Erdogan, i pseudo esperti italici, i veri esperti giapponesi - GZ
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By: GZ on Sabato 01 Febbraio 2014 02:21
La colpa non è solo di Monti, Letta, Draghi e compagnia, è anche dell'ignoranza e stupidità diffusa, anche tra chi non ha particolari interessi da difendere. Ad esempio, sulla Turchia:
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^"Erdoganomics, ovvero bruciate i libri (di economia)"#http://phastidio.net/2014/01/30/erdoganomics-ovvero-bruciate-i-libri-di-economia/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+phastidio%2Flhrg+%28Phastidio.net%29^
"...Credo che inflazione e tassi d’interesse non siano inversamente proporzionali [sic], bensì in proporzione diretta. In altre parole, la relazione tra inflazione ed interesse è causa ed effetto: il tasso d’interesse è la causa, l’inflazione è il risultato. Se aumentate il tasso, l’inflazione aumenta. Se lo riducete, entrambi calano assieme. Quando credete che essi siano inversamente proporzionali, finite con l’ottenere sempre risultati molto più negativi» (Recep Tayyip Erdogan, 30 gennaio 2014)
Quindi, o il reddito della popolazione turca proviene in misura soverchiante dal capitale, oppure ci sfugge qualcosa. Ma ^Erdogan ogni giorno di più appare un modello ed un esempio per i ciarlatani affabulatori di casa nostra#http://phastidio.net/2014/01/30/erdoganomics-ovvero-bruciate-i-libri-di-economia/?utm_source=feedburner&utm_medium=feed&utm_campaign=Feed%3A+phastidio%2Flhrg+%28Phastidio.net%29....^"
(da Mario Semimerio, che tra quelli che pur non lavorando per il Sole24ore o il Corriere si distingue per spargere ignoranza e inspiegabilmente è citato come esperto.....)
Bruciare i libri di economia correnti oggi sarebbe assolutamente la cosa da fare, ma per leggerne altri. Quello che dice Erdogan è sostanzialmente corretto (anche se ovviamente la relazione tra tassi di interesse e inflazione è soggetta anche ad altre variabili) e non è vero che sia solo una sua strana teoria, è il cuore del successo economico dell'Asia.
Tanto per cominciare, l'esempio più macroscopico che i tassi di interesse non determino l'inflazione te lo da il Giappone, in cui da 20 anni si tengono i tassi di interesse vicini a zero e l'inflazione da venti anni rimane vicina a zero, mentre secondo l'economia "made in USA" con un costo del denaro praticamente negativo avrebbe dovuto salire già dagli anni '90 (e senza contare gli enormi deficit pubblici giapponesi che non hanno mai prodotto inflazione...)
Più in generale, tutto il miracolo economico dell'Asia in genere ha funzionato secondo questo principio, che il costo del capitale va tenuto basso a tutti i costi e non produce affatto inflazione, ma crescita economica accelerata (se fatto come si deve, come vediamo di seguito). Una seconda indicazione che Erdogan (su questo punto) va nella direzione giusta te lo da il fatto macroscopico che prima il Giappone, poi la Corea, Hong Kong, Singapore, Taiwan... poi la Malesia, Thailandia, Cina ecc.. negli ultimi 40 anni se la sono cavata piuttosto bene, meglio di noi sicuramente (senza contare che la disprezzata Turchia anche adesso sta crescendo al 4% in termini reali come PIL).
Il motivo logico per cui i tassi di interesse elevati fanno salire l'inflazione o meglio si accompagnano a inflazione elevata e viceversa AUMENTARE I TASSI NON FA SCENDERE L'INFLAZIONE è che, in un economia in cui il debito totale è il 300% del PIL e oltre se i tassi di interesse, in media aumentano (ad es.) di UN PUNTO PERCENTUALE I COSTI FINANZIARI AUMENTANO DEL 3%. Ci vuole tanto a capirlo ?
Quando la Banca Centrale aumenta il tasso di interesse poi lo stato paga di più di interessi e può essere spinto ad aumentare le tasse, le famiglie pagano più per mutui e prestiti auto e al consumo e le imprese pagano di più per il loro debito. Inoltre i monopoli indebitati come ENEL o Telecom hanno costi più alti che vogliono scaricare sulle loro tariffe. Il risultato è che, aumentando i tassi di interesse, imprese e famiglie si ritrovano a pagare di più per molti beni e servizi, sia di tasse, che di tariffe, che per i mutui e prestiti. Cioè il costo della vita complessivo aumenta.
