Morphy,mai andare nei dettagli ...
Dopo la grande crisi del 2008 stiamo vivendo la più modesta ripresa che ci sia mai stata dal 1930.
E già anche i primi anni 2000 erano stati più deboli.
Quindi siccome il Pil è fatto da consumi, investimenti e saldo estero è sufficiente a fare qualche ragionamento su queste tre grandezze.
Sull'estero è presto fatto.
A livello globale il saldo è zero e quindi è ininfluente sulla crescita .
Anche sugli investimenti il discorso è semplice e poco controverso.
In un sistema di " fiat money "e con un mercato bancario più o meno efficiente ,il capitale NON MANCA MAI.
Possono solo mancare buoni investimenti .
Anche il vincolo estero che alcuni decenni fa poteva essere un freno allo sviluppo ,è ,ai nostri giorni, più che risolto da un sistema bancario sempre più internazionale ed interconneso.
A ciò aggiungasi un mercato dei capitali per investimenti di portafoglio che fa viaggiare,tra un paese e l'altro,flussi di denaro enormi.
Quindi dei tre fattori che determinano il PIL due sono o a saldo zero ( il commercio estero ) o non hanno limitazioni ( investimenti ) nel funding.
Rimangono solo i consumi .
Anche qui i discorsi non sono complessi posto che ciò che li determina sono redditi e credito.
Dimenticando il credito al consumo che è una droga oscena che tanto piace al capitale ,rimane solo il reddito da lavoro.
E questo evidentemente manca dappertutto ,vuoi per una carenza di redditi globali che si sono trasferiti a profitti,vuoi perchè anche tra i redditi alti ( quelli che Anti definisce i redditi dei "palloni gonfiati ") c'è ovviamente ,un eccesso di risparmio.
E' curioso che tra le tante genialate che si sentono in giro,non ci sia mai una proposta seria di diminuire i profitti.
Forse ha ragione Gianlini che ipotizza non si voglia affossare l'industria che produce yachts.
Hobi