Evoluzione della Specie

 

  By: XTOL on Domenica 11 Aprile 2004 13:28

Sicuro, al fine di misurare il suo quoziente intellettuale ------------------gz-------------- ooohoh, vediamo se passo il test del ^ Mensa… # http://www.mensa.it/^ 1) noto un passo avanti: la versione “in iraq tutto va progressivamente meglio” è diventata “tutto va meno peggio che con saddam” (condivido, anche se la prospettiva di una guerra civile è assai plausibile, la sicurezza personale non esiste, il terrorismo si rinforza). Quanto alla cnn, dubito che morire davanti ai giornalisti sia consolatorio… per cui è vero che sotto saddam si poteva venire uccisi per motivi politici, purtroppo è anche vero che adesso (come in ogni guerra) si può essere uccisi senza motivo (non mi sembra un gran miglioramento). 2) quanto al fatto che sia “ns interesse” esportare la democrazia, bisognerà leggere il libro (fresco di traduzione italiana) di Amy Chua “L’età dell’odio”. Una delle tesi centrali (riferisco dalla recensione) è: proporre (per giunta con le armi - ndr) la democrazia, l’informazione, il modello di vita occidentale agli esclusi della terra è stato un involontario suicidio, perché ha scatenato la rabbia dei dannati, non certo l’entusiasmo dei “liberati”. Il fatto poi che sotto quelle regioni sia concentrato un mare di petrolio, accende tali e tante bramosie da far sembrare ridicola la pretesa di bush di tenere sotto controllo l’iraq con 150.000 uomini. Ma, a proposito di bushfilia, mi sono divertito a sfogliare i post di un ^ vecchio thread # http://www.cobraf.com/forumf/topic.asp?whichpage=1&pagesize=6&forum_title=&topic_title=Sweet+Home+Bahrain&forum_id=2&topic_id=4739^ e mi incuriosisce sapere se aver scoperto che lei (in numerosa compagnia) è stato preso in giro con la storiella delle armi di distruzione di massa, le ha fatto pensare (anche solo per un attimo) che l’amministrazione usa non sia minimamente credibile (come qcn diceva in quel thread). Mi permetto di citare alcune sue frasi degne de “le ultime parole famose”: -------------------------------gz------------------------------ Iraq: E’ diverso dagli altri paesi anche nel senso che è andato più in là di tutti nello sviluppare (e anche usare) armi batteriologiche, chimiche e atomiche. L’atomica non ce l’ha ancora perché Israele nel 1983 con un raid aereo ha distrutto l’impianto segreto in cui la metteva a punto e poi l’Urss è venuto meno come appoggio. Ma ha ripreso i lavori come hanno testimoniato gli scienziati fuggiti dal paese e sta cercando di terminarla. L’unica base territoriale in cui Al Qaeda può agire senza essere disturbata al momento è l’iraq dove inoltre ci sono i più grandi programmi di sviluppo di armi di distruzione di massa della regione e forse del mondo (chimiche, batteriologice e atomiche). ...siamo tutti qui a guardare la TV: tutte le reti finanziarie mandano in diretta la seduta del consiglio dell’ONU ora che Colin Powell presenta i film, foto e altro materiale per provare che Saddam non sta disarmando le armi di distruzione di massa… ora tocca alle foto dove si vedono i contenitori di armi chimiche prese dal satellite… questa foto qui è abbastanza chiara direi, armi con vaccini Serin -------------------------------gz------------------------------ Ma tutto ciò riguarda solo la credibilità etica. Poi c’è quella politica. Con questa allegra spedizione del VII cavalleggeri bush ha: bruciato il capitale di solidarietà del dopo-11-settembre, massacrato l’onu, aperto l’iraq ad al qaida, dimostrato (ma questo –e solo questo- è un parere personale) la propria inconsistenza intellettuale. Riporto ancora una perla: -------------------------------gz------------------------------ Rovesciare Saddam significa riportare il prezzo del petrolio sui 20 dollari. Il beneficio per l’economia mondiale è nell’ordine dei 250 miliardi di dollari l’anno. Se uno fa due conti si distribuisce circa 1/3 per il nordamerica, 1/3 per l’europa e 1/3 per l’asia. -------------------------------gz------------------------------ E finisco citando Bandy: -------------------------------Bandy------------------------------ Ma c’e’ qualcuno che sta prendendo un minimo in considerazione le possibili conseguenze dello scenario post Iraq? E’ una polveriera quell’area, l’ho sempre pensato e di sicuro non cambio idea adesso. Ci fosse stata una nazione confinante con l’esclusione di Kuwait e Qatar che non abbia fino ad ora avuto un ruolo ambiguo nell’avvicinarsi a questo conflitto. Tutti a dimenarsi per cercare di piacere agli americani e allo stesso tempo a risolvere i chiari rigurgiti antiamericani all’interno. A NESSUNO ripeto a NESSUNO di quei paesi garba avere gli Stati Uniti in casa alla fine del conflitto irakeno, primo perche’ geograficamente l’Irak e’ posizionato centralmente rispetto agli altri paesi del middle east secondo per il controllo dell’oro nero (e qui mi domando ancora come qualcuno si ostini a dire che a quello gli americani non stanno guardando in questo momento) terzo perche’ in questa crociata anti-islam il prossimo obbiettivo qualsiasi esso sia, non richiedera’ nessun periodo pre-war dovuto a questa via crucis diplomatica di incontri per accapparrarsi qualche alleato. Una volta che gli USA decideranno il prossimo target ci metteranno 5 minuti per colpire perche’ saranno gia’ nel territorio. Time will tell -------------------------------Bandy------------------------------ Mi pare di poter chiosare “time is speaking”. XTOL

