Il Problema è l'Europa

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 20 Aprile 2011 22:24

Trucco, sono contento di leggere cose davvero sensate. Concordo con te, bravo.

 

  By: Gano* on Mercoledì 20 Aprile 2011 22:14

> l'assenza di errori di scrittura... Gianlini, oggi ti vedo particolarmente cinico... ;-)

 

  By: SpiderMars on Mercoledì 20 Aprile 2011 20:08

sarà l'analisi riportata veramente di Spider? ------------------------------------------------ occhio attento quello di Gianlini, in effetti la seconda parte del post ho preso la traccia e riadattata da un editoriale di E. Galli della Loggia siccome non condividevo tutto il suo pensiero non ho messo il Link. D' accordo con te Trucco...!

 

  By: Trucco on Mercoledì 20 Aprile 2011 19:36

Spider tanto vale cercare di vedere il lato positivo delle cose, questo fenomeno tanto è impossibile da cambiare, possiamo stringere accordi con la Tunisia e rimpatriare in futuro tanti tunisini quanti ne arrivassero (i 25000 già sul territorio non più però, e non ho ben capito se la Francia li lascia passare il confine o no), ma con la Libia per i prossimi 6 mesi non intravedo possibilità di fare accordi, e se fossi in Gheddafi la soddisfazione maggiore che mi prenderei come rappresaglia contro l'amico traditore sarebbe proprio quella di danneggiarlo nel modo più inviso al suo elettorato ed a quello del suo partito alleato, cioè lasciando passare il flusso di migranti maggiore possibile e facilitandone il passaggio, in modo da tradire a sua volta l'accordo più importante stretto con lui. Se Gheddafi decidesse come ultima azione di sponsorizzare il più possibile questa cosa, "aprendo un corridoio" tra Africa e Mediterraneo attraverso la Libia, questa ritorsione noi potremmo solo subirla, l'Europa si tirerebbe senz'altro indietro, perché su 27 Paesi membri certamente ci sarebbero quelli che dicono un no deciso, e a quel punto gli altri potrebbero dire: "se la Finlandia non li prende non li prendo neanche io", oppure: "io in passato ne ho assorbiti 200 mila e non ho chiesto aiuto a nessuno", ecc. E la sola risposta dell'Italia potrebbe essere quella di dire OK allora noi usciamo sbattendo la porta, cessiamo tutte le missioni, e tanti saluti. Poi la popolazione finalmente prenderebbe atto del problema, meglio 100 mila migranti tutti in un colpo che impongono una presa di coscienza e la successiva chiusura delle frontiere, che non una lenta inesorabile invasione per i prossimi 20 anni. Poi finalmente ci leveremmo dalle scatole questa classe politica inetta, nascerebbe probabilmente un forte partito nazionalista, verrebbero rinnegati Berlusconi e la Lega, figuriamoci la sinistra buonista, insomma si creerebero le basi per un cambiamento vero, per una presa di consapevolezza dei problemi e di quanto poco contiamo in Europa, magari con un ritorno a una moneta italiana si aprirebbe persino un rinascimento industriale del Paese. A volte è meglio quando uno ti da un pugno e ti costringe a reagire, che non quando ti da uno scapellotto tutti i giorni e tu per quieto vivere lasci correre. E' nelle situazioni di emergenza che a volte le persone danno il meglio di sè, come accade ora in Giappone ad esempio.

 

  By: gianlini on Mercoledì 20 Aprile 2011 18:34

mmmh....l'assenza di errori di scrittura impone di porsi una domanda: sarà l'analisi riportata veramente di Spider?

 

  By: marco on Mercoledì 20 Aprile 2011 18:29

Analisi perfetta ottimo Spider

 

  By: giorgiofra on Mercoledì 20 Aprile 2011 15:40

L’Europa è oggi teatro di una grande, progressiva frattura culturale tra i vertici e la base delle sue società. E il nuovo populismo, di cui tanti lamentano i successi, appare né più né meno che come una sorta di nemesi che si abbatte su classi dirigenti che hanno cessato da tempo di essere «popolari», cioè di essere in sintonia con i sentimenti, gli umori, le paure e le speranze delle grandi masse. Da tempo, infatti, tutte le élite europee — in testa gli intellettuali e incluse quelle economiche — agiscono e parlano come pietrificate in una visione immobile del mondo, dominata da un pugno di principi guida: l’internazionalismo, l’espansione illimitata , l’idolatria del proceduralismo consensualistico, l’idea che l’economia rappresenti il regolatore supremo delle collettività umane. -------------------------------------------------------------------------------------------- Analisi ottima, bravo.

 

  By: gianlini on Mercoledì 20 Aprile 2011 12:32

spider, guarda che Trucco era ironico!

 

  By: SpiderMars on Mercoledì 20 Aprile 2011 12:11

un'Italia realmente multietnica, colmando il gap con paesi come Belgio, Olanda e Gran Bretagna. Magari sarà un'Italia migliore, chissà. ________________________________________________________ Mi creda Trucco più la leggo e più stento a capirla , ora in tutta Europa dove hanno sperimentato il Multiculturalismo fanno marcia indietro definendolo una iattura clamoroso gli Interventi di Cameron e della Merkel , noi Italici che guidati dal solito Stellone siamo riusciti a non crearci quel problema, lei mi salta fuori auspicando un' Italia Multietnica ? non ho parole.. lei mi angoscia..! L’Europa è oggi teatro di una grande, progressiva frattura culturale tra i vertici e la base delle sue società. E il nuovo populismo, di cui tanti lamentano i successi, appare né più né meno che come una sorta di nemesi che si abbatte su classi dirigenti che hanno cessato da tempo di essere «popolari», cioè di essere in sintonia con i sentimenti, gli umori, le paure e le speranze delle grandi masse. Da tempo, infatti, tutte le élite europee — in testa gli intellettuali e incluse quelle economiche — agiscono e parlano come pietrificate in una visione immobile del mondo, dominata da un pugno di principi guida: l’internazionalismo, l’espansione illimitata , l’idolatria del proceduralismo consensualistico, l’idea che l’economia rappresenti il regolatore supremo delle collettività umane.

