La conclusione è sempre la stessa. Fra i numeri ufficiali di aliquote fiscali vigenti e quelli reali che le aziende pagano c'è un abisso. Ormai difficilmente sono soggetti che pagano più del 20 % di imposte.
Trump vorrebbe che le aziende US pagassero le stesse tasse che pagano ora ma le pagassero in Us anzichè in Irlanda o HK.
D'altronde le aziende non vorranno dimostrare troppo facilmente che si erano spostate in Irlanda solo per motivi fiscali.
Alla fine secondo me cambierà poco.
Quello che Trump e i governi un po' di tutto il mondo dovrebbero fare è invece modulare la tassazione sulla base della dimensione e tipo di business delle società.
Ormai le società sopra i 50 o 100 milioni di fatturato sono oligopolisti che godono di margini notevoli., talvolta notevolissimi (Google fa tipo il 30 % di utile netto sul fatturato!). A soffire e dover lottare sono le società più piccole. Sarebbe giusto che queste ultime pagassero poche imposte, mentre se sei Unilever o Microsoft, è più che giusto che ne paghi molte di più.
Le aziende automobilistiche andrebbero invece esentate tout court dal pagarle. Fra l'IVA all'acquisto e tutti i costi successivi (gravati da imposte e accise) che un auto comporta, oltre che tutte le tasse che pagano le maestranze, è del tutto inutile tassarle a livello aziendale. Generano, in ogni caso, un gettito enorme a valle.