BONDS

La soluzione per la pensione non è lo Zero Coupon, ma il "FAX" - gz  

  By: GZ on Lunedì 09 Febbraio 2004 22:11

Ho sentito oggi alla radio mentre ero in auto dall'aereporto per quasi un ora una rubrica di consigli finanziari per radio in cui un esperto di Albertini Syz Sim rispondeva alle telefonate. La maggioranza cercava delle obbligazioni e si preoccupavano del rischio per cui si parlava molto di CCT, ma poi l'esperto cominciava a menzionare come unici bonds che danno un rendimento superiore al 4% e non sono "spazzatura" quelli di Fiat, Ford, General Motors e non sottolineava che invece per quelle americane di rischio ce n'è parecchio e che per avere un 5% e rotti non ne vale la pena. Poi c'era chi faceva domande in un ottica "...mi faccio la pensione..." e diceva: "... ma se comprassi uno Zero Coupon che costa 50, scadenza 2025 e lo tengo 25 anni fino alla fine quando mi paga di sicuro 100... ?" . L'esperto incredibilmente diceva che era un ottima idea. La gente aveva l'impressione che puoi comprare una obbligazione per 50 e alla fine ricevi 100 e senza rischio. Invece non funziona così, se l'inflazione resta al 3% medio nei prossimi 25 anni uno Zero Coupon ti rende più o meno zero in termini reali, quanto un CCT o un BOT). Meglio allora nella linea "Vedove e Orfani" suggerire qualcosa d'altro copiando da un idea di Bill Gross. Ad es un fondo quotato a NY (Aberdeen Asia Pacific Income) che contiene obbligazioni governative australiane e asiatiche che rendono dal 4% in su (per metà è fatto di australiane) e quindi sono espresse in valute che si apprezzano Il grafico lo mostra qui nella quotazione in dollari per cui sembra che salga moltissimo, ma ovviamente in euro salirebbe di meno perchè il dollaro americano si svaluta verso quello australiano, neozelandese, di singapore e simili, mentre l'euro si è svalutato, ma molto di meno. In ogni caso anche per chi lo compra provenendo dall'euro ha senso perchè si basa sul rendimento di obbligazioni governative di stati asiatici (Australia per almeno la metà che è un paese stabile). Hai dentro questo fondo dei "BTP" di paesi che hanno tassi di interesse più alti di quelli europei e valute che sono più solide di quelle europee. E se i tassi di interesse vanno dal 2% che sono ora in europa (a breve) al 4% ? Beh... se si vuole stare sul reddito fisso il rischo è questo, ma in Australia sono già al 4.25% per cui saliranno molto meno in proporzione e soffriranno di meno di tutti gli altri bonds del mondo . Il simbolo si ricorda facilmente, FAX, a NY. Se uno ha pazienza non lo compra oggi, magari ma un qualche tick più in basso, se ci riesce a 6.60$. Non è il tipo di raccomandazione che metto nei portafogli, ma a sentire questi alla radio viene da dire: perchè limitarsi sempre a quelle tre cose di casa propria quando c'è la globalizzazione e internet ?

 

  By: gianlini on Venerdì 06 Febbraio 2004 10:36

Per la russia, la guerra in Cecenia è un problema poco rilevante. Differentemente dagli Stati Uniti, e ancor meno dagli stati europei, in Russia di carne da macello da inviare in Cecenia, ne hanno quanta ne vogliono...

 

  By: panarea on Venerdì 06 Febbraio 2004 10:27

http://www.cnn.com/2004/WORLD/europe/02/06/moscow.blast/index.html come essere umano mi dispiace tanto così come x i morti in cecenia come investitore non capisco come la russia possa pagare soltanto il 5% sul proprio debito, sono un paese in guerra (non quelle alla Bush quella vera) in Cecenia da circa 10 anni, hanno una democrazia barlocca, hanno già sospeso i pagamenti una volta. Fosse un privato sarebbe uno sporco e sanguinario petroliere che ogni tanto non onera i propri debiti. Sarà la parola petroliere a fare la differenza?