 

  By: michelino di notredame on Domenica 11 Aprile 2004 00:36

sondaggio americano - pensate che la guerra in Iraq fosse giustificata? risponde SI il 47%. sondaggio sul sito di Al-Jazeera - pensate che la guerra in Iraq fosse giustificata? risponde SI il 29%. ehi, non c'e' tutta questa differenza...

 

  By: michelino di notredame on Domenica 11 Aprile 2004 00:33

la notizia di Sadr fermato dagli americani e lasciato andare e' del tutto verosimile. infatti salta fuori che Sadr e' nipote acquisito di Khatami, la cui moglie, Zoreh, e' anche zia di Sadr. vale a dire che siamo nel mezzo di un pasticcio diplomatico enorme, in cui i veri interlocutori sono Usa e Iran.

 

  By: GZ on Sabato 10 Aprile 2004 17:38

-----------...ci sarebbe mica qualche filobush che volesse confrontarsi con i risultati ottenuti dalla guerra in iraq? o è un esercizio troppo pericoloso? ----------------------------------------- Sicuro, al fine di misurare il suo quoziente intellettuale: 1) sotto Saddam Hussein sono morte nelle guerre scatenato con Iran, Kuwait, repressioni kurde, rivolte sciite e massacri di oppositori almeno un Un Milione di irakeni (dati di Amnesty international, se non ci si crede leggere anche il libro in italiano di Magdi Allam, allora di Repubblica, del 2002 su Saddam). Saddam ha governato dsl 1979 al 2003. 1.000.000 / 24 = circa 85.000 morti ammazzati in media all'anno. Questa era la situazione di "pace" che è stata interrotta dalla "guerra". MA CHI CREPAVA SOTTO SADDAM NON AVEVA LA CNN, IL TG2, ALJAZEERA, LA BBC... A TRASMETTERE LE FOTO del suo cadavere, mentre ora metà dei giornalisti del pianeta sono in Iraq a registrare tutto ora per ora(e anche a inventarsi di bambini ammazzati dai carabinieri italiani solo perchè i terroristi lo dicono). Dall'inizio dell'occupazione alleata le vittime (per metà causate da miliziani di saddam e dai terroristi islamici recenti) sono circa 6-7 mila, per cui siamo sotto la triste media irakena, ma ora ci vengono trasmessi i morti e i feriti uno per uno mentre prima sentivi vagamente che "... forse, secondo alcune fonti... 10 mila persone sarebbero morte in una rivolta a Bassora alcuni mesi fa...". 2) Vale però la pena di combattere perchè per la prima volta in trentanni c'è libertà: giornali, associazioni, radio, libri, partiti che dicono quello che vogliono e nessuno ha da temere che la polizia segreta lo venga a torturare per quello che ha detto con un vicino. I kurdi non vengono gassati ma sono liberi di governarsi, gli sciiti possono andare a milioni in pellegrinaggio nelle loro città sante mentre prima gli sparavano se ci provavano ecc... E questo è nel nostro interesse che accada perchè un poco di libertà e democrazia è (forse) l'unico antidoto alla violenza e il terrorismo che i paesi arabi producono da trent'anni Lei se ne sta bello pasciuto e senza pensieri nel benessere e non riesce a immaginare che una mattina entrino a casa sua per arrestarla,le spacchino tutti i denti e le violentino la sorella davanti perchè qualcuno ha detto che lei avrebbe detto qualcosa contro il rais o l'iman locale. Ma un sacco di gente è morta per fare sì che lei oggi possa stare in poltrona a leggere, criticare e dire che era meglio lasciare Saddam al suo posto. Sarebbe stato meglio che allora non ci fossero state vittime e lei oggi vivesse nella paura e nella miseria ?

