle elezioni per l'Assemblea Costituente. Il separatismo decrebbe con il riconoscimento dello statuto speciale siciliano concesso dal re Umberto II all'isola nel maggio 1946, 17 giorni prima del referendum istituzionale del 2 giugno che trasformerà l'Italia in Repubblica, e divenne parte integrante della Costituzione Italiana (legge costituzionale n. 2 del 26 febbraio 1948). Con l'amnistia del 1946 per i reati politici, i separatisti lasciarono la banda di Giuliano, che continuò a compiere sequestri di persona e attacchi contro le caserme dei carabinieri e le leghe contadine. Le imprese di Salvatore, da allora, furono trasmesse all'opinione pubblica non più come azioni di guerriglia ma come veri e propri atti di criminalità comune, compresi i rapimenti.
Durante le udienze del processo per il massacro di Portella della Ginestra tenutosi a Viterbo, Pisciotta si autoaccusò dell'omicidio di Giuliano e incolpò anche i deputati monarchici Gianfranco Alliata di Montereale, Tommaso Leone Marchesano, Giacomo Cusumano Geloso e i democristiani Bernardo Mattarella e Mario Scelba di essere i mandanti della strage di Portella, dichiarando che costoro incontrarono Giuliano per mandarlo a sparare sulla folla[3]. Tuttavia la Corte d'Assise di Viterbo dichiarò infondate le accuse di Pisciotta poiché il bandito aveva fornito nove diverse versioni sui mandanti politici della strage[3]; come emerso dalla sentenza del processo di Viterbo,