By: tkopf on Sabato 26 Febbraio 2005 21:02
Caro Zibordi, ci risiamo, anche lei, come Cisha, maltratta "quelli che" non la pensano come lei. Io non credo di dovere spiegare nulla e non credo di meritarmi un crude "quelli che come Tkopf ....."
Mi permetta la presunzione di asserire di averle già risposto. Quando ho detto che tutto sommato non vi era differenza tra un attacco missilistico e una bomba umana, pensavo di avere espresso chiarissimamente il concetto. Ma evidentemente sono stato superficiale.
Se un paese in guerra, con normali disponibilità economiche, prende degli uomini, li addestra e li fa soldati, gli insegna a maneggare armi, prima semplici e poi sofisticate, fino al punto che un moderno soldato, seduto comodamente su una bella ed ergonomica poltrona, pigiando con il ditino un pulsantino spara un MISSILE che dopo un viaggio di 50 kilometri sbraga un palazzo facendolo esplodere in mille pezzi e ardere per ore e ore sotto l'effetto del materiale incendiario nell'ogiva del missiletto, se un paese in guerra fa questo E' PERFETTAMENTE NORMALE! E' normale perchè è così che avviene nella guerra moderna.
Se noi italiani entrassimo, malaguratamente, in guerra, anche noi faremmo così. Io stesso me lo augureri (la modalità di svolgerla, non certo la guerra in se) perchè oltre ad essere un metodo di combattimento moderno è anche e soprattutto quello che espone di meno ai rischi (per chi lo adotta, non certo per chi lo subisce, sig sig).
Detto questo e considerato ed accertato che crepare per una bomba umana farcita di chiodi o per un MISSILONE da 10 quintali fa male nello stesso IDENTICO modo, detto questo, bisogna fare uno sforzo di onestà ed accettare la rappresaglia comunque arrivi.
Si va bene, loro addestrano e manipolano le persone fin da bambini, è disgustoso e terribile, ma in fondo, in fondo, in fondo, tra i due modi di combattere la differenza è ZERO dal punto di vista ideologico, ovvero sono entrambi buoni e cattivi nella stessa identica misura, hanno solo intenti diametralmente opposti. Per capirci, se ho i soldi compro missili e faccio una bella guerra moderna ed elegante con tante lucine a colori come ci ha abituati la CNN in questi anni (e ammazzo brutalmente un sacco di gente, uomini donne, vecchi e bambini), se sono un morto di fame (leggi paese con economia a pezzi) metto le bombe(e anche qui ammazzo brutalmente un sacco di gente, uomini donne, vecchi e bambini).
La guerra è guerra, missile o bomba che sia, quando ti strappa un braccio e ti cionca una gamba sempre storpio sei, e maledici la bomba con pari dignità al missile.
In guerra, quando si è quindi in due a fronteggiarsi e pronti a scannarsi reciprocamente alla prima occasione, non si può discutere su come ti ammazzo, al massimo si può discutere sul perchè ci ammazziamo e su quanti ne abbiamo ammazzati. Tutto il resto è ridicolo e di parte, si di parte.
Quanto ad avere paura di non rivedere rientrare a casa i propri familiari, anche qui non vedo differenza tra i due fronti in lotta. Essere israeliano ed avere paura che un proprio caro perda la vita per una bomba umana, probabilmenta scatena le stesse paure che deve avere un palestinese se teme che un missiletto disintegri la moglie che va al mercato.
Insomma, le RAGIONI o I TORTI non vanno ricercate su come si svolge una guerra, almeno non principalmente; perchè è chiaro che se scoppia una guerra tra due paesi e uno dei due uccide mille persone all'altro e quest'ultimo per risposta ne ammazza 10 milioni, anche se in partenza aveva la ragione, dopo una strage del genere, lo stronzo è comunque quest'ultimo. Ma il caso non è questo e quindi possimo sorvolare sul numero dei morti.
Le ragioni vanno ricercate sul perchè dello scoppio delle ostilità, prima che sul modo di condurre la battaglia.
Per adesso basta scrivere, non vorrei saturarle il server caro Zibordi. Spero che la mia risposta non la irriti troppo, la mia stima per lei è troppo grande.
Cordialmente
Ermanno.