Qualche contraccolpo ci sara' in Cina per la crisi dell'immobiliare, ma niente di che.
La Cina e' l'unico esempio di 30 anni di sviluppo tumultuoso senza mai una crisi economica,
nemmeno il covid li ha fermati.
La crisi immobiliare e' stata innescata dalle autorita', le quali, presumibilmente, san gia' come
gestirla, non e' come in USA dove il fallimento di una banchetta (in fondo quello era Lehman)
ha tirato giu' tutto il cucuzzaro.
Il primo avvertimento sibillino ci fu alcuni mesi fa quando il Compagno Xi tuono': i bilocali si
costruiscono per abitarci, non per specularci. Detto fatto e la crisi e' partita.
Gli azionisti, di qualsiasi nazionalita', perderanno tutto, gli obbligazionisti cinesi anche, mentre
quelli occidentali dovranno comunque rassegnarsi a un feroce air cut, chi ha pagato il bilocale
in costruzione avra' il suo bilocale.
In ogni caso, se la crisi dovesse deflagare in maniera disordinata, ma non succedera', si avrebbero
ripercussion pesanti anche in occidente.
L'occidente ormai e' una tigre di carta, basterebbe un crollo di borsa (e arrivera') per raderlo al
suolo. La rilocazione delle attivita' produttive non e' piu' possibile, manca il personale, non son
piu' capaci di fare un cazzzz, rilocare significherebbe dover importare milionate di altri negri fino
a scomparsa della fauna indigena dispersa nei meandri di feisbuc, tik tok e snapchat.
Del resto si e' visto col covid quale sia la spina dorsale degli occidentali: un milione di morti in
USA, 1,2 milioni in Europa e stanno ancora a dar retta a quattro scimuniti No-Vax, No-Lock,
No-Tamp. No-Mask, e, soprattutto, No-Palle.