By: giorgiofra on Martedì 15 Ottobre 2013 14:26
Fino a qualche anno fa al mio paese le rapine erano praticamente inesistenti, e rappresentavano, insieme ai furti negli appartamenti, dei fatti eccezionali. In questo periodo, invece, sembra che sia scoppiata una vera e propria epidemia, con una media di tre rapine al giorno.
Si tratta di rapine il cui bottino medio è di 200 euro: roba da miserabili. Ma la cosa ancora più strana è che quasi mai questi rapinatori la fanno franca. Al massimo dopo quattro o cinque rapine vengono acciuffati. Si tratta di veri dilettanti che per somme davvero ridicole hanno la certezza di finire al fresco, con grande gioia di una pletora di famelici avvocati.
A me riesce difficile capire cosa li spinga a praticare questo tipo di reati, il cui bilancio finale è sempre estremamente negativo, ovvero esiste la matematica certezza di essere presi e passare dentro qualche anno. La cosa, comunque, mi inquieta, perchè proprio il loro dilettantismo li rende pericolosi.
Mi dicono che gli utili derivanti dallo spaccio siano drasticamente calati, causa crisi economica, così come quelli derivanti dal furto delle auto, dal momento che le vittime, a corto di denaro, molto difficilmente sono disposte a pagare per riottenere l'auto. O, più semplicemente, pur volendolo fare, sono impossibilitati dalla carenza totale di risorse economiche.
Praticamente anche la piccola criminalità sente le conseguenze della crisi economica, e pur di raggranellare pochi spiccioli è disposta a tutto.
Ora il governo ripropone l'idea di risolvere il problema delle carceri attraverso l'amnistia e l'indulto, visto che dall'ultima volta nulla è cambiato, così come nulla cambierà nei prossimi anni, quando il problema si ripresenterà. Gli italiani, nel frattempo, sono indignati sapendo benissimo che lo svuotamento delle carceri porterà ad una recrudescenza degli atti criminali. Il detenuto rimesso in libertà, senza ne arte ne parte, e senza un'euro, cosa farà? Farà l'unica cosa che sa fare, e per la quale tutti noi pagheremo un prezzo altissimo fatto di spese per la sicurezza, per la macchina giudiziaria e per il degrado della convivenza civile, già a livelli infimi.
Per questa ragione la grande maggioranza degli italiani è contraria allo svuotamento delle carceri. Se vivessimo in una vera democrazia il governo terrebbe conto della chiara volontà popolare. Ma viviamo, si sa, in una finta democrazia, dove il governo se ne sbatte i coglioni della sovranità popolare, relegata semplicemente in un articolo della costituzione. E così, come per l'acqua pubblica o il finanziamento pubblico ai partiti, il governo agirà senza tenere in alcuna considerazione le istanze dei cittadini.
Temo che dovremo prepararci ad una recrudescenza della criminalità, sopratutto a Dicembre, quando anche i delinquenti pretenderanno di partecipare alla festa del consumismo, anche se, dati i tempi, tutto si svolgerà in tono decisamente ridotto.