Seminerio come tutti i provinciali si scandalizza se sente qualcosa che non è scritto nei libri di testo americani fasulli, che nella parte di economia monetaria raccontano solo delle gran balle, ad uso del mondo finanziario di Wall Street, il quale si ingrassa con il debito, gli interessi e quella che una volta si chiamava USURA. L'Usura, come si sa, sono i tassi di interessi elevati e l'economia monetaria degli ultimi 40 anni ha predicato che BISOGNA ALZARE I TASSI DI INTERESSE spesso e volentieri
a) OGNI VOLTA CHE AUMENTA L'INFLAZIONE DA SALARI (non quando raddoppiano i valori degli asset, case, azioni, terra, arte ecc...) e
b) PER SPINGERE AL RISPARMIO GRAZIE AL QUALE SI FINANZIA L'INVESTIMENTO
Bene, la teoria economia monetaria giapponese, che viene seguita in tutto il resto dell'Asia, dice il contrario e la prova che sia corretta è .....che funziona! Cosa che si nota guardando al fatto in tre generazioni i paesi dell'Est Asia, partendo da livelli di povertà africana ci hanno raggiunto e ci superano.
Andando al concetto logico, dovresti fare riferimento al più grande economista asiatico, il "Keynes giapponese", il dott. ^Osamu Shimomuran (1910-1989), l'artefice intellettuale del miracolo economico giapponese#http://londonprogressivejournal.com/article/view/1497^, e anche materiale perchè era un alto funzionario del Ministero dell'onnipotente Ministero delle Finanze (MOF) che ha diretto il miracolo giapponese ed è poi stato studiato attentamente in Corea, Cina ecc...
Osamu Shimomuran ha scritto una dozzina di volumi, di cui niente è stato tradotto all'estero e per sua volontà, perchè era un patriota a cui interessava solo fornire al Giappone la formula per una crescita economica che raddoppiasse il reddito sempre in meno di dieci anni. In realtà sotto la sua guida ad esempio negli anni '60 il Giappone aumentò il reddito di 2,6 volte in dieci anni, da qualcosa come 60 a 170 trilioni di yen di allora.
Shimomuran per fortuna è stato spiegato in inglese da un economista giapponese basato in America, che ha insegnato anche a Princeton ad es, Kenneth Kurihara (morto 20 anni fa) e poi anche da Richard Werner, l'economista tedesco che ha lavorato quindici anni in Giapppone e ha scritto il best-seller economico più venduto credo del dopoguerra, 100mila copia in Giappone ("Princes of the Yen") in cui ^raccontava il segreto della formula finanziaria giapponese#http://books.google.nl/books?id=bHLC7VOc9JoC&pg=PA73&lpg=PA73&dq=Osamu+Shimomura+economics&source=bl&ots=6GpMtlqMzO&sig=s7CZ9A6ZrG9mEilQHkroXxJxthM&hl=nl&sa=X&ei=GgPsUsSnI9KWhQei-oGoBg&ved=0CGoQ6AEwBw#v=onepage&q=Osamu%20Shimomura%20economics&f=false^. (Richard Werner è quello che ha inventato il concetto di "Quantitative Easing, in Giappone negli anni '90, ha proprio trovato lui la formula in giapponese, che poi Bernanke ha tradotto in inglese)
Kenneth Kurihara ha spiegato l'economia di Shimomuran, il quale partiva da Keynes da una parte e dall'altra dagli economisti tedeschi. La formula cruciale per spiegare come finanziare lo sviluppo economico SENZA BISOGNO DI AVERE PRIMA I SOLDI, SENZA BISOGNO DI ACCUMULARE I RISPARMI PRIMA è
S+D = Is+Id
dove Risparmi(S) + Debito (dove D, è il credito usato per investimenti che crea la Bank of Japan) = Is (Investimento finanziato da risparmi) + Id (Investimento finanziato da debito).
In parole povere, ^il livello di investimenti in Giappone è aumentato dalla creazione di credito della Banca Centrale#http://londonprogressivejournal.com/article/view/1688^, per cui anche se si è un paese povero, senza materie prime, senza oro, senza valuta estera, puoi lo stesso creare credito a fini produttivi (ma senza costi di interessi eccessivi e senza indebitarti all'estero), perchè lo crea lo stato, tramite la Banca Centrale e così puoi finanziare una crescita economica accelerata. Ovviamente il trucco è che la creazione di moneta e la creazione di beni e servizi vadano in parallelo e che la moneta non finisca invece a finanziare gli immobili, la speculazione e il consumo....
