Re: Corona Virus ¶
By: Resistenza on Giovedì 13 Agosto 2020 21:37
La scienza non è democratica.
Ma il vaccino deve essere democratico.
Questo, in sintesi, il cortocircuito che registro stamattina leggendo le reti sociali. Gente che fino a ieri ti dava del negazionista, se ti azzardavi a ricordare che i vaccini richiedono tempi lunghi per il completamento delle varie fasi di trial, prima che se ne possa valutare la reale efficacia e, soprattutto, i possibili rischi, specialmente quando l'obiettivo dichiarato è la vaccinazione obbligatoria. Che ti dava del complottista, se storcevi la bocca leggendo che Moderna ha già avviato il 27 luglio la fase finale di sperimentazione su tremila persone con l'obiettivo di rendere disponibile il vaccino entro fine anno. Ma non staranno correndo un po' troppo? Macché. All'epoca, dubitare era visto come un atto di ottusità. Poi arriva Putin. All'improvviso, annuncia che il vaccino Sputnik V, prodotto dal centro di ricerca russo Gamaleya, verrà messo in produzione già il prossimo mese e, se tutto va bene, sarà già disponibile per la somministrazione a partire da ottobre. Si sa poco o nulla di questo Sputnik V, se non che si tratta di un vaccino basato su vettori adenovirali, simile a quello sviluppato dall'Università di Oxford, ma con la differenza che utilizza adenovirus umani già sperimentati in altri vaccini, mentre quello di Oxford utilizza feci di gorilla, finora mai utilizzate e sperimentate in un vaccino approvato. Apriti cielo. Improvvisamente quelle stesse persone si ricordano che i vaccini richiedono pubblicazioni scientifiche corpose e tempi di test lunghi, che non si può approvare un vaccino di cui non si conoscono ad oggi benefici e rischi. Improvvisamente dubitare non è più un atto da ottusi negazionisti, ma torna ad essere un sano approccio scientifico. Da pro-vax a no-vax in meno di 24 ore. Qualcuno va addirittura oltre e si spinge a dire che non ci si può fidare di un vaccino prodotto da un regime non democratico come la Russia. Ma, se la scienza non è democratica, che problema c'è?
Taglio corto. Non so nulla di vaccini e non so nulla del vaccino russo. Per quanto ne so io, può essere efficace al 100% o essere puro placebo. Lo stabiliranno gli esperti. A me interessa l'aspetto politico, geopolitico e culturale della vicenda. Putin ha spiazzato tutti e ha scoperto il bluff, c'è poco da fare. La verità è che mai come in questi ultimi mesi il dibattito scientifico è stato umiliato e messo in secondo piano rispetto agli interessi economici delle grandi aziende farmaceutiche e agli interessi politici dei governi. Il dibattito scientifico ha i suoi tempi, che sono notoriamente lunghi. Ha le sue sedi, che certo non possono essere le reti sociali o le TV, dove decine di virologi pagati a peso d'oro per i loro interventi hanno sfilato per settimane propinando le loro certezze, salvo in molti casi ricredersi o contraddirsi apertamente. Quando si trasforma una pandemia in un'occasione di profitto, quando il dibattito tra virologi assume i contorni di una guerra ideologica tra fazioni e diventa occasione per un'autocelebrazione personale, quando si trasferisce per primi la battaglia dal piano scientifico a quello commerciale e politico, quando la discussione si sposta dai laboratori e dalle riviste scientifiche alle TV e a Twitter, poi non ci si deve stupire se arriva qualcuno più furbo di te che ti brucia sul tempo e ti frega usando i tuoi stessi mezzi. Non si può essere fideisti con Bill Gates e negazionisti con Putin. Se cambi radicalmente idea dalla mattina alla sera, significa che il tuo approccio non è mai stato veramente scientifico, ma era il solito, ben noto tentativo di arrampicata sulla scala epistemologica della società.
Quale che sia l'esito delle sperimentazioni sullo Sputnik V, se mai vi saranno in occidente, Putin ha comunque già ottenuto un risultato: quello di smascherare i cazzari. Quelli che invocano la scienza senza sapere nulla di scienza. Quelli che vorrebbero imporre il vaccino obbligatorio quando ancora non c'è, solo perché qualcuno gli ha detto che ci sarà e tanto gli basta. Spero che questo smacco suggerisca loro in futuro maggiore umiltà. Ma, conoscendoli un po', non mi faccio grandi illusioni, chiaro.
Filippo Nesi
"...quanti avevano ricevuto il marchio della bestia e ne avevano adorato la statua furono uccisi e tutti gli uccelli si saziarono delle loro carni..."