bonds emergenti, vediamo se e' solo l'inizio - gz  

  By: GZ on Giovedì 05 Febbraio 2004 23:56

Tonfo del Brasile, sia la borsa che i bonds. Solo perche' otto giorni fa Greenspan ha vagamente accennato al fatto che potrebbe alzare leggermente i tassi questa estate ? Comunque qui sotto il 25 gennaio dicevo che era ora di vendere questi bonds emergenti, vediamo se questo e' solo l'inizio --------------------------------------------------------- DJ Emerging Mkt Debt: Dn As Brazil Seriously Underperforms NEW YORK (Dow Jones)--Emerging market bond prices were lower Thursday as Brazilian paper tumbled, while participants eye Friday's monthly jobs report. The yield spread on J.P. Morgan's Emerging markets Bond Index Plus widened seven basis points to 444 basis points over U.S. Treasurys, as Brazil's 2040 global dropped 2 1/2 to 105 1/2 bid. Traders said there wasn't one main catalyst for the sell-off this session, with the market already in a volatile state for more than a week on concerns that the Federal Reserve may raise interest rates sooner rather than later. One New York-based trader said there was much buying on Brazil's 2040s and its waning benchmark, the Capitalization bond, earlier in the session. However, when prices failed to rally past Wednesday's closing levels, investors took chips off the table, he said. The C-bond was down 1 1/4 to 95 3/4 bid. Enrique Alvarez, a Latin American debt strategist at IDEAglobal, said the direction of interest rates in Brazil and political noise are some things keeping the market on guard. Mexico's 2026 global was off a point to 146 bid, while Russia's 2030 Eurobond dropped about 1/2 to 97 5/16 bid.

Di Cirio e Parmalat ci preoccupiamo solo noi. I corporate bonds vanno a ruba - gz  

  By: GZ on Domenica 25 Gennaio 2004 23:34

Letture per il weekend. Finora questa gente ha avuto torto, ma poi viene per tutti il proprio momento. Nota James Grant su Forbes.com che ormai i bond "spazzatura", tipo quelli Parmalat o Cirio o Finmatica PRIMA che si scoprisse che c'eran ANCHE un truffa o come quelli Fiat o Ford, insomma quelli delle società indebitate, nel mondo ora vanno a ruba. Di Cirio e Parmalat ci preoccupiamo solo noi e dell'Argentina si sono dimenticati tutti. I "corporate bonds" nel mondo si vendono come caramelle ora, più rischiosi sono e più vanno. Ormai rendono il 6% e rotti in media che per società che possono anche non pagare è proprio poco. L'80% dei"junk bond" ora quota sopra la parità, cioè sopra 100 a cui sono stati emessi. Non sembra molto sensato. ^The average yield for a speculative-grade debenture with a ten-year maturity is less than 6.5%. Marko Budgyk, managing director of Helix Investment Partners, says that 63% of the junk market trades above call (the price at which the issuer can, at its option, redeem an outstanding bond), and 80% of the market trades above par. "Corporate credit isn't just overvalued," Budgyk protests. "It has reached bubble-like levels." # http://www.forbes.com/columnists/forbes/2004/0202/132.html^ Non sembra molto sensato perchè, come nota Richebacher in America l'incremento del +5% di PIL, +$364 miliardi di dollari in più di reddito, che è sicuramente un bel risultato, si accompagna però a un incremento di debito di $1,374 miliardi in un anno. Quindi ogni milione di dollari di reddito in più ci sono 4 milioni di debito che si aggiungono. Perchè appunto chiunque si presenti ora ottiene credito come notavamo sopra.... ^Net national savings are at best close to zero, if not negative. Nonfinancial borrowings ballooned in 2002 by $1,374.6 billion, of which $771.8 billion was on account of the consumer. For perspective, this was about seven times the simultaneous GDP growth of $364 billion.#http://www.gold-eagle.com/gold_digest_04/richebacher010904.html^ Gli iettatori come Grant e Richebacher finora non hanno capito il tempismo di questo processo, cioè che poteva andare avanti per anni per cui anzi bisognava finora fare il contrario di quello che predicavano. A un certo punto però viene il proprio turno per tutti e si cominciano ora a vedere dei livelli così ridicoli sui "bonds" che ora questi signori possono cominciare ad avere ragione Sarebbe ora di posizionarsi su queste situazioni di debito eccessivo. Esempio a caso: la Turchia è stra-indebitata, debito estero altissimo, inflazione al 15% e ora vende i suoi bonds al 5 e mezzo per cento come se non ci fosse rischio che non li paghi...

