By: GZ on Mercoledì 26 Ottobre 2005 20:12
Grazie del suggerimento. Non so cosa sia meglio ed è parecchio che non ci penso, la logica era che in questo modo uno non paga per cose che non gli servono.
Qui ci sono ora diverse opzioni, ma guardando ai servizi americani come TheStreet.com ad esempio o anche simili servizi italiani li ho visti tutti andare in questa direzione di "segmentare" anche in modo più spinto. Sicuramente è un modo per ottimizzare e cercare di prendere più soldi legato al fatto che nel 2002-2003 tutta la consulenza finanziaria era un poco in crisi
Nello specifico però mi sembrava avesse anche un senso:
i)
Qualche anno fa quando l'abbonamento era meno "diversificato" fa ci sono stati diversi casi di persone che si sono fatte vive per dire: ". ...a me i futures, i cambi e le materie prime proprio non interessano, anzi neanche il trading rapido sui titoli, posso seguire solo dei portafogli con un minimo di calma..."
E di qui abbiamo scisso tre portafogli e creato anche uno di "Lungo Periodo" per evidenziare che non è necessario fare continuamente operazioni e anzi si puà stare anche qualche mese fermi
ii)
All'atto pratico però secondo me funziona meglio essere più "attivi" e vendere sia al ribasso che al rialzo, anche sui titoli azionari, che è quello che faccio io. Quindi mi "conviene" fare vedere un portafoglio in cui sono più coinvolto e ho messo quello di "Trading" e poi anche quello di Bruno Moltrasio in cui si opera con rischio di un 1% o 2% massimo, stop e target molto precisi.
Anche perchè se offri dei portafogli che hanno mesi "lenti" o perdono per 3 mesi ad esempio poi non serve niente far notare che sugli ultimi 3 o 4 anni è andato bene, molti non credono più di tanto alle tabelle del passato e provano il prossimo sito di borsa (c'è molto turn-over!).
Per cui ora se uno segue un portafoglio "lento", come Italia, America o Lungo Periogo allo stesso tempo però ha anche come parte del pacchetto il "Trading" che mostra i risultati di essere più attivi. Ma i future, cambi, oro petrolio invece sono una faccenda già diversa come logica, implicano più interesse e partecipazione
Comunque ripeto, è la tendenza dell'"industria" della consulenza finanziaria di "segmentare" l'utenza e magari è sbagliata.