Re: Fotovoltaico, auto elettriche e autonome, eolico

Ok. Mi dici che ci sono i vincoli paesaggistici. Va bene, là i tramonti sul mare sono effettivamente spettacolari. Una fattoria solare al massimo rialzata 150-200cm da terra dà fastidio? Allora fammici fare un paio di villette, magari che riprendano lo stile delle coloniche originali, quelle dei butteri, in pietra spaccata dal sole e con accesso al mare. Ci pianto anche gli alberi, per riqualificare il terreno. Lo sai a quanto le vendo?

No. Purtroppo non si può, c'è il vincolo. 

Boia deh...

Ora esiste il contrordine. Se ci fai coltivazioni biologiche in serra "sembra" che sul tetto ci si possano mettere i pannelli, e che non ci siano nemmeno troppi "vincoli". Chiaramente però senza incentivi statali e quindi con un margine di guadagno ridottissimo. Cosa ti aspettavi?  È ovvio che la produzione di fotovoltaico in Italia si sia arrestata.

2006, 2007. Forse 2005. Ora non ricordo. Abitavo ancora in Italia.

L'unica cosa che non ottenni furono i permessi. 

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e ci credo! magari volevi fare bonifici dalla Svezia.....;))

"Il mercato vero lo fa la fuffa."

C'era un tempo quando potevi fare soldi con le fattorie fotovoltaiche. Avevo fatto preparare un progetto per un impianto da 1MW. Avevo già il terreno, un terreno sabbioso vicino al mare dove ci coltivi solo sterpaglia, valore forse 10.000 euro, solo per la sua posizione perché valore agricolo = 0, forse pascolo. Per il resto avevo trovato tutto. Il tecnico, la banca disposta a finanziare al 90% avendo solo l'impianto stesso come unica garanzia.

I pannelli avevano un costo fuori mercato, era ovvio, ma gli incentivi erano tali che non solo ci ripagavi il finanziamento, ma ci guadagnavi una barcata di quattrini per i decenni a venire. Era chiaro a tutti che era una bonanza di stato. L'unica cosa che non ottenni furono i permessi. C'era il vincolo ostativo paesaggistico e il vincolo ostativo idrogeologico (idro de che? non c'è una goccia d'acqua). Ho sempre pensato che l'unico vincolo ostativo lì fossi io. Ma magari mi sbaglio.

Ti parlo del 2006 - 2007. Era un periodo in Italia in cui si doveva produrre energia "green" a tutti i costi, nel vero senso della parola. la parola d'ordine sembrava essere "money is not a issue". E qualcuno doveva ovviamente anche guadagnarci ;-) 

La qualità. Del lavoro e del prodotto

E quali sono le ragioni secondo te per le quali tutto starebbe rientrando in Italia? 

Continuo a non essere d'accordo, Gano. Anzi, se sento qualche cambiamento in giro è per riportare funzioni in Italia dal terzo mondo. Non il contrario.

Peavey ha fatto un esempio molto specifico. Il softwarista lavora su un linguaggio universale che non conosce nazionalità. Ma vale solo per quello e la matematica. Tutto il resto sta tornando indietro.

Paevey> "parecchio se togli il tappeto sotto ai piedi del softwarista occidentale. ZERO in termini di potere contrattuale verso il tuo cliente-fornitore"

Paevey, hai toccato i due punti fondamentali della riorganizzazione globale del lavoro, che la crisi covid ha contribuito ad accellerare: delocalizzazione massiccia del lavoro e perdita di tutti i poteri contrattuali del lavoratore. Se ricordi se ne parlava durante il lockdown. Mi pare di ricordare che solo Gianlini non fosse d'accordo.

Paevey> "L'unica cosa certa e' che abbiamo davanti 10 anni di sforzi per ottenere la famosa transizione. Il processo e' stato compresso al massimo. E' una vera cura da cavallo. Che probabilmente ammazzera' il cavallo o lo imbolsira' al punto da tornare a 50 anni fa. Del resto l'aternativa possibile e' solo una guerra."

L'unica cosa di cui sono ragionevolmente certo è che lo pagheremo con il prezzo dell'energia che andrà alle stelle: oil, gas naturale, nucleare, rinnovabile... e seguirà l'inflazione.

Anche le materie prime stanno aumentando di prezzo... date un occhiata al rame dalla crisi covid ad oggi... 

E' stato chiarito  all'ultimo incontro sul clima.  Bisognera' scegliere se mangiare o se scaldarsi.. 

Pare brutto?  il 70 per cento dell'umanita' vive gia' cosi'..  

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Questa e' l'evidenza che i rammolliti occidentali non riescono nemmeno a concepire, considerano

il loro stile di vita non negoziabile (praticamente un diritto acquisito).

Quando poi la natura gli si rivolta contro, vuoi con la scarsita', vuoi col virus, vuoi col clima etc...

allora dicono che sono "loro" a volerli mettere con le pezze al cul. (ma loro chi ???)