E secondo te da noi non e' lo stesso? - michelino di notredame  

  By: michelino di notredame on Sabato 10 Aprile 2004 14:06

fumetto della bravissima Marjane Satrapi, iraniana che vive in Francia. ***************************************** "La settimana scorsa a Parigi ho pranzato con un'amica d'infanzia che vive a Teheran ed era in vacanza in Francia." Marjane - Come va in Iran? Amica - Come al solito... Marjane - ... Amica - La gente non ha piu' fiducia. Non hanno neanche votato... Marjane - ... Amica - Riformatori, conservatori, tutti uguali! C'e' bisogno di un cambiamento radicale! Marjane - Sì pero' i cambiamenti hanno bisogno di molto tempo. Amica - Certo. Ma le nostre vite sono brevi. Marjane - ... Amica - In realta' vorrei che Bush fosse rieletto! Marjane - QUEL CRETINO!? Amica - Cretino o no, avrei voluto che attaccasse anche l'Iran! Marjane - Ma insomma, come puoi dire una cosa del genere!! Amica - Guarda, qualunque cosa e' meglio della situazione attuale! Marjane - Spero che gli altri non la pensino come te! Amica - Molte persone sono come me... Marjane - Ma in Iraq e' un casino! Amica - E secondo te da noi non e' lo stesso? Marjane - ... Amica - Tu vivi a Parigi! Marjane - ... Amica - E' facile parlare di civilta' quando si vive a Parigi. E' un lusso.

 

  By: XTOL on Sabato 10 Aprile 2004 11:33

ci sarebbe mica qualche filobush che volesse confrontarsi con i risultati ottenuti dalla guerra in iraq? o è un esercizio troppo pericoloso? XTOL

 

  By: michelino di notredame on Sabato 10 Aprile 2004 03:51

"...la propaganda del governo di Roma costringe a ripetere che tutti ci vogliono bene, laggiu'..." ............................. ho visto anch'io i servizi con Ciampi al capezzale dei carabinieri eccetera, il tono era effettivamente propagandistico. ma insomma, neanche tanto. qualcosa di vero c'e'. tener presente che le popolazioni locali sono sempre portate a familiarizzare con le truppe di occupazione (tranne casi del tutto particolari). e poi, cosa pretendi? hanno le armi hanno i carri armati, chiaro che pensi alla tua famiglia e vuoi avere buoni rapporti con tutti. se i tuoi figli scherzano con i soldati sei anche contento. e' umano. che poi gli stessi iraqeni appena possono ci giochino contro e' altrettanto facile. umano anche quello. --------------------------------------- di Zucconi c'e' in giro un libro su Bush. l'ho preso una settimana fa dato a mia madre e da allora vedo che parla del Presidente degli Stati Uniti d'America con il tono di compatimento che in genere si riserva ai casi disgraziati delle famiglie-bene... ...del resto Bush e' un tipo CON ME O CONTRO DI ME. anche i sondaggi usa sono spaccati in due. eccelso organizzatore o eccelso idiota. uomo di polso o manico di scopa. grande condottiero o suprema disgrazia. indice di sgradimento altissimo, superiore a Reagan. al tempo stesso insostituibile e provvidenziale. un personaggione. sicuramente al livello di un Woytila un De Gaulle un Hitler. nel senso che trascina la Storia dietro di se'. e non e' poco.