 

  By: Moderatore on Giovedì 08 Gennaio 2004 18:32

SAN PAOLO, 8 GEN - Il titolo del debito estero brasiliano (C-bond) ha raggiunto oggi per la prima volta il suo valore massimo, 100 per cento del suo valore nominale. Anche la Borsa di San Paolo (Bovespa) continua il suo boom delle ultime settimane, con un nuovo forte rialzo. E' la prima volta che il titolo del debito brasiliano raggiunge il suo valore nominale, al culmine di un processo iniziatosi l' anno scorso, con le misure monetariste adottate dal vertice economico del governo Lula e gli accordi con il Fondo Monetario Internazionale. In effetti, il Brasile sembra che stia un modello di successo delle politiche finanziarie del Fondo, il che giustifica i munifici prestiti consecutivi elargiti dall' ente internazionale. Anche il tasso di rischio Brasile della JP Morgan ha seguito la tendenza del C-bond, ed e' sceso oggi a 411 punti (era a oltre 1.200 alla vigilia dell' insediamento di Lula). Nelle ultime settimane, il tasso di rischio Brasile continua a calare stabilmente, mentre continua a salire l' indicatore della Bovespa continua a stabilire record su record. Una piccola flessione ha interrotto ieri una serie di otto rialzi record consecutivi, ma gia' oggi il boom e' ripreso e l' indicatore ha stabilito un nuovo primato con 23.577 punti. Il crollo del dollaro, frenato da una serie di operazioni contenitive del Banco Central di Brasilia, si e' stabilizzato oggi a quota 2,86 sul Real. Il Banco Central, con la scusa di aumentare le riserve brasiliane, ha fatto acquisti massicci di dollari negli ultimi due giorni, ma ha negato recisamente di voler influenzare il cambio, che secondo il governo Lula deve essere libero di continuare a fluttuare liberamente.

al quinto tentativo - gz  

  By: GZ on Venerdì 02 Gennaio 2004 18:58

giornata emozionante oggi sui futures avrei preferito smaltire prima il jet-lag comunque qui sembra che al quinto tentativo sia la volta buona per i tassi di interesse ( si sono mossi del 3.4% in USA e sfondano tre trendline)

 

  By: Moderatore on Sabato 27 Dicembre 2003 20:04

.....Bill Gross - il guru dei bond che gestisce il fondo obbligazionario più grande del mondo, il Pimco Total Return Fund (73,5 miliardi di dollari, 9,2% di rendimento annuo dal lancio nell'87) - non abbandona la sua visione pessimista della salute dei mercati finanziari americani. (dal ^corriere economia#www.corriere.it/edicola/economia.jsp?path=TUTTI_GLI_ARTICOLI&doc=GROSS22^) Crede ancora che il Dow Jones crollerà a 5.000 punti, la metà di oggi? «Devo ammettere che i mercati azionari hanno avuto 12 mesi eccezionali, ma questo non significa che non siano sopravvalutati e che su un orizzonte di lungo termine non debbano raggiungere un livello di prezzi più appropriato, ovvero che il Dow Jones non debba diminuire almeno di qualche migliaio di punti. Quando ho dichiarato che il Dow dovrebbe essere a quota 5.000, volevo semplicemente dire che la Borsa americana a un certo punto dovrà offrire dei dividendi del 2,5-3% rispetto alle quotazioni. Il Dow a 5.000 è solo il risultato dei prezzi che devono aggiustarsi per garantire rendimenti più alti. Questo aggiustamento può avvenire in un periodo di tempo molto lungo e di sicuro non avverrà nei prossimi 12 mesi, perché i profitti delle società quotate sono forti». Non sono proprio la crescita così sostenuta dei profitti e la ripresa economica a giustificare il rialzo di Borsa? Ritiene che questa ripresa sia sostenibile? «Nel breve termine credo che vedremo una continuazione della ripresa economica negli Stati Uniti, ma ci sono dubbi sulla sua sostenibilità. Il desiderio dei privati e delle aziende di risparmiare di più, combinato con un deficit commerciale americano quasi al 6% del Pil, frenerà i consumi e indurrà una modesta crescita economica. Un fattore chiave nel determinare la sostenibilità della ripresa sarà se il business inizierà o no a spendere su nuovi progetti e ad assumere lavoratori. L'effetto dei recenti stimoli dei consumi, dei bassi tassi e dei tagli delle tasse alla fine svanirà, lasciando alle aziende il ruolo di guidare la crescita americana». A proposito di tassi, pensa che la Federal Reserve li rialzerà l'anno prossimo? «Non credo che siamo vicini a quel momento. I tassi dovrebbero rimanere ai minimi storici per gran parte del 2004, ma c'è spazio perché vengano rialzati leggermente nella seconda metà dell'anno». Lei teme che prima o poi l'inflazione si riaccenda. Sarebbe peggio per le azioni o per le obbligazioni? «In generale l'inflazione è peggio per le obbligazioni che per le azioni, perché i bond distribuiscono le cedole, che aumentano quando i tassi vengono alzati per combattere il caro-vita. Questo non significa che gli investitori in bond non possano aggiungere valore in un clima inflazionistico. Pimco è focalizzata sui Tips, titoli di stato indicizzati all'inflazione, che proteggono l'investitore contro i tassi in rialzo, sui titoli municipali e sui bond dei Paesi emergenti». Per un investitore europeo si pone anche il problema del dollaro: quanto in basso può scendere? «Penso che vedremo un ulteriore declino del dollaro, perché la crescita economica e l'inflazione saranno più moderate di quello che la maggioranza degli osservatori prevede. Un'inflazione bassa significa che la Fed terrà gli interessi bassi più a lungo di quanto non ci si aspetti e i rendimenti bassi dei bond non riusciranno ad attrarre investimenti dall'estero». Su quali investimenti dunque consiglia di puntare, oltre ai Tips? «Materie prime e beni tangibili, valute diverse dal dollaro, immobili, obbligazioni e azioni globali non denominate in dollari. In particolare i bond europei, canadesi e australiani garantiscono interessi reali superiori ai T-bond americani. E le Borse internazionali - in particolare quelle dei Paesi emergenti - sono molto meno care di Wall Street e offrono dividendi migliori. Per esempio le azioni quotate a Londra hanno un rendimento del 3,7% sul loro prezzo, rispetto all'1,6% delle azioni americane».