"Chi paghera' il cambiamento epocale? L'acquirente ovviamente, e chi se no?"

Non sono d'accordo. Nella transizione all'elettrico lo pagano tutti, in termini a) di incentivi statali green, b) di sgravi fiscali, lo pagano anche quelli che non vanno in macchina. Anzi, lo pagano soprattutto loro.

Come abbiamo pagato tutti (e continuiamo ancora a pagare) per tutti i campi fotovoltaici, le cosiddette fattorie solari, con i quali (pochi) ci stanno facendo un sacco di soldi, a dispetto delle leggi di mercato.

Oggi se fai un leasing per una diesel non ti conveniene più. Se hai un'attività qualcosa scarichi, ma finisce lì. 7 o 8 anni fa (o 10, ora non ricordo) ne avevi una buona convenienza. Ora non ci vai più nemmeno in centro (e meno male!). Fra 3 o 4 anni non converrà più nemmeno la ibrida. Solo full electric. Chi si compra oggi la ibrida pagandosela di tasca sua si prende la classica sòla. Fra tre anni non la rivende più. Poi ci saranno quelle con a bordo l'eCat di Uillis, e alla fine solo i monopattini a guida autonoma.

io aspetto la tesla autonoma

la tesla autonoma (che sia di un privato che avrà aderito al servizio di tesla o sia di tesla non ha importanza) dovrà fare ogni giorno almeno 400 km portando a spasso gente, vuoi andare al centro commerciale ? ti porta la tesla e appena ti ha scaricato carica chi dal centro commerciale vuole andare a casa .... ecc. ecc. ecc. ... ma perché uno deve pensare 'me compro na panda' ?

La soluzione è mezzi pubblici per (quasi) tutti.

Io sono un sostenitore della mobilità pubblica. Come viaggi in treno non c'è uguali. Ed è forse il mezzo più eco-friendly. Dovessi pagarmela io starei senza macchina. L'ho presa perché a) il 50% del tempo la usa mia moglie, b) ho trovato una formula che mi evita di comprarla. Ed è altrettanto ovvio che se hai i cantieri da visitare, o sei un rappresentante hai bisogno dell'auto full time.

Se non produci almeno 6 milioni di auto sei fritto, diceva Marchionne.

Ed era davvero cosi', l'auto dagli anni 90 e' stato un prodotto povero, i cotruttori han

lavorato con margini bassisimi e, non a caso, i loro titoli scambiavano con un P/E

intorno a 5, e i margini erano intorno al 3/5%

Adesso hai che, con le vendite schiantate, e tutto quello che stan spendendo per

rifare le linee di produzione i titoli salgono.

I volumi sicuramente diminuiranno, ma i margini saliranno (e non poco), con l'auto

"connessa" puoi appioppare al malcapitato acquirente tutte le stupidaggini che vuoi,

praticamente e' come se gli rivendessi sempre la stessa auto.

I margini per il produttore su un'utiliataria sono sui 500 dollari, e che ci vuole ad

appioppargli ammeniccoli immateriali per 500 dollari?

Poi ci si mette anche l'assessore a rendere obbligatorie certe "funzioni" ed e' tutto

grasso che cola.

Chi paghera' il cambiamento epocale? L'acquirente ovviamente, e chi se no?.

Gano, una auto fa mediamente 12 mila km l'anno, dal rappresentante che ne fa 300 mila l'anno all'anziano che fa 500 km l'anno, mediamente le auto sono FERME PARCHEGGIATE 23 ore al giorno, girano solo un'ora in media al giorno

non è possibile, occupano troppo spazio

le auto devono girare mediamente minimo 10 ore al giorno, per me minimo 20 ore al giorno, ogni singola auto deve fare minimo 150 mila km l'anno portando a spasso gente 

"ovviamente no, già oggi che sono oltre 2 miliardi sono troppe, massimo 1 auto ogni 10 crani (e anche così sono troppe lo stesso)"

la soluzione è semplice. Basta legare il possesso dell'auto all'attività lavorativa in termini di leasing (affitto) sgravi ed incentivi e hai risolto tutto; Hai l'impresa di costruzioni e devi girare per i cantieri? La scarichi e magari hai pure incentivi statali, come tu comprassi una gru o un camioncino. Sei dirigente di una multinazionale? Stesso discorso, l'auto è formalmente aziendale, l'azienda paga e diventa un fringe benefits per pochi.

Sei un privato? Giri con i mezzi pubblici o con il mono pattino a guida autonoma. A te l'auto non serve. La domenica a Fregene ci vai in autobus, come si faceva una volta. Oppure fai il car sharing, che però deve avere costi sufficientemente alti per disincentivarti rispetto ai mezzi pubblici. Un po' come prendere il tassì di Gianlini, non lo puoi prendere ogni volta che esci.

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