Quando gira il mercato ?

 

  By: giuseppe cuneo on Domenica 03 Giugno 2007 21:17

Moher, sono assolutamente d'accordo con quanto scrivi. E' da tempo che non leggo un'analisi così lucida e spero la leggano con attenzione sia gli shortisti che aspettano a brevissimo un super-storno, che i longhisti che preannunciano l'inizio di un nuovo rally epocale. saluti Giuseppe

La Notizia dell'anno - massimo  

  By: massimo on Domenica 03 Giugno 2007 19:13

Stock: Nasdaq 100

La curva dei tassi in USA è a 0,99 !!!! Questa è la notizia dell'anno per il 2007. Se ricordate le previsioni di recessione nell'estate 2006, ricordate anche che partivano dalla curva dei tassi andata sotto 1, ora col PIL poco superiore a 1 addirittura si parla di pil debole e si dimentica che era stato previsto negativo dalla curva dei tassi e che ora sia positivo è già una grossa sorpresa, unito al fatto che la componente immobiliare è crollata e tutto è stato mantenuto su dai consumi in crscita che garantiscono il prosieguo della crescita e inoltre il settore immobiliare mostra segni di stabilizzazione che non danneggerà il prossimo dato sul pil che sarà quindi forte. EBBENE la curva dei tassi ha recepito quanto sopra e in poche settimane è passat da 0,90 a 0,99, dando il più chiaro segnale possibile che ora le borse devono prima riprendere il valore non incorporato degli utili dell'ultimo anno e poi scontare quelli dell'anno in corso, che sebbene più bassi, sono pur sempre positivi e costituiscono un aumento di valore delle società, quindi tra le due cose la borsa farà nel 2007 un grosso rally come annunciato dal mio report sul sito www.azioniusa.com a inizio anno e questo rally è iniziato adesso che la curva dei tassi sta mandando il suo messaggio al mondo intero, ciao Massimo PEPPE

 

  By: amaltea on Domenica 03 Giugno 2007 17:37

Fauci slogate

 

