Ma scusa Morphy.
Capisco la scelta. Ho amici che l'hanno fatta.
Significa pero' vivere soli. Abbandonare una eventuale famiglia a priori.
Pensa quel ragazzo se avesse due figli. La scuola?... come ce li mandi? e tutto il resto?.
Certo, se sei maestro di sci, hai un mestiere. Ma se sei maestro di sci di solito provieni da quell'ambiente e, non solo sei integrato, ma collabori in maniera fattiva all'esistenza di una struttura ricettiva che ti fionda immediatamente nella civilta'.
Essere maestro di sci o guida alpina (ma anche fotografo, o naturalista/biologo.. etc) ti costringe ad appartenere ad una categoria, ad avere obblighi ed impegni. Sono mestieri che non improvvisi dall'oggi al domani....
Inoltre, se devi iniziare le lezioni alle nove sulle piste, d'inverno, Beh non puoi vivere tanto lontano dagli impianti di risalita o dal centro abitato.
Quello che puoi invece fare e' attaccarti alla mammella dello stato per prendere sovvenzioni per la montagna e cominciare una attivita di lavoro vero di custodia dell'ambiente e di produzione di qualcosa di tipico.
Ma e' vita dura... molto piu' dura che andare 8 ore a fare finta di lavorare in un ufficio.
Comunque c'e' chi la scelta l'ha fatta. Per esempio, parlando di navigatori, Moitessier. Una persona particolare. L'ho conosciuto quando lui oramai era vecchio ed io giovanissimo.
prima di uno dei suoi ultimi viaggi. Suggerisco di leggere qualcuno dei suoi libri. I primi sopratutto... "La lunga rotta..." .
Altrimenti Alex Carozzo anche lui ha scritto un libro: Zentime Atlantico. Ha adattato una scialuppa di salvataggio con un albero e delle vele e si e' fatto l'atlantico in solitaria.
Un personaggio.
Se vi piace il genere anche joshua Slocum e' uno scrittore da non perdere... "Solo intorno al mondo" e' il diario di viaggio del primo giro del mondo in solitaria. Non andrebbe perso neppure "il viaggio della libertade"