Non esagererei, turning points e great resets mi sembrano parole un po' grosse. Automazione e delocalizazione del lavoro erano già nella realtà delle cose.
L'hoax della pandemia (che è stato solo un brutto picco influenzale fuori stagione) è solo stato preso come scusa per accellerare il processo e per permettere una riorganizzazione industriale che altrimenti sarebbe stata politicamente molto difficile da fare in Europa e nel mondo occidentale, Per es. aziende come la Whirpool in Campania o l'Ilva di Taranto o gli stabilimenti Fiat, alla fine della crisi di quanto avranno ridotto il loro organico? E quante di queste aziende faranno tornare gli operai dalla cassa integrazione e riapriranno? O piuttosto riapriranno in India? E cosa potranno dire i sindacati quando gli diranno che è per fare un fairer, cleaner, greener world? E che comunque è l'hoax dell'epidemia ad aver provocato un reset irreversivbile?
Great reset, turning point, innovation, creativity, entrepeneurship, decarbonization... sono tutte chiacchere per la stupefazione dei semplici. L'hoax serve solo per fornire un alibi per accellerare il processo.
Mentre negli anni '80 si cercava di creare posti di lavoro, anche a spese dello stato, ora si cercano di distruggerli, perché costano troppo. Molto più economico dargli un reddito di cittadinanza da fame. Eppure il lavoro nobilita l'Uomo. Di questo ce ne dimentichiamo troppo spesso.
Mi chiedo come farà l'Italia quando avrà milioni di disoccupati, ignoranti come capre, e mantenuti al limite della sopravvivenza dai salari di cittadinanza.
Mi ricorda il periodo terminale dell'Impero Romano.