  By: moher on Sabato 02 Giugno 2007 23:48

Dal blog di Michele Spallino 2/06/07 Il dibattito macroeonomico sugli USA ruota attorno a due scuole di pensiero. La prima, sostenuta dalla Fed e maggioritaria sui mercati, è convinta che la frenata del PIL nel primo trimestre sia dovuta al ciclo delle scorte ed all'impatto una tantum della crisi immobiliare, destinata quindi a rientrare subito con la crescita di nuovo sopra al 2% per il resto dell'anno. La seconda, portata avanti da molti accademici, ritiene invece che il peggio della crisi immobiliare debba ancora venire, e soprattutto che devono ancora farsi sentire gli effetti sui consumi. Personalmente , come scritto tante volte, ritengo che entrambe le scuole non colgano l'aspetto epocale in essere: la crescita dipende sempre più dalla super finanziarizzazione dell'economia; quest'ultima può dunque riuscire a contenere la crisi immobiliare come ritiene la prima scuola di pensiero, ma al costo enorme a lungo termine di sempre maggiori eccessi creditizi e squilibri globali. E se è vero che l'indebitamento delle famiglie, delle imprese e del governo è ormai a livelli troppo elevati per continuare ad espandersi sostenendo la crescita, è anche vero che va considerata l'incredibile espansione del settore finanziario (banche e non banche), i cui mega redditi contribuiscono alla tenuta del reddito nazionale e soprattutto dei consumi. Non a caso siamo in presenza di un boom storico per fusioni ed acquisizioni, riacquisti di azioni proprie, dividendi speciali, etc, cui corrisponde un boom storico nell'emissione di nuovi debiti del settore finanziario che grazie all'effetto leva sempre più aggressivo sostiene la liquidità dei mercati anche durante i momenti difficili (come quello attuale sui mutui ipotecari). Per essere più chiaro: quando si effettua una acquisizione con l'emissione di nuovo debito si aggiunge nuova liquidità al sistema che in parte va a finire ai venditori i quali poi la usano per acquistare altri strumenti finanziari; in parte va a finire agli stessi acquirenti tramite le ormai popolari effettuazioni di dividendi speciali; ed in parte ancora va a far aumentare i redditi della miriade di intermediari finanziari coinvolti nel processo. Non è un caso che ad ogni notizia di nuova acquisizione le borse salgano, provocando automaticamente una crescita dei valori collaterali a garanzia per nuovi indebitamenti, in un processo autoalimentantesi ed apparentemente senza fine. Sono questi i veri problemi, non il dibattito recessione sì- recessione no, che tra l'altro ignora anche il rischio inflazione totale , giunta ormai nella contabilità ufficiale al 4% come deflatore del PIL. Dal punto di vista congiunturale direi che tutto è molto chiaro al momento, come raramente in passato. La Cina ed il Giappone non cambiano politica monetaria, con le due conseguenze principali che restano intatte : 1)la liquidità globale continua a crescere; 2) l'inflazione parziale (dei beni manufatti importati dalla Cina) resta contenuta, consentendo alle banche centrali di mantenere fermi i tassi d'interesse reali (con qualche aumento di facciata, qui e là, ma senza restrizioni monetarie effettive). In queso contesto, l'economia mondiale continuerà a finanziarizzarsi sempre più, sopperendo alle crisi settoriali o locali con la crescente megabolla creditizia globale (e le mille bolle blu che ne derivano). Naturalmente continueranno a crescere lentamente ma inesorabilmente l'inflazione totale e lo squilibrio commerciale globale, il che assicura un redde rationem finale drammatico, ma è ormai chiaro che difficilmente lo si vedrà nell'anno 2007. Quest'ultimo era iniziato, nella percezione dei mercati, con l'idea che la crisi immobiliare americana avrebbe portato la FED ad abbassare i tassi; così, i rendimenti obbligazionari erano scesi al 4,5% sul decennale invertendo la curva; il dollaro aveva perso oltre il 4% come indice generale; le materie prime e le borse erano salite, con l'oro fino a 700 dollari, riassorbendo velocemente l'incidente di percorso del 27 febbraio innescato dalla paura che gli asiatici (Cina, Giappone)cambiassero politica: paura rivelatasi infondata. Dai primi di maggio ci si è convinti che la FED terrà i tassi fermi per tutto l'anno; così i rendimenti obbligazionari si sono riaggiustati ed il decennale è risalito nei pressi del 5%, appiattendo la curva; il dollaro ha recuperato un terzo della precedente caduta; le materie prime hanno un pò stornato, con l'oro fino a 650; e le borse hanno proseguito la loro marcia lo stesso, perchè essendo in bolla ogni scusa è buona per salire (prima perchè pensavano al calo dei tassi, ora perchè pensano all'economia che va bene, etc.). Questi aggiustamenti iniziati un mese fa, potrebbero proseguire un pò, il decennale magari salire sopra al 5%, il dollaro recuperare ancora qualcosina, e via dicendo, ma sostanzialmente non ci sono motivi perchè si vada oltre, fermo restando come sopra menzionato l'immobilismo de facto delle banche centrali mondiali, soprattutto quello delle asiatiche. Per il prossimo futuro quindi la previsione è semplice: si resterà con i rendimenti in lieve tendenza rialzista a cavallo del 5%, con il dollaro in fascia laterale tra 81 ed 84 come indice generale, mentre materie prime e borse, pur con alti e bassi, proseguiranno il loro inflazionamento. Le eventuali oscillazioni, nonchè la loro ampiezza, dipenderanno dalle solite due variabili "stupide" cui guardano i mercati: 1) l'inflazione parziale, al netto di petrolio ed alimentari: dovesse sorprendere al rialzo, allora i mercati percepiranno il rischio di un rialzo dei tassi(in questo caso il rialzo dei rendimenti e del dollaro potrebbe andare oltre i limiti sopra menzionati, mentre borse e materie prime subiranno una correzione). 2) la crescita economica: dovesse sorprendere al ribasso, allora torneranno di attualità le aspettative di un calo dei tassi e le varie quotazioni potrebbero tornare ai livelli di fine aprile. Penso però che nè l'una nè l'altra variabile, per i prossimi mesi, presenterà sorprese significative, dunque mi aspetto la lateralità sopramenzionata, pur con le inevitabili oscillazioni (senza le quali del resto, i mercati chiuderebbero bottega). Ovvio, eventuali e sempre possibili sorprese geopolitiche, soprattutto nella misura in cui impatteranno il petrolio, potranno provocare nuovi scenari e comunque fasi di volatilità più acuta, ma al momento non serve ragionarci sù.

