20 h ·
Esempio lampante di come funziona la comunicazione di Matteo Salvini. Se uccide uno straniero, il verbo uccidere si usa in terza persona (UCCIDE), si specifica la nazionalità dell’assassino (un romeno), si invoca giustizia (deve pagare), si specifica la (presunta) bieca ragione dell’assassinio (la vendetta). E si mette “un uomo” tra virgolette.
Se ad uccidere é un italiano siamo noi a dover pregare, si usa il verbo uccidere al participio passato (“UCCISI”) quindi si sposta l’attenzione su chi ha patito l’azione e non su chi l’ha commessa, non si specifica la nazionalità (italiana) dell’assassino, si sceglie il titolo in cui si parla di “sparatoria”, che tra l’altro è un’espressione piuttosto inesatta perchè prevede che ci sia reciprocità nello sparare mentre non risulta che i bambini e l’anziano fossero muniti di kalashnikov.
Ecco, senza dimenticare che il romeno ha ucciso un cane (che per carità, povero cane) e l’italiano due bambini e un pover uomo che passeggiava in bicicletta. Quando vi diranno che Salvini o la Meloni non istigano all’odio, pensate a questo. A come coniugano i verbi a seconda della nazionalità di chi uccide, anche.