 

  By: pana on Mercoledì 20 Aprile 2011 11:53

cioe ?? 20.000 euro per rimpatriare un clandestino? con cosa li riportano indietro ? mi sa che dietro ci sono magnamenti pantagruelici ..

Trump-Musk, è guerra a New York. Elon: ora impeachment. Ed evoca i file di Epstein - il Giornale

 

  By: Trucco on Mercoledì 20 Aprile 2011 11:48

ieri dalla Libia sono arrivati a Lampedusa 760 immigrati, Gheddafi potrebbe aver deciso di lasciar passare tutti insieme le persone che si dice abbia tenuto dentro i lager libici, come ritorsione contro l'Italia. Queste persone sono probabilmente profughi, quindi non rimpatriabili, ed al ritmo di ieri rappresenterebbero un flusso di 130.000 persone nei prossimi 6 mesi (poi il mare e l'autunno inoltrato renderebbero impossibile il tragitto), persone che probabilmente l'Europa non è disposta a condividere con noi, e per le quali non so quanti centri di accoglienza andrebbero creati. Quel che mi preoccupa è la portata finanziaria di questo tsunami, se ipotizziamo che il costo di accoglienza (ed eventuale rimpatrio) sia di 20.000€ per individuo (come da stime che ha riportato Cures, anche se forse andrebbero cercate le stime del costo di un profugo, non di un clandestino rimpatriato) il costo sarebbe di 2 miliardi e mezzo di euro, se invece proiettiamo un costo di 40.000€, arriviamo a 5 miliardi di euro. Dove li troviamo? In più queste persone probabilmente non sarebbero rimpatriabili, andrebbero se non proprio mantenute per lo meno aiutate anche nel 2012, 2013, ecc. e il saldo così sale, poi andrebbero distribuite sul territorio, perché possano integrarsi e rendersi economicamente indipendenti, e qui inizia un altro problema, però forse nemmeno tanto se è vero che in ogni caso arrivano 300-400 mila immigrati l'anno in più in Italia ogni anno. Il governo immagino creerà una bella crisi diplomatica con l'Europa che non vorrà spartirsi i nostri profughi, e non escluderei scenari di uscita dall'area Euro, specialmente se nel frattempo fosse uscito qualche altro staterello in seguito a default, come Grecia e Portogallo. Forse tra meno tempo di quanto immaginiamo avremo di nuovo le nostre belle lire ed un'Italia realmente multietnica, colmando il gap con paesi come Belgio, Olanda e Gran Bretagna. Magari sarà un'Italia migliore, chissà.

 

  By: gianlini on Martedì 19 Aprile 2011 19:29

a proposito della morte di Arrigoni, il pacifista di GAza, avete notato che nelle scene riprese dalle televisioni comparivano diverse donne senza velo? mentre in qualsiasi video dell'Egitto, della Libia, dell'Iraq o della Siria le donne sono tutte velate, anche e soprattutto in quelli recenti delle sommosse, lì a Gaza sembra che ci siano diverse donne un po' più emancipate

 

  By: gianlini on Martedì 19 Aprile 2011 18:24

occhi bellissimi, non c'è che dire PS Giorgio ha perfettamente centrato il problema! se a fare la cassiera guadagno quanto a lavorare come parrucchiera.....chi me lo fa fare?

diploma per fare qualunque cosa - giorgiofra  

  By: giorgiofra on Martedì 19 Aprile 2011 18:23

Mi permetto di intervenire perchè, probabilmente, sono l'unico in questo forum che svolge un lavoro manuale, ma sopratutto perchè prima di fare il falegname svolgevo un lavoro intellettuale. Ci sono lavoro cosiddetti intellettuali, tipo impiegato di banca, impiegato pubblico, contabile, che chiunque, dotato di media intelligenza, può imparare in poche settimane, perchè, credetemi, sono di una stupidità incredibile. Imparare a fare il muratore, il meccanico o tanti altri mestieri artigianali, richiede almeno un paio di anni di apprendistato e, per diventare davvero bravi, un alto coefficiente di intelligenza. Laddove un impiegato di banca gode di un riconoscimento sociale e retributivo ben superiore a quello di un operaio in gamba, che si spacca il c u l o e lavora spesso esposto alle intemperie, è naturale che tutti ambiscano al posto comodo, pulito, sostanzialmente inutile. Se poi consideriamo che i miei colleghi sono terrorizzati dall'assumere un apprendista, data la normativa vessatoria ed il rischio di finire in galera, è evidente che i ragazzi vadano tutti a scuola anche quando preferirebbero imparare un mestiere. Il fatto, poi, che lo stato richieda un diploma per fare qualunque cosa, porta inevitabilmente i giovani a prendere "un pezzo di carta". Per fare il parrucchiere occorre aver frequentato dei corsi regionali. Nessuno si cura se siete o mono capaci, occorre il pezzo di carta. E questo, piano piano, vale un po per tutto. E alla fine ci ritroviamo con una massa di giovani titolati ma che non sanno fare nulla, e che sono troppo grandi per accontentarsi della paga da apprendista, ma troppo incapaci per pretendere una paga normale.

 

  By: Gano* on Martedì 19 Aprile 2011 18:00

> Brescia, in pieno Leganordstan Pero' Gian, la ragazza che timidamente si schermisce... che dire... qualche ideina mi verrebbe anche... Ma, meglio abbozzarla qui, va... ;-)