Il Problema è l'Europa

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Anti, sai quanto odio i rettiliani, però lasciami prendere pienamente coscienza di classe... Sulla guerra, d'accordo.

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Gli stupratori africani in Scandinavia sono un fenomeno molto curioso. Probabilmente si tratta della smaterializzazione di uno dei centinaia di africani che stazionano di fronte a supermercati e bar qui da noi, e ricomparsa alle spalle della vittima in un paese scandinavo, per poi essere riportati qui da noi dalla macchina del trasporto. Quello che voglio dire è che in Scandinavia di africani ne vedi pochissimi, soprattutto nelle zone centrali delle città o nelle piccole realtà di provincia. Molti ma molti meno che da noi se vai nel centro di qualsiasi città del nord Italia. Il sospetto è che vivano, tutti insieme, in qualche quartiere ghetto, e che gli stupri nascano per sballo o ripicca nelle menti deboli e sicuramente sovraeccitate di qualche gruppo di giovani (il video della BBC sulle gang a Chicago è emblematico). Una delle caratteristiche del flusso migratorio in quei paesi è infatti la presenza di un numero limitato di nazionalità, che si riflette, spinto anche dal razzismo della società, nella creazione di grandi sacche etnicamente omogenee e ghettizzate.

Tuco, anche tu rettiliano? Se, come e' evidente, le nazioni litigano tutte tra loro, credere al rettilianesimo implica credere all'esistenza del grande vecchio (quello con le orecchie verdi) che tutto puo' e mai sbaglia. La realta' e' molto piu terrena, il piu' potente driver per le trasforazioni sociali resta sempre il denaro. Chi scrive un libro, un saggio, un film, chi fa facebook, whatsapp, twitter etc... lo fa nel modo in cui ritiene possa avere il max ritorno economico. Poi succede che facebook ti rincoglionisce 1,5 miliardi di individui che stan li' a scrivere la loro vita in rete (e poi vogliono pure la privicy!), ma queste son le tipiche "Unintended consequences" (di cui a Zuchenberg non frega una beata mazza). Il massimo danno si manifesta quando quelle strnzate li' (feisbuc, twitter etc....) vengono elevate al rango di "cultura" e cosi' attiri altri milioni di imbecilli (soprattutto le donne (e altri fessacchiotti)a cui piace tanto la cultura (e le mostre)). IL risultato (CASUALE) lo hai sotto gli occhi, i giovani occidentali che vogliono fare tutti i tronisti, i giornalisti, gli psicologi e i comunicatori, e le giovinette che aspirano a far le mignotte (le chiamano show girl). Poi arriva la guerra (non manca molto) e rimette ordine in questo sterminato bordello.

Oscar, sai quale è il problema? È che dato che l'Iran è un paese cosi civile, mica glielo dà facilmente, all'occidentale MR, il permesso di soggiorno... Sono gli svantaggi della civiltà....

Mr, Nella chiesa rimane ancora qualche voce dissonante, ma il passo è fatto. Lei era il Katechon <<< Non vi ricordate che, quando ero ancora tra voi, vi dicevo queste cose? 6 E ora sapete ciò che lo ritiene, affinché sia manifestato a suo tempo. 7 Il mistero dell'empietà infatti è già all'opera, aspettando soltanto che chi lo ritiene ( Katechon ) al presente sia tolto di mezzo.<<<

È stato peraltro il bacio più sensuale e coinvolgente che ricordi. In questo ritrovo certi apprezzamenti di MR per la sensualità delle iraniane (vicine della Georgia). Ma non avendo io prospettato un fidanzamento, la ragazza non poteva accettarlo

Gian, se era una milanese ti faceva passare i prox 10 anni nei tribunali.

Anti, a me è capitato di "rubare" un bacio ad una amica georgiana. Un bacio fantastico ma che lei non aveva autorizzato esplicitamente. In Scandinavia mi avrebbe probabilmente accusato di violenza sessuale.

In epoca moderna il concetto di stupro (salvo i casi eclatanti) e' diventato molto aleatorio cosi' come riconosciuto anche dalla giurisprudenza. Tipico il caso della ragazzina che va in discoteca, si scola una bicchierata di schifezze, si mette a trmbare nei cessi e poi la mattina dice che e' stata stuprata. A nessuno viene il sospetto che la danese bionda aspira ad essere trmbata da quel negro li' che tanto l'attizza? Chi non trmberebbe Naomi, eppure e' negra, funziona allo stesso modo anche a parti invertite, anzi, ho il sospetto che funziona ancora di piu'.

#i#Ecco bravo,vai vivere in Iran#/i# Quando sarò gravemente malato potrò senza dubbio contare su di te per un'eutanasia "umanitaria" che oltretutto farà calare la spesa pubblica.

#i#Dire che sono conseguenza del razzismo non vuol dire affermare che se lo meritano, ma che suscitano una reazione che è piuttosto scontata.#/i# Scontata? Quindi se uno ti guarda male tu lo inculi? Ricordami di non prendere il "taxi" quando vengo a Milano. Questa frase è estremamente proiettiva rispetto al tuo modo di pensare.

#i#MR, sei stato molto più esplicito di me. Ho ancora qualche remora a parlare di certi argomenti in un forum pubblico. ( considerato anche il fatto che, comunque, quasi nessuno riesce ad afferrare la realtà dei fatti, per i condizionamenti ricevuti sin da bambini e per limiti cultural-cognitivi, dovrei sbattermene. )#/i# Parliamoci chiaro: il liberalismo diventa mondialismo quando sussume in se ogni possibile alternativa attraverso la dottrina dei diritti umani. NESSUNO oramai (a parte qualche singolo come il buon MR) osa nemmeno lontanamente mettere in discussione questa vecchia, stantia idea simil-tomista che tende a giustificare le peggio cose. Persino all'estrema sinistra, che pure qualcosa della vecchia critica hegelo-marxista al giusnaturalismo dovrebbe aver mantenuto, si osa pensare in modo alternativo. Persino la Chiesa parla (a partire da Giovanni Paolo II, uno dei papi più infausti della Storia) di "diritti umani". La civiltà crolla nello sterile rivendicazionismo individuale o tribale (femministe, ricchioni, comunitarismi etnici vari) mentre il grande capitale soffoca nella sua ipertrofia. In fondo, il mondialismo è questo: la retorica liberale dei diritti umani come foglia di fico dell'imperialismo americano.

Mr, idiota! Dire che sono conseguenza del razzismo non vuol dire affermare che se lo meritano, ma che suscitano una reazione che è piuttosto scontata. Tra l'altro io ho parlato di sguardi di danesi al maschile (intendendo in questo la società danese e scandinava nel suo complesso) e non al femminile. Azione e reazione.