L'Asia è il futuro - gz  

  By: GZ on Sabato 10 Aprile 2004 01:26

(Zucconi è di Modena per cui non ne posso parlare troppo male, siamo in tempi in cui il gruppo "etnico" è di moda, ma il cognome da un idea del suo acume). Parlando di cose più serie, da tutto questo emerge che l'Asia è il futuro da tutti i punti di vista: ha un tasso di CRESCITA economica del 5% abbondante, una popolazione GIOVANE a differenza dell'europa, POCHI DEBITI a differenza dell'america, è IMMUNE DAL TERRORISMO (a parte l'indonesia) e ha verso di esso un atteggiamento senza complessi. Dopo l'11 settembre le linee aeree cinesi vietarono puramente e semplicemente a tutti i cittadini arabi di volare ad esempio, l'India si lamenta spesso che l'europa non prende seriamente il problema del terrorismo islamico e ha messo in piedi una una stretta collaborazione con Israele e in Giappone il 70% della popolazione sostiene l'intervento delle sue truppe in Iraq (in USA il 60% circa, in nessun paese europeo si va sopra il 50% tranne forse l'Inghilterra e la Polonia). Ora che gli estremisti islamici hanno mostrato tre civili giapponesi con il coltellaccio alla gola la reazione oggi è : a) dobbiamo tenere duro più di prima, ritirarsi incoraggia solo i terroristi (^gli editoriali dei giornali sui giornali giapponesi in inglese#http://www.yomiuri.co.jp/newse/20040410wo81.htm^ sembra che li scriva la Condoleeza Rice) b) è anche colpa anche di questi tre giapponesi che non seguivano le istruzioni date dal governo per la sicurezza (tosti eh!) L'Asia è il futuro, pensano a lavorare e guadagnare e non sono paralizzati dai sensi di colpa e dalle contorsioni mentali alla Zucconi: Buy Asia

 

  By: bearthatad on Venerdì 09 Aprile 2004 23:21

Povero Zucconi, angosciato da quella stessa spaventosa ignoranza che lo cinge e lo vezzeggia e che lui, presbite, vede impregnare il resto del mondo. Zucconi (il cognome gli rende giustizia) sembra ricercare un barlume di certezza in un mare di dubbi, e quando lo trova te lo propone in sordina, masticando una malinconia sottile che anestetizza il lettore mentre lui affonda la lama dell'unica conclusione che il suo pensiero semplice sa trarre: l'unica certezza è l'ignoranza di G.W.Bush. Ma cosa sa Zucconi dell'America? La storia a lui ha insegnato qualcosa? Forse si, ma lui l'ha imparata? Forse certe dittature sono il peggio del peggio, ma forse l'ignoranza le fa preferire alla gente, forse il chirurgo non conosce l'anatomia e rischia di non saper rimontare il paziente, ma forse la natura del problema è davvero troppo complessa, comunque certo nessuno è più ignorante al mondo di G.W.Bush. Se questa è l'unica certezza di Zucconi (mai nome fu più appropriato) e della sua parte politica, forse la soluzione starebbe ...in una azione militare analoga ma ordinata da un altro Presidente, magari (indovino?) di sinistra? Ma questo allora non è un mediocre giornalista di sinistra, come avevo sempre pensato. Mi trovo davanti a una vetta di pensiero, ad un Aristotele, e me ne accorgo solo ora.