 

  By: Bardamu on Venerdì 21 Novembre 2003 13:09

..e tre!

 

  By: Bardamu on Venerdì 21 Novembre 2003 13:08

e due...

 

  By: Bardamu on Venerdì 21 Novembre 2003 13:08

perchè se invece parli con qualsiasi donna o coppia italiana ti dice che "non fa figli perchè non può permetterselo, perchè costa mantenerli, perchè non ci sono sicurezze" quando il problema è proprio l'opposto! i figli portano ricchezza, sicurezza, agio psicologico -------------------------------------------------------- agio psicologico spesso, sicurezza forse ricchezza non credo proprio al sistema famiglia, forse al sistema Paese sì, ma gli effetti sono di lungo periodo, non di breve (20-30 anni). Aggiungo comunque grafici utili spero alla discussione

 

  By: gianlini on Venerdì 21 Novembre 2003 13:01

è interessante, tutto questo perchè se invece parli con qualsiasi donna o coppia italiana ti dice che "non fa figli perchè non può permetterselo, perchè costa mantenerli, perchè non ci sono sicurezze" quando il problema è proprio l'opposto! i figli portano ricchezza, sicurezza, agio psicologico

Futurologia: il mondo industriale tra 10 anni - gz  

  By: GZ on Venerdì 21 Novembre 2003 12:34

La tesi della depressione economica nei prossimi dieci anni, con tutte le implicazioni per le azioni e obbligazioni che ne seguono è corretta. Il motivo è demografico (parliamo di tendenza a lungo termine qui) quarto grafico: tra dieci anni nei paesi sviluppati l'età media sarà sopra i 40 anni (e in europa sopra i 43 anni). Nel 1950 era di 28 anni. Fa molta differenza vivere in un paese in cui l'età media è 28 anni oppure 43 anni (questa è la distribuzione della popolazione per fasce di età nei 2015) ^vedi l'articolo e tutti i grafici relativi nello studio completo qui #http://www.csis.org/gai/challengeglobalaging.pdf^

 

  By: GZ on Venerdì 21 Novembre 2003 12:33

La tesi della depressione economica nei prossimi dieci anni, con tutte le implicazione per le azioni e obbligazioni che ne seguono è corretta e il motivo è demografico (parliamo di tendenza a lungo termine qui) terzo grafico: nei paesi sviluppati nel 1950 solo l'8% della popolazione aveva più di 65 anni. Nel 2020 sarà il 20% circa (e in europa ci si arriverà anche prima) ^vedi l'articolo e i grafici per lo studio completo#http://www.csis.org/gai/challengeglobalaging.pdf^

La differenza tra Italia e America a lungo termine è demografica - gz  

  By: GZ on Venerdì 21 Novembre 2003 12:33

La tesi della depressione economica nei prossimi dieci anni, con tutte le implicazioni per le azioni e obbligazioni che ne seguono è corretta e il motivo è demografico (parliamo di tendenza a lungo termine qui) secondo grafico: l'Italia con un tasso di riproduzione di 1.2 è il paese con la minore fertilità nel mondo. Il motivo per cui la borsa americana nel lungo periodo fa meglio al momento tra quelle dei paesi industrializzati è che ad es il tasso di riproduzione in America è di 2.0, il più alto dell'OCSE e quasi doppio di quello dell'Italia ^vedi l'articolo e tutti i grafici relativi nello studio completo qui #http://www.csis.org/gai/challengeglobalaging.pdf^