 

  By: gastone on Sabato 02 Giugno 2007 23:12

e andiamoooooooooooooooooooooooooooooooooooooo

 

  By: Parigino on Sabato 02 Giugno 2007 22:21

Penso che a questo punto shortare sul dax sia una mossa vincente. Per usare un termine "alpinistico", sopra gli 8.000 viene a mancare l'ossigeno... Se si spingeranno oltre quella soglia finiranno asfissiati :-)

 

  By: hans on Venerdì 01 Giugno 2007 20:33

Credo sia legittimo aspettarsi un minimo verso metà luglio Sono piuttosto confidente sul mio DAX short. La spinta inerziale va affievolendosi a mio parere Aspetto solo le "solite notizie" fatta circolare ad arte, per far scendere i mercati Non credo sia prudente avere posizioni long Male che vada sarà laterale, ma questo mostro non spingerà più all'insù per un po'

 

  By: omero on Venerdì 01 Giugno 2007 20:20

Comunque avevo ragione. Dicevo che il mercato toro cominciato a inizio 2006 era troppo regolare e doveva per forza cambiare, perché diventava previsibile anche per gli short. Ed é' vero, é cambiato. Ora spara in su senza fermarsi mai accelerando.

 

  By: gianlini on Venerdì 01 Giugno 2007 19:57

e anche adesso, alle 6 del pomeriggio del venerdì di una settimana straordinaria, alla fine di un mese straordinario, alla fine di un semestre straordinario, alla fine di una salita straordinaria.... non c'è TRACCIA di PROFIT TAKING!!!!!

 

  By: gianlini on Venerdì 01 Giugno 2007 19:49

la cosa straordinaria di questa salita di 4 anni e rotti per il dax è che non ha mai rintracciato di più del 18-19 % della strada fatta (come ha fatto l'anno scorso passando da 6100 a 5300 circa). Se uno guarda un grafico a linea settimanale, vede praticamente un unico filo con pochissima sbavatura come un tiro di fionda, preciso e ad iperbole

 

  By: DD on Venerdì 01 Giugno 2007 19:18

10.000 Dax è una bella cifra...occhio al rospo Defil!

 

  By: gianlini on Venerdì 01 Giugno 2007 19:17

dubito che le stra-multinazionali tedesche abbiano un giovamento particolare dal taglio delle tasse previsto semplicemente faranno un po' di più in casa quello che fanno ora all'estero (ha mai notato renz8, che molti camion targati Bulgaria, Romania, Repubblica Ceca, Ungheria e Polonia hanno poi un bel telone con scritta tedesca? addirittura Willy Betz, uno dei più grossi gruppi di camion ha solo targhe dell'est europa) cmq ora come ora nemmeno zibordi pensa più che possa scendere, vediamo un po' se 'stavolta il sentiment non è a favore!

 

  By: defilstrok on Venerdì 01 Giugno 2007 19:11

Direi che a questo punto è praticamente certa la seconda delle due ipotesi ventilate ieri. Ovvero che si proseguirà con questa manfrina fino alla riunione della BCE. Mi mangio un rospo se, con l'occasione, non avremo il segnale che si va a 10000 di Dax oppure inverte tutto.

 

  By: defilstrok on Venerdì 01 Giugno 2007 19:09

Hai fatto bene, Renz, a riportare la notizia, anche se qualche giorno fa, se non sbaglio proprio Zibordi ne aveva parlato per inciso segnalando che mentre da noi si discuteva delle sorti del tesoretto nel resto d'Europa abbassavano le tasse

 

  By: Renz8 on Venerdì 01 Giugno 2007 19:06

Come altrove mi han fatto notare c'è quasi un +10 dal Cac dai primi di marzo, momento in cui Dax ha cominciato a overperformare mentre la riduzione dell'aliquota per la Germania vale un +15 spannometrico di differenziale. Ma la cosa fondamentale è che se è questa la ragione di questa straordinaria divergenza Dax Europa si tratta di un rialzo strutturale. Mi rendo conto che siano piu' affascinanti le quadrature di gann i fibonacci e l'astrofinanza ma qui non c'è analisi tecnica che tenga. E belin Gianlini a suon di pisciare controvento ti sarai domandato come mai continui a bagnarti?