 

  By: Mr.Fog on Venerdì 09 Aprile 2004 22:10

Da Sofia news agency ---------------------- Intelligence: Terror Attack to Hit Rome, Bomb in Italy Politics: 9 April 2004, Friday. Rome will be hit by a bomb attack, according to information of the Italian military intelligence, obtained by the Middle East. The explosive device has already been transported to Italy. Security measures in the Italian capital were tightened following the warnings of terror attacks. Flights of small planes over Rome has been banned. The Vatican is considered to face the most serious danger. At the beginning of April the Italian police found a videotape in which Al-Qaeda warns of an upcoming attack against Rome. The videotape was found at the home of a purported member of the Islamist terror organization in the Italian northern town of Cremona, Italian media reported on Friday. "Those, who will destroy Rome, is already making ready his swords. Rome will be conquered not with words but with force and weapons," a man believed to be Jordanian Abu Katda al Falastini, Al-Qaeda member, says in the tape.

 

  By: epi on Venerdì 09 Aprile 2004 20:25

Per gli integralisti di tutte le latitudini..... L'arma di distruzione di massa di VITTORIO ZUCCONI C'era davvero un'arma di distruzione di massa in Iraq e finalmente è stata individuata. E' la stessa arma micidiale che da secoli uccide più esseri umani di tutte le armi atomiche, chimiche, biologiche e di tutti i terroristi messi assieme, mentre arricchisce chi la fabbrica e chi la spaccia. E quest'arma è l'ignoranza. La madre di tutte le arroganze, delle ideologie, delle guerre, delle menzogne che sta ammazzando e devastando in Iraq come ieri ammazzò in Europa, negli Stati Uniti, in Asia, ovunque. L'ignoranza è l'arma che ha spinto le divisioni corazzate di Bush in Iraq, costruendo sulla base di ideologie e di teorie formulate nei comodi uffici e nei think tank di Washington, divenuti più tank che think, dottrine e scenari che poi il campo si sta diligentemente e sanguinosamente preoccupando di demolire. Non sono i terroristi e i guerriglieri quelli che stanno uccidendo soldati e civili, che stanno rapendo lavoratori e soccorritori stranieri in Iraq. Loro sono soltanto gli strumenti, i figli del male. La madre è la spaventosa ignoranza dell'Iraq, della sua storia, della sua cultura, dei suoi costumi, della realtà. Ignoranti sono, altrettanto, coloro che sparano e resistono e bruciano vivi gli occupanti, persuasi dalla propaganda, che dell'ignoranza è la figlia prediletta, che gli americani siano in Iraq per trasformare quel Paese (immaginario anch'esso) nel 51esimo stato americano e succhiarne via il petrolio per rifornire a basso prezzo le auto degli infedeli. Ignorando, appunto, che qualunque soluzione politica emergesse dall'occupazione sarebbe, in ogni caso, infinitamente migliore per la gente disgraziata di quelle terre, di quanto non fosse la dittatura Saddamita o di quanto sarebbe il governo dei fanatici integralisti. L'America non è quell'angelo liberatore e casto che le brochures diffuse dagli uffici stampa delle ambasciate e i discorsi surgelati e riscaldati al microonde di Bush descrivono, ma soltanto un idiota potrebbe sostenere che l'Italia di De Gasperi, di Togliatti, persino di Craxi e di Berlusconi, sia un luogo peggiore di quanto fosse l'Italia di Mussolini e del maresciallo Kesselring o che la Germania di Adenauer fosse peggiore di quella di Hitler. Di Iraq, Washington non sapeva nulla e per questo credeva di poter cambiare tutto con una sfilata di tanks M1A1 per le vie di