By: danielet on Martedì 08 Novembre 2011 14:05
Hitler aveva un progetto economico ben preciso...
Hitler fa sparire la disoccupazione ...
Quando, nel gennaio del 1933 Hitler diventa Cancelliere, in Germania c'erano 6 milioni di disoccupati. Hitler ha conquistato molti con la sua promessa di mettere fine alla disoccupazione e alla crisi economica e psicologica del paese. Dopo solo 4 anni, nel 1937, i disoccupati sono quasi del tutto spariti, si è raggiunta la piena occupazione. E la cosa ancora più sorprendente è che prezzi e salari sono rimasti stabili, senza un'ombra di inflazione e tutto questo mentre negli altri paesi la crisi continua. É successo quello che nessuno aveva creduto. Non c'è più la disperazione degli ultimi anni della democrazia, adesso si ricomincia a sperare e a godersi un modesto benessere. Milioni di operai che prima votavano socialdemocratici o comunisti scoprono ora con sorpresa che proprio Hitler, il nemico numero uno, ha riportato pane e lavoro.
... preparando la guerra!
Ma questo "miracolo economico", che sembrava l'argomento più forte a favore di Hitler, ha dei gravi difetti. 3 fattori lo caratterizzano:
- una quasi totale autarchia economica del Reich
- un massiccio incremento della produzione militare che nel '38 arriva al 25% dell'intera produzione industriale
- un indebitamento dello stato senza precedenti che, tra il 1933 e il 39, si quadruplica.
Investimenti pubblici (1933 - 1939)
Servizi pubblici
(investimenti) Forze armate
(investimenti)Indebitamento
dello statoDisoccupati
(in milioni)
19330,60,712,06,0
19351,05,214,63,1
19371,211,025,50,5
19390,926,043,00,4
Questa tabella dimostra molto bene su che cosa si reggeva il cosiddetto "miracolo economico" di Hitler. Alla fine di questo sviluppo assolutamente innaturale poteva stare solo una cosa: la guerra. Le cifre degli investimenti in servizi pubblici, forze armate e quelle del indebitamento di stato sono indicate in miliardi di marchi.
Anche nella politica estera Hitler può presentare un "successo" dopo l'altro: Nel 1935 reintroduce - contro il trattato di Versailles - il servizio militare obbligatorio. Nello stesso anno, la regione della Saar, ceduta alla Francia dopo la guerra, torna alla Germania dopo un plebiscito. Nel 1936 le truppe tedesche rientrano nella Renania - che, secondo i trattati internazionali, doveva rimanere smilitarizzata. Nel 1938 viene annessa l'Austria, che accoglie Hitler con enorme entusiasmo. Nello stesso anno viene occupato la Regione dei Sudeti, la zona dei tedeschi nella Cecoslovacchia. Anche qui i soldati tedeschi sono accolti con grande entusiasmo da quelli che si sentono finalmente liberati.
In fondo Hitler fa quello che vuole. All'estero ogni tanto si protesta ma non succede niente di più. Nel 1933 la Germania, per le disposizioni del trattato di Versailles, aveva un esercito di appena 100.000 uomini, senza armi moderne, senza aeronautica militare. Nel 1938 la Germania è diventata la potenza militare più forte dell'Europa. I tedeschi non dovevano più sentirsi umiliati e spremuti dai vincitori della guerra, adesso sono rispettati e temuti in tutta l'Europa. Di fronte ai sorprendenti successi di Hitler nell'economia e nella politica estera, molti di quelli che nel '33 ancora lottavano contro Hitler adesso tacciono o addirittura si convertono. É difficile sottrarsi al fascino dei continui successi di Hitler. Nelle ultime elezioni libere nel 1933 il partito di Hitler aveva ottenuto il 43 % di voti, 5 anni più tardi sicuramente la stragrande maggioranza dei tedeschi appoggia Hitler o almeno lo tollera, anche se non sempre con grande entusiasmo. "Avrà molti difetti, ma almeno ci ha riportato il lavoro e l'orgoglio di essere tedeschi", pensano in molti.
Il "miracolo economico" è possibile solo perché il libero mercato è praticamente abolito. La dittatura totale che Hitler ha creato in pochissimo tempo non riguarda solo la società ma anche l'economia. Hitler non ha la minima intenzione di creare un'economia stabile e ordinata, lo scopo dell'economia è unicamente di preparare la guerra che Hitler vede come l'ultimo obiettivo della sua politica. Al di sopra di tutto c'è la sua testarda volontà di portare la "razza ariana" al dominio prima dell'Europa e poi del mondo. Questo cosiddetto "miracolo economico" era talmente artificiale per il totale dirigismo statale e talmente gonfiato dalla smisurata produzione militare che poteva finire solo in due modi: o prima o poi in un crollo verticale, o nella guerra. Hitler lo sapeva benissimo, infatti nel 1938 dice : "La nostra situazione economica è tale che potremmo reggerla solo per pochi anni ancora. Pertanto non abbiamo tempo, dobbiamo agire."
Nel '37 e '38 é una stragrande maggioranza ad appoggiare Hitler. Ma nessuno tranne una piccola minoranza di fanatici nazisti vuole la guerra. E Hitler, almeno in pubblico, parla di pace per rassicurare l'estero ma anche il proprio popolo. "La Germania vuole la pace e ne ha bisogno" ripete continuamente. Ma nel 1938 dice ai suoi collaboratori : "Le circostanze mi hanno costretto per tanti anni a parlare di pace, solo così era possibile raggiungere i successi di quegli anni e solo cosi potevamo ricostruire la forza militare di cui la Germania ha bisogno".