Come diceva il grande Shimomura: "I am glad I never went to a [Western] university - if I had, I would never have understood economics!" (^"sono contento di non aver mai studiato in un università occidentale, se lo avessi fatto non avrei capito l'economia!"#http://londonprogressivejournal.com/article/view/1665^)
Non ho qui il tempo di insistere, anche se ho scritto dozzine di pezzi su questo tema (vedi ad esempio: ^"Bisogna Risparmiare Perchè ci Siano i Soldi per gli Investimenti ?
23:41 15/10/13#http://www.cobraf.com/blog/default.php?topic_id=4831&reply_id=123537361#123537361^), ma la sostanza è che ci sono due tradizioni e "scuole" di pensiero monetario:
i) quella "anglo-jewish" che si insegna in Gran Bretagna e Stati Uniti e predica l'usura diciamo così per semplificare, cioè che mette al centro i tassi di interesse come la variabile chiave per manovrare l'economia e li considera il "prezzo del denaro", come il prezzo di una qualunque commodity (perchè non "anglo-saxon" ? perchè se si vuole essere precisi il 70% degli economisti americani non sono sassoni, sono jewish...)
ii) quella "germanico-giapponese-cinese", che si insegnava in Germania ed Europa Centrale fino alla II guerra e oggi si applica solo in Asia (e appunto un poco in paesi come la Turchia). Secondo questo secondo approccio, non sono i tassi di interesse, ma la QUANTITA DI MONETA LA VARIABILE ESSENZIALE e se lo stato crea la moneta, senza interessi o con costi di interessi pari o sotto l'inflazione, una nazione finanzia la crescita senza aver bisogno di accumulare prima ricchezza finanziaria o di farti finanziare da capitali esteri.
E il magico e mitico tasso di interesse su cui ormai fa perno qualunque cosa qui da noi in Occidente ? Non essendo stupidi giapponesi, coreani e cinesi si sono accorti subito che in un sistema di moneta moderna, cartacea e digitale, che si crea quindi dal nulla e senza costi, i tassi di interesse sono fissati dallo stato e non dal mercato. Più precisamente, dalla decisione della Banca Centrale sul tasso di interesse a cui sconta i crediti o asset delle banche quando queste hanno bisogno di soldi e la Banca Centrale glieli deve fornire. Dato quindi che alla fine tutto si basa su decisioni dello stato, tramite la banca centrale, il tasso di interesse NON è un prezzo del denaro, perchè appunto il denaro non è un bene prodotto. Il tasso di interesse (di base) E' UNA DECISIONE POLITICA, dietro a cui non c'è un vero mercato come per le auto o i mobili o i pomodori. Quello che conta è invece quando moneta si crea e quando debito si crea ed entrambi vengono creati largamente a prescindere dai tassi (che sono un riflesso, non una causa)
I più perspicaci avranno qui notato che la scuola germanico-giapponese-cinese è praticamente identica come concetti alla MMT del buon Mosler, su cui sputano tanti poveri deficienti, tipo rischiocalcolato (^"Bastaaaaa! (Fuori da Qui i Bimbominkia della MMT)"#http://www.rischiocalcolato.it/2014/01/bastaaaaa-fuori-da-qui-i-bimbiminkia-della-mmt.html^, dove però non c'è solo il fattore cerebroleso, ma anche quello furbizia, perchè sono dei venditori di monete d'oro (della serie: ^"L'Oro cala ? Bene! ecco Le Offerte d’Oro di Gold Dreams e Rischio Calcolato#http://www.rischiocalcolato.it/oro/le-offerte-doro-di-gold-dreams-e-rischio-calcolato^ ...16,90€ : Valore della merce fino a 500,00 Euro...)
Bene, evitando i pseudo esperti indipendenti e dopo aver bruciato i libri di economia, se invece vuoi cominciare a leggere qualcosa di utile e e anche semplice, ad esempio prova questo: ^"Another Keynes was Born and Lived and Died in Japan and The West Didn’t Notice"#http://londonprogressivejournal.com/article/view/1665^ by George Tait Edwards