Bagdad, tirando giù, un anno fa, la statua vuota di Saddam. Paul Wolfowitz, il sottosegretario del Pentagono che passa per il cervello fino, per l'intellettuale della banda neo conservatrice oggi fortunatamente in crisi, disse alla radio pubblica americana, la Npr, che l'Iraq aveva il vantaggio immenso per un invasore cristiano di non contenere sul proprio territorio luoghi sacri all'Islam come invece ha l'Arabia Saudita, ignorando - appunto - che proprio nei luoghi dove ora si combatte e si sganciano bombe stanno alcuni dei massimi santuari musulmani, capaci di incendiare la furia e lo spirito dei fedeli. Mentre aspettiamo, con il cuore in gola, di vedere come finirà, se finirà, questa fase di combattimenti e di violenza in Iraq che ormai investe anche la nostra missione insolentemente chiamata di "peace keeping" (ma quale pace si può mantenere, in un luogo dove pace non c'è mai stata?) torniamo al dubbio iniziale, quello che rese tanti di noi Europei avversi o perplessi alla furia di guerra americana, un anno fa: come può uno dei Presidenti più visibilmente ignoranti di storia e geografia nella storia americana essere colui che cambia la storia e la geografia di un mondo che non capisce e che non conosce? Affidereste a un chirurgo che ignora l'anatomia, l'intervento su una persona cara, su un figlio, su voi stessi? E' davvero così sorprendente se, 13 mesi dopo la guerra vinta, la guerra vinta continua e le budella del paziente stanno sparse alla rinfusa sul tavolo operatorio mentre gli aiuti e gli infermieri del capo chirurgo tentano disperatamente di ricomporle e di ricucire il malato? Qualche potente somaro ha confuso ancora una volta la forza con la conoscenza, la collera con la sapienza, la prepotenza con il diritto e ha deciso di aprire il ventre del malato dopo avere fatto da lontano diagnosi e prognosi sbagliate e ora, a causa di quell'errore, non c'è altra scelta che cercare di richiuderlo e di proclamarlo guarito. L'ideologia, che gli spacciatori confondono con idee e ideali, ha guidato la mano del maldestro chirurgo, nella autoreferenzialità classica di quella forma suprema di petulante ignoranza che si vende come cultura soltanto perché confezionata in libri di successo, saggi, studi e discorsi retorici. In Iraq, sta fallendo ancora una volta la sottocultura del pregiudizio e del preconcetto, delle pseudoidee pietrificate nelle "dottrine", dell'arroganza che si crede migliore soltanto perché ha i mezzi materiali per imporsi. Sono trascorsi 13 mesi di occupazione e nessuno sa chi siano davvero coloro che si stanno ribellando e le false spiegazioni degli uffici stampa si rincorrono ansimando (lo sceicco del terrore, il chierico pazzo, l'ayatollah burattinaio, il medico demente, il Sunnita geloso, lo Sciita schiumante) per spiegare quello che neppure loro stanno spiegare. Sono terroristi stranieri, delinquenti, infiltrati iraniani, al-quaedisti, fanatici, criminali, "banditen", il punto è che non lo sappiamo, non lo sanno gli Americani, non lo sanno i nostri soldati a Nassiriya, che la propaganda del governo di Roma costringe a ripetere che tutti ci vogliono bene, laggiù, che soltanto una piccola minoranza di chissà chi ci spara addosso e forse ci rapisce, come se mai guerre e rivolte e massacri fossero stati compiuti dalla "maggioranza". Restiamo aggrappati alla nostra profonda ignoranza, che neppure i talk-show di falsi esperti che si parlano addosso e rimasticano luoghi comuni, riescono a dissipare. E, aggrappati al salvagente di piombo dei nostri preconcetti, contiamo i morti e andiamo a fondo.

