“Care Sardine
quello che non sapete è che fu il patto socialdemocratico a proteggerci dal fascismo, furono le partecipazioni statali, i partiti di massa, insomma fu tutta l’architettura della prima Repubblica.
Lì si comprese che il liberismo, le frontiere aperte, l’ideologia del mercato assoluto aprirono la strada alla reazione fascista. Si comprese che lo Stato avrebbe dovuto regolare lo scontro e per farlo doveva riconoscere la lotta di classe come suo elemento costitutivo per poter far funzionare realmente la democrazia.
Tutto ciò che osteggiate era antifascista: i partiti politici, il socialismo, il pubblico, la piena occupazione, le nazionalizzazioni.
Al contrario partecipate – senza saperlo – a un’idea reazionaria. Quella seconda la quale gli interessi nascono all’interno di una cosiddetta società civile, dove i diritti vengono descritti come interclassisti e si pongono o come interessi individuali o come interessi di lobbie al servizio del capitale.
Siete totalmente impolitici, rifiutate l’appartenenza partitica, ma solo perché rifiutate le esperienze durature e collettive. Vi ammantate del peggior marketing aziendale, di cui vi proponete di esserne i sacerdoti e lo confondete con il progresso, con la modernità. Il vostro brand è una mistificazione perché con i brand si interiorizza di per sé il messaggio mercificante del capitalismo, di cui voi siete l’espressione più avanzata.
Per questo siete così corteggiati dal Potere. Le vostre difatti sono parate governative, difendete con una violenza intrinseca il modello dominante. Vi dannate per l’abolizione del suffragio universale per evitare che votino “gli ignoranti” ma in realtà state odiando la povertà. I centri storici sono il vostro simbolo. Lì dove lo sballo da apericene diventa istituzione esaltate il disimpegno e il disprezzo per chi resta indietro, per chi vive nelle periferie.
Siete la milizia privata del Regime neo-liberale.
Amate le forme plebiscitarie di partecipazione: le primarie, le parlamentarie, le connessioni social, i flash mob. Sostenete che il mondo aperto è bello di per sé e voi sì che dividete la realtà con categorie infantili: bello/brutto, giusto/sbagliato, buono/cattivo. Siete manichei quindi pericolosi. Il mondo aperto dunque per voi è bello e la globalizzazione ineluttabile, irreversibile. Insomma ragionate come dei deterministi da quattro soldi. La politica per voi non deve decidere nulla, solo assecondare le spinte del mercato.
Il vostro paventato nemico “il fascismo” è un prodotto artefatto. Difatti non dite una parola dove esso si manifesta realmente: Cile, Bolivia, Brasile. Siete profondamente americani, accecati dalla sua posticcia promessa di libertà individuale, dalla sua idea di trasformazione del cittadino in consumatore assoluto.
Non riconoscete che il vero totalitarismo oggi è quello liberale. Quello che affama i popoli e le persone con le strutture anti-democratiche dell’Unione Europea. Per questo non dite nulla sull’ILVA e non marciate né marcereste mai a fianco dei poveri operai, così ignoranti dall’avere paura di mettersi sul mercato. Vi piegate all’ideologia del merito, quell’ideologia che rende i ricchi sempre più ricchi e i poveri sempre più soli.
Le vostre piazze diventano un affresco dell’individualismo sfrenato e le riempite della vostra allegra ignoranza. Siete la generazione dei “laureati”, quella che legge cose per rilassarsi, quelli che iniziano le frasi con “no ma io ne capisco molto” e che poi ripetono a pappagallo tutto ciò che gli viene dettato dagli pseudo-intellettuali della nostra epoca. Rifiutate il pensiero critico perché è faticoso. Per voi la “fine della storia” è comoda. Vi deresponsabilizza. Il mondo va bene così com’è. Permissivo e tanto civile. Il mondo del mercato.
Siete dei conservatori per questo vi nascondete dietro al brand per difendere il partito delle privatizzazioni, dello smembramento della Costituzione, dell’americanizzazione della politica, dell’austerità - austerità e merito vanno sempre a braccetto -, della disarticolazione dei partiti, quello che prese il potere con la spinta moralizzatrice di Mani Pulite. Quello che ha imposto i modelli a voi tanto cari: liberismo e individualismo.
Siete i militanti dell’unico partito più a destra della Lega: il PD”.
(Ferdinando Pastore)