l'arresto dell'ascensore sociale, qui in occidente, sono sotto gli occhi di tutti
sicuro?
cito da Guglielmo Piombini:
Dei 400 americani più ricchi nella classifica di Forbes del 1982, meno di uno su dieci è ancora presente trent’anni dopo. Dei 20 maggiori patrimoni nella classifica del 2013, ben 17 (cioè l’85%) sono stati accumulati da self-made men. Dei tre rimanenti solo uno appartiene a una famiglia che l’ha conservato per tre generazioni (i proprietari dei dolciumi Mars). Gli altri due appartengono ai fratelli Koch, che hanno ereditato una fortuna ma l’hanno considerevolmente accresciuta grazie alla loro abilità imprenditoriale; e ai proprietari di WalMart eredi di Sam Walton, un imprenditore di umili origini che si è fatto da sé.
Se guardiamo a livello mondiale, tutti coloro che erano in vetta alla prima classifica compilata da Forbes nel 1987 sono usciti di scena, insieme ai loro eredi. Nel 1987 l’uomo più ricco del mondo era il giapponese Yoshiaki Tsutsumi, con una fortuna stimata di 20 miliardi di dollari. L’ultima volta che è apparso in classifica è stato nel 2006, e oggi il suo patrimonio vale circa 678 milioni di dollari: è calato del 96 % dal 1987, mentre secondo la formula di Piketty avrebbe dovuto crescere di sei volte! Il patrimonio del secondo, Taichikiro Mori, è calato in trent’anni dell’80%, mentre del terzo e del quarto, altri due giapponesi che avevano investito nel settore immobiliare, si sono perse le tracce.
Dei primi dieci solo tre sono riusciti a conservare senza perdite il proprio patrimonio. Le migliori performance sono state quelle dei fratelli Rausing proprietari di Tetra Pak, con un rendimento annuo del 2,7 %, e del canadese Kenneth Ray Thomson, che ha ottenuto da allora un rendimento annuo del 2,9%: in ogni caso siamo ben lontani dai tassi superiori al 6% calcolati da Piketty. Tutti i nomi degli uomini più ricchi di oggi, come Bill Gates, Larry Ellison, Jeff Bezos, Larry Page, SergeyBrin e Mark Zuckerberg, nel 1987 erano sconosciuti. Questi imprenditori sono diventati miliardari perché hanno creato beni e servizi altamente apprezzati dai consumatori. Hanno guadagnato i loro redditi non tanto grazie al capitale, quanto all’innovazione tecnologica. Cosa ci sarebbe di “arbitrario” e “antimeritocratico” in questo?
La verità è che, contrariamente a quello che molti pensano e che Piketty afferma di aver dimostrato, non è facile conservare un patrimonio all’interno di un’economia di mercato, perché sulle performance degli investimenti influiscono fattori spesso imprevedibili: cambiano le preferenze dei consumatori, emergono nuovi concorrenti, salgono o scendono i prezzi degli asset.