Opinioni quantomeno divergenti - gz  

  By: GZ on Venerdì 09 Aprile 2004 17:18

Chi sono i tagliagole (termine giustificato dai video con il coltellaccio da cucina alla gola del povero giapponese, tra l'altro un pacifista contrario alla guerra, venuto in iraq per aiutare) che seguono il ciccione barbuto con gli occhiali Al-Sadr ? Secondo al jazeera e l'affannata giovanna bottero del TG3 ieri sera sono irakeni "in lotta per la dignità" del loro paese. Secondo ^alcuni blog irakeni come Ays, il dentista di Bagdad che scrive su Iraqataglance#iraqataglance.blogspot.com^, sono appunto tagliagole, ladri a assassini provenienti in maggioranza dal quartiere di Bagdad "Al-Sadr city" dove da sempre tutti hanno paura di avventurarsi. ("...you’ll never hear a similar explanation in any TV channel or radio stations… but this is the truth and the real picture of Muqtada’s group..that foolish boy has many thieves following him.. why? Do you know that neighborhood ‘ Althawra’ or ‘ Al-Sadr city’ in Baghdad? This is the worst place in Iraq.. yes .. all Iraqis hate that place and never ever reach there.. More than 75% of this neighborhood are thieves and murders .. they are responsible for the looting and robbery acts last year...") Opinioni insomma quantomeno divergenti. In ogni caso l'amico scrittore sul Blog irakeno rammenta oggi che nel 1999 il padre di questo Sadr, un Iman importante, fu ucciso da Saddam e si scatenò una analoga rivolta violenta di sciiti a lui fedeli in questo quartiere. E racconta anche il modo in cui Saddam agì per sedarla (una strage..). A cui purtroppo per qualche motivo la giovanna bottero del tg3 e aljazeera non furono in grado di dare spazio.

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 09 Aprile 2004 16:55

sembra che il ritiro dei marines preceda i bombardamenti dall'alto. x questo gli americani dicevano di evacuare Falluja fin dall'alba di stamane. che inferno che sara' ragazzi.

 

  By: michelino di notredame on Venerdì 09 Aprile 2004 16:33

Al-Jazeera dice che gli americani hanno fermato Sadr che cercava di spostarsi. e lo hanno ucciso? lo hanno catturato? no, gli hanno detto che doveva TORNARE INDIETRO A NAJAF. (qualcosa di simile fanno anche i vigili urbani di Bologna appena possono, e infatti l'ho sempre saputo che sono dei delinquenti).

 

  By: bearthatad on Venerdì 09 Aprile 2004 16:10

Sono in tanti ad averli, ma pochi sono in grado di colpire il territorio USA (ai nordcoreani mancano i vettori intercontinentali) e nessuno lo farebbe. Con questo non voglio dire che gli amer finiranno per buttare un cioccolatino. Possono decidere di chiudere la partita in diversi modi, nessuno augurabile per nessuno. Se ti ricordi la fine che ha fatto Dresda nel giro di una notte, e si trattava di bombe convenzionali. Michelino dice che gli americani sono in difficoltà. Ma ragazzi, io ho l'impressione che nessuno si rende conto di cosa sta succedendo veramente. Gli americani stanno combattendo per scelta con le mani legate dietro la schiena, ma siamo sicuri che lo faranno in eterno? Qui non siamo in Vietnam dove dall'altra parte c'erano i russi e se gli USA mandavano 1500 carri armati i russi ne mandavano 1800. Adesso non c'è nessuno in grado di fronteggiarli, come in Giappone nel 1945, e sono loro a decidere con quante perdite umane vincere comunque la guerra. Mentre scrivo fra l'altro gli americani stanno riprendendo il controllo delle aree perse (non da loro, dagli ucraini e dagli altri che sono scappati), pensavate mica che sarebbero scappati anche loro? Non siamo ancora arrivati al punto di rottura per Bush, dirà Michelino, e non si capisce come Bush potrebbe adesso giustificare, di fronte alla sua stessa opinione pubblica, l'uso di un cioccolatino o di un altro tipo di attacco devastante e definitivo. Certo, adesso no. Ma non mi sembra che al Qaeda abbia deciso di alzare bandiera bianca. Cosa potrebbe succedere se riuscissero, come cercano, a colpire chessò, Los Angeles? Pensate che Bush andrebbe a piangere all'ONU, chiedendo aiuto a governi che DOPO l'11-9 andavano dicendo che LUI era un guerrafondaio? Agli imbecilli e ai pazzi che bruciano le bandiere USA gridando vittoria (vittoria? ma su chi? Su certa opinione pubblica europea che si è bevuta il cervello forse) qualcuno dovrebbe spiegare che stanno scavando le fosse per i loro stessi figli (visto che a loro di morire non importa). E' una bella grana, ma NON perchè gli americani rischiano di arrendersi di fronte alla situazione incontrollabile, come qualche europeo dice, pensando di essere in un cartoon Disney. Non dopo Pearl Harbour, e non dopo NY.